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Visualizzazione dei post da gennaio, 2011

L'ironia contro gli stereotipi di genere

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Lo scorso weekend nella struttura di Villa5 a Collegno (Torino) ha aperto e dopo tre giorni chiuso il MAD, Museo d’Arte delle Donne (ne parlano anche in Marginalia ). Provocazione, perché con gli irrisori fondi ricevuti si poteva aprire l’iniziativa solo per un tempo limitatissimo, nonché con riproduzioni delle opere o con donazioni da parte delle artiste stesse, ma non si sarebbe parimenti potuto pensare di dare vita a una struttura permanente aperta al pubblico. “Ma noi l’abbiamo chiamato museo lo stesso”, mi racconta Rosanna Rabezzana, una delle curatrici, responsabile anche delle azioni performative che nelle serate attrici e danzatrici hanno messo in scena tra il pubblico. Perché tipico di Villa5, nonché del modo in cui viene concepito l’essere donne in questa sede, è la continuità tra riflessione-azione-partecipazione – spesso molto ludica e ironica di contro a un quotidiano pesante e a un immaginario castrante (e non dobbiamo fare alcuno sforzo per ricordarci quale sia, visto

Musica ad alto tasso di erotismo

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Ieri sera riflettevo sul concetto di "liberazione dell'eros" dove quest'ultimo - l'ho scritto più volte - è da intendersi come la radice delle energie creative profonde dell'essere umano, e - al di là della musica che mi dà energia, voglia di alzarmi dal letto, reagire alle sfide quotidiane o celebrare momenti di vita - m'è venuto da pensare a quale sia la musica invece che mi sveglia in qualche modo il desiderio, e che magari mi risuona nella mente quando faccio l'amore (vuoi per l'energia, l'intensità, il ritmo, la sensualità). Non è mia intenzione dilungarmi oltre nelle parole, ché riflessioni specifiche sul senso dell'udito e sull'ambiente sonoro in cui siamo immersi ve le proporrò prossimamente. Piuttosto, qui vi fornisco la mia colonna sonora, se avete piacere di lasciarvi andare a un eccitante viaggio su queste note. E un'avvertenza: non è musica sdolcinata, anzi (alcuni brani hanno una bella energia, altri sconfinano ne

Nuotare (e in generale del fare sport)

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Ho cominciato a nuotare quando ancora piccola mia madre mi portava ai corsi pomeridiani nella piscina vicino a casa. Uno dei miei primi ricordi completi, e in qualche modo inquietanti, avvenne proprio in quel luogo. Un giorno - avrò avuto 5/6 anni - mentre stavamo facendo gli esercizi di riscaldamento in prossimità della vasca prima d'entrare in acqua, ebbi una stranissima sensazione: una mano toccò in un movimento l'altro avambraccio, e io sentii in contemporanea la percezione del mio corpo dall'interno (qualcosa tipo un'immediata  'consapevolezza d'essere un corpo completo', dotato di gambe, tronco, braccia, testa) e la percezione di un punto esterno di questo in quel momento toccato dalle dita della mano. Ne ebbi paura - e ancora oggi non so di quale fenomeno si trattasse. Forse avevo solo compreso definitivamente la mia materialità, la mia corporeità . Interrotta l'attività poco dopo, non ebbi più occasione d'andare in piscina continuativam

Sex is like software: the best is free

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Ieri sono venuta a sapere dell'organizzazione di un flash mob in serata dal titolo L'italia non è una repubblica fondata sulla prostituzione - flash mob da concludersi con la richiesta di dimissioni del Presidente del Consiglio. Si tratta di una delle tante azioni che donne che non si riconoscono nell’immagine veicolata dalla televisione e che rifiutano il paragone con le presunte protagoniste delle feste di Arcore stanno mettendo in scena un po' in tutta Italia con l'obiettivo di risvegliare le nostre coscienze addormentate e ignave e riprendere un discorso sui rapporti uomo-donna che, a mio avviso, s'è interrotto ormai da almeno due decenni, complice una televisione che l'ha riportato all'età della pietra. Per fortuna c'è il web. Per fortuna ci siamo ancora noi in carne e ossa, che possiamo vederci, incontrarci, sorriderci, parlarci, cercare modi per stare bene insieme. Per cui la vostra Minerva ieri è andata al flash mob,  con la complicit

Continuare a danzare, finché ci sarà musica

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“Ma cosa devo fare allora?” “Danzare” rispose “continuare a danzare, finché ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo? devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perché. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c’entra. Se ti metti a pensare a queste cose, i tuoi piedi si bloccheranno. E una volta che saranno bloccati, io non potrò più fare niente per te. Tutti i tuoi collegamenti si interromperanno. Finiranno per sempre. E tu potrai vivere solo in questo mondo. Ne sarai progressivamente risucchiato. Perciò i tuoi piedi non dovranno mai fermarsi. Anche se quello che fai può sembrarti stupido, non pensarci. Un passo dopo l’altro, continua a danzare. E tutto ciò che era irrigidito e bloccato piano piano comincerà a sciogliersi. Per certe cose non è ancora troppo tardi. I mezzi che hai, usali tutti. Fai del tuo meglio. Non devi avere paura di nulla. Adesso sei stanco. Stanco e spaventato. Capita a tutti. Ti sembra sbagliato. Per quest

Il prisma sensoriale

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La condizione umana è corporea. Modalità attraverso la quale entriamo in scena sul palco dell’esistenza, limite (spaziale e temporale) della nostra vita, e infine porta di accesso all’esterno, il corpo è lo strumento attraverso il quale percepiamo il mondo. Il mondo si dà parimenti sotto la forma del sensibile, così che non vi è nulla nella mente che non sia passato attraverso i sensi. Vedere, udire, assaporare, toccare, sentire il mondo significa sempre pensarlo attraverso il prisma di un organo sensoriale. Ma la ricezione sensoriale non è passiva e identica in ciascuno individuo: essa è intrisa dei significati (il simbolico) che nel corso del tempo la nostra mente ha già intessuto con (= legato a) precedenti percezioni simili. Ad ogni istante, l’individuo interpreta l’ambiente che lo circonda attraverso il suo corpo, e in base agli orientamenti interiorizzati dall’educazione, dall’abitudine, da precedenti riflessioni basate sull’interpretazione data in precedenza di quelle c

Capirai quanto si sono divertiti!

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La questione è già stata sviscerata secondo ogni prospettiva possibile, e non è mia intenzione discutere oltre della profonda ipocrisia di un uomo piccolo piccolo. Quello che invece mi chiedo - e l'unica risposta possibile mi conforta alquanto - è: ma si saranno davvero divertiti tanto questi qui che hanno messo su questo gran casino? Perché secondo me la risposta è no: non si sono divertiti per nulla, ma fingersi un grande latin lover fa parte dello spettacolo di un uomo piccolo e alla deriva (se non decadrà politicamente per quest'ultimo atto, lo dovrebbe almeno come persona per voi/noi - con tanto di vostra rivalutazione delle vostre/nostre vite e ora vi spiego perché). Abbiamo un Presidente del Consiglio terrorizzato di invecchiare, che per tale ragione alimenta una corte di loschi figuri e si circonda di minorenni (sveglie: ci mancherebbe che perdano l'occasione, sarebbero sceme!) che paga (perché le giovani le devi pagare, a 17 anni della popolarità dell'u

Non siamo schiavi, siamo dinamite

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(trascrizione del manifesto di sostegno agli anarchici in Grecia del 2009, con omissione delle parti, seppur leggibili nell'immagine allegata, non pertinenti il discorso attuale) Sono cose vecchie, dell’altro secolo. La miseria, che il progresso sembrava aver bandito dall’occidente, torna a far sentire i suoi morsi. I banchieri non si stanno ancora lanciando dalle finestre, ma le strade si stanno riempiendo di poveri. Fabbriche e negozi chiudono i battenti. Milioni di persone si ritrovano senza mezzi con cui affrontare il futuro. Avevano promesso che una vita trascorsa in ginocchio, fra un lavoro a beneficio di un padrone e un’obbedienza ai voleri del governo, avrebbe assicurato perlomeno una quieta sopravvivenza. Ora è chiaro a tutti che si trattava di una menzogna. Sono cose vecchie, dell’altro secolo. Le file davanti alle mense popolari si ingrossano. Nei supermercati il numero dei furti è in aumento costante. Si accatastano le procedure di pignoramento. E

Un atto politico contro la desertificazione emotiva

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Non abbiamo più nessuna esperienza elementare nel nostro tipo di civiltà, come fame, paura, o essere imprigionati, o sofferenza. Ciò cui andiamo incontro è una profonda assenza di sofferenza e questo è devastante per gli esseri umani. (Werner Herzog) "le storie ci fanno emozionare e le emozioni, lungi dal contagiarla, sono invece un ingrediente essenziale della ragione. Senza rabbia, passione, tristezza e speranza non saremmo in grado di ponderare la più piccola scelta. [...] Il blog può rappresentare questa possibilità di riappropriarci delle narrazioni, di costruire storie che mettono in connessione e che sono connesse, che partecipano a ricostruire “dal basso” un immaginario e che svolgono una funzione “terapeutica” per la desertificazione emotiva." Giovanni Boccia Artieri Questo è ciò che facciamo con i nostri blog, vivere e far vivere, provare emozioni e sentimenti  e darne agli altri, elaborare riflessioni e condividerle - perciò non smettiam

Dolcetti invernali

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Ecco, oggi torno alle ricette di dolci, che ne sento la mancanza (sia delle ricette che di dolci golosi). In questi giorni ho nuovamente desiderio di dolcetti e meno di torte, così mi sono inventata una ricetta facilissima saccheggiando qui e là tra diversi suggerimenti e preparazioni. Il risultato - d'una semplicità e velocità di preparazione quasi allarmanti - è spettacolare. A me questi sapori fanno sognare caldi Paesi del Sud del mondo, in cui li si gusta insieme a un forte e zuccherato thè alla menta. Dolcetti invernali 20 datteri 160gr di mascarpone 50gr di granella di pistacchi dolci 30gr di granella di noci 30gr di granella di mandorle un cucchiaio di zucchero a velo acqua ai fiori d’arancio q.b. In una scodella lavorare il mascarpone con il cucchiaio di zucchero a velo e l'acqua di fiori d'arancio - quanta ne basta affinché il composto diventi una crema morbida e senza grumi. Quindi aggiungere la granella di noci, quella di mandorle e quella di pistacchio

Ma come funziona il desiderio?

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Da qualche mese scrivo questo blog e ne leggo di altrui, su vari argomenti, nella mia ricerca di ciò che mi fa stare bene, e nella condivisione di pensieri in merito. Un capitolo fondamentale della felicità è per me il piacere che si ottiene attraverso il sesso e l'amore - che possono andare insieme o essere disgiunti (quelle sono scelte personali e non esprimo giudizio né ho una posizione io stessa assoluta in merito). Ciò che mi sorprende è vedere quante persone, sia tra i miei amici reali, sia tra i miei conoscenti virtuali, anche quando si è raggiunta un'età in cui dovrebbe esserci un fisiologico calo ormonale, in realtà siano lì belle gagliarde di desiderio indipendentemente dalla presenza di un/a potenziale 'amante' - proprio per il desiderio (come fosse una necessità fisica) in sé. Alcuni miei amici di sesso maschile (persone invero profonde, non truzzacci dall'affettività di un sorcio) mi parlano spesso del sesso come di un meraviglioso piacere con la donn

Il mio concetto di "alto mantenimento"

Un piccolo post ironico su una questione inerente al rapporto uomo-donna. L'idea sta nella lettura di alcune riflessioni scritte in passato da un amico su quanto le donne costino agli uomini. Ci sono sicuramente vere e proprie arpie in circolazione, e non so neanche quale sia la ragione della ricerca di regali lussuosi, soldi ecc. (al di là del pensiero in sé, che apprezzo, ma appunto per questo poi impongo una spesa sotto i 10€ - avete letto bene - al mio compagno quando sto con qualcuno). Non che non ami le cose belle, tutt'altro, ma sono più nella condivisione e nel consumo insieme a coloro con i quali mi fa piacere stare, piuttosto che nell'accumulo di beni. Così come le 'cose belle' - nella mia prospettiva - non hanno necessariamente un costo così rilevante. E il denaro, che è prezioso perché permette di (soprav)vivere, per me non ha mai a che fare con 'lussi'/piaceri che non mi posso permettere (e non sono agiata, né ricca di famiglia - non temete). M

Quando i Lego curano strutture ferite...

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L'arte è sempre il riflesso della società e dell'epoca in cui ha luogo, ma quella più felice riesce a muovere al sentimento di bellezza mentre contemporaneamente fa riflettere la società di cui è espressione sul proprio status quo . In tal modo ne promuove il cambiamento e, si spera, in una direzione più appagante per un numero sempre più ampio di individui che appartengono a tale società. Nel caso più riuscito ancora, essa fa tutto ciò mentre vi smuove al sorriso. Jan Vormann è un artista tedesco che riempie crepe e buchi di case e  monumenti in ogni parte del mondo con i coloratissimi mattoncini LEGO , spesso facendosi aiutare dai passanti. Il progetto, descritto nel sito in cui l'autore pubblica man mano anche le fotografie dei suoi interventi, si chiama Dispatchwork . Eccovene alcune immagini, sperando vi ricordino momenti piacevoli in cui anche voi, magari, avete giocato come me con questi piccoli mattoncini. Io costruivo astronavi spaziali incredibili! Londra

Soglie [racconto - seconda parte]

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“In realtà ultimamente ci ho ripensato, non è proprio che abbia mai fatto sesso senza che ci fosse anche un qualche sentimento” – me lo dici così, en passant , come se fosse una riflessione di poco conto. In ogni caso, io ero salvaguardata dal rischio d’essere solo una con cui, pur senza un rapporto sentimentale vero e proprio, tu facessi sesso senza alcun affetto. “Non sei una scopata di passaggio” – quello era il nostro modo di definirle – “come posso fartelo capire?”, mi chiedevi ogni volta che arrabbiata con te tiravo fuori quel refrain per crearmi da sola l’occasione di sfogarmi e urlare contro la tua sadica freddezza nei miei confronti. “Dunque: il sesso per l’Acquario” – so che non credi agli oroscopi, ma volevo comunque leggere con te i nostri profili zodiacali in merito, e vedere quanto ci corrispondessero (per questi giochini scemi ti so sempre disponibile). “L’Acquario vuole esplorare ogni componente della sessualità, dai preliminari alle coccole conclusive. Non è inte

Soglie [racconto - prima parte]

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La soglia è il confine visto nella prospettiva dinamica del suo superamento (Johann Drumbl) Quando c’è un terremoto bisognerebbe ripararsi sotto gli architravi, i tavoli o forse anche – come vidi in un film molti anni orsono – gli infissi delle porte. Sono i luoghi più sicuri per rimanere in vita, quelli sui quali c’è meno rischio di crollo. Non so se funzioni davvero così, so che attraversare la porta che conduce alla tua camera da letto non mi ha protetto. Ci prendiamo e ri-perdiamo continuamente da vent’anni. Per l’amore e le relazioni portiamo entrambi il massimo rispetto, pertanto è implicita la distanza reciproca finché durano. Ma ogni volta che siamo soli inevitabilmente finiamo a frequentarci di nuovo. Attraverso quella porta siamo passati insieme, per curiosare nella tua nuova casa e nella tua nuova camera da letto – fingendo indifferenza mentre tu mi tentavi spinto dalla mera pulsione organica, e io ti rifiutavo mortificata dal non provare più alcun desiderio per n

Suoni semplici per piccole composizioni leggiadre

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Tornata riposata dalle vacanze, avevo piacere di cominciare l’anno proponendovi qualcosa di leggero e gradevole come primo post, ma non riuscivo a trovare nulla di adatto finché non sono incappata in questo. Per creare le vostre ‘composizioni’ basta cliccare qui , raggiungere lo strumento Tonematrix di André Michelle – tecnico audio che sul proprio sito raccoglie una serie di applicazioni da lui create – e cominciare a selezionare quadratini (= note) a vostra scelta. Questi, uno dopo l’altro, daranno origine alla vostra sequenza (= composizione) sonora e visiva che verrà suonata in loop . Giochino facile e forse un po’ ipnotico, nel provare composizioni diverse ho ritrovato sonorità che associo nella memoria alle improvvisazioni di un’amica kenyota quando mi mostrava anni orsono come si suonasse la m’bira , così come altre che mi hanno riportato al Ryuichi Sakamoto di 1000 Knives (di cui vi ho trovato una esecuzione che, pur se recente, a me è piaciuta molto). Buona sperimen