Continuare a danzare, finché ci sarà musica

“Ma cosa devo fare allora?”
“Danzare” rispose “continuare a danzare, finché ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo? devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perché. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c’entra. Se ti metti a pensare a queste cose, i tuoi piedi si bloccheranno. E una volta che saranno bloccati, io non potrò più fare niente per te. Tutti i tuoi collegamenti si interromperanno. Finiranno per sempre. E tu potrai vivere solo in questo mondo. Ne sarai progressivamente risucchiato. Perciò i tuoi piedi non dovranno mai fermarsi. Anche se quello che fai può sembrarti stupido, non pensarci. Un passo dopo l’altro, continua a danzare. E tutto ciò che era irrigidito e bloccato piano piano comincerà a sciogliersi. Per certe cose non è ancora troppo tardi. I mezzi che hai, usali tutti. Fai del tuo meglio. Non devi avere paura di nulla. Adesso sei stanco. Stanco e spaventato. Capita a tutti. Ti sembra sbagliato. Per questo i tuoi piedi si bloccano”.
Alzai gli occhi e guardai la sua ombra sul muro.
“Danzare è la tua unica possibilità” continuò “devi danzare, e danzare bene. tanto bene da lasciare tutti a bocca aperta. Se lo fai, forse anch’io potrò darti una mano. Finché c’è musica, devi danzare!”

(Aruki Murakami, Dance Dance Dance)




Commenti

Venerdi Sushi ha detto…
No, non è uno "the show must go on", è qualcosa di più, molto di più...
Minerva ha detto…
Già, come sempre hai capito al volo, amico mio :-)

Questo è l'invito a tutti noi a 'danzare' nelle nostre vite finché avremo respiro, senza chiederci perché lo facciamo - facendolo e basta. I passi li conosciamo. I muscoli si scioglieranno. Il senso verrà da sé.
Anonimo ha detto…
Quel "danzare" lo prendo come un "vivere"....

Che stranezza sai...stanotte ho sognato un giapponese...... apro il tuo blog e noto che hai scritto questo pezzo di questo scrittore che non conoscevo giapponese. Ho letto la recensione del libro.

"...un senso anche per chi ha perso l'orientamento, basta continuare a danzare...."

La prendo come un segno...?!
Minerva ha detto…
Esattamente, Bella, hai inteso perfettamente! "Danzare" nel senso di "vivere" :-)

Murakami è uno scrittore complesso, le sue narrazioni sono a metà tra situazioni oniriche e realtà - sulle quali lui è molto riflessivo. Una piacevole lettura se non si è amanti dell'azione, ma si apprezza piuttosto l'indugiare sulle atmosfere degli ambienti e delle situazioni.
gattonero ha detto…
Non so ballare, figuriamoci 'danzare'...
Leggendo il post sono uscito dalla pista e mi sono visto in una piazza piena di gente che protestava, con tante bandiere, striscioni, slogan... Tutti 'ballavano', in maniera maldestra, poiché la musica non corrispondeva alle aspettative. Danzavano, in attesa che la musica cambiasse: erano stanchi e spaventati, depressi, alcuni disperati, ma dovevano continuare a ballare per impedire che i piedi si bloccassero, diventando radici innaturali e perennemente immobili.
Il direttore della musica era un certo Kafone, sul podio da circa vent'anni (quasi un Ventennio, per una strana coincidenza).
Ciao.
Marginalia ha detto…
Pensa invece al senso (se non ricordo male) tutto negativo del danzare in certe fiabe per l'infanzia (quelle diciamo così "classiche"), ne ricordo una in particolare, di una bambina che si era innamorata di un paio di scarpette rosse ... la conosci?
Minerva ha detto…
Amici miei, come ben capisco il vostro sconforto! Ma proprio in direzione opposta ci/vi voglio esortare: non danzare per un buffone autoproclamatosi 're', ma per NOI, con la nostra musica e i nostri passi. Bisogna ricordare chi siamo e chi eravamo, e da quello muoverci per riprendere le nostre vite.

@ gattonero: troveremo il modo per danzare tutti insieme allo stesso ritmo senza seguire qualcuno, dall'esterno, che ci dica come farlo? Io sogno di sì, sogno che cominceremo ognuno a modo proprio, e poi si creerà l'armonia, mentre lo si fa, così: naturalmente. Sono un'utopista, ma è un bel sogno. E fuor di metafora politica, per me è proprio 'danzare/vivere la mia vita' - indipendentemente dal mondo e dalla società esterna.

@ marginalia: sono andata a leggermela, ora che tu me l'hai segnalata. Fortunatamente da piccola non mi hanno mai letto fiabe. Diciamo che nella mia prospettiva di libertà, felicità, desiderio e piacere la lettura di queste fiabe ai bambini non troverebbero spazio alcuno. Leggerei loro ben altro.