Nizza, e sul sentirsi fuori luogo e fuori tempo
Non mi sento solo fuori da questo tempo, ma anche dai luoghi che abito. Sebbene qui - ne sono persuasa - starei molto meglio.
Mi costringo a uscire.
Stasera sulla Promenade la città di Nizza offre i fuochi d'artificio come tutti gli anni a Ferragosto. Amo i fuochi d'artificio - specie quelli bianchi che lanciati in alto, più di tutti gli altri, poi ricadono color lilla oppure come mille stelline bianche luccicanti nella notte.
Stasera sulla Promenade la città di Nizza offre i fuochi d'artificio come tutti gli anni a Ferragosto. Amo i fuochi d'artificio - specie quelli bianchi che lanciati in alto, più di tutti gli altri, poi ricadono color lilla oppure come mille stelline bianche luccicanti nella notte.
A fuochi finiti, 7 diversi palchi semoventi ospitano altrettante band o dj set ciascuna per un diverso genere musicale.
Cammino sulla passeggiata, quando una decina di ragazzi africani cattura la mia attenzione. Ballano al ritmo di una musica che non riesco a sentire, in perfetto coordinamento, rivolti verso il mare: ne riconosco i passi - Waka Waka versione Shakira. Mi avvicino. Comincio a percepire la musica in arrivo dalla spiaggia sottostante, dove si trova uno dei più esclusivi stabilimenti balneari della città frequentato dai ricchi nizzardi - spesso aristocratici inglesi o russi viaggiatori del tempo come me, ancora legati a un immaginario dello scorso secolo di modi ed educazione ormai scomparsi dal patrimonio comune, viaggi faticosi, gusto della scoperta e lunghi periodi di formazione all'estero e in particolare nel Mediterraneo. Cose che se fossi vissuta all'epoca non mi sarei mai potuta permettere, ma tant'è - nei sogni posso immaginare qualsiasi cosa.
E sopra, appunto, giovani e meno giovani africani che ballano a scrocco. Cammino da un palco all'altro, arrivo ai giardini e alla città vecchia. Guardo la Promenade verso la zona nuova dell'aeroporto - una distesa di lampioni e palme a perdita d'occhio nella notte.
Torno sui miei passi verso casa, in una calca di persone, età, lingue e fisionomie diverse. Innumerevoli famiglie con bambini nel passeggino. Anziane demodé e visibilmente non europee seppur nate e cresciute qui all'inizio del secolo. Altrettanto numerosi giovani gay che camminano mano nella mano e volti sorridenti. Cerco da bere, nella mia solitudine, quando dal palco giungono le prime battute di quello che qui suonano come chiusura della festa nazionale tutti gli anni. E la folla lancia un urlo di approvazione, in centinaia di uomini, donne, anziani, bambini, si mettono in posizione e aspettano lo sviluppo della musica, e in particolare il ritornello: braccia alzate, lettere disegnate, per una città che conclude anche questa serata con YMCA dei Village People.
Sto cominciando a guardare le offerte di lavoro ;-)
Torno sui miei passi verso casa, in una calca di persone, età, lingue e fisionomie diverse. Innumerevoli famiglie con bambini nel passeggino. Anziane demodé e visibilmente non europee seppur nate e cresciute qui all'inizio del secolo. Altrettanto numerosi giovani gay che camminano mano nella mano e volti sorridenti. Cerco da bere, nella mia solitudine, quando dal palco giungono le prime battute di quello che qui suonano come chiusura della festa nazionale tutti gli anni. E la folla lancia un urlo di approvazione, in centinaia di uomini, donne, anziani, bambini, si mettono in posizione e aspettano lo sviluppo della musica, e in particolare il ritornello: braccia alzate, lettere disegnate, per una città che conclude anche questa serata con YMCA dei Village People.
Sto cominciando a guardare le offerte di lavoro ;-)
Commenti
Pure io, per certi versi...
@ HIV: "Il futuro non è scritto", ma sono certa che sarei stata meglio in quel passato, per tante ragioni - qualsiasi ruolo o lavoro avessi avuto.
un grande abbraccio a te
@TuristadiMestiere: trasferirsi in altro luogo? Ho già vissuto in tanti posti diversi nella vita e sinceramente, come l'ebreo di Moni Ovadia, io non sto bene da nessuna parte perché in realtà vorrei abitare tutti i luoghi in cui vedo qualcosa che mi incanta, e nessuno, perché ciò che mi appassiona e rende viva è il viaggio in sé (rigorosamente a piedi, in treno, in bus o in auto -> abolirei aerei e TAV: detesto l'annullamento dello spazio per mezzo della pari riduzione del tempo, caratteristica del viaggiare proprio della contemporaneità, come ha fatto notare acutamente Marc Augè)