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Visualizzazione dei post con l'etichetta identità

Scatole

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Benvenuto nella stanza dei ricordi benvenuto nella stanza dei miei ricordi tra scatole di cartone marroni che sanno di viaggio, d'abbandono, di mai più. scatole che contengono ricordi ammucchiati uno sull'altro scatole che accolgono momenti che non torneranno. scatole per metterci dentro com'eri com'erano i suoni e i colori, e come erano gli altri. tengo tutto qui vicino a me, stretto, per paura di perdere l'appartenenza a qualcosa che è volato via. ( Scatole , CGB)

La propria identità, e il raccontare storie

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Amo le persone che mi raccontano storie - ma non storie inventate, non favole, non menzogne. Storie come aneddoti, come ricordi, come momenti di vita. Il piacere che mi dà ascoltarle è pari alla condivisione del sesso più intimo e complice, o a quella del pranzo più saporito e gustoso. Minerva di storie ne ha tantissime. Ha quelle personali di lutti, malattie, violenze, e poi inquietudini, pacificazioni e nuove prospettive da lì originatesi. Ha quelle abituali della vita con studio, lavoro, relazioni - che, pur se solo sue (e non potrebbe essere altrimenti: ognuno declina a modo proprio i medesimi 'riti di passaggio'), lei vede d'una noia intollerabile e pertanto, appena può, fugge. Infine ha quelle che derivano dai suoi interessi letterari (ovvero i racconti di altre persone vissute prima di lei), e dai viaggi e dagli incontri che le sono accaduti per strada. E ama raccontarle - queste storie - non per autocelebrazione, ma per dare accesso ad altr...

Quell'insensibilità che deriva dalla delusione nei confronti della vita

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Traducendo non letteralmente parte di questo testo, e rimontandolo, è venuto fuori come sempre l'ho sempre 'sentito' io. Nella sua tristezza mi sembra comunque bellissimo. Insensibile (privo di percettività) Mi sono stancato di essere ciò che desideri io sia Sentendomi così sleale (verso me stesso) , perso sotto la superficie Non so cosa ti aspetti da me mi tieni sotto pressione perché mi metta nei tuoi panni - (siamo bloccati nella risacca). Ogni passo che faccio è un ulteriore errore nei tuoi confronti. Non vedi che mi stai soffocando Tenendomi troppo stretto, spaventato dal perdere il controllo Perchè quello che hai pensato io potessi essere E' crollato esattamente di fronte a te - (siamo bloccati nella risacca). E ogni secondo che spreco è più di quanto mi possa permettere. Sono diventato così insensibile Non riesco più a sentirti Diventato così stanco Così tanto consapevole di quel che che sto diventando Tutto quello che desidero fare...

Autenticità (no, purtroppo non sono ancora una bodhisattva)

Non parlare con gli stupidi. Ti portano al loro livello e ti battono con l'esperienza. [io, per quanto mi riguarda, sostituisco il termine 'stupidi' con - di volta in volta - 'mediocri', 'anaffettivi', 'ipocriti' ecc.] Già, vado periodicamente in crisi. Ci vado quando persone che stimo e che sembrano capire qualcosa si rivelano poi piccole e mediocri, dimostrano di non aver mai compreso nulla di ciò che dicessi loro e che pensavo di condividere con loro nelle azioni e nei momenti concreti che si passavano insieme, e infine tirano a distruggermi ( pur di non mettere in discussione se stesse), facendo passare per 'estreme', 'deliranti', 'inattuabili', 'ingenue' e 'immature' quelle che invece per me sono qualità positive che cerco di vivere e attuare quotidianamente ( autenticità, sincerità, onestà, coerenza tra il dire e il fare, determinazione, coraggio, rifiuto di facili ma false soluzioni ) -...

Figlia (felice) del lato buono della globalizzazione

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Sì, lo so, la globalizzazione è un discorso spinoso, e certamente mi conoscete abbastanza da sapere che non sono assolutamente a favore dei disequilibri nord-sud del mondo che obbligano masse a migrazioni in cerca di migliori soluzioni di vita, così come non sono felice di sapere che i vestiti a cifre ridicole con cui spesso mi copro arrivano dallo sfruttamento di poveracci vessati da scaltri sfruttatori cinesi protetti e avallati da un governo a dire poco criminale, così come infine non sono contenta per nulla che le industrie che fino a poco tempo fa davano lavoro ai cittadini italiani siano state rilocalizzate (= spostate dove il costo della lavoro è più basso e la manodopera privata di diritti e protezioni). Ma io mi sto riferendo ad altro: mi sto riferendo al fatto che la circolazione di informazioni e merci ci ha esposto - volenti o nolenti - alla diversità culturale con più frequenza rispetto a quanto poteva avvenire al tempo dei nostri genitori o dei nostri non...

Al di là della mia capacità di comprensione (e accettazione)

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Anni orsono frequentai un corso all'estero ed ebbi, tra i miei compagni di studio, un antropologo israeliano mio coetano, il quale - già impiegato presso un'università australiana - ivi viveva con la moglie anch'ella israeliana. Tale ricercatore si occupava della diaspora ebraica contemporanea, cui egli stesso apparteneva, ma anche del conflitto israelo-palestinese, e cercava, con i propri scritti e le proprie lezioni, di promuovere un dialogo tra le due culture. Pensai fosse un impegno mirabile, e grande fu la mia sorpresa quando, alla domanda di un altro compagno, egli rispose che aveva fatto il servizio militare (obbligatorio) ed era tutt'ora riservista (per sua scelta) - per cui periodicamente tornava in Israele e prestava (nel suo caso) due mesi di servizio attivo che frequentemente consistevano nel presidiare posti di blocco e nel custodire i confini. Gli chiesi come potesse conciliare il suo essere un antropologo - che promuoveva per statuto della propria...

The Taboo Conference 2012

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Oh che bel convegno marcondirodirondero, oh che bel convegno marcondirodirondaaaa... Ché la sottoscritta, avesse quei 150 euro da buttare per un paio di giorni, magari ci andrebbe pure, ma le sembra proprio un po' un grosso spreco in periodo di tragica disoccupazione... Magari una delle pornografe che girano in rete invece i soldi li ha, e può decidere che ne valga la pena. Io intanto v'informo ;-) The Taboo Conference 2012 25-27 October 2012 Forlì  Call for Papers (scade il 15 febbraio 2012) In a world that seems continuously to be pushing the envelope of what is acceptable to the inhabitants of specific linguistic and cultural contexts, this interdisciplinary conference acknowledges the importance of investigating taboos and their reinforcement/breaking in various areas of language, culture and society, and across different cultures. We propose to explore the delicate balance and subtle boundaries between the need for inclusion and respect for different ethnic...

Una certa armonia ritrovata :-)

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Sono scappata in mille pezzi, con la sensazione d'averne persi per strada e che altri si fossero sbiaditi sino a diventare trasparenti e pertanto inesistenti. Ho girovagato alla loro ricerca, e alla ricerca di una qualche rete per tenerli tutti insieme in un fragile equilibrio nuovamente leggero e sospeso. alla fine io stessa ero così... Ho ritrovato tutto, buttato via qualcosa, e raccolto molto più di quanto immaginassi: Nice , ristoranti giapponesi, Marseille , fotografie, Brassens , paté de canard , Toulouse , Pirenei, caponata , bagni di sole in topless (e nuda in mare), anziani pittori, conchiglie, torte di mele vegane, spiagge di sabbia finissima, i Clash , lavanda, ristoranti libanesi, Barcelona , De André, covoiturage , centri occupati, performance teatrali erotiche, chiese monumentali in mattoni rossi, cene salutiste e picnic con vari punx, Nimes , paellas , vetrini raccolti nell'acqua del mare, latte di cocco, nottate a ballare il r aï algerino per stra...

Della meravigliosa bellezza meticcia

Miei cari, torno a voi con gli occhi che brillano di incanto e immaginazione - quale bellezza essi hanno potuto inaspettatamente contemplare di recente! :-) Nel corso delle mie ancora non concluse peregrinazioni tra sud della Francia e Spagna di quest'ultimo mese sono stata esposta felicemente alla visione di volti e corpi diversi da quelli ai quali sono abituata in madrepatria. Di fatto, come antropologa, so bene che il significato comune che diamo al termine " etnie " è scientificamente scorretto (per non parlare di quello di " razze "!), bensì che dovremmo piuttosto discutere della variabilità somatica degli esseri umani sul pianeta in termini di genotipi-fenotipi . Lungi dall'approfondire qui il tema in termini accademici (ma potete farlo agevolemente per conto vostro cliccando sui termini suddetti), ciò che voglio sottolineare è la personale fascinazione che provo per gli uomini che ho incontrato sinora, dove la loro bellezza - ai miei occhi, o...

Tatuaggi: l'unicità del corpo attraverso segni visibili

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Scrive Michela Fusaschi che "per l’antropologia, il tatuaggio è una pratica che rientra nella categoria delle modificazioni e alterazioni del corpo largamente e storicamente diffuse pressoché in tutte le società" [(2009) "Antropo/grafie del corpo. Piercing e tatuaggio nelle soggettività contemporanee" in G. Guizzardi, Identità incorporate.  Segni, immagini, differenze , Il Mulino]. Esso può essere provvisorio come nel caso dei tatuaggi all'henné che perdurano alcune settimane, o permanente, quando ottenuto per mezzo di punture del derma con aghi intrisi di inchiostro o di altre sostanze. "La letteratura etnografica ci ha per molto tempo restituito interpretazioni di pratiche come il tatuaggio in termini di segni tradizionali per mezzo dei quali la collettività viene ad imprimere sulla e nella carne degli individui marchi indelebili di un’appartenenza ed un’identità comuni, questo per ricordare costantemente i valori della società nella sua interez...

Carnevale! Sul travestirsi (non solo in questa festa...)

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Uno dei primi esami che sostenni all’università fu quello di Estetica, e per qualche ragione che non ricordo bene dovetti studiare un libro sul tema della ‘ persona ’. Venni così a conoscere l’etimologia di questa parola che curiosamente rivelò uno stretto rapporto tra ‘maschera’ (che noi abitualmente associamo piuttosto a un personaggio) e individuo (sulla cui sostanza, rispetto all’apparenza della personaggio, noi giammai dubiteremmo). Invece l’origine rivela un’inversione linguistica rispetto alle nostre aspettative: ‘persona’ sembrerebbe infatti poter derivare sia dal greco prósōpon , che indicava tanto il volto dell’individuo, quanto la maschera dell’attore, sia dal verbo latino personare (lett. ‘parlare attraverso’ ), azione compiuta per il tramite di maschere da parte degli attori teatrali per dare le sembianze a un personaggio e renderlo così riconoscibile al pubblico così come per amplificare la propria voce in modo tale da essere udita anche dagli spettatori lontani. Sorpre...

Strappare pagine & quindi scrivere su un quaderno nuovo

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Ultima settimana di quest’anno, poi si entra in quello nuovo: momento inevitabile di riflessioni - spesso in forma di bilanci e buoni propositi. Ma Minerva non sta nella tristezza e nell’automortificazione dilagante, e fa tutto questo un po’ a modo suo... Ecco ciò che penso, e i miei buoni propositi e auguri a voi per l’anno nuovo! Passato . Da tempo ho imparato a non fare bilanci, tanto quando li si fa sono sempre negativi, o al limite si va in pari, ma non si è mai soddisfatti. Il passato è passato: non si può cambiare, il tempo vissuto non ritorna, ma appunto non è presente e non è futuro - quindi possiamo anche metterci un bel coperchio sopra e chiuderlo lì. Diceva Richard Bach: “Il mondo è il quaderno degli esercizi [...] Sei libero di scrivere assurdità, o menzogne, o di strappare le pagine”. Ciò che io sono ora è dovuto alle esperienze che ho fatto nel mio passato, ma questo non significa che sia contenta di averle fatte e di ricordarmele tutte. Qualcuna me la sarei risp...

Comunicazione, complicità e segreti

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Ogni rapporto d’amore è anche un rapporto di comunicazione – e un dialogo, che passa attraverso parole così come gesti, sguardi, silenzi e momenti condivisi. Quando questo finisce, al di là dell’eventuale sofferenza per la perdita della persona amata in sé, ci viene a mancare un interlocutore per tutte le cose belle che abbiamo vissuto e che viviamo quotidianamente. Ma se la ragione della chiusura della relazione è stata un inganno che ha minato proprio tutto il rapporto rivelandolo di colpo come una finzione, difficile è non lasciarsi andare al ben più doloroso pensiero del ‘tradimento’ della fiducia accordata all’altro/a in quella comunicazione e al disprezzo della propria ingenuità per la quale eravamo stati così felici e avevamo danzato con il cuore lieve. Cosa fare, di quei ricordi e di quelle ‘cose’ (immagini, oggetti, testi) condivise che sono testimonianza dolorosa non solo di qualcosa che non c’è più, ma di qualcosa inficiato dalla stessa dimensione della finzione? ...

We cannot *not* change the world

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“Noi non possiamo non cambiare il mondo” – questo lo slogan di un sito web di un’amica che da anni raccoglie progetti reali e virtuali a livello mondiale che mirano a cambiare il pianeta secondo una maggiore attenzione all’ambiente e alle energie pulite, alle relazioni umane solidali, alla partecipazione politica di comunità, all’educazione diffusa e via dicendo. La semplice premessa è che qualsiasi nostra azione e qualsiasi evento ci accada (o azione altrui, o evento che accade ai nostri simili) ha effetti sugli altri – che possono essere a catena o a cascata – ma sempre modifica le cose/persone/situazioni intorno dando loro nuove direzioni. Senza scomodare il principio di Heisenberg, la dipendenza sensibile alle condizioni iniziali di Lorenz e l’intera teoria del caos, mi è tornato in mente quello slogan nel momento in cui l’altra sera ho ringraziato una persona per un grande favore che mi fece vent’anni orsono, quando – aggredita verbalmente e senza ragione da uno sconosciuto ...