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Visualizzazione dei post da febbraio, 2011

Alain Badiou: Tunisia, Egitto: quando un vento dell’est spazza via l’arroganza dell’Occidente

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Riporto integralmente, perché dà corpo all'insieme di riflessioni, dubbi, e sensazioni contraddittorie che sto provando, un articolo segnalato nel blog incidenze consistente nella riflessione del filosofo francese Alain Badiou sui fatti in corso in queste settimane. Buona lettura, e buona rifessione. Articolo tratto da Le Monde e tradotto dalla redazione di ZIC .   Il vento dell’est vince sul vento dell’ovest. Fino a quando l’Occidente inattivo e crepuscolare, la “comunità internazionale” di coloro i quali si credono ancora i padroni del mondo, continueranno a dare lezioni di buona gestione e di buona condotta alla terra intera? Non è risibile vedere quegli intellettuali di servizio, soldati allo sbando del capitalo-parlamentarismo che ci mantiene in questo paradiso tarlato, fare dono delle loro persone ai magnifici popoli tunisino e egiziano, al fine di insegnare a questi popoli selvaggi l’a,b,c della democrazia? Che desolante persistenza dell’arroganza col

Parkour Flip Book, e la filosofia del parkour

Arrivano tutti da Singapore? Ho casualmente incontrato un'altra artista, una designer il cui nickname è Saggyarmpit , disegnatrice e animatrice del video Parkour Flip Book - in cui il protagonista corre, si arrampica, salta, attraversa ostacoli nell'ambiente urbano, ovvero pratica il parkour . Nello spiegare in cosa consista questa disciplina, su wikipedia ho trovato un passaggio che mi piace molto. "L'allenamento si divide in due fasi: il potenziamento fisico e la pratica sui percorsi (o tracciati). La prima non è strettamente connessa al parkour, e può far uso di qualsiasi movimento che aiuti a migliorare il controllo del corpo e aumentare i propri parametri di forza, velocità, equilibrio ecc. La seconda invece prevede la scelta di un punto di partenza e uno di arrivo, e l'analisi critica di tutti gli ostacoli tra i due. Il traceur esperto è in grado di trovare le combinazioni giuste di tecniche e movimenti per percorrere il tracciato nel modo più f

Felice il popolo che non ha bisogno di eroi

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Dal blog http://www.etnografia.it/ di Alessandra Guigoni, 'rubo' questa immagine e la condivido con voi :-)

Taichi Saotome in duello con la propria ombra

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Questo video è di una tale bellezza che non potevo non segnalarvelo subito, temendo che lo perdeste! E sono felice che vi siano ancora tante isole di bellezza con le quali rincuorarci dalla mediocrità cui in altri momenti e in contesti delle nostre vite siamo esposti. Il giovane attore Taichi Saotome impugna la katana per  fronteggiare la propria ombra nella performance "Il drago e la peonia", e gli spettatori hanno l'impressione di assistere a un duello reale. Buona visione!

Appreciate everything around you before it is gone

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Ho da poco scoperto questo artista, Anton Tang , e me ne sono innamorata. Tang fotografa adulti e bambini realizzati con piccole scatole di cartone (che dichiara non essere sue creazioni, ma in rete non ho trovato informazioni su chi le realizzi) in situazioni incantate - simboliche di momenti 'sospesi' e riflessivi nelle nostre vite. Avevo scelto per voi numerose immagini da siti differenti, sono l'una più bella dell'altra. Quando infine sono andata sul suo blog - che vi consiglio davvero di cuore di visitare - e ho guardato con calma tutto il suo lavoro, ho deciso per una sola immagine e le sue stesse parole, che riprendono ciò che abitualmente io stessa scrivo sempre qui. Buona giornata, e buon fine settimana a tutti voi. Life is Beautiful "Appreciate everything around you before it is gone."

Su Metilparaben: Minerva e il concetto di 'guerriero compassionevole'

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Nuovo post per Metilparaben: Minerva e il concetto di 'guerriero compassionevole' Bacio, abbraccio e l'augurio di una buona giornata a voi! :-)

Lo sguardo che interpreta

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"Visivamente ogni percezione è una morale o, in altri termini, una visione del mondo. Il paesaggio è nell'uomo prima che l'uomo sia in lui, perché il paesaggio ha senso solo attraverso ciò che l'uomo ne vede. Gli occhi non sono semplici recettori rispetto alla luce e alle cose del mondo, ne sono i creatori, nella misura in cui vedere non è il calco di qualcosa di esterno ma la proiezione fuori di sé di una visione del mondo. La vista è la messa alla prova del reale attraverso un prisma sociale e culturale, un sistama di interpretazione che reca il marchio della storia personale di un individuo all'interno di una trama sociale e culturale. [...]". "Lo sguardo è interpretazione. Non vediamo forme, strutture geometriche o volumi, ma già significazioni, schemi visivi; in altre parole, volti, uomini, donne, bambini, nuvole, alberi, animali ecc. Negli occhi, la moltitudine infinita delle informazioni si fa mondo". DAVID LE BRETON, Il sapore del

'Se non ora, quando?': una rete di 1,2,3,4,5,10,100 fili...

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Ieri Minerva ha partecipato alla manifestazione Se non ora, quando? , pur se rispetto a questa aveva moltissime riserve - come d'altronde tutte le persone che erano con lei e un nutrito numero ancora di amici e conoscenti. I discorsi veterofemministi, le affermazioni sulla presunta superiorità del genere femminile più flessibile e multi-tutto, e le rivendicazioni alla società e al mondo delle istituzioni come 'donne' (e gli uomini che negli stereotipi del maschile non si ritrovano? e i gay? e i trans? e le infinite altre possibili declinazioni del 'genere'?) che ha sentito in questi giorni le hanno fatto venire la pelle d'oca, e l'hanno riportata al contesto culturale di 40 anni orsono. Nel peggiore contesto culturale di 40 anni orsono . Il che - Minerva s'è resa conto - è ulteriormente indicativo di quanto in basso siamo decaduti culturalmente, di quanto siamo diventati ignoranti, di quanto stereotipi, pregiudizi, e 'sentito dire' stiano gove

One day someone will walk into your life...

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Usiamo i blog per parlare a lettori che neanche conosciamo - talvolta presentandoci sulla scena come anonimi, talvolta (forse i più coraggiosi? forse i più esibizionisti/narcisisti?) con i nostri nomi reali. C'è chi scrive per proporre un confronto su specifiche idee, chi riporta pensieri quotidiani come in un diario intimo. Oscilliamo tra l'affettività, la parola, la paura - e talvolta lanciamo grida disperate per cercare affetto, solidarietà, interlocutori, nella speranza che a qualcuno interessi ascoltare ciò che pensiamo e proviamo. Beh... io sto leggendo molto di tutto ciò che trovo online. E sto scrivendo ciò che penso. Sto 'giocando' con chi ho incontrato - ancorché virtualmente - sulla mia strada. Riflettendo, imparando, cambiando. E' un'esperienza - e sinora molto bella. Alcuni amici incontrati qui stanno diventando amici reali, e le conversazioni - pubbliche o private - che ho avuto con voi mi hanno talvolta incasinato i sensi o i pensieri, ma sempr

Mousse antistress

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Stiamo arrivando al weekend di una settimana rivelatasi impegnativa e intensa in cui sono stata un po' stressata. Bene, a voi due dolci, uno in variante cioccolato, l'altro in variante frutta, per cominciare ad amare noi stessi - che ci sia o meno qualcun altro. E se non c'è, condividetene il piacere con gli amici, o immersi al calduccio nella lettura di un buon libro o la visione di un buon film. O ancora, concedetevi delle sane coccole, prendetevi cura di voi stessi, e magari dedicatevi anche un po' - se non siete cattolici praticanti che vi porterebbe a vederla come 'pratica immonda' - all'autoerotismo (ma solo un po', che altrimenti poi vi viene a noia, come tutte le cose). Buon weekend, e riposatevi - amici miei - ne avete tutto il diritto! Mousse al cioccolato Cioccolato fondente, 150g   Rum, 1 cucchiaio  Uova: 2 tuorli e 3 albumi  Panna  Cannella Sciogliete a bagnomaria il cioccolato, togliete dal fuoco e aggiung

Minerva scrive per Metilparaben!

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Buongiorno a tutti voi, miei cari! Sono felice di informarvi che da oggi scriverò, di tanto in tanto, per il blog di Metilparaben che alcuni di voi seguono già. Il primo post, visti i tempi che corrono, riprende argomenti che in questo mio salottino virtuale ci siamo già detti, e trae ispirazione dalle conversazioni con voi e dai vostri commenti (sapete bene quanto vi apprezzi e sia sempre felice di leggere e imparare insieme): Minerva, il suo immaginario, e la rivoluzione nella vita quotidiana. Se avete tempo/piacere di leggerlo, buona lettura - altrimenti a voi un augurio di buona giornata, un abbraccio, e un bacio. La vostra Minerva

Sul visitare musei e mostre d'arte

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Non credo vi sarà sfuggito - ma nel caso ve lo segnalo io adesso - che nei giorni scorsi è stata lanciata una nuova applicazione gratuita, Google Art Project , che consente a noi utenti - sulla base della tecnologia per la navigazione già sviluppata da Google Street View, di percorrere i principali musei d'arte mondiali (al momento 17), con la possibilità di visualizzare alcune delle opere di maggior prestigio esistenti e di ottenere informazioni dettagliate sull'opera in sé e sull'artista che l'ha realizzata. Al momento l'inventario include 1061 immagini , 385 sale, 486 artisti, 6000 panoramiche, che il navigatore può visionare distrattamente oppure approfondendone dettagli che non potrebbe cogliere di persona, essendo state utilizzate - come nel caso della "Nascita di Venere" - apparecchiature fotografiche alla risoluzione di 7 miliardi di pixel . Che ne dite? Un progetto interessante, nevvero? Soprattutto per chi come me una giornata davanti al c

Moni Ovadia sul rapporto uomo-donna

Un video che mi ha fatto davvero piacere e che quindi desidero condividere con voi, perché afferma alcuni principi in cui io stessa credo sull'eros, il rispetto, la consensualità, le relazioni umane - e che penso sia un piacere vedere e ascoltare indipendentemente dal fatto che rappresenti un appello a partecipare ad una manifestazione e dal modo in cui ci poniamo rispetto a quella. Il mio uomo non è un predatore, non è un utilizzatore, non è qualcosa di asettico e disumanizzato: al contrario, il mio uomo è il mio complice, amico, alleato, compagno, padre, figlio, fratello, amante. E io sono l'insieme di tutti questi ruoli, a mia volta, per lui: complice, amica, alleata, compagna, madre, figlia, sorella, amante. Buona visione.  

"Amante": una parola e un concetto da nobilitare

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Amante [a-màn-te]: participio presente del verbo ‘amare’, aggettivo e sostantivo maschile/femminile singolare. Definizione . Colui/colei che ama. Appassionato. La parola amante mi piace moltissimo, è una di quelle che, nella lingua italiana, mi incantano maggiormente. La sua origine è nel verbo amare dall’omonimo termine latino - ma poi lì si perdono le tracce. C’è chi sostiene derivi dal greco ἱμείρω che sta per “desiderare”, chi invece ne individua la radice nel corrispondente termine e concetto egiziano antico mer ( = amare). Se ci spostiamo più a nord, il termine anglosassone per amante, lover dal verbo to love , ha origine invece - saltando il latino - dal sanscrito lubhyati ( = egli desidera, vuole, ama), termine dal quale deriverebbe invero a sua volta la parola latina lubere / libere che oltre al significato di “liberamente”, “senza impedimenti” ha quello di “far piacere”, “soddisfare” ecc. Un incantevole intreccio di significati e sfumature, nevvero? E quest

Guardare e/è desiderare: sulle immagini che ci danno piacere

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Il desiderio nasce da quello che vediamo ogni giorno   (Anthony Hopkins alias Hannibal Lecter) Negli ultimi tempi mi è capitato di frequente di riflettere con alcuni amici sulla potenza della visione, e sulla dimensione quasi tattile dello sguardo posato su qualcuno o qualcosa. Lo sguardo, in un certo senso, è un contatto, un tocco dell'altro, e tale tattilità viene ripreso nella lingua, diventando foriera di reciproci atteggiamenti e relazioni, così che ci 'accarezziamo', 'coviamo', 'fulminiamo', 'frughiamo' e addirittura  'mangiamo' con gli occhi; parliamo di sguardi penetranti, acuti, taglienti, inquietanti, cattivi; ci si guarda 'in cagnesco', 'di sbieco' o 'di buon occhio' e via dicendo. Un divieto frequente dice "guardare ma non toccare". Di fatto, tra i sensi con i quali percepiamo l'altro, lo sguardo ha una posizione di rilievo, forse solo analoga al tatto, così che Freud si

D'una qualche sorta di incantato animismo

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Sin da quando ero piccola ho sempre pensato che dovessi far attenzione agli esseri viventi che mi circondavano - persone, animali, piante - onde evitare di cagionare loro volontaria (e anche involontaria, se fosse stato possibile) sofferenza. Nella mia concezione dell'esistenza, tutti avevano un'anima, una capacità di sentire, e potevano provare dolore - per cui ho sempre pensato che avrei dovuto essere cauta e cercare di risparmiare loro danni almeno da parte mia. Nella mia estrema curiosità e attitudine a vedere le cose da tanti diversi punti di vista avvenne però abbastanza presto che cominciai a pensare dotati di un'anima anche gli oggetti - le cose invero abitualmente considerate inanimate - e a immaginarmi 'nei loro panni'. Avevo rispetto nei loro confronti tenendoli puliti, cercando di non graffiarli, romperli, incrinarli. Li spostavo in luoghi diversi dal contesto abituale, affinché 'vedessero' altre parti della casa. Se accadeva qualcosa in cui