Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta immaginazione

Le illusioni ottiche di Rob Gonsalves

Immagine
L’artista canadese Rob Gonsalves lavora sulle illusioni ottiche, come il mio amato Escher . E guardando i suoi dipinti non riesco a non provare fiducia verso le potenzialità dell'immaginazione umana - sperando che investano tutti i campi della nostra esistenza. Rifatevi gli occhi con la loro infinita bellezza. Buona notte, miei cari :-)                        

Lasciarsi incantare dalla magia

Immagine
I miei occhi e il mio cuore hanno bisogno di pace, e la cerco ovunque: per questo stamane sono andata di buon'ora a visitare la mostra Georges Méliès. La magia del cine . E ho pensato che la mia condizione d'essere fuori tempo e fuori luogo permarrà tutta la vita,  ché io tanto bene sarei stata nel secolo scorso, magari in Francia, nel pieno delle scoperte, delle invenzioni, della letteratura più romantica, malinconica e decadente, e infine dell'illusione e della magia - ciò che mi manca così tanto nella vita quotidiana attuale appiattita e mortificata nella banalità, nel semplicismo, nella mediocrità. E invece quella era curiosità e leggerezza, competenza tecnica che esaltava il gioco e la passione, noncurante del pensiero comune, e anche ammantata del pensiero della morte cui si riagiva disperatamente con ironia e scherno. Quanto era verità - quella - pur se sembrava tanto inganno!

Inside my head

Immagine
Ti raccontai un sogno: ero in una stanza piena di caramelle colorate di tutte le forme, le consistenze e i gusti. Erano sparpagliate ovunque, e ci avrei potuto nuotare dentro, tante erano! E c'era uno scaffale trasparente, di quelli nei quali si tengono le caramelle, a tutta altezza lungo una parete sino al soffitto. E nel sogno io, da sparpagliate com'erano, le mettevo a posto una a una nel proprio contenitore distinguendole per tipologia, così come si sarebbe fatto in qualsiasi negozio serio. Tu, che ti dilettavi a interpretare i sogni (ma mai una volta che prendesti in considerazione i tuoi dopo avermi reincontrata, così chiari che pure una bambino di 5 anni ne avrebbe capito il significato, eh!), mi dicesti che le caramelle erano tutte le cose appassionanti che avevo fatto, che ancora facevo nel presente e di cui era composta la mia vita, e che - evidentemente - era arrivato il momento di fare ordine e di 'mettere le cose a posto', di tenerle 'sotto con...

Dialogare col proprio corpo come altro da sé

Immagine
Minerva - è noto - è dissociata. Il primo ricordo traumatico del proprio corpo fu quando all'asilo cadde da un albero, ove s'era arrampicata fingendo d'essere il capitano d'una nave di pirati a bordo del proprio veliero (sì, già all'epoca, è un tarlo che ho da una vita...), e le si conficcò un rametto nella coscia che venne estratto un po' brutalmente al pronto soccorso con tanto di sutura senza anestesia (Rambo in erba...). Ma la prima memoria della consapevolezza del mio corpo come qualcosa di vivo, senza il quale sarei morta, avvenne in piscina. Quel giorno, come sempre, nella scuola di nuoto stavamo facendo esercizi di riscaldamento e ricordo che in piedi stavamo piegando le braccia l'una volta l'altra, così che con la mano destra dovevo toccare il braccio sinistro e viceversa. Ebbene, in quel momento mi resi conto - di colpo - di cosa significasse essere dotata di vita, e avere un corpo che era contemporaneamente il mio sé (la mia ani...

La saturazione dell'immaginazione (volontà di potenza insoddisfatta)

Immagine
"Quando guardo fuori di qui, tutto è saturo, non restano praticamente più immagini possibili, [...] Sarei pronto ad andare ovunque". (Werner Herzog a Wim Wenders in Tokyo-ga ) Provo spesso questa sensazione di saturazione . Quasi che tutte le immagini, gli immaginari e quindi l'immaginazione (immaginari+azione) ovvero le ipotesi di vita, i desideri e le azioni per realizzarli, li abbia già esplorati - o anche solo avvicinati per rendermi conto che in realtà non mi interessavano. Per indole, evidentemente, non tollero soluzioni preconfezionate - belle pronte da consumare e con cui pacificarsi l'esistenza (religioni, ideologie, modelli consumistici così come loro antitesi ecologico-comunitarie-animaliste e via dicendo). Ma sono anche stanca di sentire che le 'soluzioni' che mi trovo sono cose alla fine piccole, quotidiane, che mi permettono di stare in vita ma non mi rendono mai felice pienamente - non intendo dire che mi accontento...

Altrove, e in un altro tempo

Immagine
Sono fuori tempo e fuori luogo. Questa sensazione che da sempre accompagna la mia vita instabile e fragile, questa mancanza d'appartenenza e questa solitudine che comunque mi garantiscono tempo e libertà di movimento, a volte si fanno sentire drammaticamente e dolorosamente - come fossi un satellite di questo mondo che a un certo punto verifica una sospensione temporanea dell'attrazione di gravità e perde così di colpo la propria orbita, cominciando a vagare nell'universo allontanandosi sempre più dalla terra. Ecco, questo sento. Quindi ora tiro il fiato, aspetto, mi guardo intorno e intanto parimenti lascio vagare l'immaginazione, e comincio a sognare "un'altra vita, un'altra storia". Magari anche in un'altra epoca. Io avrei voluto essere: - una piratessa Settecentesca di una ciurma multiculturale di uomini grezzi e famelici di vita - una strega senza epoca, una veggente, un'incantatrice   - una colta scrittrice e viaggi...

E' sempre più facile uscire che entrare ;-) [giochino estivo]

Immagine
L'altro giorno, in radio, tirando un microfono il cui cavo s'era aggrovigliato sotto il tavolo, ho esclamato che "strano: di norma è più facile uscire che entrare!". Alla risata dei miei compagni d'avventura, ha fatto seguito l'enumerazione di alcuni casi a conferma o smentita di tale affermazione: 1) ... ahem... ci siamo già capiti ;-))) [conferma] 2) entrare con l'auto in un parcheggio di misura è più difficile che uscirne -> per entrare si fanno molte manovre, per uscire già hai preso le misure... [conferma] 3) ovviamente il profilattico è più facile da togliere che da mettere (facciamo lo sforzo, comunque, ok?) [conferma] 4) nel carcere - specie se sei NoTav - è più facile entrare che uscirne [smentita] 5) una bottiglia (specie di vino o di birra) è più facile svuotarla che riempirla [conferma] 6) volendo ascoltare come 15enni la radio dal cellulare (una cuffietta a testa), s'è verificato che il jack delle cuffie del Nok...

Audre Lorde, Usi dell'erotico. L'erotico come potere

Buongiorno! Al risveglio stamane un'amica mi ha inviato questo, un estratto dal volume che dà il titolo a questo post. Mi sembra così appropriato, visti gli immaginari patetici cui siamo continuamente sottoposti, che lo condivido subito con voi. Audre Lorde parlava come donna, ma il suo discorso è rivolto a mio avviso a qualsiasi essere umano - perché tutti possiamo vivere con questa intensità desiderio e piacere. E' una cosa alla nostra portata, sì sì. E' proprio per noi esseri umani ;-) Buona lettura, cominciate con l'assaporare ogni parola...* La stessa parola erotico viene dalla parola greca eros, la personificazione dell'amore in tutti i suoi aspetti. Eros è nato dal Caos, e personifica il potere creativo e l'armonia. Quando parlo dell'erotico, dunque, ne parlo come di un'asserzione della forza vitale delle donne; di quella potenziata energia creativa, la cui conoscenza e il cui uso stiamo ora rivendicando nel nostro linguaggio, nella nostra st...

Translucent tape art: Max Zorn

Immagine
Voglio cominciare la settimana con qualcosa di veramente bello - almeno secondo la mia sensibilità - ovvero con qualcosa che coniuga immaginazione, competenza tecnica e desiderio di dare incanto a coloro che ne sono esposti. E ho trovato questo, stamane, che m'ha lasciato senza fiato, e che quindi condivido con voi. Max Zorn è uno street artist di Amsterdam che si esprime - udite udite - con lo scotch . Proprio quel materiale umile e utile per gran parte di tutti noi giusto a sigillare pacchi - che è poi la sua funzione originaria, ovvio. E invece Max lo rende il proprio strumento espressivo, che intaglia e sovrappone sino a creare ritratti d'una perfezione tecnica sconcertante. Ed è arte effimera anche questa, fatta proprio solo per lo sguardo sul momento ma destinata a deteriorarsi e infine 'autodistruggersi' a causa del tempo, del vento, della pioggia che ne staccherà la colla con cui l'opera è realizzata e agganciata al supporto urba...

Un estratto da "Decolonizzare l'immaginario" di Serge Latouche

Immagine
Dal sito www.socialpress.it riprendo il seguente brano estratto da Serge Latouche, Decoloniser l'imaginaire , Parangon, Paris 2003 (trad. it. Decolonizzare l'immaginario , Emi, Bologna 2004), lì apparso col titolo "Decolonizzare l'immaginario... ovvero, farsi uscire il primato economico dalla testa". Buona lettura, e buona riflessione...    "L'intelligenza, la bellezza, l'amore, la poesia sono i valori da opporre alle bassezze del mondo, sono le armi che abbiamo a disposizione" (Salman Rushdie) "Chi è cittadino? Colui che è capace di governare ed essere governato è cittadino." (Aristotele) Cosa fare di fronte alla globalizzazione, alla mercificazione totale del mondo e al trionfo planetario del mercato? Lo iato tra le dimensioni del problema da risolvere e la modestia delle soluzioni immaginabili a breve termine è dovuto soprattutto alla persistenza delle credenze che permettono al sistema di "tenere" s...

La leggerezza sospesa di Janet Echelman

Immagine
Janet Echelman è un'artista americana che costruisce grandi strutture reticolari - sospese e mobili - metaforiche di concetti e relazioni. Intuizione avuta per caso osservando alcuni pescatori indiani, da quel momento ciascuna scultura a 'rete' - plasmata in diversi materiali e colori a seconda del significato simbolico di cui è portatrice - viene articolata in forme che, per quanto spesso ancorate a edifici, ondeggiano e mutano al variare del vento e delle condizioni atmosferiche. Ciò che mi piace, in particolare, è la rappresentazione del concetto nella stessa trama/ordito del mezzo espressivo utilizzato, e l'esposizione di questo sia alle forze degli agenti atmosferici naturali (aria, pioggia, sole) sia al passare del tempo - così che l'opera è appunto una struttura viva, palpitante e destinata man mano a (de)perire. Vi lascio una gallery fotografica e un video in cui parla della sua intuizione e del proprio lavoro. Anche perché le sue parole sono quelle ...