Lo sguardo che interpreta
"Visivamente ogni percezione è una morale o, in altri termini, una visione del mondo. Il paesaggio è nell'uomo prima che l'uomo sia in lui, perché il paesaggio ha senso solo attraverso ciò che l'uomo ne vede. Gli occhi non sono semplici recettori rispetto alla luce e alle cose del mondo, ne sono i creatori, nella misura in cui vedere non è il calco di qualcosa di esterno ma la proiezione fuori di sé di una visione del mondo.
La vista è la messa alla prova del reale attraverso un prisma sociale e culturale, un sistama di interpretazione che reca il marchio della storia personale di un individuo all'interno di una trama sociale e culturale. [...]".
"Lo sguardo è interpretazione. Non vediamo forme, strutture geometriche o volumi, ma già significazioni, schemi visivi; in altre parole, volti, uomini, donne, bambini, nuvole, alberi, animali ecc. Negli occhi, la moltitudine infinita delle informazioni si fa mondo".
DAVID LE BRETON, Il sapore del mondo.
DAVID LE BRETON, Il sapore del mondo.
Commenti
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mi piace quando dici" Il paesaggio è nell'uomo prima che l'uomo sia in lui, perché il paesaggio ha senso solo attraverso ciò che l'uomo ne vede." .....verissimo.....e penso anche che qst visione del paesaggio dipenda molto anche dagli stati d'animo dell'uomo....
un'abbraccio cara
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@ fragolina: siamo noi che proiettiamo lo sguardo all'esterno, non le cose che si imprimono su di noi passivi.
@ Emma : uhm... si potrebbe discutere sulla questione "distorsione della realtà": leggi l'ultima risposta di 7di9 ;-)
@ Zio Scriba: come posso commentare la tua osservazione se non che come sempre concordo con te e pertanto sorrido silenziosamente alle tue parole? :-)