La leggerezza sospesa di Janet Echelman
Janet Echelman è un'artista americana che costruisce grandi strutture reticolari - sospese e mobili - metaforiche di concetti e relazioni. Intuizione avuta per caso osservando alcuni pescatori indiani, da quel momento ciascuna scultura a 'rete' - plasmata in diversi materiali e colori a seconda del significato simbolico di cui è portatrice - viene articolata in forme che, per quanto spesso ancorate a edifici, ondeggiano e mutano al variare del vento e delle condizioni atmosferiche.
Ciò che mi piace, in particolare, è la rappresentazione del concetto nella stessa trama/ordito del mezzo espressivo utilizzato, e l'esposizione di questo sia alle forze degli agenti atmosferici naturali (aria, pioggia, sole) sia al passare del tempo - così che l'opera è appunto una struttura viva, palpitante e destinata man mano a (de)perire.
Vi lascio una gallery fotografica e un video in cui parla della sua intuizione e del proprio lavoro. Anche perché le sue parole sono quelle incoraggianti, pacificate e felici di un'appassionata che non aveva avuto per anni l'opportunistà di un'istruzione formale per arrivare a una compiuta espressione artistica, ma proprio il caso - e il credere nel potere dell'immaginazione - l'hanno portata a riuscirci quando tutto sembrava remasse contro di lei.
Buona visione! :-)
Commenti
puoi vederci il bello..
puoi vederci il brutto..
@ Gio...Illusion: che dicotomie pesanti queste che citi :-(