Rum! Rum! Rum!

Sta avvicinandosi il weekend, tempo di relax di cui tanto, sempre, abbiamo bisogno per ritemprarci e ricordarci delle cose buone e piacevoli che deliziano i nostri sensi, e questa volta vi propongo film + ricette + letture tutto su base rum!

A premessa vi invito alternativamente alla lettura dell'interessantissimo sito di Rum Club Italia, dove potrete trovare tantissime informazioni sul nostro scritte in linguaggio divulgativo e appassionato pur se competente, e abbandonarvi alle sezioni "Sensocrazia" e "Tecnica vs Edonismo" che tanto mi hanno incuriosita.

Se non amate la lettura, vi riporto una veloce clip della saga Pirati dei Caraibi, in cui il rum è protagonista e soluzione di sopravvivenza per Capitan Jack Sparrow nelle diverse occasioni in cui viene ripetutamente abbandonato in esilio nella solita isola fuori da qualsiasi rotta e dimenticata da Dio.


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Noi che ci pensiamo (e magari talvolta viviamo anche come) avventurieri ma potremmo anche non disdegnare di tanto in tanto la comodità di seguire le peripezie dei nostri  'colleghi/amici' nel suddetto film attraverso una visione casalinga dello stesso, potremmo anche, in questo periodo, prepararci una buona merenda o un dopocena con il classico dolcetto che ci delizi il palato, e quindi eccovi qui una ricettina rubata alle mie amiche de Le ricette della fuffa.

Sole d'autunno

3 arance e la scorza di una
farina 250gr
mezza bustina di lievito per dolci
50gr di burro
2 uova
3 cucchiai di zucchero a velo
mezza fialetta di rum per dolci.


Mettere in una zuppiera la farina, il lievito, 2 cucchiai di zucchero a velo, e la scorza dell'arancia grattugiata. Rimescolare. Sbattere le uova, e sciogliere il burro a bagnomaria (o a fuoco vivo senza che prenda colore né si bruci). Fare della farina il classico vulcanetto e mettervi al centro le uova, il burro e 4/5 gocce di essenza di rum, indi mescolare bene il tutto con l'aiuto di una forchetta. Deve risultarne un composto morbidoso e spalmabile ma non proprio 'liquido'. Mettetelo da parte.
Sbucciate e affettate le arance. Prendete una teglia rotonda, copritela con la carta forno, e qui spargete sul fondo il cucchiaio di zucchero irrorato qui e là con le gocce rimanenti della fialetta di rum. Posatevi sopra le fette d'arancia in modo tale da coprire tutto il fondo della teglia, quindi versatevi sopra il composto messo da parte e livellatelo adeguatamente.
Infornare una ventina di minuti a 200 gradi, quindi un'altra ventina a 120. Quando sarà pronta, estraetela e capovolgetela sul piatto di portata.

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Nel blog di ricette fuffose vi è indicazione d'accompagnare la torta con the speziato, ma qui che siamo di stomaco più robusto e vogliamo continuare a parlare di  rum, possiamo invero realizzarne uno speziato in casa noi stessi, seguendo questa volta una ricetta regalataci addirittura dal colui che ha inventato la nozione di 'gastronomade', Chef Kumalé.

Rum speziato (Rhum Arrangé)

una bottiglia vuota da 2 litri
 2 litri di rum bianco
 5 bastoncini di cannella secca 
10 chiodi di garofano 
1/4 di noce moscata 
2 baccelli di vaniglia
1 pezzo di zenzero grosso come il pollice, sbucciato e lavato
10 grani di pepe nero 
1 peperoncino rosso secco 
un pizzico di cumino 
5 grani di bibasse (giuggiolo) 
10 cucchiaini di zucchero di canna

Mettere tutti gli ingredienti in bottiglia. Lasciar macerare per almeno 3 mesi. Filtrare.

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Vogliamo infine tornare all'uso duro e puro del rum inteso - come da nota pubblicità - quale coadiuvante di sbronze, perdizione, America Centrale, prostitute e peggiori bar di infim'ordine? Vi consiglio una scorrevole lettura, allora, in linea con i suddetti temi: Cronache del rum di Hunter S. Thompson. Leggiamo da Anobii

"Ripugnante come pochi", scrive Hunter S. Thompson in questo suo lavoro del 1959, "in qualche rara occasione dimostrava lampi di intelligenza stagnante. Ma il suo cervello era così marcio per l'alcol e per quella vita dissoluta che quando cercava di avviarlo sembrava un vecchio motore ingolfato rimasto inzuppato troppo a lungo nel lardo." Sorpresa: Thompson non sta scrivendo di se stesso! Uno dei più geniali e folli romanzieri/giornalisti americani descrive così la vita di un uomo di nome Moberg a Portorico, giornalista sconclusionato e stonato la cui più grande abilità sta nel riuscire a ritrovare la propria macchina dopo una serata di delirio etilico, grazie al cattivo odore dell'auto stessa più che al suo olfatto. In realtà, l'eroe, il protagonista di questo romanzo autobiografico, è il trentenne Paul Kemp. Intrappolato in un lavoro senza prospettive, sente il suo talento evaporare veloce come il rum versato in un pugno, e vede allontanarsi il sogno di emulare i suoi modelli, Hemingway e Fitzgerald. Thompson aveva 22 anni quando scrisse le "Cronache del rum" ma era terrorizzato di finire come Moberg. Lo salvò il fantastico incendio creativo degli anni Sessanta, quello che ispirò "Paura e disgusto a Las Vegas", esordio di quello che sarebbe diventato il padre del "giornalismo gonzo", il più pericoloso e irriverente scrittore della sua generazione.

In arrivo tra l'altro in Italia la versione cinematografica del racconto, con - indivinate un po' chi come protagonista nei panni di Paul Kemp? - proprio il nostro amabile pirata Capitan Jack Sparrow, ovvero Johnny Depp.

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