Quando i Lego curano strutture ferite...

L'arte è sempre il riflesso della società e dell'epoca in cui ha luogo, ma quella più felice riesce a muovere al sentimento di bellezza mentre contemporaneamente fa riflettere la società di cui è espressione sul proprio status quo. In tal modo ne promuove il cambiamento e, si spera, in una direzione più appagante per un numero sempre più ampio di individui che appartengono a tale società. Nel caso più riuscito ancora, essa fa tutto ciò mentre vi smuove al sorriso.

Jan Vormann è un artista tedesco che riempie crepe e buchi di case e  monumenti in ogni parte del mondo con i coloratissimi mattoncini LEGO, spesso facendosi aiutare dai passanti. Il progetto, descritto nel sito in cui l'autore pubblica man mano anche le fotografie dei suoi interventi, si chiama Dispatchwork.
Eccovene alcune immagini, sperando vi ricordino momenti piacevoli in cui anche voi, magari, avete giocato come me con questi piccoli mattoncini. Io costruivo astronavi spaziali incredibili!


Londra
Londra
Bocchignano (RI)
Toulouse
Toulouse

Commenti

shadow ha detto…
mi sembra una bella risposta al post di Giorgio che ho letto ma non ho saputo commentare.
l'arte visiva si evolve come la musica e il linguaggio, c'è sempre differenza tra arte e dilettantismo.
resta che sia espressione di cultura, società ed intimismo: qualcuno si distingue, la maggioranza no... e meno male ;-)
Minerva ha detto…
Sì, ho letto anche io il post di Giorgio stamane, e avrei avuto molte cose da dire invece: però mi sono presa una pausa dai commenti sul suo blog altrimenti sono sempre lì e inibisco gli altri suoi lettori. In realtà questo mio l'ho preparato ieri: felici coincidenze! Mi sembra un progetto che fa riflettere su una serie di coppie binarie: rapporto vecchio/nuovo, utile/inutile, analogia/contrasto, gioco/arte e via dicendo - insomma, spunti interessanti a partire da una pensata molto semplice :-)
Gio ha detto…
Cominciava sempre tutto con un terremoto: mia sorella e io rovesciavamo i nostri lego sul pavimento.
Poi si trattava di cercare i superstiti e ricostruire tutto da capo :-)
Magari ne scrivero' qualcosa, grazie del ricordo!

Ciao!

Gio
Anonimo ha detto…
Grazie per il ricordo, io ci giocavo assieme a mia sorella Laura, allo stesso modo in cui giocavano Gio e sorella... Tutto giù per terra e vai con la ricostruzione... Lei però, devo ammetterlo, quanto a creatività mi dava una pista... anzi, due...
shadow ha detto…
inibisci i commentatori? :-DDD
io non ho commentato perchè mi sarei dilungata per dire in fin dei conti le poche cose che ho detto qui da te...
Minerva ha detto…
@shadow: temo di inibire i commentatori, sì... comunque alla fine ho commentato lo stesso ;-)

@ibisco: va beh... l'importante era che pure tu ti divertissi ;-)
[OT. bellissimo il tuo post stamane, che invidia!!!]

@Gio: sei tremendo! :-D
Anonimo ha detto…
Simpatica iniziativa!
intherainbow ha detto…
L'arte ci aiuta sempre!! Riempie le crepe dell'anima, del cervello e in questo caso di strutture fisiche!! Bella idea davvero!!!
Notte
Only Me ha detto…
un tocco di colore non guasta mai eh.
però a me l'antico, anche se un po decadente, nelle strutture piace tanto :)
Gio ha detto…
Appoggio la mozione Only Me.
Minerva ha detto…
Io invece sono per i forti contrasti: ovvero il vecchio lo si conservi (e basta) senza imitarlo/copiarlo/reinventarlo - che poi l'effetto è sempre posticcio e artificiale - e il nuovo gli sia messo insieme a contrasto, così che l'effetto finale faccia risaltare entrambi, ciascuno con la propria specificità, proprio in virtù del contrasto...