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Visualizzazione dei post con l'etichetta guerra

E noi continuavamo a danzare (anche se c'era la guerra)

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Continuavamo a cliccare 'mi piace' su stupidi status Continuavamo a postare foto dei nostri bambini - quelli avuti senza pensare e senza curarci del loro domani Condividevamo virtualmente video, musiche, poesie, cuoricini e sorrisi Passavamo ogni sera al bar - sprecando il tempo delle nostre vite in chiacchiere insulse sul più e sul meno, approfittandone per lamentarci Ridimensionavamo i nostri sogni, auspicando la sopravvivenza e cercando mortificanti alternative bucoliche alla violenza che subivamo quotidianamente Pur di sopravvivere - in qualche modo. E là fuori c'era la guerra, che arrivava con corrispondenze su media laterali E ci sentivamo buoni a cliccare su 'condividi - ci sembrava l'unica cosa che ormai potessimo fare Perché la violenza era troppa - troppo continua, troppo articolata Ci circondava completamente - la polizia armata e i governi di stati ormai totalitari contro i cittadini inermi Gli uomini contro le donne, gli autoctoni contro...

Combattere per il potere è da perdenti - i vincenti non ne hanno bisogno: lo esercitano e basta

Mi sono sempre tenuta lontana dalle lotte e dalle smanie di potere. Quando le vedevo - sul lavoro - provavo sofferenza e vergogna per chi le praticava, per chi sgomitava, per chi cercava di vincere e 'prendere tutto': io piuttosto me ne stavo fuori e osservavo, o davo informazioni agli altri anche contro il mio interesse personale. Dove questo "non trattenere per me" non significava per forza che fossi generosa, caritatevole, ingenua - piuttosto ho sempre oscillato tra l'idea karmica del bene che ti viene restituito dopo un giro lungo e il bieco menefreghismo per cui so che alla fine il sistema è omeostatico indipendentemente dalle mie azioni - ergo Ei Ja Nai Ka ! (ええじゃないか). Lo stesso quando mi trovo in situazione d'amante, perché anche qui, di fatto, se uno mi prende in quel ruolo già lo vedo come un poveretto cui mi sto concedendo nella speranza d'una sua evoluzione mentale ed emotiva, e quindi l'ipotesi di competizione con un'altra do...

Al di là della mia capacità di comprensione (e accettazione)

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Anni orsono frequentai un corso all'estero ed ebbi, tra i miei compagni di studio, un antropologo israeliano mio coetano, il quale - già impiegato presso un'università australiana - ivi viveva con la moglie anch'ella israeliana. Tale ricercatore si occupava della diaspora ebraica contemporanea, cui egli stesso apparteneva, ma anche del conflitto israelo-palestinese, e cercava, con i propri scritti e le proprie lezioni, di promuovere un dialogo tra le due culture. Pensai fosse un impegno mirabile, e grande fu la mia sorpresa quando, alla domanda di un altro compagno, egli rispose che aveva fatto il servizio militare (obbligatorio) ed era tutt'ora riservista (per sua scelta) - per cui periodicamente tornava in Israele e prestava (nel suo caso) due mesi di servizio attivo che frequentemente consistevano nel presidiare posti di blocco e nel custodire i confini. Gli chiesi come potesse conciliare il suo essere un antropologo - che promuoveva per statuto della propria...

Guerrilla Poetry / 'Restiamo umani' / Re(si)stiamo

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Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana. (Giovanni Falcone) Se non avessi il senso dell'umorismo mi sarei suicidato molto tempo fa.   (Gandhi) [dai blog di Vittorio Arrigoni] Stamattina accendo il computer, dopo una sera invero felice passata a brindare in collegamento virtuale su un nuovo progetto con amici blogger. E trovo la notizia devastante dell'uccisione di Vittorio Arrigoni - un volontario italiano, giornalista e blogger - in Palestina. Uno che le mani se le sporcava andando altrove, ma parimenti rimaneva critico rispetto alla situazione politica italiana. Uno che aveva uno sguardo internazionale (semplicemente 'umano', forse), e sosteneva la vita, la solidarietà e l'amore tra gli le persone e i popoli al di là di confini che voleva - come molti di noi - non esistessero. Ho girovagato i...

Sunflower Guerrilla Gardening

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Minerva è favorevole a qualsiasi iniziativa che colori queste nostre città invero un po' spente, grigie e demoralizzanti che non inneggiano proprio alla vita... Una modalità molto semplice ed economica per fare ciò, che non si capisce bene quanto sia (il)legale - è noto il detto per cui "tutte le cose buone della vita sono illegali, immorali o fanno ingrassare" -, è quella di seminare in giro, ovunque vi sia un pezzetto di terra inutilizzata, semi per future piante da fiore, e con queste illuminare e, nei casi migliori, profumare, queste aree ormai disumanizzare e denaturalizzate dal cemento. Il movimento del Guerrilla Gardening fa questo, ed è invero affascinante. Ovunque si moltiplicano anche progetti di balconi fioriti e orti urbani (in seguito mi soffermerò su tutto questo perché - connesso al discorso della decrescita - è una delle cose più sane che possiamo fare in primis per noi stessi, finché vivremo), ma in questa occasione mi limiterò ad esortarvi a pas...

Alain Badiou: Tunisia, Egitto: quando un vento dell’est spazza via l’arroganza dell’Occidente

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Riporto integralmente, perché dà corpo all'insieme di riflessioni, dubbi, e sensazioni contraddittorie che sto provando, un articolo segnalato nel blog incidenze consistente nella riflessione del filosofo francese Alain Badiou sui fatti in corso in queste settimane. Buona lettura, e buona rifessione. Articolo tratto da Le Monde e tradotto dalla redazione di ZIC .   Il vento dell’est vince sul vento dell’ovest. Fino a quando l’Occidente inattivo e crepuscolare, la “comunità internazionale” di coloro i quali si credono ancora i padroni del mondo, continueranno a dare lezioni di buona gestione e di buona condotta alla terra intera? Non è risibile vedere quegli intellettuali di servizio, soldati allo sbando del capitalo-parlamentarismo che ci mantiene in questo paradiso tarlato, fare dono delle loro persone ai magnifici popoli tunisino e egiziano, al fine di insegnare a questi popoli selvaggi l’a,b,c della democrazia? Che desolante persistenza dell’arroganza col...