Minerva fa collage dadaisti (cannibalizzando "D" di Repubblica...)! :D
John Heartfield, Dada Photomontage, 1917 |
Dada nega tutti i canoni estetici
dell’arte, accusati giustamente d’essere funzionali ai valori del sistema
borghese. Ciò si traduce nel rifiuto del concetto di bellezza, degli ideali, della
ragione positivistica, del progresso – cui vengono contrapposti la libertà
senza freni, l’irrazionalità, l’ironia, il gusto per il gesto ribelle e
irridente, lo spirito anarchico.
Una delle modalità espressive più
frequenti nei dadaisti – che addirittura inventarono tale tecnica – fu il
fotomontaggio e il collage.
Il
fotomontaggio nasce e si sviluppa nel dada berlinese (1918-1923) sullo sfondo
delle forti tensioni sociali esistenti in loco nel periodo. L’esigenza, in tale
contesto, è quella di shockare lo sguardo convenzionale del pubblico
rovesciando il linguaggio della cultura ufficiale e veicolando significati
nuovi.
Raoul Hausmann, ABCD, 1923-1924 |
Scrive Hans Richter:
"Bisognava escogitare qualcosa di nuovo: le foto venivano ritagliate,
incollate insieme in modo provocante, collegate tra loro con disegni i quali
pure venivano tagliati e intramezzati con pezzi di giornale o di vecchie
lettere o quel che capitava, pur di cacciare nelle fauci di un mondo impazzito
la sua stessa immagine." (H. Richter, Dada. Arte e anti-arte)
Raoul
Hausmann è colui che più di altri opera in una direzione visivamente
sovversiva: le composizioni del quadro sono una catena di associazioni di ‘segni’
appartenenti ai più diversi contesti, che vengono liberati dai loro significati
convenzionali per arrivare a costituire una nuova sintesi nonsense di
liberazione – il tutto utilizzando materiale di scarto (foto, giornali) e una
certa violenza del gesto per realizzare una miscela che dimostra operativamente
che i segni del potere possono essere recuperati, riciclati e sovvertiti.
Guardo fuori dalla finestra. Sta
piovendo. Si prospettano due giorni chiusa in casa. Bene, stavolta non devo accampare scuse per la mia attitudine alla solitudine.
Da oggi il sabato non compro più Repubblica, piccolo lusso che mi concedevo settimanalmente, per una questione di definitiva lotta all’ipocrisia – non voglio promuovere certi discorsi e poi rimanere fagocitata in un immaginario di modelle anoressiche e borsette di lusso il cui costo sfamerebbe il Biafra. Senza estremismi fondamentalisti evito semplicemente il sostegno a chi politicamente agisce in direzione contraria alla mia. Ma ho almeno un paio di annate di D in casa che ormai detesto, più articoli e immagini già ritagliati su cose che forse mi sarebbero potute servire, se non avessi accantonato il mondo della ricerca etnografica (sigh!) – e sinceramente comincio a volermi disfare di tutto.
Da oggi il sabato non compro più Repubblica, piccolo lusso che mi concedevo settimanalmente, per una questione di definitiva lotta all’ipocrisia – non voglio promuovere certi discorsi e poi rimanere fagocitata in un immaginario di modelle anoressiche e borsette di lusso il cui costo sfamerebbe il Biafra. Senza estremismi fondamentalisti evito semplicemente il sostegno a chi politicamente agisce in direzione contraria alla mia. Ma ho almeno un paio di annate di D in casa che ormai detesto, più articoli e immagini già ritagliati su cose che forse mi sarebbero potute servire, se non avessi accantonato il mondo della ricerca etnografica (sigh!) – e sinceramente comincio a volermi disfare di tutto.
E allora mi sono tornate in mente
le parole di Richter. In rete ho poi trovato il sito PaperStreet
Supplies - che in più sezioni e lavori riprodotti mi ha fatto brillare
gli occhi per la poesia e la bellezza.
Bene, oggi e domani Minerva se ne
sta lontana dal computer e – come già anni orsono – torna a fare collage cannibalizzando, ritagliando e
incollando liberamente parole e immagini preconfezionate per esprimere invece
quello che pensa lei. E per riconnettersi ai suoi amati anni ‘20 e alla
dimensione del gioco libero – che diventa pure rivoluzione di un immaginario.
Minerva oggi e domani gioca. Con la
stessa libertà della lallazione: dada!!!
Commenti
poi facci vedere il risultato!
anch'io compro repubblica tutti i giorni tranne il sabato!!!
(...ma non ho mai comprato dischi da rock&folk...)
@ Alligatore: vediamo prima il risultato, poi se li riterrò degni... :-P
Se ti va prova a dare un'occhiata a questa intervista che ho fatto, anche i fanzinari della scena musicale indipendente italiana usavano questo metodo di lavoro:
fanzine
Potrei continuare... il collettivo anarcopunk dei Crass e le loro copertine... forse vado fuori tema?
@ Sull'Amaca: Ma figurati, certo che no che non vai fuori tema! Nelle prime righe mi riferisco proprio a quella scena ;-) [e qualora anche tu andassi OT, qual è il problema?]
@ Alberto: sto usando il retro di fogli buttati via da amici architetti, il prossimo passo è spalmarmi di colori atossici e rotolarmici dentro - e da questo puoi capire che ogni occasione per stare nuda e fare stupidaggini è mia! :-D
se tu fossi dell'area di Milano, ti suggerirei la rassegna cinematografica "Schermi del Corpo" - Cinema Immaginale, la domenica mattina all'Anteo spazioCinema
via Milazzo, 9 - Milano
( http://www.immaginale.it/pages/app.htm )
Very good experience!
See you, with beauty.