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Continuo a stare con gli anarchici (e non è 'martirio', né 'utopia')

Un'altra cosa che mi è stata detta ultimamente è che io avrei una spiccata tendenza al 'martirio', affermazione cui ho risposto: "forse, d'altronde arriviamo tutti da questa maledetta cultura cattolica". La giustezza di entrambe le considerazioni, però, non mi ha convinto neanche nel momento stesso in cui io e il mio interlocutore le abbiamo scambiate. Non vivendo nei libri sul pensiero anarchico, ma esperendone la concretezza nell'azione, spero mi scuserete se non articolo un discorso dotto pieno di citazioni in ciò che vi sto per dire. Essere anarchici e/o utopisti (ché le due cose non vanno a braccetto più di quanto non vadano a braccetto pure comunismo+utopia, visti i regimi cui ha dato luogo l'applicazione concreta di quella prospettiva) non significa essere 'martiri'. Nel pensiero anarchico il sacrificio di sé è una solenne menata. Ma c'è sicuramente una cura degli altri estrema, e non potrebbe essere altrimenti, perché - se ...

Al di là della mia capacità di comprensione (e accettazione)

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Anni orsono frequentai un corso all'estero ed ebbi, tra i miei compagni di studio, un antropologo israeliano mio coetano, il quale - già impiegato presso un'università australiana - ivi viveva con la moglie anch'ella israeliana. Tale ricercatore si occupava della diaspora ebraica contemporanea, cui egli stesso apparteneva, ma anche del conflitto israelo-palestinese, e cercava, con i propri scritti e le proprie lezioni, di promuovere un dialogo tra le due culture. Pensai fosse un impegno mirabile, e grande fu la mia sorpresa quando, alla domanda di un altro compagno, egli rispose che aveva fatto il servizio militare (obbligatorio) ed era tutt'ora riservista (per sua scelta) - per cui periodicamente tornava in Israele e prestava (nel suo caso) due mesi di servizio attivo che frequentemente consistevano nel presidiare posti di blocco e nel custodire i confini. Gli chiesi come potesse conciliare il suo essere un antropologo - che promuoveva per statuto della propria...

Contro il matrimonio, essere amore: per nuove soluzioni alla solitudine e alla paura dell'assenza di senso della vita

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La mia insofferenza verso l'istituzione del matrimonio – vedendo coloro che intorno a me l'hanno contratto – ha ormai raggiunto l'apice!  Rispetto a come ne parlano le leggi, sulla base dell'osservazione concreta di tale realtà sento piuttosto di poterlo definire come “ scelta intenzionale masochistica di sottoporsi a condizione di dominio privato (coniuge) e di qui collettivo (religione/stato per il tramite della legge su quel contratto) e di barattare amputazioni di sé in cambio dell'illusione d'essere amati e curati in caso di bisogno ”. A te che l'hai fatto, o che stai per farlo, vorrei dire alcune cose. Il matrimonio non ti renderà meno sola/o (ti fa solo credere di non esserlo, costringendo una persona a vivere con te, a sentire le tue parole dopo giornate faticose, a fare sesso come dovere istituzionale), non ti dà la certezza d'essere amato e curato, non ti salva dalla morte dotando la tua vita di un qualche senso: il matrimon...

Exarchia: ci trasferiamo lì? :-)

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Exarchia (in greco: Εξάρχεια ) è il nome di un quartiere del centro di Atene in cui si trova il celebre Politecnico Universitario. Il quartiere è però divenuto conosciuto nel mondo per via della grandissima presenza di militanti di sinistra, in particolare di anarchici e anarchiche, che ne hanno fatto una sorta di zona franca libera dalle influenze autoritarie dello Stato. Almeno una quindicina di gruppi sono presenti; il più antico è il Nosotros , dotato anche di un proprio centro sociale nel quale si svolgono animate discussioni, assemblee ed esperienze di autogestione. Exarchia è anche una zona d'intensa attività libertaria, artistica e sociale che le autorità vorrebbero controllare o addirittura reprimere; numerosi sono i café , le piccole case editrici, le librerie, e poi ancora drogherie, bazars, seminari vari, piccole attività artigianali, associazioni varie, ecc. Spesso la piazza centrale ospita concerti e opere teatrali messe in piedi da intellettuali, mus...