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Io *non* cammino in fila indiana (a commento del post precedente)

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E a tutti coloro che non sono 'guerrieri' nel senso perverso cui ci esorta la campagna vergognosa dell'Enel, ovvero come schiavetti di padroni che ci succhiano l'esistenza e vogliono ancora convincerci di non essere numeri in fila, dedico il seguente monologo di Ascanio Celestini. Io non cammino in fila indiana, e vi invito parimenti a rompere le righe!

Io non sono un guerriero (e comunque non nel senso squallido di questa pubblicità agghiacciante!)

Riporto l'articolo uscito su Il fatto quotidiano ieri a proposito d'una pubblicità televisiva che ritengo una vera e propria offesa nonché una sorda violenza piena di propaganda contro tutti noi - almeno quelli che sono in grado di leggerla come tale perché, malgrado la fatica di sopravvivere, hanno ancora la lucidità di 'vedere' come stanno realmente le cose. E di non essere schiavi complici dei loro stessi sfruttatori. I quali dovrebbero piuttosto VERGOGNARSI PROFONDAMENTE. Cara Enel, io non sono un guerriero di Simone Perotti | 28 settembre 2013 Ancora una volta dissento . La cosa grave, però, è che non condivido quelli che la pensano come me. Mi riferisco all’ondata di attacchi, insulti e invettive contro lo spot dell’Enel “Guerrieri” . Immagino lo conosciate tutti: “Siamo i guerrieri dei posti in piedi, siamo i guerrieri delle tangenziali, delle scartoffie, siamo i guerrieri del lavoro… Vincere è possibile se lottiamo insieme”. Come riassu...

Del non fare le cose a metà

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"Al mondo non c’è quasi nulla che non si possa buttare via, volendo. Anzi, forse si può dire che non c’è assolutamente nulla. E una volta presa la decisione, viene voglia di gettare via proprio tutto. Come i giocatori che avendo perso la maggior parte del denaro di cui disponevano, finiscono col mettere sul piatto anche quel poco che gli resta. Quasi provassero fastidio a fare le cose a metà."  (Aruki Murakami, I salici ciechi e la donna addormentata ) Provate anche voi questa sensazione? Io la sento spesso, e altrettanto spesso la seguo. E se con le cose non c'è problema perché vivo nell'essenzialità per scelta, la necessità di medesima essenzialità rispetto alle persone mi può portare talvolta a esercitare nei loro confronti una 'furia distruttiva' (che frequentemente attuo anche verso me stessa) quando ne vedo l'ignavia, l'ipocrisia, l'attitudine alla lagnatio. M'è venuto da pensare che la mia intolleranza verso un...