Dear Mr President | Della violenza di questo stato, del suo modello disumano per la società, del nostro diritto di riprenderci la vita - e la morte - che vogliamo
Buongiorno a tutti/e,
questo è un pezzo serio - ogni tanto accade - perché ritengo che la violenza cui ormai siamo quotidiamente sottoposti dallo stato e dalle sue istituzioni è veleno per tutti noi.
Quella di ieri è stata l'ennesima violenza fisica sui suoi cittadini ad opera delle istituzioni di questo stato – stavolta nella figura del Presidente del consiglio.
Facile parlare così quando non sei stato vittima continua di concorsi truccati, cause per farti pagare lavori pur fatti a regola d'arte, competizioni inaudite per posti di lavoro dipendente che immancabilmente vedevi passare all'incompetente amico dell'amico, all'incompetente figlio del politico o del barone, all'incompetente cui si doveva un favore, all'incompetente che qualcun altro t'aveva indicato dovesse avere quel posto.
Facile.
Le conosce, il Presidente del consiglio, le spese, gli investimenti economici, di energie, di tempo, di impegno e i sacrifici fatti quotidianamente per anni nella speranza d'essere ripagati giustamente di tutto (come avverrebbe in qualsiasi sistema meritocratico) e mai avvenuti, i 'no' detti per onestà che ti ridicolizzavano agli occhi altrui o ti facevano ritenere pericolosa perché corretta in un paese a maggioranza di truffatori – e non perché lo si voglia tutti, ma perché i truffatori hanno preso il potere e lo gestiscono con la loro impostazione truffaldina, quindi sono gli onesti a doversi piegare per sopravvivere, imparando a tacere e guardare altrove.
Questa la soluzione per chi ha provato a costruirsi qualcosa - per chi paga mutui, mangia, nutre e veste i figli, paga le tasse di questo stato che non eroga in cambio neanche i servizi essenziali e mette a rischio quotidiano il posto di lavoro conquistato a suon di sputare su di sé e sulla propria integrità pur di sopravvivere. Che noia, vero, signor Presidente del consiglio?
questo è un pezzo serio - ogni tanto accade - perché ritengo che la violenza cui ormai siamo quotidiamente sottoposti dallo stato e dalle sue istituzioni è veleno per tutti noi.
Quella di ieri è stata l'ennesima violenza fisica sui suoi cittadini ad opera delle istituzioni di questo stato – stavolta nella figura del Presidente del consiglio.
Facile parlare così quando non sei stato vittima continua di concorsi truccati, cause per farti pagare lavori pur fatti a regola d'arte, competizioni inaudite per posti di lavoro dipendente che immancabilmente vedevi passare all'incompetente amico dell'amico, all'incompetente figlio del politico o del barone, all'incompetente cui si doveva un favore, all'incompetente che qualcun altro t'aveva indicato dovesse avere quel posto.
Facile.
Le conosce, il Presidente del consiglio, le spese, gli investimenti economici, di energie, di tempo, di impegno e i sacrifici fatti quotidianamente per anni nella speranza d'essere ripagati giustamente di tutto (come avverrebbe in qualsiasi sistema meritocratico) e mai avvenuti, i 'no' detti per onestà che ti ridicolizzavano agli occhi altrui o ti facevano ritenere pericolosa perché corretta in un paese a maggioranza di truffatori – e non perché lo si voglia tutti, ma perché i truffatori hanno preso il potere e lo gestiscono con la loro impostazione truffaldina, quindi sono gli onesti a doversi piegare per sopravvivere, imparando a tacere e guardare altrove.
Questa la soluzione per chi ha provato a costruirsi qualcosa - per chi paga mutui, mangia, nutre e veste i figli, paga le tasse di questo stato che non eroga in cambio neanche i servizi essenziali e mette a rischio quotidiano il posto di lavoro conquistato a suon di sputare su di sé e sulla propria integrità pur di sopravvivere. Che noia, vero, signor Presidente del consiglio?
Sa, il Presidente del consiglio, cosa significa non aver mai potuto fare un progetto di vita – perché sarebbe stato da stupidi illusi sperare di concretizzarlo – quindi s'è fatto che non pensarlo: non ci si è fatti una famiglia, non si sono avuti figli, non si sono comprate case, non s'è mai comprato se non il minimo indispensabile per sopravvivere.
Non hanno e non hanno potuto: la vita delle persone oneste si declina in negativo.
Ha idea il Presidente del consiglio di cosa questo significhi?
Milioni di italiani – questi poveri disgraziati come me, onesti, bravi e impegnati seriamente nel loro lavoro – hanno capito che vi sono solo tre possibilità di reazione:
- diventare delinquenti, entrare in dimensioni servili, stare dentro ricatti, fare finta di niente e uniformarsi al malcostume che spopola e viene premiato in questa società e soprattutto in ciò che vedono quotidianamente arrivare come modello dal mondo della politica e dalle decisioni delle sue istituzioni
- andare all'estero, dove in effetti, chissà perché, gli italiani sono tanto apprezzati e vedono il riconoscimento del loro impegno (già: chissà perché?)
- farsi una tana, lontano delle vostre parole, cercando spazi a parte da quelli istituzionali, sperimentando tutte le possibili autogestioni e tentando di tornare a relazioni umane, pulite, solidali, senza denaro così come gli stessi soggetti che attuano questa strategia – e ciò che Le sto per dire è durissimo, sig. Presidente del consiglio – se ne fregano anche di durare a lungo, tanto, su queste premesse, il domani non lo vedranno.
Per questi ultimi tutto è diventato oggi, tutto è diventato presente, tutto è calibrato sull'istante. E ci riusciamo, e siamo anche felici – malgrado i tentativi della vostra politica e dei vostri interessi di farci languire in una condizione di non-vita, di stato vegetativo e soprattutto di farci sentire colpevoli del nostro fallimento esistenziale.
Non lo siamo.
E non saremo vostri complici nel farcelo credere.
Noi siamo umani, malgrado voi. E di fronte all'agonia cui ci state condannando per depredarci e prendere da noi per i vostri interessi – succhiandoci la nostra stessa vita fino all'osso e condannandoci a una (morte in) vita sempre più dolorosa finché dura – noi possiamo almeno riprenderci per breve tempo la libertà di vivere come vogliamo. E di morirne quando e come vorremo.
Non lo siamo.
E non saremo vostri complici nel farcelo credere.
Noi siamo umani, malgrado voi. E di fronte all'agonia cui ci state condannando per depredarci e prendere da noi per i vostri interessi – succhiandoci la nostra stessa vita fino all'osso e condannandoci a una (morte in) vita sempre più dolorosa finché dura – noi possiamo almeno riprenderci per breve tempo la libertà di vivere come vogliamo. E di morirne quando e come vorremo.
NO: NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI.
Commenti
tempo fa ti avevo fatto la promessa di un commento, ed oggi finalmente la mantengo. Questo tuo post mi ha commosso. Ne ho sentito tutta la rabbia e la frustrazione, che è anche la mia. Io, come sai, sono fra quegli Italiani che sono scappati all'estero.
Voglia di viaggiare e mettersi alla prova, certo, ma anche l'amara constatazione di essersi bruciati i ponti alle spalle. No, non posso tornare: non potrei campare. Ma non credere che non soffra e che anch'io non senta una RABBIA SORDA, pur essendo un privilegiato. Io e la mia compagna, anche lei cervello Italiano in fuga (abbiamo entrambi un PhD), abbiamo da poco avuto una splendida bambina. È una gioia immensa. E proprio avendo conosciuto questa gioia, semplice e fondamentale, soffro ancora di più all'idea che la mia generazione non può raggiungerla, sposarsi, mettere al mondo un figlio: un sogno negato.
La terza via che indichi, la gioia delle cose semplici, dei valori umani, della ricchezza che non si misura in soldi, credo sia molto valida, per chi ci riesce. Ma necessita di una forza e di una serenità interiore che per tutto quello che hai detto è difficile da mantenere.
Sei tenace e fai bene. L'idea della tana in quel marasma putrido che è la società italiana, è una delle poche opzioni praticabili. In realtà c'è una quarta opzione: quella di cercare attivamente di migliorare le cose. Se vogliamo, questa è la più eticamente responsabile fra le varie opzioni. Purtroppo io, dopo una lunga, incessante e travagliata riflessione, sono approdato alla conclusione che non ce la faremo mai.
Un abbraccio forte,
Lorenzo.
Vi auguro ogni bene.
E invece per troppi è un doversi accontentare.
Post fantastico Minerva, e se lo facessimo arrivare a quel signore tanto distinto?
Abbracciamoci forte, cara Minerva, siamo senz'altro più forti noi, anche se pochi.
Sì, resistere... l'unica cosa che c'è rimasta insieme a una sana follia, appunto ;-)
@ Orsetta: Sì, appunto, anche io non ho mai avuto la meta del posto fisso, ma quella del lavoro per il quale m'ero tanto impegnata - almeno quello - sì. E invece...
Eh, mi piacerebbe sì farlo arrivare a quel signore così distinto, ma secondo te ascolterebbe? Non credo gliene importi nulla, il suo fa parte d'un disegno per distruggere lenamente le nostre vite - rispetto a quel loro progetto ciò che dico io potrebbe addirittura venire percepito come 'sovversivo'.
oltre la ragionevole rabbia (ed amarezza)
alla fine leggo che anche te non difendi il posto fisso,
ma semmai l'occasione di avere un posto,
che con l'andazzo che c'è il desiderio fortissimo è che sia almeno fisso
visto che comunque sarebbe un posto di schifo.
da vecchio "comunista" anni '70 mi fa un po' senso vedere metere tuti nel mucchio,
la "politica" ed i "politici",
17 anni dui berlusconismo e bossismo ci hanno fatto completamente sbandare,
monti -anche se ha "lavorato" con loro- non è della stessa pasta,
non appartiene alla loro "casta",
ci siamo dimenticati qual'era il governo solo due mesi fa,
monti non è super monti,
ma fra lui e berlusconi c'è la stessa differenza che passa tra un essere umano ed un abitante di betelgeuse.
monti (da un mese e mezzo è presidente d.c.) deve riparare ai guasti di 17 anni che si sono accumulati ad un ventennio di pentapartito,
ce ne vorrà di tempo
ma se lo aggrediamo perchè non gli è bastato schioccare le dita per risolvere i problemi
ci meritiamo berlusconi e la sua banda di manigoldi.
monti non è di sinistra?
chiariamoci una cosa e togliami le illusioni:
il paese non è di sinistra,
non ha una vera sinistra (o vuole la ghigliottina o vuole la croce)
e se il meglio che riesce ad esprimere sono vendola (che mi piace assai) o renzi (che disprezzo) è evidente che non può avere una politica di sinistra.
al più potremo avere un decoroso centrosinistra,
e purtroppo monti e la sua banda di professori (con i loro difettucci) sono assai meglio di ciò che oggi pd e sel possono esprimere.
accontentiamoci,
purtroppo,
apriamo gli occhi,
cerchiamo di valorizzare le cose buone,
che berlusconi e bossi non sono morti per niente.
E se devo dirla tutta non sarebbe un male se tutti fossimo un po' più sovversivi...
Questa è pura violenza contro i cittadini!
Basta davvero.
@Ratto dello Spazio: non hai capito, la mia rabbia va ben oltre quanto tu puoi immaginare e il mio odio è a 360° - verso il governo attuale che per me è uguale al precedente (un'espressione di clientelismo e di repressione del dissenso con la violenza - Notav e diritti sul proprio corpo, per fare due esempi en passant), verso il governo precedente (del quale credo sia inutile dire) e pure verso la sinistra (sia quella della vostra generazione, sia quella attuale)
Quelli che ho conosciuto personalmente della tua generazione (non dico te perché non ti conosco, e oltre tutto mi sembri parlare col cuore, ma parlo del 95% di quelli che ho conosciuto di persona) mi hanno agghiacciato con il loro modus operandi, il loro clientelismo, il loro opportunismo e un'ipocrisia inaudita; e quelli della sinistra attuale agiscono come la destra. Dovrei aver fiducia in loro o dare loro anche solo il beneficio del dubbio? O dovrei sposare la loro mortifera e ipocrita prospettiva andando incontro al sacrificio delle mie aspirazioni per avere un pezzo di pane garantito? Non esiste: io voglio solo meritocrazia e onestà, e queste non me le garantisce nessuno, in questo paese - e ciò grazie all'opera di tutti coloro che sono passati prima nel governo, nel parlamento e nelle istituzioni o che ci stanno ora.
Ciò che contesto qui è la violenza che il rappresentante d'una istituzione attua - la beffa oltre il danno - con il benestare d'un intero sistema che ne sostiene l'esistenza e la perversione a scapito delle persone oneste, competenti, determinate, impegnate.
L'unica mia speranza è quella di prendermi quel poco che posso, al di fuori di tutto questa perversione, e poi schiattare prima di ripensarci e prostituire la mia integrità in cambio della sopravvivenza.
Questo perché gli occhi li ho spalancati e non ho alcuna paura di guardare l'abisso. Vorrei solo non essere violentata tutti i giorni mentre già lo sto facendo. Tutto qui :-)
metta in luce un'interpretazione che i titoli strillati dei giornali non permettono di fare, perchè ci si ferma ad essi appunto, o al massimo a un occhiello di commento stringato. Se avessero riportato a grandi lettere:
"E’ più bello cambiare e accettare nuove sfide purché siano in condizioni accettabili. E questo vuol dire che bisogna tutelare un po’ meno chi oggi è ipertutelato e tutelare un po’ di più chi oggi è quasi schiavo nel mercato del lavoro o proprio non riesce a entrarci"
di sicuro il polverone non si sarebbe alzato
ero poco più di un bambino (ero alle medie) e ricordo l'emozione quando arrivò la notizia che a brescia era scoppiata una bomba in piazza della loggia,
ricordo poi che facemmo sciopero, al liceo, quando le br sequestrarono aldo moro, perchè eravamo felici che avevano sequestrato un servo dello stato ed ucciso i porci che lo proteggevano
ero in spiaggia quando arrivò la notizia che a bologna era scoppiata una bomba...
le frasi che adesso scrivi tu le abbiamo dette cento e cento volte molti anni fa.
ricordo bene (guardati "berlinguer ti voglio bene") cos'erano le case del popolo,
la sera arrivavano operai stanchi e facevano i corsi serali, leggevano e discutevano sui testi di gramsci, parlavano di politica e di diritti,
i loro figli vedono il grande fratello, vogliono le tod's, vanno a barcellona a stonarsi di birra e figa
perchè in fondo è tutto qua:
la gente vuole vivere bene e comodamente,
la rabbia ed il "comunismo" ce l'hai solo quando la pagnotta è dura,
quando hai la scelta affanculo il comunismo, gli "altri",
e datemi le mie cazzo di tod's.
a 20 sei idealista,
e lo sei ancora a 30,
se lo sei a 35 e perchè ti senti "puro", integro, e rifiuti l'opportunità che il "sistema" ti offre sei solo un fesso,
perchè non torna più
(so di cosa parlo, capisci a me),
e poi con la tua integrità non ci cresci i figli e non crei le opportunità per il loro futuro.
ribadisco: se non vedi la differenza tra monti e berlusconi politicamente hai un grave problema.
Mi ritrovo a pensare che sia tu sia Ratto dello spazio scriviate cose giuste e per ciò che ho scritto anche io sul mio blog forse mi trovo più d'accordo con Ratto per molte cose.
Non farei l'errore di prendere una frase di una persona, Monti, e riversarci dentro tutto ciò che c'è di sbagliato nell'Italia di molte persone e molti anni, la tua rabbia è giustissima, ma non rivolgerla solo a lui e al suo gruppo, rivolgila soprattutto a chi lo ha preceduto.
Questo è un mio consiglio, potrai non condividere ciò che scrivo, ma non può essere sempre normale il contrario, non si può pensarla sempre alla stessa maniera ed è sano e giusto discuterne.
Inoltre, secondo me, compromesso non vuol dire dittatura mascherata da democrazia e basata sullo sfruttamento del più debole - ovvero di colui che non è armato o non proviene da famiglia abbiente, ok? ;-)
[Fermo restando che per me la democrazia è comunque una grandissima truffa - anzi, una favoletta, come dice questo qui: http://www.youtube.com/watch?v=kdYAWGwjdEg]
Per info di tutti (ovvero: "Sleeper non hai bisogno di ricordarmi certe cose, mio adorato!"): qui è lo spazio virtuale mio, non c'è democrazia :-D e pluralismo e dissenso sono ammessi per ragionare insieme, ma non per offendersi reciprocamente (infatti odio quelli di sinistra della generazione del Ratto, ma non il Ratto - che non conosco - pur se dissento completamente dal suo pensiero e dalla sua posizione). Quindi mi sembra che stiamo andando bene, no? Ciao! :-D
In ogni caso ho sempre ammirato e condiviso i tuoi punti di vista e questa volta non è diverso, semplicemente ho una visione diversa della questione, più ingenua e settorializzata forse.
1) io della violenza sono sempre stata terrorizzata e non l'ho mai sostenuta; non riesco neanche a pensare a prendere in mano un'arma o a gioire perché un 'servo dello stato' (come tu l'hai chiamato) viene rapito; così come oggi, quella mia stessa generazione che sta lottando contro il Tav, fa controinformazione mostrando immagini in cui vi sono poliziotti in divisa insieme a quelli che poi agiranno come black bloc, oppure individua tra questi ultimi ultrà di varie tifoserie, oppure ancora - nel caso di quei pochissimi veri che poi sono persone emotivamente devastate da tutti i soprusi e le violenze subite - scrive pezzi che si intitolano "Abbraccia un black bloc". C'è un abisso tra la tua modalità di lotta dell'epoca e quella di coloro con i quali provo un comune sentire io;
2) io non sono più così giovane, le rinunce le ho già fatte, e sono già 'scaduta' quindi non c'è la possibilità di altre scelte per il futuro - il tempo non torna indietro, ma neanche la dignità quando l'hai persa. Io ho scelto questa - non mi sarei mai accontentata di una non-vita scelta da altri in cui mi sputavo in faccia ogni giorno davanti allo specchio e mi vergognavo davanti ai miei figli per i compromessi che avrei dovuto fare per loro. Quindi grazie del tuo (tardivo, anche se non per colpa tua e comunque inutile, conoscendomi) consiglio, ma preferisco comunque la mia dignità e la mia non-vita. Stupri continui dell'anima però anche no, grazie, solo questo :-)
Ti auguro ogni bene e che tutti questi discorsi ti scivolino addosso ;-)
[quando entrerai nel CNR per merito, io sarò lì sotto vestita come quelle del Clown Army a gioire con tanto di lingua di Menelik! :-) ]
Anche se non credo ci sarà il CNR nel mio futuro, apprezzo ciò che hai scritto. Tanti auguri anche a te carissima!:)
anche se sono consapevole di essere spesso frainteso:
gli ideali sono bellissimi,
ma non reggono al tempo,
lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle, e non è che sia poi così vecchio,
più o meno sono coetaneo di bono,
che ha cominciato cantando le storie di ragazzi uccisi per ideali sbagliati,
ed ora vale almeno cinque miliardi di euro (potrebbe sfamare almeno una nazione africana, guarda un po' una di quelle per le quali di tanto in tanto si fa vedere in tv)
il fatto è che gli ideali non reggono al tempo,
è la natura,
ti rendi conto di avere fatto una cazzata perchè le persone per cui o con cui combattevi adesso non gliene fotte un cazzo,
e non gliene fotte a nessuno se non a qualche imbolsito coglione,
sfigato davvero.
e non gliene importa niente alla gente,
ti assicuro che la gran parte di quelli che oggi parlano di ideali immortali
sono pronti a vendersi,
come quasi tutti,
tranne i pazzi e gli stupidi,
o quelli che hanno le spalle coperte,
perchè i 20 non sono i 40,
perchè vivere da soli non è vivere in coppia,
o in tre o quattro,
con gli ideali la famiglia non mangia,
siamo tutti in vendita
e ce ne accorgiamo nel modo più duro,
quando una persona che amiamo a bisogno di noi,
a bisogno di qualcosa che non gli possiamo dare,
e poi cresci un figlio (non è il mio caso) che ti guarda come un povero stronzo
perchè gli amici hanno le scarpe da 300 euro
e poi il compagno di tante occupazioni ha la casa nel chianti
quell'altro è stato sistemato dal partito, dirigente in comune,
ecc. ecc.
mi fanno... schifo questi ragazzini/e che vedo in tv blaterale di sfidare il sistema, di sovvertirlo
con la giacchetta firmata all'ultima moda e un taglio di capelli da 80 euro...
SONO LORO IL SISTEMA e non se ne rendono conto, e soprattutto non se ne rendono conto quelli che li hanno scelti come leader.
non c'è niente,
non c'è rivoluzione che non abbia in brevissimo tempo generato un nuovo sistema,
anch'esso ingiusto,
esiste solo una imperfetta democrazia che talvolta,
non si sa bene come,
produce una classe dirigente che almeno prova onestamente a fare qualcosa di buono,
sicuramente scontentando qualcuno.
non c'è altro.
davvero.
è solo fuffa che il vento spazza via.
siamo fatti così,
noi umani.
Ti saluto amica!
@Ratto: ok, non condivido il tuo punto di vista ma - sebbene questo mio non sia uno spazio democratico - sei libero di esprimere ciò che pensi. Ciao!