La patetica schiavitù della taglia 42
Fatima Mernissi, ne L'harem e l'Occidente, scrive che qui da noi il corpo femminile è costretto a rimanere per sempre adolescente e magro, diafano, acerbo e privo di maturità, soggiogato ai dettami maschili della moda e del mercato. Come darle torto? È ciò che abbiamo tutti i giorni davanti ai nostri occhi, basta sfogliare qualsiasi rivista dedicata al pubblico femminile (intrisa ipocritamente di articoli di impegno nella lotta all'anoressia).
Alcuni anni orsono ingrassai di molti, molti chili, per una somma di infelicità varie cui reagivo mangiando per compensare la tristezza. Tutte le calorie si trasformavano in ciccia, il mio corpo diventava sempre più brutto e informe e più ciò accadeva, più io ero disperata e mangiavo ancora. Cercavo i vestiti nelle catene in franchising, o nei grandi magazzini dell'abbigliamento per verificare come maglie, gonne, abiti graziosi e belli – nonché dai prezzi contenuti – arrivavano nel migliore dei casi alla taglia 44. Sopra questa c'erano solo capi che neanche mia nonna avrebbe indossato, e a prezzi decisamente superiori.
Cominciai ad andare in giro con vestiti informi e jeans comprati nei negozi dei cinesi, che annoveravano taglie extra-large a prezzi abbordabili. Una giovane donna infelice, che già stava male e si sentiva brutta, veniva ancora più umiliata dalla società intorno che le imponeva la definitiva somiglianza con un sacco di patate perché incapace di stare per converso dentro una taglia e un modello che nello stereotipo collettivo coincide con la 'bellezza'. Sprofondai nella depressione.
Ne venni fuori cominciando a riflettere sul senso della mia vita da una parte e su tutti questi processi, queste aspettative, questi stereotipi dall'altra, e giunsi da sola, con determinazione e impegno, facendo sport e mangiando regolamente a dimagrire di 1/5 del mio peso totale (mica cotiche!) per prendermi infine sul serio cura di me stessa dedicandomi al piacere in tutte le sue forme – cibo incluso. Un vero atto di forza – altro che il controllo del proprio corpo che attuano le anoressiche quando si sentono tanto dotate di volontà perché si privano del cibo (che a un certo punto non è neanche più questa grande vittoria, visto che il corpo si abitua a non riceverlo e a sopravvivere come può senza più dare alcuno stimolo di appetito)!
Ora sono una donna morbida e 'rotonda' – e a chiunque non mi conosca ancora dico che non si faccia illusioni sull'incontrare l'ennesima malata del mondo della pubblicità o della moda con camicia aperta sino all'ombelico, labbra dischiuse e sguardo spento da tossicodipendente.
Vado piuttosto in giro con strani vestiti personalizzati disposti a strati, faccia buffa, orecchini grandi come il mio sorriso e un cartello virtuale appeso al collo che dice: “sono felice, sto bene, benvenuto nel mio mondo, ma non cambio per te: se ti va sono così, altrimenti ciao!”.
Ho imparato che le persone che amo e con le quali reciprocamente ci si incanta, quelle che mi affascinano e con le quali voglio condividere il tempo della mia vita, hanno occhi che emettono luce e sono bellissime – qualsiasi sia la loro taglia.
Ho imparato che ciò che guardo e che gli altri guardano in me non sono neanche i nostri corpi, ma il disegno che questi creano nell'aria e sulla strada quando camminiamo come danzando, e quando mi lascio prendere nell'altrui movimento facendolo diventare il mio.
Commenti
Almeno qui prendetevi le vostre responsabilita'.
Tra l'altro , a conferma di quanto dico, poi tu citi le "riviste dedicate al pubblico femminile"...Ecco, diciamolo ,che siete voi le prime a classificarvi sotto o sovrappeso.
Tra l'altro,personalmente, quello che vedo in foto mi sembra un corpo assolutamente magro .. vedi di ingrassare ancora un po' ;))
un abbraccione.
E le responsabilità delle donne ci sono eccome: tant'è che dò serenamente delle deficienti alle donne che sono incapaci di pensiero autonomo e/o che si ritengono gran fighe perché sono anoressiche/bulimiche, sebbene sia invero il pensiero del controllo su di sé e della propria presunta perfetta bellezza che le rende tanto arroganti. Insomma, un sistema di dominio-controllo-privazione-potere-bellezza di cui faccio volentieri a meno e che combatto. Mica ho usato l'aggettivo 'patetico' a caso, nel titolo ;-)
Blog Surfer: grazie dell'invito a ingrassare oltre, ma ti assicuro che già funziono - in più punti del corpo - come un effacacissimo antistress. E in quanto alle tette grosse e al sorriso ammiccante sto alzando e sventolando la mano come la noiosissima scolaretta che in classe sa tutte le risposte :-D
Le mie doti?
Di sicuro un seno "da infarto", un sorriso ammaliante e una simpatia travolgente fino a quando ho cominciato ad usare il mio cervello.
Da quel momento gli uomini sono schizzati alla larga da me ad una velocità impressionante e così, grazie al mio cervello ho capito che degli uomini non mi importa più nulla.
Sono felice di non agghindarmi per piacere a loro, di non fare diete se non per me stessa e che essere single è felicità allo stato puro!!!
p.s. somplimenti per il fisico, sei messa molto bene!!!!
ehehehhehehe
Poi ok per l'essere single - ci sto benissimo - ma non disdegno il piacere della presenza altrui quando la relazione è gratificante per entrambi, fosse anche solo per un istante in cui senti assoluta condivisione e complicità, su qualsiasi cosa tu stia pensando e facendo in quel momento, con un altro essere umano :-)
NB. Sulla foto, era solo un'ovazione per la ciccetta, sulla falsariga della battuta di un mio compagno delle superiori che diceva che le magre erano come vestiti senza tasche :-P
Avevo 16 anni, poi ho smesso di guardarmi da spettatore.
Credo che, per quanto valgano le generalizzazioni, gli Uomini siano incapaci di porsi all'esterno di se stessi per giudicarsi, anzi per condannarsi e gli esempi di uomini panzuti "affascinanti" o che si credono tali, si sprecano. Si sprecano perchè le donne non sono una razza, grazie al cielo. Possono infatuarsi da uno e non da un altro, caso per caso.
La grande operazione di generalizzazione estetica, attualmente pro magre, riguarda le donne e a mio parere è fatta dalle stesse donne: non mi risulta che se esse siano in carne, formose, piene, grasse ecc. siano rifiutate, a meno che si versi nel campo del soprannaturale e, se cosi fosse, sarebbe un discorso molto diverso. 44 46 48 50..siete questo?
Minerva! (era una specie di imprecazione ;))Sebbene il tuo ritratto delinei appassionanti scenari dai colori desertici, penso che la pubblicazione di questa foto sia un ulteriore modo per alimentare anche solo nel subconscio o anche tramite la contestazione, la generalizzazione sul modello di donna.
Il corpo, a mio modesto parere, dovrebbe essere attaccato al resto, se esiste (...).
Ah.. se si usa il cervello e tutti gli uomini scompaiono, non vuol dire necessariamente che tutti gli uomini siano senza cervello; c'è anche la remota, ma effettiva possibilità che il cervello si sia un po' atrofizzato a causa del disuso.
In realtà è fatta 1) dal mercato e dall'economicità e dai profitti potenziali derivanti dalla produzione in serie di capi standard, 2) dalla volontà di dominio perché se riesci a condizionare delle persone sulla base dell'estetica e della privazione hai esseri docili e stupidi che ti seguono (e qui allora non vorrei dire ma non mi sento di dire "i responsabili sono gli uomini" o "i responsabili sono le donne" - sebbene il potere sia di fatto nelle mani degli uomini, a livello sociale/politico/economico, quindi un po' di sospetto su chi vuole ridurre le donne al silenzio e alla manipolabilità ce l'ho...).
A te poi non risulta che vengano selezionate magari in base alla taglia, ma a me sì - ti assicuro. Io ho ben chiaro il ricordo delle occhiate e dei sorrisini, del disgusto subito ecc. ecc. Fidati...
Come ho detto nella risposta a Marisa, nella mia esperienza invece se si usa il cervello si allontanano quelli che appunto non mi interessano, quindi è perfetto :-D
Infine, d'accordo con te che il corpo dovrebbe essere attaccato al resto (che nel mio caso esiste, tranquillo), ma se non mi si vede il viso - così come d'altronde uso uno pseudonimo - è proprio perché sono una persona che ha una vita, e su internet ci sono tante persone in gamba quanto dementi che ti vengono a prendere a casa. Ho già esperienza anche di questo e non ho piacere di replicare la cosa... Ciò non toglie che di cose da dire ne ho, e che volevo fare vedere che un corpo, anche se rotondo, può comunque essere gradevole - e proprio perché le forme sono altre, così come non si vedono particolare intimi, dettagli o nudità esibite, ho tutti i miei dubbi che un'immagine del genere promuova un'idea di standardizzazione. Promuove solo un "rotondetta è bello" :-D
Nessuna regola, dunque, solo armonia delle linee e voglia di godersi quello che ci piace assolutamente il più possibile!
Il piacere di avere ragione è la speme di essere riusciti ad aver ragione del nostro interlocutore (cit:Cavalier Amaranto).
Non prendo in considerazione i profitti potenziali dato che si tratta di mere proiezioni che si basano su delle variabili di cui si può avere in qualche modo una previsione, ma non la certezza. Dell'economicità mi è sfuggito il termine di relazione perchè pur essendo un parametro di produzione e di strategia commerciale, di certo ha bisogno di un termine di relazione e dunque si torna alle variabili.
In ogni caso condivido il linea di massima sia il primo che il secondo punto.
Ma i presupposti?
Il mercato non viene da Marte e il senso di dominio o la sottomissione, dolce o violenta, non sono frutto di un'azione mirata di extraterrestri superiori per specie, siamo solo noi.
MrJamesFord ha detto "Continuo a pensare che stereotipi e limiti sociali imposti possano essere facilmente vinti e superati da quell'elettricità che si forma quando l'istinto ti indica qualcuno, a prescindere da quelli che saranno i vostri destini.".
Io credo che questo genere di tensioni siano quelle variabili su cui il mercato vive,
Devo, tuttavia, aggiungere un posticino alla cultura e al sano e vecchio studio.
Se i gusti e i modelli che si formano si basano sulla scelta di un insieme di persone che ha, quali strumenti di conoscenza e relazione, il bagaglio formatosi in anni di Grande Fratello o Maria De Filippi, è chiaro che il mercato non solo accontenterà quel tipo di domanda senza mai saturare, ma si farà, altresì, il possibile per far crescere e ingrandire questo gregge che "fa" il mercato.
Se, invece, pur nella mia tranquillità del tuo cervello, la gente e i giovani in particolare, spontaneeamente o sotto la direzione familiare cominciassero a STUDIARE e fare attività simili/connesse e spegnere il televisore, credo, sono certo che il mercato cambierebbe e che il dominio/sottomossione crollerebbe da sè.
Non mi riferivo a te per ciò che attiene la relazione tra gli uomini e l'attivazione del cervello. Sono d'accordo con quello che hai scritto.
Le occhiate e i sorrisini ci sono dappertutto per ogni cosa non socialmente condivisa.
Dal grasso ai brufoli passando per il secchione o per la "emancipata". Si tratta, a mio parere, di una forma di discriminazione innata nell'uomo verso ciò che è diverso, sia sesso, religione, colore della pelle, stazza fisica...la paura del diverso o la necessità di sovrastare gli altri per propria insicurezza ha sempre generato dei fenomeni di questo tipo, vale a dire la ridicolizzazione di chi è diverso dal branco e li arriva il mercato..
Poi c'è la gente con cervello e con personalità gente che non fa mercato, che non partecipa col branco a certe operazioni di denigrazione, che non le sente, che non pettina come un idiota, che sa dire NO.
Comunque mi piace quello che hai scritto.
;)
"Ho imparato che ciò che guardo e che gli altri guardano in me non sono neanche i nostri corpi, ma il disegno che questi creano nell'aria e sulla strada quando camminiamo come danzando, e quando mi lascio prendere nell'altrui movimento facendolo diventare il mio."
Riesci a dire quello che penso anch'io ma che non posso dire causa contratto di affitto scaduto con alcuni motoneuroni.
Ps voglio vedere il seno da infarto di Marisa
Bene, miei cari, la cosa è reciproca, e questa sera vi ringrazio d'aver partecipato a questa piccola lancia spezzata in favore delle nostre personalità, della nostra unicità e delle nostre vite invero 'ricche' e sincere - lontani dal lasciarci soggiogare da immaginari (come sempre) poveri, ripetitivi e mortificanti.
Ché di vita ce n'è una sola, e sempre perorerò la causa di buone cene, in complice compagnia, intrattenendo piacevoli conversazioni, sorseggiando una bottiglia d'un buon vino dal gusto rotondo come le nostre forme! Sperando un giorno di alzare i bicchieri in un brindisi con voi! :-D
Come da chi la vive.
In "Mezzanotte nel giardino del bene e del male" Kevin Spacey dice "La verità sta negli occhi di chi la guarda: tu sai quello che credi, io quello che ho visto".
Godiamoci la verità di chi ci vede.
Stessa cosa per me su ciò che mi piace in un uomo. Con relativo pensiero ulteriore che - se mai avessi qualche velleità di conquista (e non ce l'ho) - questo blog, con i suoi lettori, sarebbe una prelibata riserva di caccia. Gnam gnam, begli ometti! :-D
Per il resto, il 'mito' della magrezza non mi interessa, lo trovo stupido e subdolo. Forse anche perché sono circondata da donne che se ne fanno un vanto e poi...sono persone che non hanno molto da dire e che non sanno apprezzare un buon piatto e un buon bicchiere! Anyway, Minerva complimenti;)