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La saturazione dell'immaginazione (volontà di potenza insoddisfatta)

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"Quando guardo fuori di qui, tutto è saturo, non restano praticamente più immagini possibili, [...] Sarei pronto ad andare ovunque". (Werner Herzog a Wim Wenders in Tokyo-ga ) Provo spesso questa sensazione di saturazione . Quasi che tutte le immagini, gli immaginari e quindi l'immaginazione (immaginari+azione) ovvero le ipotesi di vita, i desideri e le azioni per realizzarli, li abbia già esplorati - o anche solo avvicinati per rendermi conto che in realtà non mi interessavano. Per indole, evidentemente, non tollero soluzioni preconfezionate - belle pronte da consumare e con cui pacificarsi l'esistenza (religioni, ideologie, modelli consumistici così come loro antitesi ecologico-comunitarie-animaliste e via dicendo). Ma sono anche stanca di sentire che le 'soluzioni' che mi trovo sono cose alla fine piccole, quotidiane, che mi permettono di stare in vita ma non mi rendono mai felice pienamente - non intendo dire che mi accontento...

La raccolta dei pomodori ;-)

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Pensando alle mie prossime vacanze estive e ai luoghi e modi in cui si svolgeranno ;-) Buon inizio settimana! (sì, fa sempre parte della serie "cose per le quali vale la pena vivere") (NB. buttate via i sottotitoli che chi ha caricato il video non è riuscito a eliminare, ma che non c'entrano nulla)