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Visualizzazione dei post da ottobre, 2014

L'amicizia al femminile

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“Dovresti scrivere qualcosa contro questa storia della competizione tra donne: non se ne può più!”. Ci metto solo tre anni per accogliere la richiesta della mia amica, ma finalmente è giunto il momento. Perché, per l'ennesima volta, le amiche mi salvano il portacoda. Le donne si dividono in due categorie – spannometricamente, ché ovviamente vi sono eccezioni – ma di norma è così: da una parte le appassionate, tormentate, brillanti volitive, dall'altra le opportuniste, anaffettive, asfittiche, dementi gattemorte. Queste ultime sono perverse, tirano a usare le altre donne a loro beneficio, intortano gli uomini con un mix di promesse/ansie/silenzi/accondiscendenze/vittimismi/assenze (non per nulla sono pure definibili come 'fighe di legno' che la fanno vedere e non la danno) e riescono – tra omuncoli dementi, insicuri, o sedicenti 'furbi' – a ottenere ciò che vogliono. Che tristezza! Che miseria d'esistenza! Le prime invece soffrono, gioiscono

Mai innamorarsi di donne intense!

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Come non ci si deve mai innamorare d'una donna che viaggia, così neanche di una che legge.  In sintesi, se non riuscite a sostenere un rapporto con donne intense, meglio sarebbe non provarci neanche ;-) Martha Rivera-Garrido (Santo Domingo, 1960), poetessa dominicana, ha scritto le parole che seguono. Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive. Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza. Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa. Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica. Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriver

Quando sarò vecchia :-)

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Indosserò vestito viola e cappello rosso , andrò avanti e indietro col girello urlando "Iggy!!", "Iggy Pooooop!!!" , mi farò un disordinatissimo rifugio con coperte e tovaglia sotto i mobili dove prenderò tè e pasticcini con le amiche. E avrò un grande sorriso in viso, sempre, e malgrado tutto! :-))) 

Amare non è aver bisogno di qualcuno

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Le persone non esistono in questo mondo per soddisfare le nostr e aspettative così come noi non siamo qui per soddisfare le loro. Dobbiamo bastare a noi stessi sempre, e quando vogliamo stare con qualcuno dobbiamo essere consapevoli che stiamo insieme perché ci piace, lo vogliamo e stiamo bene, giammai perché abbiamo bisogno di qualcuno. Nel corso del tempo, ti rendi conto che per essere felice con un’altra persona è necessario, in primo luogo, che tu non abbia bisogno di questa persona. Comprendi anche che la persona che ami (o pensi di amare) e che non vuole condividere niente con te sicuramente non è l’uomo o la donna della tua vita. Mário de Miranda Quintana Come dice una mia amica , "Tu entri nella vita di una persona che sta bene ed è già felice per conto suo. Che non ha bisogno d'essere salvata, né pacificata. Che non ha bisogno di te. Tu puoi rendermi ancora più felice e condividere questa energia con me. Ma non togliermel

Acqua, vibrazioni e amore

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Ho un grande amore per l'acqua. Sì, lo so, sembra un'affermazione stupida, ma in realtà è probabilmente solo un riflesso dell'amore che - malgrado tutto - provo per la vita. Ogni volta che sto male fare un bagno o andare a nuotare mi rimette in pace, e se ciò non è possibile mi basta andare in riva a un fiume e vederlo scorrere, o ancora meglio recarmi in spiaggia e guardare le onde del mare. Ogni volta che faccio questo, ho la sensazione che le tensioni dentro mi vengano compensate, bilanciate e poi dissolte. A volte vorrei io stessa riuscire a prendere questo agire: 'essere acqua' - che compensa, riporta armonia, quindi elimina, dissolvendolo, il male . Qualche giorno fa è morto uno scienziato sul quale possiamo esprimere mille dubbi - le sue 'scoperte' sono ben poco scientifiche, in primis per il semplice fatto che i risultati sono alterabili con estrema facilità anche dagli stessi che compiono le ricerca (principio di Heisenberg docet), poi perch

"Essere amore"

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Niente, non ce la faccio: a me quando sento che qualcuno dice di "volermi bene" viene un attacco d'orticaria. Anche quando mi dice che mi vuole "molto bene". Perché in ogni caso rimane un sentimento tiepidino , con l'aggravante che - se pur si riferisce al concetto del ' mio ' bene (e non di chi lo prova nei miei confronti) quindi anche a qualcosa che può essere diverso da come lo concepisce il parlante - ha quel verbo 'voglio' che non è auto-, bensì eteroriflessivo : e io - animaletto isterico sempre terrorizzato e infastidito che qualcuno entri nel suo spazio personale - subito mi giro e reagisco con urla quali "ma chi credi di essere? come ti permetti? chi ti ha chiesto qualcosa?" per concludere con "fatti i fatti tuoi e stà fuori dalla mia vita". Ovvero d'istinto interpreto tal sentire come tentativo d'esercizio di volontà altrui su di me, provo la sensazione di soffocamento.

Una virgola cambia la vita!

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Nutro un grande amore per le lingue - no, non in quel senso, maliziosi! - e appena ne ho l'occasione cerco di praticare quelle conosciute o impararne di nuove. Allo stesso modo apprezzo chi si esprime bene nella nostra lingua, ovvero quella italiana. Qui, a parte non prendere neanche in considerazione chi la storpia con abbreviazioni simil codice fiscale, trovo vi sia di recente una totale mancanza d'attenzione all'uso della punteggiatura - quasi il testo venisse scritto tutto d'un fiato alla Joyce per poi tirarvi sopra una manciata di virgole, punti e due punti che si vanno a posizionare a casaccio lì dove il tiro esaurisce la sua forza. Come me l'hanno pensata evidentemente anche quelli di Radio3, che in questi giorni hanno promosso la campagna della "giornata programmatica" pubblicando le seguenti immagini online: buona lettura (e ispirazione).

Cresta i(dil)liaca

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Come forse saprete, sto scrivendo una cosuccia appassionante con quella geniaccia del male (e della favella italiana) che è Dama Daino , e tra le varie cose che abbiamo buttato giù vi è la definizione del punto che entrambe troviamo più eccitante nel corpo maschile, ovvero la cresta iliaca (che non a caso la mia amica Cinciarella ha ribattezzato 'idilliaca'). Visto che però - come si dice qui in Piemonte - "non tutti i gusti sono alla menta", rigiro la domanda d'un amico su analogie e differenze rispetto alla percezione femminile e maschile del corpo dell'altro/a e vi chiedo: sono solo le femmine (limitatamente a quelle volitive e svergognate come noi!) ad avere gli occhi che brillano nel pensarla, oppure anche alcuni tra voi uomini provano tal passione per questa parte del corpo in una donna? :-) Quella che segue è la mia definizione... CRESTA ILIACA loc. nom. Definizione . Margine superiore dell'ilio, a sua volta parte superiore dell

I nazisti dell'Illinois stanno con le sentinelle

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Il falso nazista dell'Illinois (il cui tumblr è madonnaliberaprofessionista.tumblr.com/ ) contro le sentinelle in piedi a quanto pare è stato denunciato per apologia del fascismo e quindi cerca avvocato in gamba disposto a difenderlo gratuitamente! Nel caso possiate aiutarlo, contattatelo lì. ***** Un genio, un maledetto genio, il ragazzo che ieri a Bergamo s'è vestito da nazista dell'Illinois citando così i Blues Brothers - con simbolo sul braccio che riprende quello di Charlie Chaplin ne Il grande dittatore e cartello ai piedi recante la scritta "I nazisti dell'Illinois stanno con le sentinelle" - e s'è affiancato alle tragiche sentinelle in piedi fingendo di leggere il Mein Kampf ! Questa la citazione, per quei pochissimi (spero!) tra voi che non la conoscessero... Il riferimento è chiaramente ironico e di rara intelligenza , eppure il giovane s'è assurdamente beccato una denuncia per apologia del fascismo, di contro alle s

La formula della felicità

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Quando ero piccola, in famiglia si giocava a Carriere. Questo gioco da tavolo consisteva nel completare un percorso riuscendo a realizzare la personale formula della felicità che ciascun giocatore segnava su un foglietto all'inizio della partita, e che era data da percentuali diverse di denaro (simboleggiato dal dollaro, se non ricordo male), realizzazione professionale (simboleggiata da una stellina e sentimenti (simboleggiati da un cuore) per raggiungere il totale di 100. Ieri sera parlavo con una cara amica, che si preoccupava del fatto che in questo momento difficile della sua esistenza io le stessi accanto, e quindi sottraessi un po' di tempo ad altre cose per me magari prioritarie - visto che la dura vita del free-lance prevede che non si molli mai, e sempre sempre sempre si stia lavorando nella speranza che la propria situazione professionale ed economica migliori. E a me è rivenuto in mente il gioco delle Carriere. Così le ho spiegato la ragione per cui, al