Curriculum...

 

Sempre più spesso mi rendo conto che - se valutiamo la nostra vita e il nostro passato in base a questi maledetti CV (oltretutto secondo tragici modelli standard) che dobbiamo compilare per inseguire collaborazioni precarie - non possiamo non essere presi dallo sconforto, e dalla sensazione d'aver fatto sforzi da elefante per partorire topolini.

Ecco, io vorrei invece un CV in cui fosse possibile indicare - e venissero apprezzate - variabili quali la quantità e la qualità degli amici che abbiamo scelto d'avere intorno, i sorrisi e le risate che abbiamo regalato, le parole forti, utili e sane che abbiamo detto, le volte in cui abbiamo cucinato per gli altri, i successi che abbiamo aiutato gli altri a ottenere, i desideri che abbiamo contribuito a realizzare, i momenti in cui abbiamo tenuto chi soffriva per mano o tra le braccia, e via dicendo...

Le persone dovrebbero essere valutate - e dovrebbero potersi autovalutare - in base a queste cose.
Perché sono queste che, secondo me, alla fine danno la misura del loro valore, e del valore della loro vita.


Commenti

Ernest ha detto…
Quanto hai ragione!
I curriculum che dobbiamo presentare e aggiornare sono impersonali assomigliano sempre di più alle schede della questura... per non parlare di sigle incomprensibili in inglese o quant'altro.
titoli che ci sono sulla carta ma in realtà poi...
Per non parlare delle prove di selezione che adesso sono di moda.
un saluto
kyra ha detto…
secondo me, nessun colloquio scritto, ma una bella chiacchierata davanti ad un caffè o meglio ancora un gelato.