Di che cosa parlo quando parlo di fare l'amore
Dedico le semplici parole che seguono a tutti quelli che stanno resistendo e combattendo per noi per un'altra vita, un'altra società, un'altra politica - ringraziandoli profondamente.
Ogni volta che la vita mi dà un colpo troppo duro da sopportare, ogni volta che vedo la meschinità degli esseri umani, ogni volta che sento la violenza del potere, ogni volta che aspirazioni al vivere civile ci vengono negate, ogni volta che sento parole o vedo atti ipocriti, ogni volta che sto soffocando nell'impotenza, ogni volta che provo ingiustizia.
Ogni volta che la vita mi dà un colpo troppo duro da sopportare, ogni volta che vedo la meschinità degli esseri umani, ogni volta che sento la violenza del potere, ogni volta che aspirazioni al vivere civile ci vengono negate, ogni volta che sento parole o vedo atti ipocriti, ogni volta che sto soffocando nell'impotenza, ogni volta che provo ingiustizia.
Ogni volta la mia anima urla la propria necessità di venire compensata - ripristinando quelle energie che mi fanno vivere e senza le quali sarei morta-in-vita - e di qui rilanciare.
Per questo ti cerco, sperando che tu voglia fare l'amore con me.
Per questo ti cerco, sperando che tu voglia fare l'amore con me.
Anni orsono lessi un libro che presentava una rassegna delle modalità in cui, nelle diverse culture umane, si reagisce alla morte di qualcuno caro. I rituali funerari non sempre sono mesti compianti, anzi: spesso sono feste, con musica, danze, cibo, rumore e pure la pratica dionisiaca di atti sessuali.
Ovvero: nel momento della perdita più dolorosa, si celebra la vita nella sua massima potenzialità di energia e piacere.
Ovvero: nel momento della perdita più dolorosa, si celebra la vita nella sua massima potenzialità di energia e piacere.
Questo è, per me, fare l'amore: la sconfitta della paura, della sofferenza, della morte e l'accesso alla perfezione, all'infinito, all'eternità e all'universo. Anche se solo per un istante.
E tu ogni volta mi dai questo, e nulla di meno. Perciò - semplicemente - grazie.
Commenti
Ovviamente non mi riferisco al mero rapporto carnale, sarebbe riduttivo, ma dell'esaltazione della fisicità,occhi, luce, suoni... Anche nelle sue imperfezioni.
P.S. Passa pure i tuoi scritti universitari.
Ma penso che 'appagante' sia un po' riduttivo per descrivere il modo in cui vivo un rapporto: o un rapporto con una persona ha le caratteristiche 'esistenziali' di cui sopra, o non faccio proprio nulla, ché per me non ne vale la pena ;-)
L'ho sempre considerato un bel complimento, quello che soddisfa un afflato amoroso, sotto qualsiasi forma, lo considero degno della massima considerazione, ovviamente la pensiamo in maniera diversa e va bene così.
Trovate due sostanziali differenze nel modo di intendere l'amore, devo farmelo il problema di cosa il mio amante provi con me, perché agisco su di uno spettro più esteso che potrebbe non riguardare solo il piacere.
Se poi vogliamo chiamarla arroganza...^_^ va benissimo, però io sono scelto proprio perché devo decidere in vece altrui, sempre secondo dei limiti ovvio.
Chiederlo poi non solo è fastidioso ma iutile.
Un saluto!
@Kiara: infatti. Ha proprio a che fare con una riconferma della vita di contro alla disperazione di fronte al dolore e alla morte.
@ Sei Shonagon: grazie a te, con l'augurio di condividerlo e viverlo!
Yin
Maurizio
Sai che nella sessualità non nascondo la mia solarità ma per me l'assoluto è lo scambio con l'altra, non il raggiungimento di un apogeo.
Degnissima ricerca la tua, battiamo altre strade.
Interessante l'intervento di UIFPW08, mi ha portato a diversi anni fa quando ero ancora ancorato alla gelosia e non alla condivisione.
Ciao a tutti.
@Ginevra: amen, sorella :-)
@Cavaliere: ecco, il mio è un apogeo mentale più che fisico. Come ha detto bene Ginevra, è fare l'amore con la vita - non tanto e non solo con un'altra persona :-)
Mi conforta il pensiero che - pur viviamo le cose in modo completamente diverso - queste posizioni inconciliabili non ci impediscono di convivere sul medesimo pianeta in perfetta armonia tra noi!! :-)
La speranza.
Finché c'è stato, il mio è stato un amore a tutto campo. Eravamo in due, ma quando le due mezze mele combaciavano, siamo stati mela intera a tempo pieno.
Quando le due mezze mele sono state forzosamente separate, mi sono reso conto che quello che era uno degli atti simbolo dell'amore, la sua sublimazione, era in realtà proprio solo un atto, come tanti altri.
Oggi, ogni giorno passo un paio d'ore accanto a una persona che, senza più esserci, c'è. La stringo a me, le parlo, cerco il suo sorriso...
Ecco, sono due ore d'amore, e non sento il bisogno di eiaculare per sapere che lo sono.
Se a un suo sorriso o a una sua parola, magari sballata, gli occhi mi s'intristiscono, non è per dolore ma perchè anche la lacrima è una forma d'amore.
Ciao.
Qui nel post - a dire il vero - parlavo più di un'estasi che era fare l'amore con la vita (come ha perfettamente descritto Ginevra), più che con una persona, ma se dovessi parlare d'amore lo sentirei e ne direi esattamente come hai fatto tu e parimenti slegandolo dal discorso fisico. L'amore non ha bisogno necessariamente della sessualità, neanche la felicità ne ha bisogno.
Un abbraccio e un bacio, amico mio, con tutto il cuore.
:-D
L'importante è avere una buona colonna sonora