Tutti pazzi
Stamane guidavo per la città e nel mentre pensavo...
Pensavo alla pazzia, all'insanità mentale, all'essere fuori dalla norma - categorie semplicistiche ma immediate con le quali vengo abitualmente definita e vengono definiti pure molti dei miei amici più cari.
E ovviamente riflettevo su chi sia pazzo veramente, in questo mondo, arrivando alla conclusione che di veri pazzi (secondo il mio punto di vista, quello folle, pazzo e visionario per i più) ce ne sono tanti e si esprimono in modi diversi:
- tipo coloro che nei cartelli elettorali si candidano esprimendo la volontà di far ripartire edilizia (inutili grattacieli, per esempio?) e infrastrutture (Tav?)
- tipo coloro che aggiungono la parola 'sostenibile' a iniziative economiche, politiche, sociali
- tipo coloro che parlano di 'cambiamento graduale' quando solo una retromarcia disperata, violenta e di massa potrebbe forse riportarci sull'orlo del baratro rispetto all'abisso in cui siamo caduti e stiamo prendendo velocità nella discesa prima dello schianto nel fuoco al centro della terra
- tipo coloro che continuano a comprare cose, cose, cose, rifugiarsi nella famiglia e nelle piccole sicurezze borghesi, nei ritmi e nelle azioni quotidiane compiute perché così si fa da sempre e che allora si iterano senza pensare perché pensare farebbe impazzire
- tipo coloro che ancora credono nei sindacalisti e nei politici, e delegano a costoro il proprio potere di decisione per pigrizia e quieto vivere, anziché impegnarsi in prima persona nel tempo extra dalla sopravvivenza quotidiana [e ci vorrebbe proprio poco per rendersi conto di quanto il sistema rappresentativo sia strutturalmente fallimentare, eh?, ché l'intera storia della 'democrazia' dimostra come, quando uno si professionalizza nel difendere gli altri, e non 'se stesso che sa ciò di cui sta parlando perché i suoi problemi sono gli stessi degli altri a nome dei quali parla', di fatto non li difende ]
- tipo coloro che prendono in giro i visionari e li additano come folli.
E vabbè, vorrà dire che continuerò a godermi la solitudine, o la compagnia delle persone più care.
Da quassù - mentre guardiamo il panorama della città condividendo una bottiglia di vino e brindando all'alba come al tramonto - c'è comunque una vista magnifica.
Pensavo alla pazzia, all'insanità mentale, all'essere fuori dalla norma - categorie semplicistiche ma immediate con le quali vengo abitualmente definita e vengono definiti pure molti dei miei amici più cari.
E ovviamente riflettevo su chi sia pazzo veramente, in questo mondo, arrivando alla conclusione che di veri pazzi (secondo il mio punto di vista, quello folle, pazzo e visionario per i più) ce ne sono tanti e si esprimono in modi diversi:
- tipo coloro che nei cartelli elettorali si candidano esprimendo la volontà di far ripartire edilizia (inutili grattacieli, per esempio?) e infrastrutture (Tav?)
- tipo coloro che aggiungono la parola 'sostenibile' a iniziative economiche, politiche, sociali
- tipo coloro che parlano di 'cambiamento graduale' quando solo una retromarcia disperata, violenta e di massa potrebbe forse riportarci sull'orlo del baratro rispetto all'abisso in cui siamo caduti e stiamo prendendo velocità nella discesa prima dello schianto nel fuoco al centro della terra
- tipo coloro che continuano a comprare cose, cose, cose, rifugiarsi nella famiglia e nelle piccole sicurezze borghesi, nei ritmi e nelle azioni quotidiane compiute perché così si fa da sempre e che allora si iterano senza pensare perché pensare farebbe impazzire
- tipo coloro che ancora credono nei sindacalisti e nei politici, e delegano a costoro il proprio potere di decisione per pigrizia e quieto vivere, anziché impegnarsi in prima persona nel tempo extra dalla sopravvivenza quotidiana [e ci vorrebbe proprio poco per rendersi conto di quanto il sistema rappresentativo sia strutturalmente fallimentare, eh?, ché l'intera storia della 'democrazia' dimostra come, quando uno si professionalizza nel difendere gli altri, e non 'se stesso che sa ciò di cui sta parlando perché i suoi problemi sono gli stessi degli altri a nome dei quali parla', di fatto non li difende ]
- tipo coloro che prendono in giro i visionari e li additano come folli.
E vabbè, vorrà dire che continuerò a godermi la solitudine, o la compagnia delle persone più care.
Da quassù - mentre guardiamo il panorama della città condividendo una bottiglia di vino e brindando all'alba come al tramonto - c'è comunque una vista magnifica.
Commenti
Riccardo ne combinò di tutti i colori. Nottetempo
saltò fuori dall’albergo per andare a vedere un concerto
dei Negazione; non si stupì che non l’avessimo
seguito, sapeva che eravamo pavidi e ancora
soggetti all’autorità riconosciuta.
da Blocco 52 di Lou Palanca....