Imparare/insegnare/condividere
Ho scelto in qualche modo (o mi ha scelta lei) una vita in cui non mi accontento mai, ma non ho desideri che non possa soddisfare. Molti di questi riempiono la mente e l'anima e annoverano il mio imparare e insegnare continuo - in un processo fluido di scambio e condivisione di saperi con gli altri.
Ciascuna mia opinione si costruisce attraverso la sintesi di diverse prospettive di interpretazione, e cerco sempre di guardare alle cose da punti di vista inediti - non per amor di distinzione, ma per evitare posizioni dogmatiche non basate su alcuna riflessività ma solo su posizioni immotivate quanto assolute del tipo "se tutti la pensano così, è la giusta interpretazione".
Sono diventata esperta di cose inutili, so fare molto per conto mio, e alla fine sopravvivo sempre. In più alimento la curiosità - grazie alle ispirazioni che mi danno gli altri, ciascuno con le proprie passioni e i propri interessi, che aprono finestre su pezzi di mondi dei quali spesso ignoro l'esistenza.
Sì, studiate sempre (ovvero leggete, guardatevi intorno, ascoltate gli altri): e non perché vi servirà a qualcosa a livello lavorativo, ma per il vostro piacere. Quando vivete in questo modo, con curiosità e voglia di imparare, non sarete davvero mai poveri né infelici. Malgrado ciò che vi diranno gli invidiosi frustrati che seguono modelli fasulli di felicità, e non riuscendo a raggiungerli vi criticheranno e tireranno a farvi stare male - ovvero a farvi stare come loro ;-)
Buona giornata! :-)
Commenti
@ Cawarfidae: ti auguro di riuscire a diventare uno studioso secondo percorsi ortodossi, ma qualora così non fosse (siamo in Italia, ahimè!)... suggerimenti al volo: 1) non avere paura d'andare altrove, anche solo temporaneamente, finché sei giovane (e dico questo solo perché ho verificato non solo per me ma anche per altri che nel tempo gli affetti e il radicamento al territorio iniziano ad avere un certo rilievo emotivo) o 2) pensa fuori dagli schemi, e porta il tuo studio e la tua professione dove non c'è ma secondo te avrebbe un senso ci fosse. Combatti. Si può essere studiosi, studenti e insegnanti anche fuori dal mondo accademico e nel nostro paese c'è un gran bisogno di diffondere educazione/istruzione con ogni mezzo possibile ;-)
@ Ernest: amen, fratello! ;-)
@ tutti: è una questione di piacere. Avete letto questo: http://minervajones.blogspot.com/2011/09/una-certa-armonia-ritrovata.html ? Secondo voi, se una persona non si fosse allenata nel corso della vita all'attenzione, all'amor di conoscenza, alle sfumature, sarebbe in grado di percepire tanto e quindi di provare tanto piacere? Secondo me, no. Insisto: un Mr. B. - con le sue stupide palpatine a pagamento - il vero piacere che prova una come me non lo conoscerà mai! ;-)
@ Notizie dal futuro: Beh, io ne ho molti, molti più di te e l'ho fatto l'anno scorso; coltivare le proprie passioni, anche attraverso lo studio universitario, è meraviglioso! In bocca al lupo!!! :-)
@ Ginevra: ;-)
@ Carlo: la mia incostanza è anche per me uno dei più gravi assilli! ma ormai ho deciso di non combatterla più, tanto non ero particolarmente gratificata/soddisfatta quand'anche mi dedicavo a qualcosa secondo il "volli, volli, fortissimamente volli". Ovvero, sono perfezionista, ma non maniacale: c'è differenza...
Rispetto ai desideri, per me quelli materiali sono alla mia portata e quelli immateriali di norma li raggiungo. Poi accade che 9 volte su 10 quanto li ho raggiunti perda interesse, oppure che - mentre sto tentando di raggiungerli - perda parimenti interesse perché mi risultano meno appassionanti di quanto credessi. In particolare ciò vale per le persone che m'intrigano: se desidero qualcuno, mi viene facile averlo, altrimenti - nella lotta su lungo periodo per averlo - visto che nel frattempo arrivo a conoscerlo meglio, spesso questi mi delude, quindi mollo la lotta - ché se raggiungessi l'obiettivo nel frattempo mi sono già fatta il film nella mente, ed è un horror :-P
;-)