Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2011

L'intuizione incrociata casualmente

Immagine
Cercando altro, stamane mi sono imbattuta nella frase che segue: Sesso e bellezza sono inseparabili, come vita e coscienza. E l'intelligenza che accompagna sesso e bellezza, e da essi deriva, è intuizione. (David Herbert Lawrence) ©Nobuyoshi Araki, “Kaori and Flowers”, 2006-2007, slides from slideshow Io non so se vita e coscienza siano inseparabili - per me lo sono, ma vedo una fortissima inconsapevolezza nonché una mancanza di attenzione, cautela e riflessività in coloro che mi circondano che mi fa quanto meno dubitare dell'esistenza di tale legame. Ma sull' intelligenza che accompagna sesso e bellezza descritta in termini di intuizione , non potrei essere più d'accordo...

Sensibilità nipponica

Immagine
Per diverse ragioni, nutro un amore profondo per la cultura e il popolo giapponese. Come tutti sono rimasta colpita per ciò che è accaduto e - pur se a livello mediatico l'interesse è scemato (e il mio disgusto e diprezzo per il concetto di notiziabilità degli eventi non sarà mai abbastanza) - per me non lo sarà ancora per un bel pezzo. La cultura giapponese, infatti, rappresenta nella mia vita e nel mio lavoro un punto di riferimento essenziale nell'indagine del rapporto società-individuo in relazione ai grandi temi dell'esistenza, e vedere come stanno reagendo alla tragedia che li ha colpiti è reale fonte di autoriflessione. Tra le varie cose che ho trovato in rete, questa mi ha dato per l'ennesima volta la misura dell'attenzione che tributano alla dimensione anche visiva della loro presenza nel paesaggio che abitano: in Giappone i serbatoi del gas vengono decorati proprio per renderne più gradevole la vista e ridurne l'estraneità rispetto all'ambiente.

Letteratura su eros (in senso lato) e dintorni: consigli?

Immagine
Girovagando nelle librerie del centro città, mi capita frequentemente di imbattermi nella cosiddetta 'letteratura erotica'. Parimenti, in rete, fioccano i blog di 'racconti erotici' - con risultati di qualità a mio avviso differente - che vanno dalla nuda (e spesso asettica) cronaca degli avvenimenti a chi indugia nell'approfondimento psicologico ed emotivo dell'evento in sé perdendo la descrizione quest'ultimo. Poche narrazioni sono alla fine quelle che veramente mi piacciono/convincono, e sono quelli che più risuonano col mio modo di percepire e descrivero il desiderio e il piacere. Talvolta tali narrazioni non sono neanche riferibili al sesso o all'atto sessuale in sé, quanto grondano eros per le parole che vengono utilizzate e i contesti/contenuti che vengono narrati. E' primavera, sono bulimica di eros/energia/desiderio/piacere che voglio farne scorta per il futuro: mi date consigli su letture che avete amato e che secondo voi vanno in

Carità, compassione, rivoluzione

Immagine
Un testo di antropologia che lessi molti anni orsono si intitolava La società contro lo stato . L'autore, Pierre Clastres, ivi argomentava che fosse possibile vivere senza un'organizzazione statale, riportando l'esempio di alcune popolazioni amerindiane prive di potere coercitivo e delle loro modalità di auto-organizzazione. Bene, da un po' di tempo non solo sto pensando sempre più che si possa vivere senza lo Stato - cosa che ho sempre creduto - ma che ci stiamo già organizzando per vivere nonostante lo Stato (dove questo è ormai contraddistinto nelle sue istituzioni e nei suoi rappresentanti da tale ipocrisia e perversione che ne auspico la definitiva implosione). Pensate agli orti urbani, al ritorno del baratto negli scambi senza moneta, ai gruppi d'acquisto solidale, alle banche del tempo - giusto per fare qualche esempio a caso. Non sono già modalità di autogestione che non passano attraverso meccanismi abituali di 'mercato', di lavoro 'sal

Un'esplosione di corpi e di fiori!

Immagine
Un colpo al cerchio dell'erotismo e di una visione felice e libera del corpo umano e uno alla botte della necessità di provare bellezza, primavera, vita. Cecelia Webber è una giovane artista americana che realizza fotografie digitali in cui ricrea petali, steli e corolle a partire da immagini di giovani persone nude ritratte in varie pose - dove il corpo non è qualcosa da nascondere, di cui provare vergogna, ma espressione pura della vita e della bellezza. Nata in un paesino di campagna e sempre vissuta a stretto contatto con la natura, la Webber ha studiato neuroscienze sviluppando un'attenzione estrema al minimo dettaglio delle forme viventi, così come nei suoi lavori è stata influenzata dal gusto della composizione ereditato dal padre, architetto di giardini. Buona visione, lasciatevi riempire gli occhi di bellezza :-)

Bisogno di primavera, di speranza, di vita

Immagine
Lo sappiamo che ieri è arrivata, ce lo dice il calendario, e lo dice pure il sole che comincia a scaldarci, di tanto in tanto, in queste giornate che ormai si allungano sempre più. Eppure gli eventi che ci circondano non ci fanno sentire l'energia che abitualmente viene portata da questa stagione, né ci fanno provare desiderio o piacere - bensì tutt'altro genere di sensazioni. Sarà per questo che vedo tutti noi frenati - come paralizzati dalle notizie che subiamo quotidianamente e che si sommano alle nostre vite invero già spesso pesanti. Mentre raschiamo il fondo del barile delle nostre forze per garantirci ancora la sopravvivenza, facciamo appello all'inerzia nella flebile speranza che ancora qualcosa cambi senza più chiamarci in causa e chiedere impegno ulteriore. Lo capisco bene, lo vivo io stessa! E se la primavera quest'anno è la mera consapevolezza di qualcosa che accade, ma anche una nozione che non si sta concretizzando in nulla di reale o di percepibile

Prima di morire voglio...

Immagine
Il pensiero della morte, in sé drammatico e sconcertante, ci forza a definire per contrapposizione la nostra visione della vita. Paradossalmente chi si avvicina a perdere questa - a causa di una malattia, o di un incidente, o ancora di eventi drammatici in corso nel luogo in cui vive - nell'età in cui potrebbe godersela pienamente, dopo tale esperienza spesso cambia visione della propria esistenza, e il più delle volte (certo, non è che accada sempre!) ridefinisce le proprie priorità e quali siano gli elementi che vi vuole includere e cui vuole tendere. Candy Chang è un'artista americana di origine taiwanese che lavora come social designer per lo sviluppo di comunità. Un suo progetto, realizzato a New Orleans, consiste in una lavagna che ricopre un intero lato di una piccola casa abbondanata, sulla quale i passanti sono invitati a completare la frase prestampata " Prima di morire voglio... " utilizzando i gessetti colorati a loro disposizione. Lo so ch

Su Metilparaben: Minerva, gli sguardi reciproci e le strategie di nascondimento delle donne

Immagine
Nuovo post per Metilparaben (lungo, quindi prendetevi il vostro tempo se avete piacere di leggerlo e di capire ciò che sta dietro le nostre scelte, a volte, come donne, in una società ancora per parecchi versi molto inquietante): Minerva, gli sguardi reciproci e le strategie di nascondimento delle donne Bacio, abbraccio e l'augurio di una buona giornata a voi! :-)

1, 2, 3... tana!

Immagine
Virginia Woolf avrebbe desiderato una stanza tutta per sé. Invece io, che ho addirittura una casa, a volte mi ritaglio uno spazio all’interno di questa, e mi costruisco come un rifugio – con le mie quattro cose sicure – dal male che mi giunge dal mondo là fuori, nell’attesa che passi, o per riposarmi quanto basta e ridiventare nuovamente forte abbastanza da affrontarlo. Appronto 2mt x 2 con coperte per terra – tra divano e libreria – una parete alle spalle come punto d’appoggio, cuscini, altre coperte, viveri per la sopravvivenza (cibo, bevande), risorse per passare il tempo (libri, block-notes e penna, pc portatile, dvd e cd), e mi ci rintano. E poi aspetto, mentre guardo e ascolto. I segnali del mondo là fuori, i suoi eventi, i suoi protagonisti, continuano a giungere – ma da lontano, più rarefatti, mediati, sospesi nello spazio e nel tempo. Seleziono con cura chi mi può parlare e per il resto silenzio – o la voce dei miei ricordi e dei miei sogni. Tutto qu

Autobiografia in musica

Immagine
Ispirato a Lucien e indie rocker . E ringraziando Baule . Qualche giorno fa, Lucien, in un bel post , scriveva che "i ricordi suscitati da una musica o da un odore per me sono sempre i più forti e struggenti". E proseguiva proponendo di raccontarci attraverso la musica. Riprendo quel post ampliando il commento che ho scritto lì, e proponendo anche a voi questo 'gioco' - curiosa di ascoltare le vostre storie. I miei genitori non erano particolarmente appassionati di musica, sebbene anche loro legassero certi brani a elementi significativi delle loro vite. Ieri sera ho casualmente incrociato una musica che avevo temporaneamente rimosso, ma che è stata molto presente nella mia infanzia sino alle scuole elementari. Quella musica erano gli Inti Illimani, all'epoca molto famosi in Italia: io e mia madre si ballava insieme, in cucina, Papel de plata e Tinku . Lei aveva una bellissima energia. Gli Inti Illimani si ascoltavano continuamente, insieme a Fabrizio

Minerva fa collage dadaisti (cannibalizzando "D" di Repubblica...)! :D

Immagine
John Heartfield, Dada Photomontage , 1917 Ho sempre amato molto il Dadaismo – invero vi sono cresciuta dentro sia a livello istituzionale, dai primi studi accademici, sia nei contesti controculturali che frequentavo, dove azioni e immaginario dada erano prassi estetica e politica di riferimento (per la realizzazione di flyer, per provocazioni contro le istituzioni). Dada nega tutti i canoni estetici dell’arte, accusati giustamente d’essere funzionali ai valori del sistema borghese. Ciò si traduce nel rifiuto del concetto di bellezza, degli ideali, della ragione positivistica, del progresso – cui vengono contrapposti la libertà senza freni, l’irrazionalità, l’ironia, il gusto per il gesto ribelle e irridente, lo spirito anarchico. Una delle modalità espressive più frequenti nei dadaisti – che addirittura inventarono tale tecnica – fu il fotomontaggio e il collage . Raoul Hausmann, ABCD , 1923-1924 Il fotomontaggio nasce e si sviluppa nel dada berlinese (1918-1923) su

Prendersi cura di sé (per godere maggiormente del proprio corpo dopo...)

Immagine
Da un paio d’anni, in primavera, Minerva si prende cura di sé mettendosi per così dire a ‘dieta’ per un po’ di tempo, complice in questo sforzo (che poi sforzo non è) la sua amica Brigida Marovelli – antropologa del cibo, insegnante di Shiatsu, nonché psicologa con formazione in antropologia medica. Come Brigida stessa avverte, lei non è una nutrizionista, bensì una godereccia che approfondisce temi legati all’alimentazione e alla salute sempre nell’ottica del massimo piacere che qualsiasi cosa possa offrire alla mente e al corpo. Minerva, appunto, segue le indicazioni della sua amica, e ha notato che in effetti, dopo la cura, qualsiasi cosa riprenda a mangiare e bere ha sapore più profondo e intenso. Ragion per cui stavolta, con chiaramente tutti i disclaimer del caso ( se uno ha problemi di salute già di suo non la deve fare e deve piuttosto rivolgersi al proprio medico ), socializza tali informazioni con voi. Quanto segue è la mia riscrittura delle note di Brigida, da l

Sono masochista

Immagine
Sono masochista. Da ieri sera questo pensiero continua a martellarmi la mente. Sono masochista perché - se devo scegliere tra due strade - percorro sempre quella più lunga, tortuosa, selvatica, piena di rovi, in salita e sconnessa. Voglio sentire la fatica fisica, e provare piacere quando arrivo. Sono masochista perché - quando ho avuto la proposta di soluzioni facili per la mia esistenza - mi sono rifiutata di vendere il mio corpo a un cliente, la mia mente a un editore, il mio cuore a un’ideologia. E tutte queste cose insieme a chi avrebbe potuto darmi un lavoro nel campo in cui ero competente. Sono masochista perché credo ancora in tante stupidaggini infantili – l’onestà, la correttezza, la solidarietà, l’amicizia, l’amore – e, quando le vivo (talvolta solo illusoriamente) con qualcuno, sogno ancora che dureranno in eterno. Pur sapendo che non sarà così. Sono masochista perché vorrei che tutti fossero più coraggiosi, felici e incoscienti di ciò che sono, p

Carnevale! Sul travestirsi (non solo in questa festa...)

Immagine
Uno dei primi esami che sostenni all’università fu quello di Estetica, e per qualche ragione che non ricordo bene dovetti studiare un libro sul tema della ‘ persona ’. Venni così a conoscere l’etimologia di questa parola che curiosamente rivelò uno stretto rapporto tra ‘maschera’ (che noi abitualmente associamo piuttosto a un personaggio) e individuo (sulla cui sostanza, rispetto all’apparenza della personaggio, noi giammai dubiteremmo). Invece l’origine rivela un’inversione linguistica rispetto alle nostre aspettative: ‘persona’ sembrerebbe infatti poter derivare sia dal greco prósōpon , che indicava tanto il volto dell’individuo, quanto la maschera dell’attore, sia dal verbo latino personare (lett. ‘parlare attraverso’ ), azione compiuta per il tramite di maschere da parte degli attori teatrali per dare le sembianze a un personaggio e renderlo così riconoscibile al pubblico così come per amplificare la propria voce in modo tale da essere udita anche dagli spettatori lontani. Sorpre

Carnevale! Reazionario, ma potenzialmente rivoluzionario...

Immagine
Sono d’accordo con coloro che nei commenti al mio post precedente sulle origini del Carnevale hanno obiettato che la festa in sé è discutibile/rigettabile perché determinata dalle istituzioni di una società come ‘valvola di sfogo collettiva’ che sostanzialmente mira a confermare uno status quo attraverso un’inversione controllata dei ruoli in un periodo ben delimitato. Ma come antropologa vi propongo un’altra possibile prospettiva – che per noi funziona in questo caso come in diversi contesti extra-quotidiani (siano questi rituali, festivi, artistici, ludici in cui ci dedichiamo ai nostri interessi al di fuori del momento del lavoro) – che potrebbe portare a interpretare una situazione apparentemente unicamente ‘reazionaria’ come invero contenente in sé stimoli (seppur vaghi, da far maturare, da rendere azione) per il cambiamento della società intera. Nei contesti che ho menzionato, infatti, ciò che accade è innanzitutto che le situazioni abituali di tempo e spazio lavorativi sub

Il presente assoluto e setting che ritornano

Immagine
Gli stimoli delle conversazioni con voi, e la lettura dei vostri blog, sono spesso causa per me della riapertura di 'porte' del mio passato e di riflessione su situazioni che non solo mi appartengono, fanno parte e hanno determinato ciò che sono io oggi, ma non sono neanche mai realmente passate. Che strana la concezione del tempo in ciascuno di noi! Sappiamo tutti che questo è relativo, e quindi che - pur se scorre indipendentemente da noi - il solo modo in cui ci è dato viverlo, rielaborarlo nella mente e gestirlo è assolutamente soggettivo. In questo modo mi trovo a confrontarmi con persone che lo rincorrono senza mai arrivare a mettercisi in pari ("corro veloce ma mai abbastanza" - cantano i CGB), oppure pensano al passato come qualcosa di concluso che tale deve rimanere (e qui i CGB mi risuonano di nuovo nelle orecchie: "scatole che accolgono momenti che non torneranno, scatole per metterci dentro come'eri, com'erano i suoni e i colori").

Carnevale! Le origini della festa

Immagine
Minerva ama molto il Carnevale per diversi motivi che via via scoprirete – ragion per cui ha deciso di postare, a partire da oggi per terminare entro martedì prossimo, alcuni piccoli scritti in cui metterà in relazione il piano collettivo di celebrazione di questa festa con quello suo più personale e, se ne avrete piacere, converserà su entrambi con voi. Per prima cosa però vorrei introdurvi alle sue origini, così che abbiate una sorta di vaga “cornice”, uno sfondo di significati simbolici e rituali, in cui questa festa si inserisce. Il Carnevale ha in realtà origini che si perdono nella notte dei tempi, ed è difficile individuare con certezza la situazione culturale dalla quale nasce. Ciononostante un paio di elementi sembrano ricorrere e confluire nell’evento che conosciamo. L’ipotesi più probabile è che esso discenda nelle sue pratiche di temporaneo rovesciamento dell’ordine costituito dai Saturnali dell’antica Roma, feste in cui gli schiavi diventavano padroni e i padroni

Su Metilparaben: Minerva e gli spazi del desiderio e della rivoluzione

Immagine
Nuovo post per Metilparaben: Minerva e gli spazi del desiderio e della rivoluzione Bacio, abbraccio e l'augurio di una buona giornata a voi! :-)

Gabbie dorate, paura e nuovi rapporti

Immagine
L’essere umano è un animale sociale. Privo dei mezzi per garantirsi da sé la propria sopravvivenza – a differenza degli animali che sono dotati dell’istinto – egli ha bisogno dei suoi simili per imparare a come usare gli elementi della natura con i quali rispondere ai propri bisogni di primari. In merito a parte di questi (ripararsi dai nemici, riprodursi), l’animale-uomo ha inoltre bisogno di appartenere a un qualche ‘noi’ che lo protegga e costruisce dei sistemi concettuali per giustificare le proprie scelte che lo diversificano da altri ‘noi’. Ma la scelta dell’appartenenza non è mai libera – quanto è determinata dall’identità di ciascuno e dalla propria storia individuale, che a volte si incontra con quella altrui, a volte si incontra parzialmente, a volte non si incontra. Questo vale anche per i rapporti affettivi-sentimentali. Giorgio ha scritto un post quanto mai azzeccato, una volta, sui diversi modi di amare e sulle ragioni per cui si sceglie qualcuno piuttosto che q