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Visualizzazione dei post con l'etichetta rapporto

El poder... ¡Que se joda!

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In queste settimane mi trovo per un piccolo lavoro di ricerca a Barcellona. In questa città ho molti amici, che ogni volta che vi passo cerco di incontrare. L'altro giorno, all'uscita dall'ufficio, ho chiamato un'amica per proporle di vederci e pranzare insieme, e così è stato - con gli ovvi aggiornamenti reciproci dei mesi in cui non ci siamo viste. Dopo un pomeriggio passato nella conversazione più affettuosa - le donne buone, quando si trovano tra loro, sanno riportarsi reciprocamente in equilibrio con la parola meglio di qualsiasi droga o terapia - mi dice che vuole andare alla presentazione del libro di una sua collega , che vi saranno tutte loro e che vorrebbe davvero che io le conoscessi. Non avendo programmi l'accompagno volentieri, per cui ci mettiamo in marcia verso una delle librerie più chic della città, situata nella via dei negozi d'abbigliamento delle marche più altisonanti e costose della moda, e andiamo a sentire di questa raccolta di micro...

A l'è la fumna ca fa l'omu!

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Questo* ripeteva spesso mia nonna (questa qui e anche qui ): "è la donna che fa l'uom o" . Ovvero: n ei rapporti tra i coniugi/partner chi rende entrambi ciò che sono è la donna. Da un certo punto di vista ciò ha un senso: se, parlando in generale, l'uomo è dotato dalla natura di maggiore forza fisica, la donna avrà dovuto nei secoli sviluppare altre modalità di difesa (l'intelligenza, l'astuzia, la sensibilità nel cogliere i dettagli e le sfumature, la capacità di argomentare verbalmente) per garantirsi la propria sopravvivenza. E non v'è ragione di pensare che ciò dovrebbe essere diverso quando si passa a considerare lo specifico dei rapporti di coppia. Ma nei rapporti di coppia, per fortuna, dovrebbe venire a cadere la questione competizione/scontro-sopravvivenza e quindi, in tali casi, l'intelligenza della donna può semplicemente influire sull'uomo rendendolo idoneo al rapporto con lei e alla sopravvivenza della famiglia. Non ...

Voglio dare e ricevere questo complimento

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"Fammi crescere!". No, non ti sto chiedendo di farmi invecchiare, ripiegare su me stessa, diventare triste come sono normalmente i miei coetanei - sconfitti, lagnosi, pieni di desideri irrealizzati e convinti di non avere più tempo e che i giochi siano già stati tutti fatti. 'Fammi crescere' nel senso di 'rilancia': amplifica l'apparente follia con cui guardo alla vita. Dammi stimoli intellettuali o vitali, pensieri ancora inesplorati, fà impazzire la mia mente, fammi sognare cose assurde e aiutami a realizzare tali sogni - anche quelli che sembrano impossibili. Smonta una a una le mie paure - rendimene visibile l'insensatezza e rendimi intrepida. Basta che mi ricordi le convinzioni profonde in cui io stessa credo, così che sia rincuorata dalla certezza della fine dell'esistenza piuttosto che temerla. Immergiti con me nella profondità e nel piacere del godimento di ogni singolo istante, così che ogni singola cosa che facciamo s...

Un museo per le relazioni che finiscono

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Le relazioni d'amore possono avere diversa durata, essere più o meno felici o infelici, superficiali o profonde - eppure raramente trovano spazio pubblico se non sono rapporti convenzionali di coppia. Allo stesso modo, se esistono sì istruzioni per relegare immediatamente nell'oblio il passato e il dolore che ci ha arrecato una relazione ormai conclusa, non vi sono sistemi efficaci per aiutarci ad attraversare tale lutto nel momento in cui ci troviamo di fronte oggetti che ancora la testimoniano: regali raccolti con cura, sorrisi impressi in fotografie. Le 'istruzioni' a nostra disposizione ci dicono che il materiale e l'immateriale residui di un rapporto spezzato dovrebbero essere distrutti, per sradicare il più presto possibile il ricordo e curare il proprio cuore affinché vi sia spazio per qualcosa di nuovo. Si buttano via fotografie, oppure - nel rispetto dell'ex o per una certa malinconia verso il passato - il materiale in oggetto lo inscatoliamo e c...