Esorcizzare il 21|12|2012 con l'allestimento della propria iconografia funebre






Il tema della morte - al contrario delle apparenze - è un soggetto estremamente vitale. Ovvero: la consapevolezza che prima o poi questa vita finisca magari ti dà una svegliata e ti convince ad agire diversamente piuttosto che farti continuare a perdere tempo nel lavorare per conto terzi, ad accumulare denaro di cui non usufruirai, a posticipare sempre l'inizio e la realizzazione delle cose realmente importanti per te, a continuare a trascinarti in relazioni ormai insoddisfacenti quando non proprio spente e mortifere anzitempo.

Il mio interesse in merito ha accompagnato parte dei miei studi universitari, in cui mi dedicai alla lettura di numerosi testi sull'argomento, sia di carattere storico (vedi il monumentale Storia della morte in Occidente di Philippe Ariès), sia antropologico (La nera signora. Antropologia della morte e del lutto di Alfonso M. Di Nola), che vertevano sull'approfondimento del tema in generale (e qui cito il Contributo alla rappresentazione collettiva della morte di Robert Hertz a) o su specifici rituali di passaggio nei diversi contesti culturali (descritti ad esempio nel meraviglioso Celebrazioni della morte. Antropologia dei rituali funerari di Richard Huntington e Peter Metcalf).

Per via di questo interesse, sostenni addirittura un esame di estetica sui rapporti tra antropologia, morte e fotografia. E' per tale ragione che - in questo alla fin fine moderato delirio che accompagna con scetticismo leggende urbane in forma di profezie esotiche di fine del mondo - saluto con piacere una proposta che risuona particolarmente nelle mie corde: la celebrazione della suddetta serata attraverso scatti in cui i partecipanti potranno mettersi in scena davanti alla macchina fotografica per un ultimo ricordo con un oggetto che hanno scelto per accompagnare la loro transizione nell'aldilà (come spiega lo stesso Mircea Eliade ne la Storia delle credenze e delle idee religiose sin dalla preistoria i nostri antenati erano soliti concepire quel momento come un passaggio e quindi praticare per esempio sepolture con beni materiali potenzialmente utili al viaggio o alla nuova vita).

Ciò avverrà appunto venerdì 21|12|2012, dalle 18.00 in poi, al Rough di V. Principe Tommaso a Torino.
Secondo me non riuscirete in alcun modo a indovinare quale sarà l'oggetto con cui Minerva si farà ritrarre, ma già conoscete l'epitaffio che voglio assolutamente accompagni la mia immagine: "a lovely woman to drink with" ;-)

E voi, quale oggetto scegliereste per la vostra transizione? 
(yes, questa è anche una bieca scusa per farvi toccare: ben sapete che sostengo a oltranza la masturbazione!)


Commenti

Charlie68g ha detto…
sicuramente una bottiglia di birra trappista belga ;-)
Cirano ha detto…
ad oggetti non ho mai pensata ad una musica si....A Forest dei Cure!
Il Mondo Capovolto ha detto…
Anche io ho in mente di trapassare a tempo di musica :D good times by The Easybeats! Un po' di allegria ci vuole :D

P.S. Ho cambiato indirizzo del blog :) se mi vuoi ancora trovare il nuovo è:
www.travelupsidedown.com

:) ciao cara Minerva!
specchioscuro ha detto…
Ciao Minerva,

molto carina questa domanda, e l'argomento non mi disturba affatto: lo dico sempre che se fossi immortale sarei ancora in terza elementare :)

Ci ho pensato un po'; il fatto è che la scelta dipende molto dalla funzione che l'oggetto dovrebbe avere. Se dovesse essere qualcosa da portarmi appresso all'altro mondo, direi che sarebbe un quaderno bianco e una penna, a simboleggiare l'inizio di una nuova esperienza e per raccogliere tutte le Verità che si dice vi si trovino lì.

Tuttavia specchioscuro proprio non ci riesce a credere in un altro mondo, almeno non in uno simile a questo qua; per cui, più probabilmente stringerei qualcosa senza alcun senso apparente, puramente a scopo ironico, onde suscitare la curiosità di tutti quelli che dovessero poi ritrovarla decenni dopo :) sai che ridere immaginare gli studiosi di epoche successive scervellarsi per tentare di capire perché un tappetino per il mouse possa essere stato così importante ;)

Però scusami, ma ora sono io un po' curioso... un giorno molto lontano, quando il cuore valoroso di Minerva smetterà di battere... si può sapere quale oggetto ci sarà, ad accompagnarla nel suo ultimo viaggio?? :)

Baci.
Minerva ha detto…
@charlie68g: ottima scelta!! ;-)

@Cirano: anche per questa predilezione, concordo assai!

@Rose Mel: già, in molti abbiamo (mi ci metto anche io) pensato alla musica. Nel mio caso The Passenger di Iggy Pop o Le Passanti di Brassen... Scontato, eh? :-D
Minerva ha detto…
@specchioscuro: bellissima riflessione, la tua, grazie :-)

Il mio oggetto? Oh, io sono infantile e romantica, il mio oggetto è una cosa semplicissima e probabilmente ridicola: la lucina che da bambina mi misero i miei genitori per farmi loro superare la paura di dormire al buio da sola nella mia cameretta. Ovvero il ricordo delle due persone che m'hanno amato di più nella mia esistenza, dove una ha lottato per rimanere in vita per me sino alla fine prematura, e l'altra ha fatto di tutto - il tempo di vita rimanente a entrambi dopo la morte del coniuge - per rendermi felice :-)
specchioscuro ha detto…
Non è infantile né ridicola per niente, in realtà è molto dolce e mi piace molto :)

Un abbraccio.
Minerva ha detto…
@specchioscuro: sorriso, calore, e grande sensazione di delicata complicità umana. Grazie :-)