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Visualizzazione dei post con l'etichetta senso della vita

COSE CHE HO CAPITO DI RECENTE QUANDO NON E' ANCORA TROPPO TARDI.

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Stare lontana, pur se per lavoro, mi ha permesso di pensare un po' alla mia/nostra vita (ne parlai già qui in passato, del bene che fa l'andare altrove) Il passato ha due facce: quello della * sicurezza * - di luoghi, persone, impegni, valori cui tornare e che ti impediscono a volte di dare di matto rispetto a una realtà assurda - e quello del * fardello * - ovvero di una prigione in cui ci si è (auto)confinati, in cui ogni giorno si portano avanti gli elementi suddetti non come volontà, bensì come obbligo e condanna. La vita scorre allora magari confortevole lungo binari prestabiliti, ma talvolta costellata di rimpianti, e alla fine insoddisfacente. L'umore altalenante, la nostalgia delle vite non vissute, il tempo che fluisce in modi non naturali - a volte contratti, a volte dilatati - minano la psiche, l'emotività e la salute, e tutto ciò ci rende ancora più fragili. Vi sono coloro che sono iper-riflessivi (e io sono tra quelli) e an...

Buone ispirazioni /4: George Mallory

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Se non potete capire che c'è qualcosa nell'uomo che risponde alla sfida di questa montagna e va a incontrarlo, che la lotta è la lotta della vita stessa verso l'alto e per sempre verso l'alto, allora non capirete perché andare. Ciò che otteniamo da questa avventura è solo pura gioia. E la gioia, dopo tutto, è il fine della vita. - George Mallory , Climbing Everest .

Rapporti liberi e potenti (e ancora umani, profondamente umani)

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Io ho visto che nel tempo, e soprattutto in questi ultimi anni, gli uomini che ho frequentato - persone dotate di un'intelligenza almeno pari alla loro 'inquietudine' - temono tutti la medesima cosa e la risolvono tutti allo stesso modo pagandone tutti le stesse conseguenze. In pratica, funziona così: costoro sono intelligenti, appassionati di vita, e alla ricerca di tempi e modi per esprimere, realizzare, rendere visibile, e anche condividere con altre persone, ciò che la loro mente elabora (una teoria filosofica, una produzione manuale concreta, un qualche evento che sentono come molto importante). Ciò dà loro molto piacere - ovviamente - sia per narcisismo ("guarda come sono in gamba in ciò che faccio!") sia per la sensazione di una (temporanea) pacificazione calda, potente, momentaneamente risolutiva di quell'assenza di senso della vita che inquieta loro come inquieta tutti gli esseri umani. Insomma, il piacere di vedere risposte parziali che però nel...

Narrative contro-egemoniche

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Così chiesi al vecchio: "Allora noi - ricercatori sociali, intellettuali, attivisti culturali o politici - cosa dobbiamo fare? Qual è il nostro ruolo?". E lui rispose: " Cogliere le narrative contro-egenomiche man mano che le vediamo, interpretarle e rilanciarle, facendo loro eco ". Eccola lì, la soluzione che in un istante sintetizzava la scelta del fare certi tipi di ricerca sul nostro essere umani, il nostro senso nello stare al mondo, e la nostra relazione con ciò che ci circonda - nella breve durata delle nostre esistenze. Ché poi le narrative contro-egemoniche (termine apparentemente pomposetto, ma in realtà puntuale per definire un intero discorso) sono semplicemente le storie delle persone comuni che con le loro scelte, il loro modo di vedersi, desiderare, agire e raccontarsi si oppongono quotidianamente alle decisioni che vengono loro imposte dall'alto, da chi le tira a comandare e schiavizzare per i propri fini, e vivono nonostan...

Esondare per non esplodere

"Anche tu la senti arrivare?". "Sì". Andrea mi guardava pacato e pensieroso. "E come?". "Cominciano ad arrivare come dei segnali le settimane prima. Sai, tutti quei pensieri realistici che normalmente ti impedisci. Cominciano a imporsi. Frasi brevi, lapidarie, chiare. Vere. Assolute. Si impongono nella mente e negli occhi. Fanno il vuoto intorno". "Sì, è così anche per me. Quando cominciano so che ho tempo una settimana per correre ai ripari". Ovvero entrare di nuovo nella periodica routine di psicofarmaci per impedire l'esplosione autodistruttiva della crisi. Io invece non faccio nulla. O meglio, qualcosa faccio e non è proprio una cosa da poco: l'anima si carica, come un fiume man mano ingrossato da piogge continue, fino al punto in cui comincia a esondare e fluisce in piena travolgendo canali e campi, distruggendo ponti, erodendo argini e - dopo aver percorso così vallate e pianure - si placa. In realtà, ...

Tempo (delle nostre vite)

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"Il regalo più grande che puoi fare a una persona è darle una porzione del tempo della tua vita, perché non ti potrà mai essere restituita". " Reflections ", del fotografo americano Tom Hussey .                     

Crearsi la propria vita (e il proprio senso di questa)

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Bill Watterson è il genio che disegna Calvin e Hobbes . Zen Pencil - che già vi ho presentato proponendovi un suo lavoro terribilmente commovente - ha rielaborato le affermazioni del collega americano, e ne ha realizzato una striscia dalle sue parole sulla società contemporanea, rea di nutrire aspettative nei nostri confronti che ci forza a soddisfare, pena il venir giudicati dei falliti, persone che non sfruttano il proprio potenziale, individui privi dell'ambizione di migliorarsi qualora non rispondiamo positivamente a tale istanza. Di fatto, la sua critica si rivolge a un sistema che ci vuole eterni insoddisfatti - disponibili a venderci in cambio di qualcuno o qualcosa che dia un senso alla nostra esistenza. Ma è ancora possibile trovare il nostro senso alla nostra vita, fare lo sforzo di cercarlo ed essere creativi nel tentativo di individuarlo. Questa stessa ricerca potrebbe renderci più felici.

Ti lamenti? Pigghia lu bastuni e tira fora li denti

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Ti lamenti? Allora via da me. Se c'è una cosa che le donne intelligenti e vive non sopportano sono gli uomini lagnosi e lamentosi, che danno sempre la colpa dei propri insuccessi agli altri, che s'inventano continuamente degli alibi per non fare nulla di nulla per provare a cambiare la propria situazione, che provano invidia nei confronti di chi ce l'ha fatta dicendo sempre che nel caso di costoro non è bravura, ma fortuna, raccomandazione, scaltrezza ecc. - ma in cambio pretendono l'ascolto pietoso e comprensivo della loro tragedia umana e la più totale e incondizionata compassione. Allora io non dubito che spesso "la vita sia ciò che accade mentre stai progettando qualcos'altro" (cit.), così come che talvolta - come nel caso delle relazioni sentimentali - un 50% di ciò che accadrà non dipende dalla nostra volontà ma da quella altrui, così come ancora che la sfiga ci veda benissimo, ma io stessa sono soggetta a questi problemi come te, quindi tu fai ...

Domande insensate

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Ovvero: ve lo chiedete ancora quale sia il senso della vostra vita, oppure è una domanda che ormai avete buttato via, bollata come priva di senso perché priva di risposta a) universale e/o b) assoluta e/o c) non utile all'esistere in sé, e probabilmente giudicata infantile/adolescenziale quindi non consona alla vostra attuale maturità ("sei priva d'evoluzione, se te lo chiedi ancora!") e comunque una perdita di tempo quando la priorità è piuttosto trovare il modo di sbarcare il lunario per sopravvivere: ("ne hai tempo da perdere, tu!" è la cosa più gentile che mi si risponda quando la chiedo, oltre a vedere il mio interlocutore sbuffare profondamente pieno di disprezzo). Però io ve lo chiedo lo stesso: vi fate ancora questa domanda? E avete trovato una risposta*? *Tranquilli, è proprio solo curiosità la mia. Io per me la risposta/soluzione l'ho trovata. Poi che la riesca pure a vivere/concretizzare è un altro discorso, ma io per me l...

Paura|bellezza|amore - una visione potente ed estrema

I miei ragionamenti sono sempre un po' contorti e complessi, ma "a seguirli bene poi una loro logica ce l'hanno" - mi è stato detto. Chissà se mai rivelano anche una qualche verità? E soprattutto - problema che ormai mi pongo da tempo - chissà se per chi li legge, li comprende e infine ne riconosce la correttezza, si rivelano essere un contributo positivo o negativo per la propria vita? Ché io ormai sono sempre più persuasa che gli esseri umani preferiscano chiudere gli occhi e stare in una dimensione spenta e inconsapevole d'esistenza, attaccati strenuamente come patelle a uno scoglio qualunque che hanno individuato come potenziale stabile punto fisso mentre onde, maree e flutti li sferzano senza sosta. E non posso biasimarli - se mi metto nella loro prospettiva... Che poi - dato che dalla mia ho l'ignoranza almeno quanto la presunzione - tal prospettiva non è per forza la migliore, la più sana, la più felice, ma è quella che coincide con la maggior par...

Vivere nel sospetto? No, grazie :-)

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La mia lattaia esce dal negozio e mi controlla la bicicletta, in modo tale che non debba legarla, mentre compro la mozzarella e le lascio i soldi sul bancone. "Massì, figuriamoci se me la rubano", le dico. E dire che non è passato molto da quando ho subito un pessimo furto che m'ha destabilizzato per bene. E lei commenta: "Fai male, bisogna sempre sospettare, ché la gente è cattiva" . "Io parto sempre dal presupposto che pure il mio migliore amico possa da un momento all'altro, e senza una ragione a me comprensibile, piantarmi un coltello in mezzo alla schiena" , mi disse molti anni fa un conoscente. Beh, essendo lui un commercialista, pensai che magari tanto pessimismo derivasse da ragioni professionali. "Devi smetterla di darti tanto in giro, devi imparare a trattenerti un po'. Tu sei troppo generosa" , mi dice la mia amica. A parte che non mi sento 'generosa' - semmai provo compassione per la sfortuna che han...

L'urlo

Questo pezzo l'ho scritto in questi giorni pensando a una persona in particolare, della quale non mi sono riuscita a prendere cura come m'aveva chiesto, a suo modo, e come avrei voluto fare. Nello stesso tempo, però, è per tutti coloro che a un certo punto della propria vita hanno deciso di tirare i remi in barca e di non credere più in ciò che potevano essere le premesse della più assurda felicità - cose quali la sincerità, l'autenticità, se stessi, il proprio valore, i propri sogni e desideri e tante altre che elencarle tutte mi è impossibile. E' il mio urlo di impotenza nel non riuscire a convincervi che non c'è nulla di cui avere paura, e che - qualsiasi cosa accada - andrà comunque tutto bene. Abbiate pazienza, ho bisogno di buttarlo fuori. Non potevo stare a guardare mentre smarrito e terrorizzato mi annunciavi la tua definitiva rinuncia a te stesso e alla vita. Parlavi in modo sterile e impostato - come se ti stessi riferendo a qualcun altro e non a ...

Vedere e far vedere

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"Ormai restano poche immagini. Osservando il panorama da qui, si vedono solo edifici, le immagini non sono più possibili. Bisognerebbe cominciare a scavare come un archeologo con una vanga per riuscire a trovare qualcosa da questo paesaggio offeso. Io non mostro mai questo genere di cose. Oggi ci sono pochissime persone in questo mondo che lottano per trovare immagini adeguate. Abbiamo assolutamente bisogno di immagini adeguate alla nostra civiltà e ai nostri bisogni più profondi. A volte è necessario affrontare una lotta dura per ottenerle. lo non mi lamenterei mai di dover scalare una montagna alta 8.000 metri per trovare delle immagini pulite, chiare e trasparenti. Qui non c’è più niente. Bisogna cercare bene, andrei anche su Marte o Saturno con un’astronave per trovarle." [Werner Herzog, Tokio-ga , 1983]

365 giorni intonsi...

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Bene, vi stare riprendendo dai bagordi? Spero di sì. In caso contrario, suggerisco terapia d'urto con vitamine, zenzero e succhi di frutta, e un po' di aria fresca (ma ben coperti, mi raccomando!). La sottoscritta non ne ha bisogno, ché la notte scorsa è andata a dormire dopo cenetta deliziosa, qualche bicchiere di vino bianco e chiacchiere telefoniche/online con vari amici in giro per il mondo, essendo lei un po' allergica alle situazioni in cui ci si deve divertire a tutti i costi (nel vero senso della parola), facendo baldoria ed esponendosi a immotivati stress. Il che non significa non percepire il valore simbolico del Capodanno come momento di passaggio e potenziale cambiamento. Sentite mai l'impellente desiderio di fare danni? Ecco, io sempre. Pensate un po': ben 365 giorni nuovi nuovi, tutti puliti, intonsi e pronti da imbrattare con tutti i pasticcetti che vorrete fare! Io non ne sto più nella pelle, tant'è che ho comincia...

L'amico dietro l'angolo

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La mia attitudine malinconica è profonda in questo periodo. Ma non è una brutta sensazione, tutt'altro. E' una sorta di nostalgia della bellezza del passato che dà al presente un impalpabile, rassicurante, gradevole torpore. Ho trovato in rete un disegnatore che mi incanta, Gavin Aung Than, veramente delicato. Il suo sito si chiama Zen Pencils. Cartoon quotes from inspirational folks . Leggete la ragione per cui disegna queste vignette, e godetevi le altre in base alle vostre inclinazioni... Intanto io ne condivido una con voi. ***** Ho sempre pensato che se sognavamo qualcuno, di notte, al mattino dopo avremmo dovuto chiamarlo e sentire come stava. Sì, lo so: senza ragione alcuna, tale azione può venir presa per follia. Ma a me non è mai interessato il giudizio altrui sulle ragioni per cui faccio le cose. Quindi io, quando sogno qualcuno, il giorno dopo gli telefono. Anche se può sembrare un atto di follia.

Sintetica esortazione (qualora il mondo non finisca oggi)

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Se il mondo oggi non finisse, vogliamo prendere questa come l'occasione per cominciare a DIRE NO A CIO' CHE NON CI STA BENE, e a RIPRENDERE IN MANO IL CONTROLLO DELLE NOSTRE VITE (e così indirizzare questo paese nella direzione che noi vogliamo)? Risuoni ovunque il vostro barbarico Yawp sopra i tetti del mondo!!! Minerva comincia a dire NO alla violenza - in primis quella di stato , in tutte le sue forme: questa politica, questa polizia, questa falsa democrazia, questi soprusi, questa schiavizzazione di noi cittadini, questa mancanza totale di possibilità di partecipazione così come di autodifesa da quella violenza stessa (in sostanza questo nuovo feudalesimo); poi alla violenza quotidiana di tutti coloro che si sentono furbi perché replicano sul prossimo quel medesimo meccanismo - e quindi evadono le tasse cercando per di più la tua complicità, cercano di attuare piccoli continui soprusi ai tuoi danni, ti derubano o tirano a fregarti in una guerra tra ...

La saturazione dell'immaginazione (volontà di potenza insoddisfatta)

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"Quando guardo fuori di qui, tutto è saturo, non restano praticamente più immagini possibili, [...] Sarei pronto ad andare ovunque". (Werner Herzog a Wim Wenders in Tokyo-ga ) Provo spesso questa sensazione di saturazione . Quasi che tutte le immagini, gli immaginari e quindi l'immaginazione (immaginari+azione) ovvero le ipotesi di vita, i desideri e le azioni per realizzarli, li abbia già esplorati - o anche solo avvicinati per rendermi conto che in realtà non mi interessavano. Per indole, evidentemente, non tollero soluzioni preconfezionate - belle pronte da consumare e con cui pacificarsi l'esistenza (religioni, ideologie, modelli consumistici così come loro antitesi ecologico-comunitarie-animaliste e via dicendo). Ma sono anche stanca di sentire che le 'soluzioni' che mi trovo sono cose alla fine piccole, quotidiane, che mi permettono di stare in vita ma non mi rendono mai felice pienamente - non intendo dire che mi accontento...

Lavoro, identità e tesori nazionali viventi

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"Sono dipendente di..." o "Ho un'impresa di..." stanno bene. "Sono disoccupata" no. Lo dice pure la Costituzione Italiana all'art. 1 " L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro" : capito? E' fondata sul lavoro e quindi sull'individuo se, e solo se, è nella posizione dell'homo faber. Altrimenti nisba - non conta, non è cittadino, non è nulla, non ha neanche un'identità. Non si può né sa neanche definire - tanto che abbozza al massimo un "vedo gente, faccio cose, ho dei progetti". Quanti di noi affermano questo pur di non dichiararsi 'disoccupati'? Ecco, questo ci hanno fatto: portarci alla vergogna per qualcosa che magari non è dipeso da noi. E toglierci la possibilità di definirci come esseri dotati di identità e dignità d'esistenza. Ora: vogliamo ribaltare un po' le cose? Siamo costretti a lavorare per guadagnarci da vivere ma preferi remmo fare cose ch...

Bulimica di vita /2

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Il mio granchietto! ;-) Ormai dipendente senza più alcuna possibilità di disintossicazione: Lisboa , Passions du risque di Le Breton, condivisione passaggi auto, orate alla griglia, Algarve , Museo di Etnologia, stazioni ferroviarie nel nulla, 43° a mezzanotte, ostello, calamari fritti, Portimao, la spiaggia Canavial, frango piri-piri , guesthouse, Bairro Alto , Lagos, pavimenti in legno, Sagres , Andalusia, Madrid e Salamanca nuovamente, falesie , vinho verde , divani, Alfama , Museo del Fado,  mojitos, berretti militari, encantaperros , l'Oceano e la fine del mondo!, Il mestiere di scrivere di Carver, taverne,   camminate infinite sotto il sole, Ginjinha , tram 28 .  La prossima settimana esploro la possibilità di non tornare, o almeno: di tornare e ripartire. Ergo tenete le dita incrociate per me, miei cari, e non cercatemi ;-)

La risposta alla vita, all'universo e a tutto quanto è...

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...42. Oggi mi permetto di celebrare me stessa (non che gli altri giorni...) - e sì: andrò avanti così tutto il tempo :-) Che poi questo è proprio un gran bel numero . Speriamo bene!