C'era una amica - e ora voglio solo fare meglio ciò che già faccio
C'era una amica con la quale ero quasi sempre sulla medesima lunghezza d'onda - dalla concezione della vita, alle questioni economiche, da ciò che sentivamo essere 'famiglia' all'acume nell'analizzare politica e società.
C'era una amica appassionata delle cose che scrivevo, che mi incoraggiava e sosteneva, che non perdeva mai occasione di farmi complimenti quando sentiva che nelle mie parole avrebbero potuto risuonare le sue.
C'era una amica che aveva sofferto molto nella vita, e che ha sofferto ancora di più in questi ultimi anni. La vita è un'ingiustizia - ci dicevamo - e per questo, ovvero per amore, avevamo deciso di non condannare nessuno a doverla sperimentare e a dovercisi misurare.
Stamane ho attraversato un ponte, mentre il buio della notte stava lasciando spazio alla luce, e sono passata a lato d'un filare di glicini che riempivano l'aria del loro profumo buono.
E ho pensato che fosse un peccato che non avesse messo un esercito di marmocchi al mondo, che l'avrebbero invaso e conquistato con azioni indomite di lotta e difesa dei deboli dalle ingiustizie, per l'ambiente in cui viviamo, per la solidarietà tra gli esseri umani, per quell'ideale di 'comunità' luminosa e felice che condividevo con lei.
E m'è venuta voglia di fare ancora meglio ciò che ho scelto di fare per me e per gli altri nella mia vita - con impegno ancora maggiore, con passione ancora più intensa.
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