Pic-nic al parco

Da alcuni anni ho preso l'abitudine di passare le domeniche di primavera ed estate nel parco centrale della città. Complici le difficoltà economiche, preferisco così piuttosto che impegnarmi in costose trasferte dalle quali tornerei probabilmente più affaticata che riposata.
Nel parco ci incontriamo tra amici e conoscenti che man mano vi affluiscono intorno all'ora di pranzo, sistemiamo vecchi tessuti nel prato antistante un locale a gradoni sul fiume - che abitualmente tiene aperto tutte le sere e nella bella stagione anche il fine settimana - e ci mettiamo in costume da bagno, noncuranti del non essere al mare, così come delle nostre forme non sempre perfette.

Ognuno porta qualcosa - a mo' di tradizione 'bellavita' (nella denominazione dei centri sociali) o 'potlatch' (come dicono gli antropologi) - e lo si condivide con gli altri, così che alla fine si mangiano tantissime cose diverse, come mai in casa avremmo avuto possibilità di scelta a casa. Un articolato pic-nic in cui non mancano uova sode (che mi è stato detto vanno consumate con i pomodorini per evitare l'aumento del colesterolo), formaggio, salamini, affettati, frittate, insalate miste e frutta fresca.
Le bevande si comprano fresche nel circolo/birreria in questione, dove si passa anche a mettere la testa sotto l'acqua per lottare contro il caldo - con l'effetto sexy involontario e inconsapevole di ritrovarsi con i vestiti bagnati dai capelli sgocciolanti mentre si danza sul prato alle note di reggae, patchanka, punk e intera produzione sonora cubana diffusa dal medesimo locale.

Talvolta la giornata è preannunciata da qualcuno di noi presso qualche forum per l'ospitalità a stranieri, così che questi picnic diventano incroci causali di persone di lingue, età, esperienze diverse dal mondo. Altre volte si passa il tempo semplicemente a danzare, dormire, parlare, mangiare, bere, ridormire, danzare, parlare.
E penso a mia nonna, che in questa zona vi è cresciuta, e a mio padre, che da piccolo ancora faceva il bagno nel fiume. Oggi non sarebbe più possibile, ma la sensazione è la stessa.

Che per essere felici abbiamo davvero bisogno di poco, a volte...

Commenti

MrJamesFord ha detto…
Bello, stare in riva al fiume.
O in qualunque posto ci faccia sentire così.
Lucien ha detto…
Belli i vostri happening: è così che va presa.
Take it easy! :D
Anonimo ha detto…
Secondo me il bagno lo puoi fare ma vestito come i tecnici che mandano a Fukushima
Gio ha detto…
Brava :-)
Minerva ha detto…
Chiunque voglia aggiungersi è benvenuto :-)

@ Inneres Auge: continuo a evitare :-P
Anonimo ha detto…
A me piacerebbe aggiungermi per fare il bunga bunga!
Minerva ha detto…
@ Inneres Auge: ora ti picchio :-D
non facciamo alcun bunga-bunga noi, accidentaccio!, ma ti pare? :-D
Anonimo ha detto…
Ma che razza di antropologa sei se non fai il bunga bunga?
Picchiami ti prego!
Minerva ha detto…
@ Marco: siamo vicini, aggiungiti quando vuoi :-)

@ Inneres Auge: piantala, io studio i fenomeni, non necessariamente vi partecipo *sempre*. E no, non ti picchio [mi ricordi la battuta in cui un masochista dice al sadico "fammi male" e il sadico risponde "no" :-P ]
Anonimo ha detto…
Quindi sei sadica
intherainbow ha detto…
Che bel quadretto en plein air!!!...Bella l'idea!!...bella la descrizione particolareggiata e sentita!!!....e bellissimo il quadro!!!....adoro gli impressionisti!!
Lucy ha detto…
Dove vai? Al Valentino o vicino la Colletta?
Zio Scriba ha detto…
sì, per essere felici a volte serve davvero poco... ma serve tanto per arrivare a capirlo! :)
Marisa ha detto…
Brava!
Meglio una giornata nella frescura di un parco che nella boglia di una spiaggia assolata.
ganfione ha detto…
aaah quanto mi ricorda la mia domenica pomeriggio sulle rive del laghetto in valnerina, con i miei amici. birrozzo, cannozzo e la vita ti sorride :-D
Minerva ha detto…
@ tutti: vorrei anche far notare che una cosa così semplice e serena è a portata di qualsiasi tasca...

@ Lucy: Valentino. Vieni? :-)

@ Marisa: non hai idea della bolgia anche al parco e del fatto che comunque la frescura... beh, domenica scorsa ho rimediato la prima abbronzatura/scottatura e c'era un odore di olio di cocco incredibile intorno, ma il mio terrore è questa nuova abitudine di chi cerca il fresco nei centri commerciali :-D
Cavalier Amaranto ha detto…
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Posso venire pure ioooo????
ReAnto ha detto…
Molto bello il post.. nel finale temevo che concludessi che per esser felici basta stappare una coca-cola....sarebbe crollato tutto :))
http://www.coca-cola.it/felicita_a_tavola/
Minerva ha detto…
@ Cavaliere: sei il benvenuto. Ma non è un po' distantuccio da te? :-)

@ ReAnto: ecco, mi si è avviluppato l'intestino a vedere quello spot. Santo cielo che squallore!
Comunque no: noi si beve la birra i miei amici, e vino/cocktail la sottoscritta :-) così si crolla definitivamente sotto il sole al primo sorso...
Cavalier Amaranto ha detto…
credo di sì, però ti prometto una cosa, quando partirò, assieme ad altri ovviamente, una bella bevanda e due chiacchiere. ^_^
Anonimo ha detto…
io c'ero :)
Minerva ha detto…
@ Cavaliere: sarai sempre il benvenuto, allora :-)

@ Anonimo: e chi sei? che un anonimo qui ma che era presente personalmente di persona stimola la mia curiosità, ovviamente ;-)