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Autenticità (no, purtroppo non sono ancora una bodhisattva)

Non parlare con gli stupidi. Ti portano al loro livello e ti battono con l'esperienza. [io, per quanto mi riguarda, sostituisco il termine 'stupidi' con - di volta in volta - 'mediocri', 'anaffettivi', 'ipocriti' ecc.] Già, vado periodicamente in crisi. Ci vado quando persone che stimo e che sembrano capire qualcosa si rivelano poi piccole e mediocri, dimostrano di non aver mai compreso nulla di ciò che dicessi loro e che pensavo di condividere con loro nelle azioni e nei momenti concreti che si passavano insieme, e infine tirano a distruggermi ( pur di non mettere in discussione se stesse), facendo passare per 'estreme', 'deliranti', 'inattuabili', 'ingenue' e 'immature' quelle che invece per me sono qualità positive che cerco di vivere e attuare quotidianamente ( autenticità, sincerità, onestà, coerenza tra il dire e il fare, determinazione, coraggio, rifiuto di facili ma false soluzioni ) -...

Spontaneità (contro le belle statuine)

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Non sono mai stata una elegante, di quelle che si vestono bene e appaiono credibili nei loro tubini e sui loro tacchetti a spillo. Costoro, anzi, m'hanno sempre procurato un mix di schifo e pena - costrette in convenzioni sociali in cui acconsentivano al diktat di 'apparire' per 'essere'. Sono sempre stata più il folletto dall'aspetto di fata o streghetta che veste in modo buffo il proprio corpo che potrebbe permettersi qualsiasi cosa, ma non ha bisogno d'ostentare. E non sono mai stata la femme fatale , quella che fa cadere gli uomini ai propri piedi, che sta lì a farsi rimirare, venerare, adulare e servire. Perché da sola non ce la fa e non sa fare una O con un imbuto. Non ho mai tollerato che mi si aiutasse, mantenesse, servisse. Ciò che mi serve me lo prendo e faccio da me. Ho eliminato l'orologio anni orsono, insieme alle aspettative e ai preconcetti di questa società in cui non mi riconosco, e rimango aperta a - ma non ansiosa né a...