Tradimenti: che cosa patetica!

Meditavo da un po' di tempo di scrivere un post su ciò che penso del tradimento. Oggi mi sono decisa. Ovviamente mi riferisco alla mia esperienza, e qualsiasi eventuale coincidenza in cui chiunque di voi si possa riconoscere è puramente casuale.
Buona lettura, e buona riflessione.


Sto sentendo la tua telefonata a lei nell'altra stanza, in cui ti rifugi per la privacy necessaria a quel contatto per mantenere un qualche legame anche dopo che io non ci sarò più - perché almeno di questo hai già la certezza.
Il tono della tua voce è così accondiscendente, gentile, falso verso quella presenza distante fisicamente quanto emotivamente da ciò che tu sei qui, ora, insieme a me e nel calore delle mie braccia, nello scambio di sorrisi, in una casa impregnata del nostro sudore.

E anche io già penso al futuro, a quando la perfezione di questo istante s'incrinerà ed emergerà la mediocrità del tentativo di salvare un qualche rapporto tra noi, di tentare di ricreare ciò che è stato o di lanciarci insulti reciproci, in cui tu mi dirai che la mia delusione è dovuta al mio non aver avuto da te un rapporto continuativo e in esclusiva provocandomi così una rabbia feroce verso me stessa per essere stata a letto di nuovo con un ometto limitato, incapace di un pensiero un po' più complesso e profondo della pochezza di questo.

Allora, con estrema pazienza, ti ri-spiego una volta per tutte. Il problema non è quello. Non era che volessi un rapporto continuativo con te - ho abbastanza ragioni di rifiuto di un'ipotesi del genere a partire dalla tua tendenza a tradire (la fiducia altrui) e a voler poi salvare capra e cavoli (compensando ciò che in un rapporto ufficiale ti manca con una persona che ti saturi quella carenza e fregandotene serenamente che le persone non sono spezzettabili come quarti di manzo in funzione dei tuoi bisogni), per poi continuare appunto con la mancanza di sincerità (in primis verso te stesso) e infine concludere con il palese scarto tra il tuo io pubblico e il tuo io privato.
Per favore, cerca di capire con chi hai a che fare e di renderti conto che io nella miseria e nella pochezza di situazioni del genere non penso neanche a starci.

Come puoi pensare che una che si sbatte a 360° per esortare chiunque a vivere senza doversi per forza svegliare a farlo per il tramite del confronto diretto con una data di scadenza potenziale e verosimile (com'è stato per me), per resistere senza suicidarsi alle violenze e ai soprusi quotidiani, malgrado fatiche inaudite, assenza di compromessi, disperata lucidità, periodica solitudine, miseria economica e insoddisfazione lavorativa possa diventare una tua amante continuativa, stare dentro limiti, costrizioni, prigioni, paletti, e replicare - complementare a ciò che hai già - la parzialità appunto del rapporto ufficiale che già intrattieni? 
Avresti potuto propormelo a 20 anni, quanto avevo abbastanza ormoni in corpo da infischiarmene di altre modalità di ricerca del piacere, ma a 40 anni non puoi pensare di scopare con me credendo che mi si accenda e spenga il corpo con due slinguate e un paio di fantasie per quanto intriganti, eh? In virtù di che dovrei quindi piegarmi a tanta tristezza, se appunto godo di più nel masturbarmi da sola, piuttosto?

Perché se a te sta bene appunto vivacchiare salvando il salvabile, per me quella roba è squallida. Tutto qui. Ergo non ti sono complice. E guarda, mi dispiace dirtelo perché so quanto sei narcisista, ma non sei così originale nella tua esistenza e non mi puoi proprio dire che le storie di tradimento non s'assomigliano: sono tutte fatte con lo stampino.
C'è un lui o una lei che non dà - non ha mai dato o non dà più - ciò di cui l'altro/a ha bisogno, e questo è il fattore di crisi che apre alla potenziale presenza di una terza persona. Questa arriva, fa breccia, rende felici, rappresenta un'alternativa, e poi viene ridimensionata e forzata ai confini d'un ruolo 'utile' alla persona della coppia in questione che ha compiuto il tradimento. Diventando appunto giusto un sex toy.

Perché c'è sempre un legame tra i due della coppia - o in virtù del ricordo del passato che in qualche modo dispiace abbandonare (che tristezza essere a metà della propria esistenza e già pensarsi morti) o perché dà l'illusione di presenza (da qualche parte in qualche modo) in virtù d'un contratto e quindi d'un apparente impegno preso (che poi nella concretezza non c'è mai: le persone sono sempre distanti o tengono reciprocamente le distanze, vivono vite a parte l'una dall'altra, sono reciprocamente anaffettivi e spenti ma pieni d'arroganza e cattiveria nei confronti dei single o dei loro amanti come se anaffettivi o al contrario meritevoli di compassione perché troppo innamorati fossero questi ultimi; scendete giù dal pulpito, và!), senza scomodare i vari alibi tipo figli, parenti anziani, problemi economici, casa in comproprietà ecc.

Orbene: menate. La parola giusta è "vigliaccheria". Paura di seguire ciò che rende veramente felici e di rischiare di perdere tutto. Paura d'essere se stessi e di non venire socialmente accettati nel momento in cui ci si palesasse nella propria verità. Paura anche di fare del male a chi non funziona con noi ma che pur abbiamo accanto. E quindi si convive piuttosto con menzogne e sensi di colpa - come se questi avessero una qualche utilità e non fossero invece forieri d'ulteriori danni rispetto alla sincerità d'essere ciò che si è realmente. Santo cielo, che squallore!

Minerva non ha mai tradito quando stava con qualcuno - perché non infrange la fiducia che un'altra persona ha in lei. Piuttosto chiude con tutta la delicatezza possibile un rapporto prima (per quanto ciò rappresenti una fatica spaventosa a fronte d'un esito normalmente comunque devastante e dolorosissimo), e poi si dedica alla persona nuova. 1) In primis perché se ti viene accordata fiducia all'interno di un patto - anche non scritto - cui tu aderisci, è ignobile, secondo lei, infrangerlo. Poi perché 2) col tradimento la persona tradita si chiederà mille volte la ragione per cui ciò è capitato e che cosa lei non avesse che aveva invece l'altro/a, provando in tal modo senso d'inferiorità e d'inadeguatezza.

E la sottoscritta non ha alcuna intenzione di far provare qualcosa del genere a un'altra persona: ciò di cui piuttosto ci dovremmo rendere tutti conto, e dovremmo riuscire a trasmetterlo agli altri quando concludiamo un rapporto, è che le persone possono essere meravigliose ma i rapporti tra loro comunque non funzionare. Così nessuno patirebbe il pensiero di non valere abbastanza.

Per questa ragione la buona Minerva - che è sempre un'amante (nel senso nobile del termine, se pur talvolta pure in quello ignobile) - un po' ci prova, poi perde l'interesse e, nel malaugurato caso in cui l'ometto inetto continui, infine s'arrabbia.
Perché lei ingenuamente si lascia anche andare alla follia senza calcolo alcuno delle conseguenze di questa (tanto non certo la sua vita finisce senza l'ometto di turno) e sempre col pensiero di dare una svegliata all'interlocutore (ehi, pensi che la tua moglie/compagna ti salverà dalla sofferenza e dalla morte un domani? Guarda che ha già cominciato a farti provare entrambe le cose non dandotela manco nell'oggi in cui siete a metà della vostra vita - te ne rendi conto o no?).
Ma tutto ha un limite, e questo è visibile a occhio nudo alla velocità della luce :-)

Queste situazioni - ahimè - sono davvero fatte con lo stampino. Ed è per tale ragione che - se sono un'amante per qualcuno già accoppiato - poco dopo il piacere travolgente di qualcosa di perfetto io me ne vado sputando sopra qualsiasi soluzione che tiri a trattenermi ancora in seguito.
Io sono una persona pulita, sincera, onesta e infine libera, e nella libertà - nell'assenza di 'paletti', 'ruoli', aspettative', 'confini' - c'è la possibilità d'andare in luoghi inesplorati, potenti, assoluti.
E c'è la possibilità - se ci si deve proprio legare a qualcuno/a - di farlo con il pensiero che non solo quella persona sia perfetta (e già se m'hai preso come amante pur avendo qualcuno/a, hai dimostrato che tu non lo sei), ma che potenzialmente potrebbe esserlo anche la relazione.

Se i tradimenti non mi stanno bene è in virtù di tutto questo. E se tu hai pensato che dietro il mio fastidio per la tua proposta d'essere amanti e il mio rifiuto di scoprire chissà quali vertici di piacere vi fosse qualcosa di meno o di diverso da ciò che ti ho scritto, beh... hai dimostrato che in te non solo vi sono vigliacchieria e mediocrità, ma che difetti pure d'acume.
Io ho sentito le cose in questo modo, così come in questo e in quest'altro, con te (sì, lo capisco: paura, eh?), e quindi - fossi in te - accenderei un cero per ringraziare di ciò che hai potuto godere anche se solo per un istante e cercherei di dimenticare al più presto la felicità che hai provato così da tornare presto alla tua (in)felice sopravvivenza...

Ah, come ti dicevo all'inizio, non sono nuova a certe situazioni: sei almeno la terza persona che sento parlare a voce bassa, rassicurante, suadente, amorevole nella stanza a fianco. E la terza nella cui bocca, quando torni, ficco la lingua ridendo - amaramente e consapevolmente.
Bene, ora ne sai la ragione ;-)


Commenti

Tyler Durden ha detto…
Io penso di non tradire più che altro per pigrizia. Trovo che la gestione di una situazione parallela e le balle che regolarmente l'accompagnano un tale sbattimento che.. boh? non c'ho voglia. E che cazzo!!!
Minerva ha detto…
Già, oltre a indagare le ragioni per cui non si chiudono storie non più sane, si potrebbero pure aprire delle indagini statistiche sul perché uno non tradisca pur se ne ha due scatole così di un rapporto: la fatica di tenere in piedi più situazioni e di doversi inventare bugie è una delle più ricorrenti...
Luca Massaro ha detto…
Prima di tutto, grazie per questo post.
Ma nel rapporto che descrivi noto uno scarto tra i due "amanti": da un lato te, libera, veramente libera da vincoli e infingimenti; e all'altro lato - invece - uno che non è libero dalle proprie finzioni.
E per questo ti chiedo: se gli "amanti" sono in due a tradire, ovvero se entrambi sono vittima delle loro paure e vigliaccherie conseguenti, ovvero se il rapporto di "passione" è bilanciato, come la vedi la questione?
Minerva ha detto…
La vedo che rimane una finzione rispetto a rispettivi coniugi - coi quali sicuramente qualcosa non funziona se i primi non possono dare ai secondi tutto ciò che sono. E rispetto ai due amanti questi sono un insieme bilanciato di pezzi di sé, funzionale alla sopravvivenza, ma che non è vita: è un accontentarsi, un barcamenarsi, un arrangiarsi in qualche modo. Uno stare dentro cose parziali da ogni parte - e in quanto parziali, fasulle e pure parzialmente soddisfacenti (il gioco è bello quando è libero, e non sai dove ti può portare...).
Non cercare scappatoie, non ve ne sono ;-)
Cri ha detto…
Post su cui bisogna molto riflettere.
Da un lato mi chiama in causa rispetto al mio rapporto di coppia.
Dall'altro, sulla mia ragionevolezza nel troncare un rapporto d'amicizia con un traditore. Anche se un legame di amicizia è un sentimento diverso, e per certi versi più libero e di più ampio respiro di un legame d'amore, esistono situazioni anche lì metaforicamente sovrapponibili a quella che tu descrivi. E il mio non riuscire a superare certi limiti, il mio insopprimibile istinto di rompere, pur con grandissima sofferenza e fatica, poggia sulla mia autenticità e dignità nel non voler costituire un "friend toy". Ché esistono anche quelli che quello vanno cercando: gente, appunto, adusa a spezzettare "come quarti di manzo" le altre persone, in esclusiva funzione dei loro bisogni.
Minerva ha detto…
Ma sai che hai ragione, Cri? Infatti alla fine si viene presi come contemporaneamente sex toy e friend toy - tanto l'amante con cui fare sesso e l'amica con la quale possono parlare sinceramente e liberamente... sempre 'pezzi', e neanche riescono a capire che una persona è vera e sta bene quando tutta intera, e non quando squartata in funzione dei bisogni altrui.
OrsaBIpolare ha detto…
Che post stupendo Minerva!
Sarà che ho condiviso ogni singola parola, ogni virgola, ogni parola in grassetto...tutto.
L'unica cosa che ci differenzia parlando di questo argomento è che io non amo neanche entrarci in certe situazioni.
Anche se la passione fosse tanta, la mia testa è sempre presente ed i pensieri che ruotano intorno a tutto ciò (la disistima quindi che provo verso chi ho di fronte, per i motivi che hai spiegato egregiamente) mi portano inevitabilmente a non desiderare più quell'uomo in nessun senso.
É un bene però che tu riesca a godere di un frangente isolandolo da ogni contesto.

Grande Minerva!:)
Minerva ha detto…
Mah, riesco bene a godermela al massimo dell'intensità sul momento, ma poi mi lascia dentro uno strazio a livello umano... E non è per nulla facile, comunque, troncare da un momento all'altro - sì che me la vivo intensamente e a modo mio, ma poi uscirne non è facile, e di certo non è indolore. Non ho i sentimenti gestibili con un interruttore :-(
OrsaBIpolare ha detto…
Scusami, non intendevo quello.
In certi casi allora dovremmo tentare di capire quale potrebbe essere il male minore, non iniziare la relazione o farlo accettando consapevolmente le conseguenze di ciò che in principio si potrebbe prevedere.

Buona giornata Minerva e...fanculo a tutti gli ometti vigliacchi e mediocri del pianeta! ;)
:*
Minerva ha detto…
Mi sono persa qualcosa? Di che ti dovrei scusare? :-D
Ho capito perfettamente ciò che hai detto, poi però ho iniziato a pensare tra me e me e a scrivere ciò che stavo pensando.
Comunque no: io non sono per il male minore. Giassò come finirà, ma mi ci butto (consapevolmente) lo stesso: sono dei Gemelli - ricorda - quindi volo di fantasia, ingenuità e mi metto sempre nei casini. E preferisco rischiare, soffrire, perdere tutto piuttosto che non vivere nulla. Già sapevi anche questo, eh? :-D Bacio, và!
OrsaBIpolare ha detto…
Già, lo sapevo in effetti, ma la parola strazio mi ha spinto a dire qualcosa di sensato.
Non lo farò più ;)

(in effetti con le cose sensate non mi ci sono mai ritrovata...)

Bacio,su! ;)
Hob ha detto…
E' tipo la quarta volta che scrivo qualcosa e poi cancello (ahi, sempre l'autocensura!) perché a differenza tua io sull'argomento non ho ancora una posizione ben definita. Non sono più così categorica come un tempo, perché le ragioni per tradire possono essere tantissime (noia, rancore, insoddisfazione sessuale) e non per questo significa che la coppia sia fasulla o si basi sulla convenzione, e allo stesso tempo non sono mai arrivata a fare quel passo in più, forse per pigrizia come dice Tyler, o magari anche per vigliaccheria, il punto è che non è tutto bianco o tutto nero e ogni situazione è diversa dall'altra. Quello che non mi spiego è perché tu, che la pensi come la pensi, ti metti consapevolmente in questo genere di storie (3 volte?). Ho colto tanta amarezza nelle tue parole, e anche delusione e dolore, ma spero di sbagliarmi...


Minerva ha detto…
Ciao Hobina! :-)

Veniamo al tuo commento. Ti rispondo per punti perché le questioni che mi sollevi sono una generale, l'altra personale.

1) Tu scrivi che "le ragioni per tradire possono essere tantissime (noia, rancore, insoddisfazione sessuale)". Ok: sostanzialmente però qualcosa di serio stride profondamente, e le persone sono insoddisfatte - se la stanno vivendo parzialmente male. Non ti sembra che ciascuna delle ragioni che hai indicato sia già abbastanza valida per dubitare del legame? A me sì. Secondo me significa che c'è qualcosa di gravemente non funzionante nella relazione, e quindi o lo si mette a posto (se ci si riesce) o la relazione non va, ma sta in piedi comunque per soddisfare parte delle esigenze che abbiamo come esseri umani. Parte, ma non tutte (il che genera poi pure rancore, altra cosa pessima). Quindi alla fine chi sta dentro una cosa del genere - che poi tradisca o meno - s'accontenta e vive male. E a me non sta bene accontentarmi. Poi se a un/-a altro/a fa piacere accontentarsi, fatti suoi: ciò che mi irrita è l'ipocrisia con cui la mena per avere ciò che gli manca da un/-a altro/a. E pure l'ipocrisia di discorsi teorici/politici improntati alla trasparenza, al coraggio, alla libera espressione di sé e dei propri sentimenti di contro a ciò che vive in privato - qualora appunto agisca così (non è il tuo caso, ma è quello dei miei ex). Queste sono cose che mi disturbano assai.

2) "Quello che non mi spiego è perché tu, che la pensi come la pensi, ti metti consapevolmente in questo genere di storie (3 volte?). Ho colto tanta amarezza nelle tue parole, e anche delusione e dolore, ma spero di sbagliarmi...". E infatti sulla parola DOLORE ti sbagli. Le altre possono starci, ma non è che ci piango sopra, eh? :-D

Se mi ci metto è perché ritengo che ciò che vivo con queste persone per il breve tempo insieme abbia un grande valore, e di fatto quando lo si vive è sempre un rapporto completo a 360° e folle, appassionato, incredibilmente violento nella felicità che ci dà e a me un'intensità del genere piace da morire.
Ma non è che me le cerchi o che scelga intenzionalmente uomini che hanno già una relazione: le cose semplicemente capitano e se qualcuno mi piace al punto tale da considerarlo (come da rapporto intenso descritto sopra, quindi puoi immaginare quanto sia raro) non sono a quel punto una che tergiversa, non sto lì a pensare alle implicazioni delle azioni, non mi freno solo perché uno ha una compagna e comunque già so che/come finirà. Ma magari prima o poi qualcuno mi sorprenderà ;-)
C'è pure da dire che tanto sono profonda quanto sono superficiale e feroce. Anni fa stavo più tempo sul passato, sul torturarmi, sul ponderare. Ora mi prendo cura delle persone in altro modo - probabilmente ben più profondo, intenso e lucido di prima - ma non piango sul latte versato. Guardo sempre molto oltre...

Dolore no, quindi: delusione per la debolezza e l'attitudine ad accontentarsi - o a tirare l'acqua al proprio mulino in modi indegni - degli esseri umani quando incapaci di seguire le proprie passioni e i propri istinti sì; così come rabbia, in virtù dell'ipocrisia che dico sopra.

Prima o poi magari qualcuno mi sorprenderà uscendo da questi schemi :-)
Minerva ha detto…
@Hobina: Occhio solo a una cosa: la fine del tuo commento potrebbe essere anche interpretata come quell'atteggiamento magnanimo con cui spesso chi è in una relazione - anche se disfuzionale - guarda agli altri che non lo sono (come ho scritto, tra varie altre cose, nel mio post). Ecco: io so/spero che il tuo era/fosse proprio solo un commento affettuoso frutto d'un tuo fraintendimento dello stato emotivo con cui ho scritto questo post e non un riflesso di quell'atteggiamento, perché in tal caso... beh, io non ho problemi :-)
Io sono in attesa aperta, senza gabbie né carichi pendenti che qualcuno entri nella mia vita e mi renda all'istante chiara la ragione per cui non ha mai funzionato con nessun altro, e ciò senza bisogno di parlare. Non credo vi sia condizione migliore, anzi sì: quella di vivere una relazione basata su questa premessa :-)

Ri-ciao e bacione!
Mauro ha detto…
sì. ma anche no. cioè, hai ragione e probabilmente nella maggior parte dei casi tutto si risolve in questo.
Ma credo che non sia tutto qui.
Non so, certe incompletezze ho l'impressione vadano oltre, oltre il fatto che ci sia una persona o un'altra, oltre noi possibilmente e in certe situazioni ci si può ritrovare a rendersi conto che non esiste quel contesto in cui l'insoddisfazione (di qualsiasi tipo essa sia) trovi la giusta compensazione. E allora si accumula, bulimicamente, si insegue un'idea di completezza che nemmeno si ha, incerti addirittura sul fatto che si stia prendendo o dando. E alla fine è il tuo stesso essere a essere traditore, al di là del come tu possa comportarti.
Minerva ha detto…
Eccolo qui: ha fatto il suo doppio salto carpiato e ha fregato tutti.
Ma, per fortuna, saranno in 10 in tutta Italia a capire, in 5 a condividere in linea teorica e in 2 a provare realmente ciò ch'egli ha descritto :-)

Mauro ha detto…
beh, tu hai capito...
Minerva ha detto…
quindi siamo a 9 - perché spero sempre appunto che qualcuno entri nella mia vita e blablabla :-D
Ho scoperto che per alcuni il tradimento è una maniera peculiare di gestire il proprio rapporto di coppia. E anche quando non tradiscono, il convitato di pietra è sempre presente. In realtà non posso esprimere giudizi, non riesco a essere perentorio su questo argomento. Come su tutte le cose che riguardano il privato.
Minerva ha detto…
Questa componente del tuo modo d'essere è una delle tante ragioni che ti rendono meraviglioso... Un bacio.
Hob ha detto…
minerva, lungi da me dall'essere accondiscendente, o peggio compassionevole verso i single! Sono stata single per la maggior parte della mia vita, e anche come metà di una coppia (da una decina d'anni a questa parte) lotto per mantenere un mio io ben distinto dal noi in cui spesso si tende ad essere fagocitati quando appunto si è in coppia, volenti o nolenti. Ovviamente io mi interrogavo sul tuo stato d'animo, mi preoccupava la nota amara delle tue parole, il mio era solo un commento affettuoso!
Minerva ha detto…
Immaginavo, ma volevo fugare dubbi ;-)
La mia amarezza è per le ragioni che ti ho spiegato, va molto al di là delle mie eventuali situazioni relazionali - è proprio 'cosmica' :-D
OrsaBIpolare ha detto…
"Io sono in attesa aperta, senza gabbie né carichi pendenti che qualcuno entri nella mia vita e mi renda all'istante chiara la ragione per cui non ha mai funzionato con nessun altro, e ciò senza bisogno di parlare. Non credo vi sia condizione migliore, anzi sì: quella di vivere una relazione basata su questa premessa :-)"

"Non so, certe incompletezze ho l'impressione vadano oltre, oltre il fatto che ci sia una persona o un'altra,..."

...

Vi lovvo e that's it. :)
Minerva ha detto…
Eh, proprio bella gente, guarda che meraviglia di commenti!
... Ci starebbe quasi un'orgia, alè :-DDD
OrsaBIpolare ha detto…
Nooo! Io in letto di morte dovrò pure chiamarle "fantasie" ;))
Tyler Durden ha detto…
Comunque l'analisi che fai è sostanzialmente giusta. Anzi, tutta questa sensibilità che vien fuori fa sembrare quasi che le donne abbiano un'anima.
Noi no, siamo più fortunati-


Minerva ha detto…
Stavo per risponderti con una qualche battuta sarcastica, Tyler, ma in effetti la sensibilità è quella cosa che fa provare tutto al massimo - nel bene e nel male - quindi me la tengo stretta (e vedo di usarla soprattutto per godere inauditamente). Poveri voi, quindi ;-)
Cavalier Amaranto ha detto…
Torno a farti visita, ciao come stai?

Determinata sicuramente leggendo il post, mi riferivo alla parte più profonda di te, quella che richiede amore.

Sai benissimo cosa penso dei tradimenti, è la rottura di un patto che credo sia impossibile mantenere per tutta la vita, non esiste un solo tradimento, ve ne sono diversi che cambiano attraverso la figura a cui si propongono e il contenuto dello stesso, per questo a volte si tradiscono o si viene traditi anche da amici, parenti, amanti, quelli nel senso che indichi tu.

Questa illuminazione mi ha reso più permissivo nel tempo però ha chiarito una cosa, se viene meno il patto della sincerità per me è chiusa, se non subito, perché non sono un robot, come nei cartoni animati la pallina diventa valanga, divento sempre più stronzo e il rapporto si spezza.

Detto questo permettimi cara di avanzare con un luogo comune, siamo diversi, intendo uomini e donne, sarà pure scontato dirlo ma noi riusciamo meglio a parcellizzare i sentimenti, cosa che vuoi per cultura, vuoi per indole(forse) quando si coinvolgono i sentimenti in maniera forte riuscite a fare molto meno; sto naturalmente escludendo le scopatelle e le esplosioni ormonali.

Ovviamente nella parte dell'amante impegnato c'è un ruolo di comodo, salva capra e cavoli, o meglio come nel rompicapo di Alcuino di York capra, cavoli e pecora, gioca su diverse sponde, cerca di ottenere il meglio da ogni rapporto, però non significa che non abbia un costo, in tempo, denaro, energie, sentimenti.

Le relazioni tra "amanti" per questo durano meno, c'è bisogno di un alto impegno costante che non dura nel tempo, ed è giusto così.

Come leggesti tempo addietro avere a che fare con una quarantenne ha il vantaggio che è consapevole di cosa volere da una persona, spesso se non è taglia, magari con dolore, ma non trascina il rapporto.

Con affetto ed ammirazione per quanto scrivi.


Minerva ha detto…
Ho conosciuto molti uomini che non sono così, che non parcellizzano il proprio sentire. Ed evito di usare "giusto" o "sbagliato" dicendo che un tipo di rapporti è più facile e un altro più difficile. So che ci sono cose libere, vere e sincere e altre che sono paziali e io non sono disponibile a farmi parcellizzare per il benessere altrui quando uno non sa - o non vuole - tenere insieme tutti i pezzi di sé. Ma c'è amarezza in tutto questo, per me. Ce n'è tanta.
Ernest ha detto…
L'ho fatto e dico purtroppo perché è una vera e propria trasformazione in negativo. Si entra in un vortice di menzogne tale che ad un certo punto uno se le racconta da solo cercando anche do trovare una ragione alle proprie azioni.... del tipo ma chi non tradisce... davvero mai più
specchioscuro ha detto…
Minerva,

sono molto d'accordo con la tua visione del tradimento, ma mi chiedo: perché ti senti poi delusa quando l'uomo che tradisce la compagna (con te) non capisce una cippa delle ragioni del tuo disappunto? dovresti aspettartelo, considerando che vi incontrate sullo stesso terreno (il letto) partendo da posizioni (mentali) ben diverse. Tu hai più coraggio di lui, non dimenticarlo, e lui cercherà di interpretare la realtà basandosi sugli schemi mentali a lui familiari, non sui tuoi, che non gli appartengono.
Minerva ha detto…
@specchioscuro: più che di delusione parlerei di amarezza - non rivolta a questa persona in sé ma agli esseri umani in generale - rispetto al fatto di non avere il coraggio di vivere cose vere, specie quando ci possono rendere felici. Come se appunto non credessimo che possano accadere e permanere nel tempo.
Siamo come predatori di attimi felici. Di attimi. Una cosa ansiogena, per me. E appunto rivelatrice di altre situazioni solo parzialmente buone/vere/felici. Eh sì, lo riconosco: sono veramente un'ingenua e un'illusa sognatrice! :-)