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Visualizzazione dei post da novembre, 2012

Il portico dorato - Un pescatore - L'ospite

Sono circa le 18.30 e scendo dall'auto di mio padre che per qualche ragione m'ha accompagnato a Padova. Nel buio mi lascia in una strada del centro cittadino a quell'ora già deserta. Il blu cobalto del cielo avvolge chiese e palazzi storici di cui nulla m'importa, una nebbiolina fitta e fredda ne sfuma i contorni. Comincio a camminare sotto i portici luminosi e dorati, pensando che quella sia l'unica zona sicura nell'oscurità e nell'assenza d'anima viva. D'un tratto, invece, da dietro una colonna, spunta un uomo già avanti con gli anni, visibilmente ubriaco e minaccioso, giacca e cappello impermeabili gialli come quelli d'un pescatore, una pistola in mano che fa roteare nell'aria, con cui gioca, che mi punta addosso completamente privo della consapevolezza di rappresentare un potenziale pericolo. Mi butta a terra con violenza, poi veloce s'allontana. L'ho scampata, ma sono tremendamente scossa. La gente intorno chiama poliz

Senza titolo

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Fly Away di Vincent Bourilhon Metamorphosis di David Taggart Hope di Sue Blackwell

Disegnare cerchi

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Alla fine, siamo sempre lì che facciamo bilanci e che continuiamo a sentirci in credito con la vita. Continuiamo ad avere questa sensazione che la realizzazione di noi stessi - la realizzazione del grande progetto per cui siamo venuti al mondo e che pur magari non sappiamo ancora in cosa consista - sia ancora di là da venire. Io no: io disegno cerchi . Anche il giro di giostra è circolare - il mio c'è già stato, ed è stato bellissimo. Ora voglio solo scendere - ché inizia a girarmi la testa e ho la nausea.

Contro la condivisione

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  No, non sto parlando di Facebook che per ogni minima stupidaggine che ti segnala ti chiede se vuoi pure condividerla secondo un'ottica di viral marketing che mi dà un fastidio disumano. Sto parlando - più concretamente - del piacere che proviamo nella contemplazione di un'opera d'arte, di un'alba o di un tramonto, nell'ascolto di un brano musicale o di un concerto, nella visione di un film. Sarà che sin da piccola sono stata abituata alla solitudine, ma da sempre, quando mi trovo in una situazione che mi dà piacere, tendo a vivermela da sola. La presenza altrui mi distrae e 'media' tra me e l'oggetto/evento al quale mi sto esponendo impedendomi di viverlo senza filtri, di percepirlo addosso come assoluto, di farmene attraversare il corpo . La presenza altrui mi dà la sensazione che mi si stia smorzando il piacere e l'esperienza che potrei vivere, che me ne si stia distanziando e - così facendo - mi si stia 'rubando' un pez

Io nella notte

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Questa è per te. Questi siamo sempre stati noi. Un bacio. Come un gioco di bambina mai toccato per davvero Come passa il giorno senza me, strano gioco di follia Come notti sempre nuove resta fermo nella mente   Cosi' posso ritrovarti con le dita dei pensieri   Come tracce di altri sonni faccio fuori la paura Il motore gira giusto, sono proprio io nella notte   Prendo fiato, le mani aperte, com'è dolce darsi tempo Cosi' posso ritrovarti sottovoce nella rabbia Bambina davvero aspetto il mio presente   Giochi nuovi, le risa, tu che mi vuoi di più Occhi sparsi, la luce, senti chiudi la mia testa Senza fiato la mente, ruba in fretta l'occasione   I sogni cambiati, seguo piano la mia voglia tu che giochi sul filo e in fondo non mi cerchi Senza sosta la corsa, le carezze parlano   Lo so, non mi sogni, io non ti cerco. 

Poche parole definitive

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Questa sono io. Non servono altre parole, no?

Ripulire l'anima attraverso gli occhi

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Ho bisogno di riempirmi gli occhi di cose piacevoli, delicate e pulite. Quella di Don Chisciotte me la prendo io, sia chiaro.

La libellula

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I Nomeansno stanno suonando sul palco, un lungo pezzo lento e ipnotico con un riff di basso minimale. In prossimità del palco chiudo gli occhi e il mio bacino e le mie gambe seguono la musica ondeggiando quasi in una danza del ventre. Le braccia lungo i fianchi riposano, le dita e le mani invece disegnano timidi piccoli cerchi, come a tessere reti invisibili. Continuo a tenere gli occhi chiusi - tutto ciò che mi interessa è godermi senza fretta alcuna l' esperienza di flusso , l'essere qui ora in mezzo ad altri a partecipare del piacere del medesimo concerto, e delle vibrazioni che raggiungono i nostri corpi e la nostra anima. Mi godo il passaggio di corpi che strusciano contro il mio per superarmi, o di mani che con delicatezza mi spostano per farsi spazio. Mentre ancora il tempo di questo pezzo si dilata, sento il desiderio di camminare e vado a prendermi da bere. Incontro amici e conoscenti, e tutti sembrano aver bisogno di venire rincuorati, di trovare conferma del

La lezione di un padre con il figlio transgender (Aldo Busi)

CARO DIRETTORE, che bello quando i genitori non si travestono da mamma e da papà col righello della norma in pugno!   Oggi ho voglia di parlare di educazione infantile perché, avendo cercato di farmi venire in mente il nome di un eccellente traduttore inglese che non sento da tanti anni, mi sono ricordato di quella volta che mi raccontò dei suoi due figli maschi che ormai andavano alle elementari. Io ero stato una volta a cena a casa sua, avevo conosciuto la moglie e visto i due bambini che stavano per essere messi a fare le nanne, tra il primo e il secondo ci sarà stata una differenza di due anni, non ricordo altro, a parte un certo che di serenamente volitivo, di guerresco in entrambi. A distanza di un lustro, chiesi al traduttore come stavano i suoi figli e mi disse le testuali parole, “Benissimo, il più piccolo è un transgender pieno di risorse e di fantasia, l’altro è il suo scudiero, lo difende in tutto e per tutto anche se non ne ha proprio bisogno, si sa dif

Sedatrici, gattemorte e perversioni in nome della sopravvivenza

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Freddy: ... presto dategli... Igor: Cosa, dategli cosa? Cerchi di mimarlo, quattro sillabe, prima sillaba, suona come... Inga: Se? suona come me? te? se? Igor: Se! Inga: Seconda sillaba, preposizione come di, con, su? Igor: Da! Se-da, ha detto sedano, ha detto sedano. Come?... se-da-davo, date un sedadavo. "Che strano si comporti così male, ora che ha pure una donna " - mi disse un giorno un mio ex parlando d'un nostro amico comune il cui comportamento isterico avrebbe mandato a catafascio tutte le riflessioni sessiste di Freud in merito (il mio ex, per la cronaca, venne mandato a stendere dalla sottoscritta di lì a poco, proprio in virtù di tali sue interpretazioni sessiste da primitivo con clava) . Un altro conoscente, a proposito d'un suo amico libertino con benestare della sua compagna invece a lui fedele, mi confidò: " Lui la compagna ce l'ha, ma lei sa che lui ha bisogno di altre perché è fatto così , e le sta bene" (&quo

Darwin aveva ragione, ma noi l'abbiamo frainteso

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Oggi ricorre l'anniversario della pubblicazione Sull'origine delle specie per mezzo della selezione naturale , di Charles Darwin - un libro fortemente frainteso, come anche è stato fatto nell'incipit di questo film, che pur illustra invece come si sarebbe dovuta comprendere tale teoria: Ché Darwin non intendeva la sopravvivenza del 'migliore', quanto quella del più 'adatto' al proprio tempo e ambiente. D'altronde, ogni giorno - non solo in ambito biologico, ma soprattutto in quello socioculturale - abbiamo la dimostrazione della correttezza della sua teoria, purtroppo, nevvero?

L’ho sognato di nuovo

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Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne . Sono persuasa che queste giornate servano a poco, e che l'impegno per evitare abusi, sopraffazioni, omicidi debba essere personale e quotidiano. Sono anche persuasa che la violenza non sia sempre a senso unico uomo -> donna, sebbene poi statisticamente siano le donne quelle che in Italia vengono massacrate in numeri infinitamente più alti di quanti non siano gli uomini uccisi dalle donne*. I meccanismi della violenza che ciascuno dei due sessi attiva verso l'altro sono diversi, ma sono meccanismi in ogni caso di sopraffazione e di dominio dell'altro. Ecco, io penso che questa visione sia da combattere, e poco mi importa il genere che l'attua. E - mi correggo - non solo è da combattere: è da vincere. Il pezzo che segue l'ho scritto alcuni anni orsono, in ricordo di un'esperienza molto pesante da me vissuta in passato. Vi anticipo che per me è durissimo pensare di pub

Al di là della mia capacità di comprensione (e accettazione)

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Anni orsono frequentai un corso all'estero ed ebbi, tra i miei compagni di studio, un antropologo israeliano mio coetano, il quale - già impiegato presso un'università australiana - ivi viveva con la moglie anch'ella israeliana. Tale ricercatore si occupava della diaspora ebraica contemporanea, cui egli stesso apparteneva, ma anche del conflitto israelo-palestinese, e cercava, con i propri scritti e le proprie lezioni, di promuovere un dialogo tra le due culture. Pensai fosse un impegno mirabile, e grande fu la mia sorpresa quando, alla domanda di un altro compagno, egli rispose che aveva fatto il servizio militare (obbligatorio) ed era tutt'ora riservista (per sua scelta) - per cui periodicamente tornava in Israele e prestava (nel suo caso) due mesi di servizio attivo che frequentemente consistevano nel presidiare posti di blocco e nel custodire i confini. Gli chiesi come potesse conciliare il suo essere un antropologo - che promuoveva per statuto della propria

Il ciclone "Minerva"?

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Apprendo solo ora che in Italia sarebbe all'opera il tal ciclone Minerva , che pare stia portando vento e pioggia in area adriatica, jonica e nel sud in generale. Ora, che la sottoscritta, quando passa nelle vite altrui, gliele scombussoli in po' - travolgendo le sue povere vittime, lasciandole tutte in disordine e poi andandosene - è cosa risaputa, ma che il suo agire abbia addirittura eco sui quotidiani nazionali appena ella ha fatto ritorno dalle penisola iberica mi sembra un po' troppo...

Richiesta confronto 'losco': da dove viene il vostro orgasmo?

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No, non sono impazzita, né caduta preda di chissà quali fantasie porno-postoporno-erotiche. Sto anzi leggendo un saggio filosofico (udite udite, niente di meno!) sul corpo scritto da Jean-Luc Nancy , e in un passaggio che vi citerò oltre nei commenti - qualora siate interessati a una brillante elucubrazione (altrimenti detta volgarmente 'inaudita sega mentale') che vi causerà di certo un'ingestibile emicrania per alcune ore - si discute appunto della possibile origine fisica del piacere. Io via aggiungo anche la dimensione della manifestazione di questo e pertanto vi chiedo , in modo schietto e per amor di conoscenza e speculazione antropologico-filosofica: 1) sapete individuare il punto d'origine del vostro piacere/orgasmo? 2) se si, qual è? 3) come si manifesta, come processo, a partire da quel punto d'origine e a quale direzione/esito tende? Confido in voi. Datemi stimoli per ulteriori riflessioni ;-)

Corpo, Mente, Cuore e l'Ombra

Corpo, Mente e Cuore erano tre persone distinte, ma anche parte di un'unica entità. Corpo era una giovane donna aggraziata, spavanda, libera, e dolce. Andava in giro con il suo vestito lungo pieno di balze che le disegnava intorno cerchi di colore, di luce e d'incanto a ogni passo. Mente era un giovane uomo che spesso s'accompagnava a Corpo e le faceva da cavaliere. Prestante, amava conversare quanto stare in disparte, dove coltivava nella solitudine i suoi mille pensieri. Cuore era un bambino ingenuo e sensibilissimo di sei anni. Tediava spesso Cuore con tante domande - un fratellino che le salterellava intorno con continui 'perché?'. Un giorno Corpo incontrò l'Ombra. L'Ombra era abitualmente una sagoma maschile di colore grigio, e mai appariva nella sua concretezza se non a Corpo e talvolta a Mente. Quasi mai a Cuore. Per frequentare l'Ombra - cosa cui Mente e Cuore erano contrari - Corpo decise (com'era sua abitudine, ché se si mette

Dance of Eagle

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Buongiorno! Sì, comincia una nuova settimana, è lunedì - potrei anche mettermi a scrivere una qualche riflessione seria e impegnata. Ma c'è un tempo per ogni cosa, e in questo mio - al momento - c'è una marea di musica, di intensità e anche di silenzio per ascoltare i miei innumerevoli e densi pensieri. Fatelo anche voi, se non altro per capire quale vita volete. Ché questa settimana saremo di nuovo in trincea a dire "no" a ciò che non vogliamo. Male non fa farlo sapendo quale sia (e magari già vivendo) l'alternativa che ci propone il nostro desiderio. La mia - giusto perché sono sempre d'una arroganza inaudita - ha questo ritmo, questa libertà, questo volo, e uno sguardo che cerca d'abbracciare le più ampie distanze e altezze possibili.

Smontiamo l'ennesima comunicazione di propaganda sul sesso ;-)

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Dando un'occhiata a Repubblica durante l'ora di pranzo mi imbatto in un articolo dal titolo " Ecco perché la dipendenza sessuale va riconosciuta come disturbo mentale " a cura di tal Irma D'Aria. Chiaramente non posso esimermi dalla lettura, ben sapendo che ne sarò profondamente disgustata. Perché, di fatto, anche questa è parte di una strategia di castrazione del desiderio e dell'istinto vitale che ritengo uno dei più violenti e perversi soprusi ai nostri danni da parte del sistema capitalista e dei suoi protagonisti. Vediamo il testo da vicino ( in nero l'originale , in blu il mio commento , in rosso i link ), così capiamo meglio. Cito solo alcune parti, rimandandovi alla lettura del testo completo, qualora lo vogliate, al link sopra citato (ché sono una ricercatrice seria e onesta, io, tzè, altro che costoro!). Rory Reid, ricercatore e docente di psichiatria presso il Semel Institute of Neuroscience and Human Behavior della Ucla, ha guidato

Poesia, amore, felicità: un reading per darvi la voglia di provarci ancora

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Alla fine l'ho fatto: ho scelto un paio di fili conduttori (vita|morte, desiderio+passione+amore+eros), messo insieme un po' di testi, li ho riadattati per venire letti in pubblico e ho provato a leggere il tutto. Non vi dico quanto emotivamente questo lavoro mi abbia scossa e commossa. Sono sempre insicura rispetto a tutto ciò che faccio, ma questa volta - per quanto non sia una produzione stratosferica che cambierà il mondo - è almeno una piccola cosa sincera fatta per puro amore nei confronti dell'umanità cui apparteniamo. Chi mi vuole, mi chiami, che glielo leggo: Minerva in carne e ossa e vestitino gotico è pronta (cioè, non lo è, ma si fa coraggio, ché prima o poi anche questo del terrore del parlare in pubblico è un blocco da superare).

E io ridevo...

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Bella giornata soleggiata, ma fredda, festa infrasettimanale, ma poca gente in giro a metà mattinata. Mi copro bene, che quando mi vesto sportiva sono una gradevole monella, metto le cuffie nelle orecchie con un mix di Louise Attaque, Debut sur le zinc e Manu Chao e inforco la bici dirigendomi verso il centro . La strada è libera, le ruote scivolano sull'asfalto che è una bellezza e i miei polmoni pompano ossigeno ai muscoli che pedalano veloci schivando ostacoli, saltellando tra marciapiede e carreggiata, facendo lo slalom tra i pochi passanti sotto i portici (lo so che prima o poi un vigile mi becca, ma intanto deve prima prendermi). J'essuierai mes larmes sur ma manche Ravalerai en moi l'avalanche Arrivo nell'area pedonale - maledetti cubetti di porfido! Si va in discesa, ora - neanche fatico. Il sole ha risolto i suoi problemi di timidezza, l'aria è frizzantina - una tipica giornata autunnale nel morigerato capoluogo sabaudo. et je voudrais q

Sgomberata la Verdi 15 occupata (ovvero quando lo stato distrugge le prassi positive della società)

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Martedì 30 ottobre la polizia ha fatto irruzione nella residenza universitaria Verdi di Torino, occupata da gennaio scorso dagli studenti dell'Università come protesta contro i tagli al diritto allo studio della Regione Piemonte in seguito ai quali ottomila studenti aventi diritto erano rimasti senza borsa di studio. "La Verdi 15 non è un centro sociale, ma una residenza universitaria autogestita, una comunità in lotta formata da più di sessanta studenti provenienti da tre diversi continenti. [...] Ciò che ci accomuna è la determinazione nel lottare contro chi, nella Torino che Fassino aveva promesso di trasformare in “città dei giovani”, sta smantellando il diritto allo studio lasciando senza un tetto e senza borsa di studio migliaia di studenti meritevoli [...]": così si descrivevano qualche mese fa nel loro sito , gli studenti della Verdi 15 di Torino, dopo essere stati definiti dai giornali una “succursale dell’Askatasuna”, “autonomi antagon

Voglio dare e ricevere questo complimento

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"Fammi crescere!". No, non ti sto chiedendo di farmi invecchiare, ripiegare su me stessa, diventare triste come sono normalmente i miei coetanei - sconfitti, lagnosi, pieni di desideri irrealizzati e convinti di non avere più tempo e che i giochi siano già stati tutti fatti. 'Fammi crescere' nel senso di 'rilancia': amplifica l'apparente follia con cui guardo alla vita. Dammi stimoli intellettuali o vitali, pensieri ancora inesplorati, fà impazzire la mia mente, fammi sognare cose assurde e aiutami a realizzare tali sogni - anche quelli che sembrano impossibili. Smonta una a una le mie paure - rendimene visibile l'insensatezza e rendimi intrepida. Basta che mi ricordi le convinzioni profonde in cui io stessa credo, così che sia rincuorata dalla certezza della fine dell'esistenza piuttosto che temerla. Immergiti con me nella profondità e nel piacere del godimento di ogni singolo istante, così che ogni singola cosa che facciamo s