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L'amicizia al femminile

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“Dovresti scrivere qualcosa contro questa storia della competizione tra donne: non se ne può più!”. Ci metto solo tre anni per accogliere la richiesta della mia amica, ma finalmente è giunto il momento. Perché, per l'ennesima volta, le amiche mi salvano il portacoda. Le donne si dividono in due categorie – spannometricamente, ché ovviamente vi sono eccezioni – ma di norma è così: da una parte le appassionate, tormentate, brillanti volitive, dall'altra le opportuniste, anaffettive, asfittiche, dementi gattemorte. Queste ultime sono perverse, tirano a usare le altre donne a loro beneficio, intortano gli uomini con un mix di promesse/ansie/silenzi/accondiscendenze/vittimismi/assenze (non per nulla sono pure definibili come 'fighe di legno' che la fanno vedere e non la danno) e riescono – tra omuncoli dementi, insicuri, o sedicenti 'furbi' – a ottenere ciò che vogliono. Che tristezza! Che miseria d'esistenza! Le prime invece soffrono, gioiscono...

Aversi accanto in assenza di gerarchie

A pensarsi e imporsi come 'pigmalioni' o leader in situazioni di dominio si guadagnerà pure un po' di tristanzuolo senso di comando|controllo|potere, ma è una vittoria di Pirro, considerato ciò che si perde: la possibilità di godere tutta la bellezza che deriva dalla condivisione di una situazione pura, assoluta, libera e dall'apertura all'intensità, all'energia e alla felicità esponenzialmente infinita - in cui la competizione è solo per il piacere profondo di stare nel gioco, e di migliorarsi reciprocamente e diventare persone sempre più ricche, forti, sane e luminose attraverso il gioco stesso . IL PRIVILEGIO DI AVERLA ACCANTO di Renzo Arbore “Sono stato innamorato di una grande artista e di una grande donna. E sono stato fortunato, per aver conosciuto una persona eccezionale che mi ha fatto diventare prima uomo e poi artista, una fortuna, lo dico con il cuore a pezzi, che ora pago con il grande dolore che provo. Per lei, che era un dono de...

Autenticità (no, purtroppo non sono ancora una bodhisattva)

Non parlare con gli stupidi. Ti portano al loro livello e ti battono con l'esperienza. [io, per quanto mi riguarda, sostituisco il termine 'stupidi' con - di volta in volta - 'mediocri', 'anaffettivi', 'ipocriti' ecc.] Già, vado periodicamente in crisi. Ci vado quando persone che stimo e che sembrano capire qualcosa si rivelano poi piccole e mediocri, dimostrano di non aver mai compreso nulla di ciò che dicessi loro e che pensavo di condividere con loro nelle azioni e nei momenti concreti che si passavano insieme, e infine tirano a distruggermi ( pur di non mettere in discussione se stesse), facendo passare per 'estreme', 'deliranti', 'inattuabili', 'ingenue' e 'immature' quelle che invece per me sono qualità positive che cerco di vivere e attuare quotidianamente ( autenticità, sincerità, onestà, coerenza tra il dire e il fare, determinazione, coraggio, rifiuto di facili ma false soluzioni ) -...

10 giochi erotici? No, grazie, meglio "right during dinner, I'm fucking you to death"

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Cerco virtù e proprietà dello zenzero, e finisco sulle pagine online di quell'equivalente per casalinghe disperate del Cioè d'adolescenziale memoria che è alfemminile.com in cui si suggerisce come aumentare la possibilità d'avere un orgasmo, si discute di quali cibi sarebbero afrodisiaci e soprattutto si propongono "10 giochi erotici da provare al più presto" - nei quali (dopo le solite ipotesi patetiche, misere e tristissime "idraulico-cliente", "dottore-paziente", "professore-alunna") si passa a tutta una serie di fantasie in cui la donna, nella coppia etero in questione, è di volta in volta prostituta, spogliarellista, prigioniera, robot ubbidiente, addormentata nel bosco ecc. (e su questo ci sarebbero tantissime cose da dire e soprattutto tante sprangate pedagogiche sui denti da tirare, ma lascio che lo facciano le brillanti e cattivissime sorelle di Femminismo a sud e Un altro genere di comunicazione ). Tutti i giorni, prop...