Un oggetto per un passaggio simbolico
Nel 2010 non ho avuto alcuna agenda. Ne avevo adocchiata una che mi piaceva assai, ma quando tornai per acquistarla era ormai esaurita. Di marca sconosciuta, aveva segnati avvenimenti del passato di rilievo, illustrati con simpatici disegni. Tergiversai sull’acquisto di un qualche altro modello, nella speranza di ritrovare quella, per poi desistere verso marzo. Fino a quel momento avevo segnato gli appuntamenti su un miniquaderno nel quale scrivevo giorno per giorno le date e separavo i giorni con righe tirate a mano (una cosa che fa molto Oliver Twist, lo riconosco) e così continuai, che a quel punto sia lasciare il quaderno iniziato, sia comprare un’agenda sarebbe stato uno spreco.
Quest’anno quell’agendina non la fanno più - poco male, che oggi neanche io la comprerei più (forse). Avevo puntato un diario un po’ infantile di Betty Boop, rosso, nero e ricoperto di glitter. Buffa, anche da tirare fuori durante riunioni di lavoro (mi piace provocare un po’ con questi giochi innocui che gli interlocutori non si aspettano). Ma anche troppo modaiola, forse, per me, che sono abituata a cose più discrete.
Lì vicino, invece, silenziosa, c’era la mia nuova agenda: 15x11cm, il disegno della Torre Eiffel e francobolli francesi retrò in copertina. Perfetta per stare sul mio scrittoio - che in realtà è solo un piccolo piano d’appoggio per proteggere la lastra di vetro del tavolo (Oliver Twist di nuovo, ma alla fine io in questa dimensione di costruirsi da sé il proprio spazio e le cose di cui uno ha bisogno sto bene) - parimenti in stile coloniale. Me ne sono subito innamorata, e stavolta l’ho presa senza indugio.
Le pagine nuove, quelle che non vedo l’ora di riempire e sulle quali ho già segnato qualche appuntamento. E quelle che rimarranno completamente libere, e che allora userò per prendere appunti man mano che scorreranno le giornate e qualcosa/qualcuno colpirà la mia attenzione facendomi desiderare di non perderne la memoria. Vivere-riflettere-ricordare. Entro nel 2011 con un oggetto che mi permetterà di visualizzare come in una timeline la mia vita, e di riflettervi sopra con una delle modalità espressive che amo - la scrittura.
E voi? Con quale oggetto simbolico entrate nel 2011?
Commenti
sinceramente entro nel 2011 senza simboli.
ma con un po di obbiettivi e speranze.
e tanta fiducia :)
L'ho trovato un modo assolutamente arbitrario e divertentissimo per decidere se comprare o meno un libro, la mia parte razionale a volte porta gli occhi alla 4 di copertina, ma nell'indecisione è un metodo come un altro.
Contando poi che secondo una scelta di marketing editoriale da tempo gli scrittori tendono a dare il meglio nelle prime 5 pagine, il che è forviante, tanto vale scegliere la pagina 69.
@ Only me: in bocca al lupo, e dita incrociate per te :-)
Su Facebook Ginevra scrive che entrerà nel 2011 con una nuova penna stilografica, regalo di una persona cui lei tiene molto. Quindi non è solo la vostra Minerva che ama tanto la scrittura! ;-)
Ahimè non amo le agende, ma mi tenere a mente gli appuntamenti per tenere viva la memoria...o al massimo fogliettini volanti...belli!!!...dopo anni, ne ritrovo qualcuno in borsa o nelle tasche, e lì scattano i ricordi...sono come un'epifania!!
Ti auguro un oceano di parole per il Nuovo Anno!!!
@ intherainbow: grazie di questo augurio meraviglioso, e che siano parole buone come quelle condivise sinora!
(con l'ipotesi di 'danzare' nuovamente insieme alla prima occasione, mia cara, come quando ci sono state le stelle cadenti!)
Ti leggo e seguo: sinora - salvo la questione 'fuga' - tutti gli altri tuoi post mi risuonano come fossero miei :-P
@Inneres Auge: L'Aquila la scegliamo tutti - non credere che non abbiamo visto come (non) è progredita la situazione.
Prima o poi tornerò a parlar di amenità varie ed eventuali, eheheheheheh.
Ancora un bacio, l'importante che ci siam capiti, poi il resto vedo che sei disposta a perdonarmelo.