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Visualizzazione dei post con l'etichetta cibo

Dialogare col proprio corpo come altro da sé

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Minerva - è noto - è dissociata. Il primo ricordo traumatico del proprio corpo fu quando all'asilo cadde da un albero, ove s'era arrampicata fingendo d'essere il capitano d'una nave di pirati a bordo del proprio veliero (sì, già all'epoca, è un tarlo che ho da una vita...), e le si conficcò un rametto nella coscia che venne estratto un po' brutalmente al pronto soccorso con tanto di sutura senza anestesia (Rambo in erba...). Ma la prima memoria della consapevolezza del mio corpo come qualcosa di vivo, senza il quale sarei morta, avvenne in piscina. Quel giorno, come sempre, nella scuola di nuoto stavamo facendo esercizi di riscaldamento e ricordo che in piedi stavamo piegando le braccia l'una volta l'altra, così che con la mano destra dovevo toccare il braccio sinistro e viceversa. Ebbene, in quel momento mi resi conto - di colpo - di cosa significasse essere dotata di vita, e avere un corpo che era contemporaneamente il mio sé (la mia ani...

Figlia (felice) del lato buono della globalizzazione

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Sì, lo so, la globalizzazione è un discorso spinoso, e certamente mi conoscete abbastanza da sapere che non sono assolutamente a favore dei disequilibri nord-sud del mondo che obbligano masse a migrazioni in cerca di migliori soluzioni di vita, così come non sono felice di sapere che i vestiti a cifre ridicole con cui spesso mi copro arrivano dallo sfruttamento di poveracci vessati da scaltri sfruttatori cinesi protetti e avallati da un governo a dire poco criminale, così come infine non sono contenta per nulla che le industrie che fino a poco tempo fa davano lavoro ai cittadini italiani siano state rilocalizzate (= spostate dove il costo della lavoro è più basso e la manodopera privata di diritti e protezioni). Ma io mi sto riferendo ad altro: mi sto riferendo al fatto che la circolazione di informazioni e merci ci ha esposto - volenti o nolenti - alla diversità culturale con più frequenza rispetto a quanto poteva avvenire al tempo dei nostri genitori o dei nostri non...

Contro la condivisione

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  No, non sto parlando di Facebook che per ogni minima stupidaggine che ti segnala ti chiede se vuoi pure condividerla secondo un'ottica di viral marketing che mi dà un fastidio disumano. Sto parlando - più concretamente - del piacere che proviamo nella contemplazione di un'opera d'arte, di un'alba o di un tramonto, nell'ascolto di un brano musicale o di un concerto, nella visione di un film. Sarà che sin da piccola sono stata abituata alla solitudine, ma da sempre, quando mi trovo in una situazione che mi dà piacere, tendo a vivermela da sola. La presenza altrui mi distrae e 'media' tra me e l'oggetto/evento al quale mi sto esponendo impedendomi di viverlo senza filtri, di percepirlo addosso come assoluto, di farmene attraversare il corpo . La presenza altrui mi dà la sensazione che mi si stia smorzando il piacere e l'esperienza che potrei vivere, che me ne si stia distanziando e - così facendo - mi si stia 'rubando' un pez...

Alimentazione DIY – tre produzioni facilissime

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Avendo ogni genere di intolleranza e dovendo fronteggiare – cosa che faccio con la delicatezza d'un carro armato – una salute parecchio fragile, mi sono risolta nel tempo a dare molto valore a ciò che mangio, di prestare attenzione al modo in cui (me) lo cucino e di selezionare con cura chi decido di volta in volta di rendere partecipe del piacere di consumarlo con me. Ah, che snobismo, direte voi! E fate bene. Ché la questione è sempre quella: di vita una ne abbiamo, quindi meglio assaporarsela con gusto. E poi scegliere cosa introdurre nel mio corpo, come prepararlo e con chi mangiarlo per me è un atto d'amore verso me stessa – una piccola cura quotidiana di sé. PANE . Dopo anni di ricerche non hanno ancora deciso se io sia celiaca, intollerante al glutine, allergica a lieviti, ecc. La medicina non è una scienza esatta, quindi l'imperativo per chi soffre è armarsi di buona volontà e verificarti da solo ciò che ti fa bene e ciò che ti fa male: certo, a me sembra...

Minerva va alla sua prima manifestazione enologica (e ne esce felicissima, ma non sbronza!)

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Terroir Vino 2010, stessa ambientazione di quella del 2012. Minerva vi deve assolutamente raccontare l'esperienza incantevole che ha vissuto proprio ieri, quando - andando a trovare a Genova degli amici che apriranno prossimamente un'enoteca nel centro storico - ha colto l'occasione per partecipare con loro alla prima manifestazione enologica nella sua vita: Terroir Vino . Terroir vino è un evento annuale che mette in contatto direttamente produttori, ristoratori/enoteche e promozione/vendita dei vini via internet, in un clima sì serio di degustazioni e racconti sul vino, ma non serioso: se l'organizzazione è perfetta, la semplicità e la convivialità caratterizzano l'incontro tra le persone, e pure una neofita del settore come la sottoscritta ha potuto apprezzare e imparare grazie a coloro che la circondavano - amici più competenti di lei che pur le rivolgevano domande stimolanti e la facevano riflettere su caratteristiche e processi che altrimenti si s...

Gnam!

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Esattamente ciò che provo quando voglio qualcuno!  

Minerva DIY (è una strategia di resistenza)

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Buongiorno a tutti/e! No, nell'intitolare questo post "DIY", acronimo di "Do It Yourself" (trad. lett. "Fattelo da solo/a"), non vi parlerò di come Minerva si sa dare piacere per conto proprio per cui svolazza serena come una farfallina in un'esistenza della durata complessiva di 24h delle quali il 95% passato a fare sesso (e sì, questa è la media della durata di vita delle farfalle e del modo in cui la impiegano: invidiabile, nevvero?). Vi racconterò piuttosto che Minerva ieri ha approfittato della giornata festiva per svegliarsi di buon'ora e mettersi a preparare pane e yogurth come da un po' di tempo ormai fa per conto proprio. La ragione non è solo dovuta a ogni genere di intolleranza alimentare, ma al verificare che le cose che mi faccio per conto mio - scegliendo con cura gli ingredienti, impiegando il tempo necessario alla loro preparazione, adattando questa ai miei gusti personali - sono infinitamente più sane e buone di qu...

Cose sfiziose per prolungare il piacere? ;-)

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Ovvero tutti parlano di alimenti afrodisiaci, ricette stuzzicanti, composizioni solleticanti le papille gustative e infine bevande intriganti e che - seppur non frizzanti i sé - possono rendere tale il rapporto tra i due commensali. E invece io sto pensando a ciò che si può mangiare dopo che il rapporto c'è già - goduriosamente - stato, quando siamo ancora spalmati a stella marina sul letto, in paradiso, con quello sguardo alla Michelle Pfeiffer del genere "Oh, mio/a amato/a, non hai idea di quanto stia bene e me la stia ancora ora godendo..." e abbiamo addosso quel calore che ci fa sentire che apparteniamo esattamente a quel luogo e a quel tempo di perfezione in cui ci troviamo. Ecco, che mangiare in quei momenti, a letto, con il/la nostro/a amante? Io vado come segue (a volte una cosa, a volte l'altra): Cioccolato con arancia e lamelle di mandorle.     Arancia candita ricoperta di cioccolato fondente. Marron glacés. Che altro mi suggerite?...

Bandi accademici di indubbio interesse

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L'immaginazione dei cittadini di questo paese non manca mai di lasciarci allibiti, con trovate che ti chiedi veramente come abbiano potuto pensarle. Oggi accendo il pc, accedo a internet e vi vedo questo: Il Ministero dell'Istruzione (sì, gli stessi del tunnel dei neutrini) bandisce ora un concorso per un assegno di ricerca dal titolo: ' Dalla pecora al pecorino ' tracciabilità e rintracciabilità di filiera nel settore lattiero caseario toscano , che in inglese diventa - ovviamente - ' From sheep to Doggy Style ' traceability of milk chain in Tuscany , ovvero da prodotto caseario a posizione sessuale che... ahem... la conosciamo ;-) Santo cielo!, sono golosissima di formaggio, specie se accompagnato da pane fresco e un buon vino rosso, e sono la prima ad affermare che tra cibo e sesso vi sia un legame indubbio e di grande soddisfazione, ma che il consumo dell'uno mi portasse all'istante alla messa in pratica dell'altro - questa no, non l...

10 giochi erotici? No, grazie, meglio "right during dinner, I'm fucking you to death"

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Cerco virtù e proprietà dello zenzero, e finisco sulle pagine online di quell'equivalente per casalinghe disperate del Cioè d'adolescenziale memoria che è alfemminile.com in cui si suggerisce come aumentare la possibilità d'avere un orgasmo, si discute di quali cibi sarebbero afrodisiaci e soprattutto si propongono "10 giochi erotici da provare al più presto" - nei quali (dopo le solite ipotesi patetiche, misere e tristissime "idraulico-cliente", "dottore-paziente", "professore-alunna") si passa a tutta una serie di fantasie in cui la donna, nella coppia etero in questione, è di volta in volta prostituta, spogliarellista, prigioniera, robot ubbidiente, addormentata nel bosco ecc. (e su questo ci sarebbero tantissime cose da dire e soprattutto tante sprangate pedagogiche sui denti da tirare, ma lascio che lo facciano le brillanti e cattivissime sorelle di Femminismo a sud e Un altro genere di comunicazione ). Tutti i giorni, prop...

Questa è vita!

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Nell'attesa dell'apertura pomeridiana della biglietteria del Cinema Odeon di Firenze - dove mi trovo per lavoro - ho trovato questo posticino nascosto, con prezzi modici, wifi gratuito, cibo che sembra delizioso, musica di sottofondo e una meravigliosa barista svampita quanto me. Mi godo i vostri post, amici miei, e penso che davvero questa è vita! :-D

Cibo ed eros: cosa vi eccita la lingua e i sensi?

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Inutile sottolineare l'influenza del cibo sull'umore e quindi anche sull'eros: quando mangiamo qualcosa che ci piace, in buona compagnia, nel tempo giusto e intrattenendo una piacevole conversazione, non v'è dubbio che sia uno dei più grandi piaceri della vita (e una delle ragioni per cui forse, addirittura, valga la pena vivere). Parimenti, l'analogia tra il mangiare (ciò che si mangia, il modo in cui si mangia ecc.) e il fare l'amore non è da sottovalutare: a tal proposito Minerva è sempre un'attenta osservatrice a tavola del proprio commensale quando ancora non lo conosce bene - convinta che da ciò che lui ordinerà, dai suoi gusti e dal modo in cui consumerà una pietanza, lei potrà ricavare preziose informazioni anche su quell' altro aspetto dell'identità altrui. Minerva s'è poi resa conto nel tempo di amare molto cibi non pasticciati e quanto più possibile freschi o appena scottati, così come s'è scoperta tendenzialmente crudi...

La patetica schiavitù della taglia 42

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Fatima Mernissi, ne L'harem e l'Occidente , scrive che qui da noi il corpo femminile è costretto a rimanere per sempre adolescente e magro, diafano, acerbo e privo di maturità, soggiogato ai dettami maschili della moda e del mercato. Come darle torto? È ciò che abbiamo tutti i giorni davanti ai nostri occhi, basta sfogliare qualsiasi rivista dedicata al pubblico femminile (intrisa ipocritamente di articoli di impegno nella lotta all'anoressia). Alcuni anni orsono ingrassai di molti, molti chili, per una somma di infelicità varie cui reagivo mangiando per compensare la tristezza. Tutte le calorie si trasformavano in ciccia, il mio corpo diventava sempre più brutto e informe e più ciò accadeva, più io ero disperata e mangiavo ancora. Cercavo i vestiti nelle catene in franchising, o nei grandi magazzini dell'abbigliamento per verificare come maglie, gonne, abiti graziosi e belli – nonché dai prezzi contenuti – arrivavano nel migliore dei casi alla taglia 44. Sopra que...

Prendersi cura di sé (per godere maggiormente del proprio corpo dopo...)

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Da un paio d’anni, in primavera, Minerva si prende cura di sé mettendosi per così dire a ‘dieta’ per un po’ di tempo, complice in questo sforzo (che poi sforzo non è) la sua amica Brigida Marovelli – antropologa del cibo, insegnante di Shiatsu, nonché psicologa con formazione in antropologia medica. Come Brigida stessa avverte, lei non è una nutrizionista, bensì una godereccia che approfondisce temi legati all’alimentazione e alla salute sempre nell’ottica del massimo piacere che qualsiasi cosa possa offrire alla mente e al corpo. Minerva, appunto, segue le indicazioni della sua amica, e ha notato che in effetti, dopo la cura, qualsiasi cosa riprenda a mangiare e bere ha sapore più profondo e intenso. Ragion per cui stavolta, con chiaramente tutti i disclaimer del caso ( se uno ha problemi di salute già di suo non la deve fare e deve piuttosto rivolgersi al proprio medico ), socializza tali informazioni con voi. Quanto segue è la mia riscrittura delle note di Brigida, da l...

Mousse antistress

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Stiamo arrivando al weekend di una settimana rivelatasi impegnativa e intensa in cui sono stata un po' stressata. Bene, a voi due dolci, uno in variante cioccolato, l'altro in variante frutta, per cominciare ad amare noi stessi - che ci sia o meno qualcun altro. E se non c'è, condividetene il piacere con gli amici, o immersi al calduccio nella lettura di un buon libro o la visione di un buon film. O ancora, concedetevi delle sane coccole, prendetevi cura di voi stessi, e magari dedicatevi anche un po' - se non siete cattolici praticanti che vi porterebbe a vederla come 'pratica immonda' - all'autoerotismo (ma solo un po', che altrimenti poi vi viene a noia, come tutte le cose). Buon weekend, e riposatevi - amici miei - ne avete tutto il diritto! Mousse al cioccolato Cioccolato fondente, 150g   Rum, 1 cucchiaio  Uova: 2 tuorli e 3 albumi  Panna  Cannella Sciogliete a bagnomaria il cioccolato, togliete dal fuoco e aggiung...

Cominciare bene - vacanze e coccole

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Miei Cari, la vostra Minerva vi saluta per una decina di giorni di meritato riposo, in cui ha piena intenzione di dedicarsi a se stessa e prendersi cura di sé - cosa che è d’altronde intenzionata a rendere un buon proposito per tutto l’anno prossimo. In particolare, la mia prima intenzione è riposarmi, fare passeggiate, respirare aria buona. Vado in vacanza portando con me creme per il corpo di mandorla e di agrumi – che questi profumi sulla pelle mi fanno sempre pensare ad altre epoche, quando le persone non andavano di fretta e le conversazioni riguardavano il tempo, ché quelle troppo dirette erano quasi ‘sconvenienti’. Vado in vacanza per mangiare pesce fresco accompagnato da qualche gradevole e leggero buon vino – che mi faccia pregustare l’estate e il caldo che anelo, e che non arriveranno per me mai troppo presto. Infine nutrirò gli occhi e l’anima non solo di paesaggi aperti, ma anche di mostre e letture. Porto con me Il sapore del mondo di David Le Breton, Su Nie...

Torta di mele, noci e uvetta

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Una torta semplice, che ha proprio il gusto delle cose fatte in casa di una volta. Torta di mele, noci e uvetta 200gr farina 60gr zucchero 2 mele 50gr gherigli di noci 40gr uvetta 2 uova 70gr burro 1dl latte 1 bustina di lievito vanigliato 1/2 cucchiaino di cannella in polvere 1 bustina zucchero vanigliato In una terrina mescolare la farina, il lievito, lo zucchero e la cannella in polvere. Aggiungere poi il burro scolto a bagnomaria, le uova sbattute, il latte e mescolare il tutto. Mettere in ammollo l'uvetta in mezzo bicchiere d'acqua tiepida. Sbucciare le mele, tagliarle a fette sottili quindi a tocchetti; strizzare l'uvetta; spezzettare le noci; aggiungere il tutto al'impasto e mescolarlo bene, quindi metterlo in una tortiera precedentemente rivestita con la carta forno. Cuocere a 170° per un'ora. A cottura ultimata, sfornare e cospargere di zucchero a velo.

Rum! Rum! Rum!

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Sta avvicinandosi il weekend, tempo di relax di cui tanto, sempre, abbiamo bisogno per ritemprarci e ricordarci delle cose buone e piacevoli che deliziano i nostri sensi, e questa volta vi propongo film + ricette + letture tutto su base rum! A premessa vi invito alternativamente alla lettura dell'interessantissimo sito di Rum Club Italia , dove potrete trovare tantissime informazioni sul nostro scritte in linguaggio divulgativo e appassionato pur se competente, e abbandonarvi alle sezioni "Sensocrazia" e "Tecnica vs Edonismo" che tanto mi hanno incuriosita. Se non amate la lettura, vi riporto una veloce clip della saga Pirati dei Caraibi , in cui il rum è protagonista e soluzione di sopravvivenza per Capitan Jack Sparrow nelle diverse occasioni in cui viene ripetutamente abbandonato in esilio nella solita isola fuori da qualsiasi rotta e dimenticata da Dio. **************** Noi che ci pensiamo (e magari talvolta viviamo anche come) avventurieri ma potremm...