Un atto politico contro la desertificazione emotiva



Non abbiamo più nessuna esperienza elementare
nel nostro tipo di civiltà,
come fame, paura, o essere imprigionati, o sofferenza.
Ciò cui andiamo incontro
è una profonda assenza di sofferenza
e questo è devastante per gli esseri umani.
(Werner Herzog)







"le storie ci fanno emozionare e le emozioni, lungi dal contagiarla, sono invece un ingrediente essenziale della ragione. Senza rabbia, passione, tristezza e speranza non saremmo in grado di ponderare la più piccola scelta. [...] Il blog può rappresentare questa possibilità di riappropriarci delle narrazioni, di costruire storie che mettono in connessione e che sono connesse, che partecipano a ricostruire “dal basso” un immaginario e che svolgono una funzione “terapeutica” per la desertificazione emotiva."

Questo è ciò che facciamo con i nostri blog, vivere e far vivere, provare emozioni e sentimenti  e darne agli altri, elaborare riflessioni e condividerle - perciò non smettiamo di scrivere, di ri-creare la società e l'immaginario, e di fare tutto questo a modo 'nostro'.
Facciamolo al meglio delle nostre possibilità e della nostra espressività, contro la mediocrità cui siamo sottoposti e cui ci vorrebbero abituare. Il peggior atto che possiamo fare a noi stessi e a questa società, in questo momento, sono l'ignavia e  l'accettazione/promozione della mediocrità, dell'ipocrisia e dell'ignoranza.

E se avete piacere di leggere più affronditamente:
di Ezio Alessio Gensini
di Giovanni Boccia Artieri

Commenti

Venerdi Sushi ha detto…
Hai perfettamente ragione, ogni blogger ha un ruolo, quello di testimoniare e condividere le proprie emozioni. Segnare il territorio e non lasciarsi scorrere addosso gli eventi è importantissimo.
Anonimo ha detto…
Il mondo parallelo dei blog mi piace. MI confronto con persone che condividono alcuni interessi con me ma che hanno anche altre idee, stili di vita. Trovo che tutto ciò sia molto bello e mi diverto tanto.
Minerva ha detto…
E ora siete anche consapevoli del fatto che ciò che fate è un prezioso atto contro-culturale e politico di ricostruzione di un immaginario e una cultura decaduti.
Gio ha detto…
Mi piace :-)
Silvia ha detto…
Ha detto anche lui la stessa cosa, a suo modo :-)
http://www.youtube.com/watch?v=0a4lbYRhpQs
Minerva ha detto…
Beh, oddio, sì, più o meno circa... comunque gran bel testo, questo, e in questi ultimi anni quest'uomo ha avuto un'ottima evoluzione cerebrale - non si sarebbe mai detto, ma ogni tanto qualcuno invecchiando migliora (altri no).