Ma come funziona il desiderio?
Da qualche mese scrivo questo blog e ne leggo di altrui, su vari argomenti, nella mia ricerca di ciò che mi fa stare bene, e nella condivisione di pensieri in merito. Un capitolo fondamentale della felicità è per me il piacere che si ottiene attraverso il sesso e l'amore - che possono andare insieme o essere disgiunti (quelle sono scelte personali e non esprimo giudizio né ho una posizione io stessa assoluta in merito).
Ciò che mi sorprende è vedere quante persone, sia tra i miei amici reali, sia tra i miei conoscenti virtuali, anche quando si è raggiunta un'età in cui dovrebbe esserci un fisiologico calo ormonale, in realtà siano lì belle gagliarde di desiderio indipendentemente dalla presenza di un/a potenziale 'amante' - proprio per il desiderio (come fosse una necessità fisica) in sé.
Alcuni miei amici di sesso maschile (persone invero profonde, non truzzacci dall'affettività di un sorcio) mi parlano spesso del sesso come di un meraviglioso piacere con la donna che si ama, ma anche come di un'esigenza fisica 'da sfogare' in assenza di quella; una mia amica che una volta cercai di consolare per la fine di un lungo rapporto mi urlò contro che il suo dramma non era la perdita della presenza e dei sogni condivisi con l'ex-compagno, quanto il fatto che non lo facesse con nessuno da un mese; altri amici virtuali mi confidano che mi avessero a disposizione giocherebbero con me come Silvestro con Titti, per poi ridurmi a una nuvola di piume, e le bloggers che leggo, e che mi affascinano come donne appassionate e di intelligenza brillante, mi fanno spesso pensare a cacciatrici/lupe che proteggono i propri cari con la stessa ansia di sbranare la prima preda appetibile che passa in zona (non prendetevela a male, non c'è alcun giudizio di valore: è proprio solo una 'passionalità vorace' che sento dalle vostre parole - atavica, pre-culturale, animale).
Alcuni miei amici di sesso maschile (persone invero profonde, non truzzacci dall'affettività di un sorcio) mi parlano spesso del sesso come di un meraviglioso piacere con la donna che si ama, ma anche come di un'esigenza fisica 'da sfogare' in assenza di quella; una mia amica che una volta cercai di consolare per la fine di un lungo rapporto mi urlò contro che il suo dramma non era la perdita della presenza e dei sogni condivisi con l'ex-compagno, quanto il fatto che non lo facesse con nessuno da un mese; altri amici virtuali mi confidano che mi avessero a disposizione giocherebbero con me come Silvestro con Titti, per poi ridurmi a una nuvola di piume, e le bloggers che leggo, e che mi affascinano come donne appassionate e di intelligenza brillante, mi fanno spesso pensare a cacciatrici/lupe che proteggono i propri cari con la stessa ansia di sbranare la prima preda appetibile che passa in zona (non prendetevela a male, non c'è alcun giudizio di valore: è proprio solo una 'passionalità vorace' che sento dalle vostre parole - atavica, pre-culturale, animale).
Io non sono proprio priva di desiderio (l'avrete capito da ciò che scrivo), né della capacità di godere dei piaceri del corpo (e/o dell'anima, idem come sopra), ma vado giusto 'in calore' tre giorni al mese, e se in quelli non c'è nessuno che mi piaccia (e molto, che le storie di solo sesso non mi soddisfano mai più di tanto) mi trattengo. Ma per gli altri giorni, il desiderio fisico non è qualcosa che si impossessi del mio corpo come un doppio spingendomi a parlare, scrivere, desiderare sesso con una bramosia quasi feroce. Mah! Qualcuno mi può spiegare come funziona per voi? Che io a leggervi... io davvero mi sento Bambi.
Commenti
Anche se ci penso in ogni momento.
Un fiore.
Max
@Venerdi Sushi: Beh, però c'è una certa differenza tra l'andare "in calore" una volta al mese per tre giorni, ed esserlo costantemente tutto il mese - per di più senza nessuno come oggetto di desiderio, ma proprio solo come forza endogena del tuo corpo (e premesso l'avere valori ormonali nel sangue perfettamente in norma...).
Però ho appunto la sensazione che diceva Agape: magari i miei interlocutori, come me, hanno ritmi naturali più ridotti di quanto esprimano con la scrittura, nella quale invece raccontano il proprio pensare a qualcosa più frequentemente di quanto non sia il desiderio fisico corrispondente.
E le tue parole sono davvero appassionanti - della passione 'sana' di cui sono intrisi i nostri pensieri e la nostra scrittura anche quando non parliamo di sesso. E' un'altra forma di 'eros', che io capisco bene e condivido, di cui tu mi dai l'ennesima dimostrazione che risuoniamo insieme - come con molte altre persone incontrate qui.
Sono andato al lavoro, ho pranzato, ho incontrato tizio, caio, sempronio.
Ho risolto il problema X, mi sono bloccato due ore sulla questione Y.
Tornato a casa, ho ascoltato un po' di musica, ho letto qualche paginetta, ho cenato frugalmente.
Sono andato a dormire.
Non ho fatto l'amore.
Giornata vuota.
Non ho fatto sesso.
Giornata inutile.
@shadow: ecco appunto - per me tutti se c'è quell'attrazione di testa, o solo tre se non c'è :-D
Ma ci sono quei giorni.
Ciao!
:))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))
Cioè, che uno/a abbia un corpo che brucia di desiderio o meno senza un interlocutore preciso, ce ne passa prima che si rotoli col primo che incontra, o no?
Io non sento l'esigenza di fare sesso a tutti i costi (non ho mai messo le mani addosso a una sconosciuta) tuttavia quando vedo una bella ragazza mi capita di eccitarmi. Noi uomini siamo in perenne stato di latenza erotica. Latenti come quelle gemme che da un momento all'altro possono sbocciare. Un po' come il gatto maschio che non va in calore ma percepisce quello della femmina e parte alla sua conquista.
Per altri il desiderio passa attraverso segnali sottili fatti di sguardi, di gesti, e anche di "odore".
Io mi sento più del secondo tipo.
@ Roberto: Proprio tu mi avevi parlato del fatto che il sesso fosse anche un'esigenza fisica a prescindere da un oggetto del desiderio, e dalle logiche dell'attrazione di cui parli qui che sono un'altra cosa ancora. Io mi domando dell'esigenza fisica, qui: del fatto che ci possa essere una pulsione biologica indipendentemente da un oggetto del desiderio, da come nasca, quanto duri, ecc. - il mio dubbio è questo. Poi sulle dinamiche dell'attrazione faremo altro post, magari :-)
@ Arturo Folletti: Mio caro, bentornato! La consapevolezza che si sviluppa con l'esperienza e l'autoriflessione è una manna per il piacere! :-) A te l'augurio di raggiungere tutto questo (ma proprio tutto!) al più presto ;-)
[OT: Ti ho commentato il racconto, molto gradevole davvero :-) ]
Vuoi davvero parlare delle pulsioni biologiche e del desiderio bestiale nudo e crudo? Potrebbero essere argomenti che vanno ben al di là dell'estetismo del piacere che è il centro ed il cuore pulsante del tuo blog :-)
@Inneres Auge: Facciamo gli spiritosi, eh? :-P Guarda che le dee sono capricciosette e se mi fai arrabbiare ti fulmino con uno sguardo...
Per dirla papale papale, e visto che vuoi uscire dalla elegante visione estetizzante dell'erotismo godereccio e consapevole per avvicinarti alla meno elegante visione animale e terra-terra della faccenda.
La pulsione endogena nell'uomo c'è per definizione, altrimenti non avrebbe così tanto successo il mestiere più antico del mondo.
Di cosa ha bisogno il cliente di una prostituta?
Di calore umano? Di sentirsi compreso? Di esercitare un potere? Non prendiamoci in giro. Ha bisogno di soddisfare una necessità fisica.
in misura molto minore, nel sesso come nella vita sono molto romantico.
Risposte tranquillizzanti le vostre.
Oggi ho scoperto che sono sana di corpo e di mente, che è normale non essere in calore 30gg al mese, ma solo una parte di questi, e che tale quantità varia per ciascuno di noi. Ho anche scoperto che, quando pure proviamo tale pulsione, questa se ne può stare lì buona buona a meno che non ci concediamo di farla esplodere con qualcuno/a che ci capiti a tiro e per cui proviamo quanto meno attrazione.
Poi ho scoperto che l'attrazione può essere di vari gradi, e se è fisica soddisfa giusto la 'voglia' del momento, ma le vostre opinioni non mi sono sembrate tanto convinte in merito: insomma, mi sembra che tutti voi aneliate a un'attrazione che investa ogni componente dell'essere umano e non solo la mera fisicità. Tutto il resto lo sentite anche voi un po' come fuffa. E anche questo è confortante.
Oggi Bambi è tranquilla, gioca con Tamburino, Fiore, Falina e compagnia bella. E non ha paura del cacciatore perché ha scoperto che pure quello è suo amico. Grazie a tutti :-)
@ Giorgio (che so arriverà più tardi): perdonami, di norma fai tu l'entrata finale in scena con sintesi strepitose. Probabile che anche stavolta sarà così e volentieri la leggo. E un posticino per ascoltare chiunque voglia dire la sua c'è comunque ancora :-)
Grazie per i complimenti ma non credo di avere sintesi strepitose da esporre.
Io credo che della libido, intesa in senso lato, come energia vitale, più ce n'è e meglio è. Poi dipende uno come la impiega: se non fa nulla di creativo e si masturba tutto il giorno, qualche problema c'è. E per me masturbarsi è una questione mentale e di cuore, prima che fisica. Voglio dire che si può fare sesso da soli ed essere in compagnia della propria testa, della propria anima, delle proprie fantasie erotiche-affettive immaginando un rapporto sessuale dove c'è comunque dono di sè e scambio di affettività, mentre si può essere in due, tecnicamente fare l'amore insieme, ma in realtà semplicemente masturbarsi in compagnia, perchè l'affettività e il dono reciproco non circola.
Quindi io lego l'eros (in senso stretto ma anche in senso lato) alla tonalità affettiva della situazione, indipendentemente dalla frequenza, dal numero delle persone coinvolte e da qualsiasi altra statistica assurda (è come quando si vorrebbe stabilire qual'è la frequenza "corretta" di rapporti sessuali tra coniugi o tra persone che hanno una relazione: è solo la bontà della relazione che può determinare il giusto risultato).
Ciascuno ha i suoi tempi, le sue frequenze che possono variare anche da settimana a settimana. L'importante è non sforzarsi di interpretare modelli collettivi (lo scopatore, il macho, l'intellettuale, la musa, ecc.) ma essere tranquillamente e serenamente se stessi in modo naturale, qualunque cosa ciò voglia dire.
Tutto qui.