L'ironia contro gli stereotipi di genere
Lo scorso weekend nella struttura di Villa5 a Collegno (Torino) ha aperto e dopo tre giorni chiuso il MAD, Museo d’Arte delle Donne (ne parlano anche in Marginalia). Provocazione, perché con gli irrisori fondi ricevuti si poteva aprire l’iniziativa solo per un tempo limitatissimo, nonché con riproduzioni delle opere o con donazioni da parte delle artiste stesse, ma non si sarebbe parimenti potuto pensare di dare vita a una struttura permanente aperta al pubblico. “Ma noi l’abbiamo chiamato museo lo stesso”, mi racconta Rosanna Rabezzana, una delle curatrici, responsabile anche delle azioni performative che nelle serate attrici e danzatrici hanno messo in scena tra il pubblico. Perché tipico di Villa5, nonché del modo in cui viene concepito l’essere donne in questa sede, è la continuità tra
riflessione-azione-partecipazione – spesso molto ludica e ironica di contro a
un quotidiano pesante e a un immaginario castrante (e non dobbiamo fare alcuno
sforzo per ricordarci quale sia, visto che è lo stesso contro il quale le donne
in tutta Italia stanno reagendo proprio in questi giorni).
Tra le varie
opere e artisti, qui voglio condividere con voi il piacere estetico provato nella scoperta di un’artista portoghese della quale
veniva proposta l’opera attraverso più video e immagini fotografiche: Joana Vasconcelos.
Joana
Vasconcelos ha
realizzato un intero lampadario con assorbenti interni, oggetto d’uso abituale
per donne di tutto il mondo. Un lampadario di grosse dimensioni, che fa bella
mostra di sé nei palazzi storici in cui hanno luogo le esibizioni cui aderisce
l’artista e che sono anche gli spazi prediletti in cui la Vasconcelos riprende
le donne che collaborano con lei nella realizzazione di altre opere – donne ‘normali’ delle quali in tal modo nobilita l’attività.
La sua pensata che più di tutte però mi ha
fatto ridere di cuore e ho trovato invero geniale è un paio di scarpe, anche
qui di grandi dimensioni, realizzato interamente con pentole e coperchi in
acciaio. Come dire: la sintesi ironica e beffarda del dualismo col quale la
donna viene da tempo immemorabile percepita – da una parte angelo del focolare,
cuoca, moglie, madre, casalinga, dall’altra femmina seducente su scarpe aperte
e tacchi a spillo. Riflesso di un immaginario decisamente povero, perché se c’è
una cosa bella, affascinante e intrigante degli esseri umani è la (scoperta
della) loro diversità – composta di una quantità di infinitesimali sfumature
che li distinguono gli uni dagli altri e che rendono unico ciascuno di noi.
Commenti
buona giornata!
Un abbraccio!
tuttavia temo che l'arte dell'ironia non venga colta dal gene stupido che caratterizza queste persone.
non mi addentro in questioni sociologiche perchè da vero cultore della parità dei sessi certe cose non le capisco proprio.
ciaoooo
@ marginalia: ti aspetto :-)
@ Zietto: ti ringrazio dei complimenti, e ovviamente sono d'accordo con ciò che dici (tra l'altro, mi aspetto da un momento all'altro la mannaia della censura per ciò che scrivo qui). Uhm... forse bisogna trovare strategie per riuscire a far ragionare anche loro...
@ Only Me: sai, chi categorizza le donne, in questo modo categorizza anche gli uomini in contrapposizione a loro. Di fatto, si perde tutti la possibilità di espressione di sé - la libertà, in ultima analisi, di essere se stessi.
Sono felice di vedere in questo mio spazio virtuale persone libere - almeno nella mente e nella concezione di sé e degli altri. Poi nella vita concreta mettere in pratica e far capire agli altri tutto questo è infinitamente più difficile. Vi abbraccio tutti :-)
Gli anni '70 forse potevano essere più consoni per certi tipi di "provocazione", ma natura e valenza sarebbero state ben diverse.
"Mi conforta il pensiero che quella, pur influendovi sopra, non sia la realtà - dove invero sono circondata di persone che nulla hanno a che fare con quei beceri modelli."
Caspita, vivi in un monastero sha-o-lin? ;)
ceerto che fare un'opera con tutte quelle pignatte sara' costata un capitale.
Proporrei, inoltre, qualcosa costruito con calze a rete e con rossetti , altri due tipici "utensili" tipicamente femminili.
ciao :)