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Visualizzazione dei post con l'etichetta morte

Paura|bellezza|amore - una visione potente ed estrema

I miei ragionamenti sono sempre un po' contorti e complessi, ma "a seguirli bene poi una loro logica ce l'hanno" - mi è stato detto. Chissà se mai rivelano anche una qualche verità? E soprattutto - problema che ormai mi pongo da tempo - chissà se per chi li legge, li comprende e infine ne riconosce la correttezza, si rivelano essere un contributo positivo o negativo per la propria vita? Ché io ormai sono sempre più persuasa che gli esseri umani preferiscano chiudere gli occhi e stare in una dimensione spenta e inconsapevole d'esistenza, attaccati strenuamente come patelle a uno scoglio qualunque che hanno individuato come potenziale stabile punto fisso mentre onde, maree e flutti li sferzano senza sosta. E non posso biasimarli - se mi metto nella loro prospettiva... Che poi - dato che dalla mia ho l'ignoranza almeno quanto la presunzione - tal prospettiva non è per forza la migliore, la più sana, la più felice, ma è quella che coincide con la maggior par...

L'urlo

Questo pezzo l'ho scritto in questi giorni pensando a una persona in particolare, della quale non mi sono riuscita a prendere cura come m'aveva chiesto, a suo modo, e come avrei voluto fare. Nello stesso tempo, però, è per tutti coloro che a un certo punto della propria vita hanno deciso di tirare i remi in barca e di non credere più in ciò che potevano essere le premesse della più assurda felicità - cose quali la sincerità, l'autenticità, se stessi, il proprio valore, i propri sogni e desideri e tante altre che elencarle tutte mi è impossibile. E' il mio urlo di impotenza nel non riuscire a convincervi che non c'è nulla di cui avere paura, e che - qualsiasi cosa accada - andrà comunque tutto bene. Abbiate pazienza, ho bisogno di buttarlo fuori. Non potevo stare a guardare mentre smarrito e terrorizzato mi annunciavi la tua definitiva rinuncia a te stesso e alla vita. Parlavi in modo sterile e impostato - come se ti stessi riferendo a qualcun altro e non a ...

Ridere ancora come folli, ebbre di vita...

Era faticosa nelle sue argomentazioni, a volte, ma la sua volontà di rendere comprensibili le cose più complesse, insieme alla sua inclinazione serena al casino e al lasciarsi andare all'imprevisto - a vivere malgrado la sofferenza che si poteva provare per ragioni, come nel suo caso, anche molto concrete - ti facevano venire voglia di cercare lo stesso di starci dentro. E giocare con lei. Così che in questo momento, mentre scrivo con le lacrime agli occhi, rido da sola come una scema, immaginando lei stessa ridere: cercando senza trovarla una immagine che accompagni questo post, ho appena scoperto che XTC non è solo il sinonimo di 'ecstasy' (che mi sembrava essere la sua attitudine verso la vita), ma anche il codice che identifica nell'Atlante Linguistico Mondiale la lingua katcha-kadugli-miri parlata da 74.000 persone in Sudan. Voglio dire: la lingua katcha-kadugli-miri ! Come può essermi sfuggita per tutto questo tempo?! :-P Mi è stato detto che da qualche...

Come fare per essere grande quanto - e appartenere a - l'universo?

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Sottotitolo: Provateci voi a vivere nella finitezza umana avendo un ego grande quanto un cocomero . [....preparatevi, ché vi prendo per mano e vi porto nel mio delirio :-) ] C'è un'aiuola in uno spartitraffico all'incrocio tra il corso e la via. Vi sono stati gettati semi di fiori di campo, e questi sono cresciuti in un ordine casuale e spontaneo sostenuti da flebili steli color ocra, in colori che alternano il rosso, il rosa, il giallo e il bianco, in forme diverse ma tutte di grande bellezza e delicatezza. Di fronte un'altra aiuola, con un rododendro grande, fitto e forte dal quale s'apre una quantità immensa - ordinata e perfettamente equilibrata - di fiori violacei. Io: "Sono in delirio di onnipotenza, avrei voglia di non so neanche cosa - ma di qualcosa di grosso, inaudito, un qualche delirio che mi torni a riempire la vita. E lo cerco, questo qualcosa di enorme che mi pacifichi, ma non lo trovo". Lei: "Senti, la tua vit...

Esorcizzare il 21|12|2012 con l'allestimento della propria iconografia funebre

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Il tema della morte - al contrario delle apparenze - è un soggetto estremamente vitale . Ovvero: la consapevolezza che prima o poi questa vita finisca magari ti dà una svegliata e ti convince ad agire diversamente piuttosto che farti continuare a perdere tempo nel lavorare per conto terzi, ad accumulare denaro di cui non usufruirai, a posticipare sempre l'inizio e la realizzazione delle cose realmente importanti per te, a continuare a trascinarti in relazioni ormai insoddisfacenti quando non proprio spente e mortifere anzitempo. Il mio interesse in merito ha accompagnato parte dei miei studi universitari, in cui mi dedicai alla lettura di numerosi testi sull'argomento, sia di carattere storico (vedi il monumentale Storia della morte in Occidente di Philippe Ariès ), sia antropologico ( La nera signora. Antropologia della morte e del lutto di Alfonso M. Di Nola) , che vertevano sull'approfondimento del tema in generale (e qui cito il Contributo alla rapp...

Baci che provocano sussulti /2 (e felicità infinita)

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Ho già scritto dei baci – di quelli che provocano sussulti e di quelli che no – così come ho già scritto del fatto ch'essi sono spesso, per me, un'anticipazione di informazioni rispetto a come il mio interlocutore sarà tra le lenzuola. In questo post, però, contraddico parzialmente questa seconda affermazione (sono una donna, sono dei gemelli, sono bipolare – ho almeno tre ragioni validissime per potermi permettere d'essere continuamente in contrasto con me stessa). Adoro i baci. Mi mandano letteralmente in brodo di giuggiole. Io ancora non mi sono emancipata dalla poesia Dammi mille baci di Catullo che studiavamo alle superiori, proprio mentre in noi si scatenavano le tempeste ormonali tipiche dell'adolescenza.  Viviamo, mia Lesbia, e amiamo e ogni mormorio perfido dei vecchi valga per noi la più vile moneta. Il giorno può morire e poi risorgere, ma quando muore il nostro breve giorno, una notte infinita dormiremo. Tu dammi mille baci, e quindi cento, poi d...

Il tempo delle nostre vite, la libertà e la pirateria

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  Nell'onesto servizio vi sono normalmente paghe basse e duro lavoro; in questo, abbondanza e sazietà, piaceri e agi, libertà e potere. Chi non la riterrebbe la partita vincente, quando tutto il rischio che si corre è, nel peggiore dei casi, di morire strangolati con un paio di smorfie? No, un'esistenza breve ma felice, ecco il mio motto. (Bartholomew Roberts) Orbene, la prossima settimana parto. Non posso dire che vado in vacanza, perché le vacanze le fanno coloro che hanno un lavoro regolare e interrompono il flusso di questo - e di una vita quotidiana ben cadenzata - per poche settimane l'anno. Io invece vivo nel più totale disordine a livello temporale, lavorando in qualsiasi momento e prendendo tempo per me in qualsiasi altro, così come il mio 'lavoro' coincide con ciò che dà senso alla mia vita e quindi è qualcosa che miro a fare continuamente - che venga retribuito o meno. Per tale ragione, nella mia lunga 'vacanza' estiva in real...

Facciamola finita con i rimpianti, ve ne prego

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Da The Guardian del 1° febbraio 2012, alcuni estratti da un articolo doloroso quanto istruttivo e sano (per i viventi): mi sembrava importante e urgente condividere con voi tali pensieri che ci vengono dati da persone che non ci sono più. Buona riflessione. I cinque principali rimpianti del morente [...] Bronnie Ware è un'infermiera australiana che ha trascorso diversi anni in un reparto di cure palliative, occupandosi di pazienti con appena tre mesi di vita davanti. [...] Ware scrive dell'impressionante chiarezza di visione che le persone manifestano alla fine della loro vita e di come sia possibile che anche noi impariamo dalle loro consapevolezze. “Quando vengono interpellati a proposito dei propri rimpianti o di quello che avrebbero voluto fare in modo diverso” - dice Ware - “ci sono temi comuni che ritornano”. Questi sono i cinque principali, come da lei testimoniato. 1. Avrei voluto avere il coraggio di vivere la vita che volevo, n...

Dear Mr President | Della violenza di questo stato, del suo modello disumano per la società, del nostro diritto di riprenderci la vita - e la morte - che vogliamo

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Buongiorno a tutti/e, questo è un pezzo serio - ogni tanto accade - perché ritengo che la violenza cui ormai siamo quotidiamente sottoposti dallo stato e dalle sue istituzioni è veleno per tutti noi . Quella di ieri è stata l'ennesima violenza fisica sui suoi cittadini ad opera delle istituzioni di questo stato – stavolta nella figura del Presidente del consiglio . Facile parlare così quando non sei stato vittima continua di concorsi truccati , cause per farti pagare lavori pur fatti a regola d'arte , competizioni inaudite per posti di lavoro dipendente che immancabilmente vedevi passare all'incompetente amico dell'amico , all'incompetente figlio del politico o del barone, all'incompetente cui si doveva un favore, all'incompetente che qualcun altro t'aveva indicato dovesse avere quel posto. Facile. Le conosce, il Presidente del consiglio, le spese, gli investimenti economici, di energie, di tempo, di impegno e i sacrifici fatti quotidianamen...

Baci, amore e morte: verità che certe persone non accettano

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Sulla tomba di Oscar Wilde i visitatori lasciavano scritte e posavano le labbra per un bacio. Baci di apprezzamento, amore, affetto nel lucido sogno di restituire calore a una persona vissuta nel passato che ancora ci parla con i suoi scritti e magari ci aveva detto qualcosa per noi significativo. E ora alcuni hanno pensato bene di procedere a una 'pulizia' di tutto ciò - alla rimozione di tutti questi segni. Dicono che deturpano il monumento. Cancelleranno tutto. E poi inseriranno un'asettica lastra di cristallo per evitare il contatto tra visitatori e tomba e conservare questa inalterata|inalterabile nel tempo. Io credo che qualsiasi cosa umana vada 'vissuta', e quindi condanno con ogni forza chi parla di 'scempio' perché s'è posato un bacio su una lapide : che vita avete, voi che volete le cose inalterate nel tempo, cristallizzate, con la speranza che non cambino mai? Non vedete inscritta la storia dei nostri respiri - del nostro essere vi...

Nuovo post su Metilparaben: Minerva, le priorità della vita e la rimozione del pensiero della morte nella nostra società

A tutti voi, ma in particolare a Sassicaia, Ginevra, Zio Nick, Cristina e a tutti quelli che so sensibili sull'argomento e indomiti reattivi. Un post un po' forse pesante, ma - lo spero di cuore - forte e 'sano': Minerva, le priorità della vita e la rimozione del pensiero della morte nella nostra società . Un abbraccio fortissimo a tutti voi.

Prima di morire voglio...

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Il pensiero della morte, in sé drammatico e sconcertante, ci forza a definire per contrapposizione la nostra visione della vita. Paradossalmente chi si avvicina a perdere questa - a causa di una malattia, o di un incidente, o ancora di eventi drammatici in corso nel luogo in cui vive - nell'età in cui potrebbe godersela pienamente, dopo tale esperienza spesso cambia visione della propria esistenza, e il più delle volte (certo, non è che accada sempre!) ridefinisce le proprie priorità e quali siano gli elementi che vi vuole includere e cui vuole tendere. Candy Chang è un'artista americana di origine taiwanese che lavora come social designer per lo sviluppo di comunità. Un suo progetto, realizzato a New Orleans, consiste in una lavagna che ricopre un intero lato di una piccola casa abbondanata, sulla quale i passanti sono invitati a completare la frase prestampata " Prima di morire voglio... " utilizzando i gessetti colorati a loro disposizione. Lo so ch...