Riprendiamoci le parole, e custodiamole! Un progetto che può anche essere politico.
Una delle ragioni per la quali Minerva è esasperata dai politici attualmente al potere è che l'immaginario mediocre, deprimente, disumano e patetico cui ci hanno sottoposto e che continuano a tirare a inculcarci come modello di felicità, benessere e successo (ma per favore!), si nutre di parole che costoro ci hanno rubato e delle quali fanno un uso perverso - ben distante dal loro significato originario. Ma "le parole sono importanti", perché è attraverso queste che diamo forma
ai concetti e alle nostre esperienze - ben consapevole ne è chi
abitualmente traduce tra lingue differenti, dove in una hai bisogno di
fare un 'giro di parole' (perifrasi) per esprimere quel concetto che in un'altra lingua è riassunto in un singolo termine.
In un post molto agguerrito di alcuni mesi fa esprimevo proprio il mio rifiuto, disgusto e disprezzo per questo processo. Come già scrivevo allora, la parola 'libertà' in bocca a chi pretende di regolamentare
questioni così private che investono la medesima gestione personale del nostro
corpo fosse un evidente paradosso (nonché un abominio), così come il
termine 'amante' – potenzialmente ricchissimo di connotazioni di dono d’amore
appassionato (e gratuito) – è ora decaduto a designare persone che vivono ruoli
sgradevoli in relazioni fasulle.
Benissimo: abbiamo ora la possibilità di partecipare a un progetto collettivo per riprenderci le parole, custodirle e difenderle. La Società Dante Alighieri, che sostiene la diffusione della lingua
italiana e lo fa anche attraverso i dizionari più autorevoli in Italia,
lancia il progetto "Adotta una parola", con il quale chiunque può candidarsi (volontariamente ma anche senza alcuna spesa: il progetto è interamente gratuito) a divenire custode per un anno di una parola a sua scelta della lingua italiana - impegnandosi a diffonderne il significato corretto, partecipare alle discussioni che la riguardano, segnalare alla società in oggetto gli usi errati (o perversi!) della medesima.
"La rivoluzione comincia a casa", scrivevano gli Hüsker Dü. Perfetto: possiamo essere profondamente rivoluzionari e cominciare a cambiare le cose anche solo coi nostri computer e le nostre connessioni internet. E, ciliegina sulla torta, lo facciamo all'interno del 'sistema', con i suoi stessi strumenti (date un'occhiata ai credits della società...).
Non vi sentite già dei brillanti bombaroli dotati delle armi migliori - ovvero la scrittura, l'intelligenza e un po' di strategia? ;-)
Commenti
parole-pietre.
(progetto davvero interessante...ma quante ne sai tu??? sei incredibile!)
Ginevra Vitali ha adottato "spasimo",
Giuliana Cupi "cicaleccio",
Meena Ma Prem "festante",
Elena Aleci "sovrapporta",
Matteo G. Gorla "parabolano",
Stefano Tessadori "vigoroso",
Gi Ro Vaga "vegano" e "obiettore",
Roberto DC "compitare",
Massimiliano Buono "fonomontaggio",
Rebecca Dezzani "cibare",
La Signora dei Calzini "orgasmare",
Davide Mana "furfanteggiare",
Carlo Molinaro "calle",
ganfione "invalicabile",
Marisa "apostrofare"
ed è tutto partito dalla "vestaglietta" di Giuliana :-)))
Penso di fare anch'io post sull'argomento. Ciao.
@ Cavaliere: l'iniziativa non è mia, io l'ho semplicemente segnalata, perché ritengo sia davvero necessario riprendere in mano le parole con le quali ci esprimiamo!
@ Cawarfidae: dai, mettitici pure tu, sono certa che 'salverai' parole importanti! :-)
[PS. Questo tuo commento m'ha fatto perversamente godere, sappilo! ;-) ]
Cmq apprezzo moltissimo le persone come te, meno male che esistono e lottano dignitosamente e pacificamente. Ci tenevo a dirtelo, tuto qui :))
Sul progetto che dici, mi interessa, ma ne parliamo in privato :-)
Buona serata
Namastè
[OT: Vieni mica al FemBlog Camp a Torino?]
Buona notte. Namastè :-)
Un abbraccio e buon inizio settimana!
Namastè