Dialogare col proprio corpo come altro da sé
Minerva - è noto - è dissociata. Il primo ricordo traumatico del proprio corpo fu quando all'asilo cadde da un albero, ove s'era arrampicata fingendo d'essere il capitano d'una nave di pirati a bordo del proprio veliero (sì, già all'epoca, è un tarlo che ho da una vita...), e le si conficcò un rametto nella coscia che venne estratto un po' brutalmente al pronto soccorso con tanto di sutura senza anestesia (Rambo in erba...). Ma la prima memoria della consapevolezza del mio corpo come qualcosa di vivo, senza il quale sarei morta, avvenne in piscina. Quel giorno, come sempre, nella scuola di nuoto stavamo facendo esercizi di riscaldamento e ricordo che in piedi stavamo piegando le braccia l'una volta l'altra, così che con la mano destra dovevo toccare il braccio sinistro e viceversa. Ebbene, in quel momento mi resi conto - di colpo - di cosa significasse essere dotata di vita, e avere un corpo che era contemporaneamente il mio sé (la mia ani...