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Visualizzazione dei post con l'etichetta conoscenza

Figlia (felice) del lato buono della globalizzazione

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Sì, lo so, la globalizzazione è un discorso spinoso, e certamente mi conoscete abbastanza da sapere che non sono assolutamente a favore dei disequilibri nord-sud del mondo che obbligano masse a migrazioni in cerca di migliori soluzioni di vita, così come non sono felice di sapere che i vestiti a cifre ridicole con cui spesso mi copro arrivano dallo sfruttamento di poveracci vessati da scaltri sfruttatori cinesi protetti e avallati da un governo a dire poco criminale, così come infine non sono contenta per nulla che le industrie che fino a poco tempo fa davano lavoro ai cittadini italiani siano state rilocalizzate (= spostate dove il costo della lavoro è più basso e la manodopera privata di diritti e protezioni). Ma io mi sto riferendo ad altro: mi sto riferendo al fatto che la circolazione di informazioni e merci ci ha esposto - volenti o nolenti - alla diversità culturale con più frequenza rispetto a quanto poteva avvenire al tempo dei nostri genitori o dei nostri non...

Beware! They are educated!

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Sto leggendo un libriccino istruttivo, Istinti e istituzioni di Gilles Deleuze, in cui ritrovo la distinzione tra "libertà da" e "libertà di" in relazione al sistema di governo in un passo di Groehuysen. Nel primo caso, il cittadino è lasciato in pace dallo stato , nel secondo è chiamato a parteciparvi per mezzo della democrazia rappresentativa . Ora, il maestro Fabio Chiari (in questo video che ho già postato, ma vi segnalo nuovamente per la sua mirabile sinteticità) ha chiaramente svelato la natura illusoria del concetto di democrazia così come interpretato e promosso da secoli da parte di chi ci governa: Eppure, non tutto è perduto (forse). Se non altro, pur se paralizzati dalle sanguisughe suddette, respiriamo ancora. E, ogni volta che ne abbiamo l'occasione, come singoli e come collettività dimostriamo resilienza - ovvero capacità di reagire raggiungendo risultati eccellenti pur partendo dalle situazioni più avverse. Bene, allora non trov...

L'unica cosa che mi interessava con te

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Era cercare di rieducarti alla sensorialità (perché tu in gran parte l'hai persa), e di lì spingerti alla verità del tuo sentire, del tuo conoscere e infine del tuo essere. Perché se perdi il rapporto col tuo corpo e con la sua possibilità di percezione di ciò che ti circonda, rimani sulla superficie dell'esperienza della vita e del sapere - privandoti di quella profondità che anche solo per il processo di conoscenza può essere così preziosa. Tu sembri non provare più alcun piacere particolare nel mangiare. Quest'azione così curiosa sembra essere diventata per te un 'doversi nutrire' - pur se serbi il ricordo del sapore degli alimenti, del piacere che ti procuravano sulla lingua, della loro consistenza nella bocca, e della condivisione di quel momento con altre persone con le quali stavi bene. E non senti più gli odori o te ne distanzi - a meno che il contesto in cui puoi percepirli e viverli non sia per te sicuro e protetto. Quasi ti vergognassi d'es...

Camminare a testa alta - e passo leggero

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Era inverno, e passeggiavo lungo il mare indossando un vestito lungo alle ginocchia e scarponcini comodi. "Si vede che non sei di qui" - mi disse un ragazzo per strada - "tu cammini in modo diverso dalle altre". Che bello, anche se perfettamente cosciente di quella ch'era solo l'ennesima strategia d'approccio maschile, ebbi un moto d'orgoglio. Il modo in cui si cammina può dare - come qualsiasi comportamento non verbale - molte informazioni su di noi. E la sottoscritta, sempre così incantata dal movimento che i nostri corpi disegnano nello spazio, come tutti voi ha sviluppato anch'ella sin a piccola il 'suo' modo di camminare. Per prima cosa, a Minerva risuonano ancora nelle orecchie le parole della nonna (quella che sputava nelle tinture delle fasciste, per intenderci) la quale le ricordava a ogni occasione che solo chi orientava la propria vita secondo un sistema valoriale che includeva l'onestà (in primis!), la sincer...

Salone del libro, piccoli editori e discorsi/reti controculturali

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E così anche quest'anno ho detto fino all'ultimo che non ci sarei andata, e poi ci sono cascata egualmente e quindi sono andata a visitare il Salone del Libro. Ogni anno lo patisco più dell'anno precedente, ogni anno trovo sempre meno ciò che mi interessa, ogni anno mi arrabbio per una manifestazione in cui la città investe e che nonostante ciò strozza ancora gli editori con il costo dello stand così come impone ai visitatori biglietti di ingresso dai costi inauditi. Eppure ci sono cascata anche stavolta - sebbene stavolta, rispetto alle precedenti, mi sia fatta un po' più furba. Intanto Minerva si veste comoda, perché sa che lì si cammina parecchio: povere le donne che vede lì sofferenti su tacchi. Inoltre rifugge la folla, quindi al Salone ci va - potendo - nei giorni feriali: lei ama girare, guardare con calma, scambiare parole con editori - se un volume o una collana la interessa - o anche solo una battuta con i ragazzi agli stand - pur di editori che non la...

Della seduzione

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Nel bailame in cui versa la mia città da alcuni giorni causa orda di lettori per il Salone del Libro, mi sono recata stamane con una cara amica alla presentazione dell'ultimo lavoro di Dacia Maraini presso un delizioso locale situato in un quartiere multiculturale e bohemienne di recente rivitalizzazione. La Maraini, in questa occasione, accennava - tra molti argomenti - alla seduzione, e tale tema è divenuto, durante il brunch successivo con la mia amica, l'oggetto della nostra conversazione. In più occasioni qui e altrove ho espresso in mio pensiero in merito all' eros come energia che vorrei esistesse in tutti noi e della quale potessimo godere a piene mani - un'energia che si può dispiegare in tutte quelle forme in cui la creatività, la passione, l'inventiva umana si esprimono: dall'amore, all'amicizia al sesso, così come nelle arti, nella musica, nella letteratura, nell'impegno politico, culturale, sociale e via dicendo. Ma tale energia - per ...

Zero and One

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Ed eccomi qui di nuovo che guardo la bacheca. E mi incanto per stupidaggini. Dice 100 post, 100 lettori fissi. E man mano che nel tempo, in questi mesi, li ho visti aumentare - gli uni e gli altri - sempre procedevano di pari passo. A volte uno superava l'altro, poi veniva ripreso e superato a sua volta (non ha importanza che siano lettori che invero seguono come appassionati ciò che scrivo - qui mi sto incantando e sto parlando della rotondità dei numeri e dell'incontro tra 1 e 0). Hanno raggiunto il 100 lo stesso giorno. In un posto in cui lavoravo alcuni anni fa era consuetudine festeggiare il compleanno dei 10.000 giorni, anziché le ricorrenze di compleanno abituali. Invero ciò richiedeva un calcolo preciso che tenesse conto degli anni bisestili. A tal proposito, poi, che sensazione di precarietà devono avere dalla nascita coloro che vengono al mondo il 29 febbraio? Una mia amica mi diceva: "Non preoccuparti di crescere piano piano giorno per g...

Lo sguardo che interpreta

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"Visivamente ogni percezione è una morale o, in altri termini, una visione del mondo. Il paesaggio è nell'uomo prima che l'uomo sia in lui, perché il paesaggio ha senso solo attraverso ciò che l'uomo ne vede. Gli occhi non sono semplici recettori rispetto alla luce e alle cose del mondo, ne sono i creatori, nella misura in cui vedere non è il calco di qualcosa di esterno ma la proiezione fuori di sé di una visione del mondo. La vista è la messa alla prova del reale attraverso un prisma sociale e culturale, un sistama di interpretazione che reca il marchio della storia personale di un individuo all'interno di una trama sociale e culturale. [...]". "Lo sguardo è interpretazione. Non vediamo forme, strutture geometriche o volumi, ma già significazioni, schemi visivi; in altre parole, volti, uomini, donne, bambini, nuvole, alberi, animali ecc. Negli occhi, la moltitudine infinita delle informazioni si fa mondo". DAVID LE BRETON, Il sapore del ...

Sul visitare musei e mostre d'arte

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Non credo vi sarà sfuggito - ma nel caso ve lo segnalo io adesso - che nei giorni scorsi è stata lanciata una nuova applicazione gratuita, Google Art Project , che consente a noi utenti - sulla base della tecnologia per la navigazione già sviluppata da Google Street View, di percorrere i principali musei d'arte mondiali (al momento 17), con la possibilità di visualizzare alcune delle opere di maggior prestigio esistenti e di ottenere informazioni dettagliate sull'opera in sé e sull'artista che l'ha realizzata. Al momento l'inventario include 1061 immagini , 385 sale, 486 artisti, 6000 panoramiche, che il navigatore può visionare distrattamente oppure approfondendone dettagli che non potrebbe cogliere di persona, essendo state utilizzate - come nel caso della "Nascita di Venere" - apparecchiature fotografiche alla risoluzione di 7 miliardi di pixel . Che ne dite? Un progetto interessante, nevvero? Soprattutto per chi come me una giornata davanti al c...

Nuotare (e in generale del fare sport)

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Ho cominciato a nuotare quando ancora piccola mia madre mi portava ai corsi pomeridiani nella piscina vicino a casa. Uno dei miei primi ricordi completi, e in qualche modo inquietanti, avvenne proprio in quel luogo. Un giorno - avrò avuto 5/6 anni - mentre stavamo facendo gli esercizi di riscaldamento in prossimità della vasca prima d'entrare in acqua, ebbi una stranissima sensazione: una mano toccò in un movimento l'altro avambraccio, e io sentii in contemporanea la percezione del mio corpo dall'interno (qualcosa tipo un'immediata  'consapevolezza d'essere un corpo completo', dotato di gambe, tronco, braccia, testa) e la percezione di un punto esterno di questo in quel momento toccato dalle dita della mano. Ne ebbi paura - e ancora oggi non so di quale fenomeno si trattasse. Forse avevo solo compreso definitivamente la mia materialità, la mia corporeità . Interrotta l'attività poco dopo, non ebbi più occasione d'andare in piscina continuativam...

Il prisma sensoriale

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La condizione umana è corporea. Modalità attraverso la quale entriamo in scena sul palco dell’esistenza, limite (spaziale e temporale) della nostra vita, e infine porta di accesso all’esterno, il corpo è lo strumento attraverso il quale percepiamo il mondo. Il mondo si dà parimenti sotto la forma del sensibile, così che non vi è nulla nella mente che non sia passato attraverso i sensi. Vedere, udire, assaporare, toccare, sentire il mondo significa sempre pensarlo attraverso il prisma di un organo sensoriale. Ma la ricezione sensoriale non è passiva e identica in ciascuno individuo: essa è intrisa dei significati (il simbolico) che nel corso del tempo la nostra mente ha già intessuto con (= legato a) precedenti percezioni simili. Ad ogni istante, l’individuo interpreta l’ambiente che lo circonda attraverso il suo corpo, e in base agli orientamenti interiorizzati dall’educazione, dall’abitudine, da precedenti riflessioni basate sull’interpretazione data in precedenza di quelle c...

Non siamo schiavi, siamo dinamite

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(trascrizione del manifesto di sostegno agli anarchici in Grecia del 2009, con omissione delle parti, seppur leggibili nell'immagine allegata, non pertinenti il discorso attuale) Sono cose vecchie, dell’altro secolo. La miseria, che il progresso sembrava aver bandito dall’occidente, torna a far sentire i suoi morsi. I banchieri non si stanno ancora lanciando dalle finestre, ma le strade si stanno riempiendo di poveri. Fabbriche e negozi chiudono i battenti. Milioni di persone si ritrovano senza mezzi con cui affrontare il futuro. Avevano promesso che una vita trascorsa in ginocchio, fra un lavoro a beneficio di un padrone e un’obbedienza ai voleri del governo, avrebbe assicurato perlomeno una quieta sopravvivenza. Ora è chiaro a tutti che si trattava di una menzogna. Sono cose vecchie, dell’altro secolo. Le file davanti alle mense popolari si ingrossano. Nei supermercati il numero dei furti è in aumento costante. Si accatastano le procedure di pignoramento. E...

Un atto politico contro la desertificazione emotiva

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Non abbiamo più nessuna esperienza elementare nel nostro tipo di civiltà, come fame, paura, o essere imprigionati, o sofferenza. Ciò cui andiamo incontro è una profonda assenza di sofferenza e questo è devastante per gli esseri umani. (Werner Herzog) "le storie ci fanno emozionare e le emozioni, lungi dal contagiarla, sono invece un ingrediente essenziale della ragione. Senza rabbia, passione, tristezza e speranza non saremmo in grado di ponderare la più piccola scelta. [...] Il blog può rappresentare questa possibilità di riappropriarci delle narrazioni, di costruire storie che mettono in connessione e che sono connesse, che partecipano a ricostruire “dal basso” un immaginario e che svolgono una funzione “terapeutica” per la desertificazione emotiva." Giovanni Boccia Artieri Questo è ciò che facciamo con i nostri blog, vivere e far vivere, provare emozioni e sentimenti  e darne agli altri, elaborare riflessioni e condividerle - perciò non smettiam...

Scoperte

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Non ho provato nulla per molto tempo, nella quiete di una relazione tranquilla il sesso era stato un piacere per un po’ di tempo, poi un’abitudine, infine uno sforzo.   Ho dimenticato il mio corpo per anni, ho lasciato che invecchiasse, ingrassasse, perdesse sensibilità – io che amavo così tanto fare l’amore da sentirmi io persa dentro il corpo di un’altra persona, quando in realtà era questa dentro di me. Sport e riduzione drastica dell’alimentazione mi hanno portato al corpo che ho ora – qualcosa che non sarà più giovane, ma che sento ancora abbastanza bello, o almeno ‘accettabile’. Il mio viso e le mie mani invecchiano più velocemente ed è qualcosa che mi fa paura. Ma il resto regge bene. Il ‘resto’ si è risvegliato quando – un paio d’anni fa – un amico mi prese delicatamente il collo tra le sue mani e mi tirò a sé per darmi un bacio sulla guancia. Era una cosa priva di qualsiasi connotazione sessuale, eppure ebbi un sussulto. L’anno dopo, un altro amico incontrato in...

Non c'è mondo se non dei sensi

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"Ogni conoscenza penetra in noi attraverso i sensi: essi sono i nostri padroni. [...] La scienza comincia da essi e si risolve in essi. Dopotutto non ne sapremmo più d'una pietra, se non sapessimo che esistono suono, odore, luce, sapore, misura, peso, morbidezza, durezza, asprezza, colore, levigatezza, profondità. [...] I sensi sono il principio e la fine della conoscenza umana". MICHEL DE MONTAIGNE, Apologia di Raymond Sebond