Allo specchio...
... per vedere cosa vedi tu - in quei momenti.
Oggi l'ho fatto.
In piedi - sì, lo so, gli uomini non si masturbano in piedi e mi chiedo perché visto che nessuno di voi ha saputo dirmi da dove arrivi il vostro orgasmo e quale forma prenda quando lo vivete (chiedetelo invece a una donna con un minimo di consapevolezza della propria sessualità da dove arrivi il suo orgasmo, e godetevi la risposta), quindi in piedi, seduti, sdraiati, che differenza vi fa?
Io in piedi allora, davanti allo specchio, reggendomi con una mano al muro e con l'altra... beh, non devo spiegarvi.
Volevo vedere come mi vedi tu.
Come cambiano il mio corpo e il mio viso.
Se è bello, o se la tensione del momento lo deturpa in una smorfia insostenibile allo sguardo.
Ma no. Per fortuna questo non è accaduto. Sono sempre la stessa.
No, non è vero, non esattamente.
La pelle sembra risplendere e le rughe distendersi per un istante, i muscoli sono tesi e il corpo una corda d'un arco, i capezzoli duri diventano improvvisamente morbidi e la corona rosata si dilata in modo quasi impercettibile. Le labbra si schiudono a cercare una lingua assente.
I miei occhi da cerbiatto - e questo ignoro come non ti faccia paura perché io oggi me la sono fatta da sola - da castani quali sono diventano interamente neri: la pupilla si mangia in un istante l'iride e si porta al limite della sclera, rimanendo lì a fissarti priva d'anima per alcuni minuti brillando - come un mostro venuto dall'aldilà che ti volesse uccidere.
Commenti
:-)
Scherzi a parte, bel post coraggioso e grazie per avercelo regalato.
Non credo che lo sentiamo in modo più forte, come donne - è che magari ragioniamo di più su tutte le sfumature in cui si esprime e così aumenta il piacere nel provarlo.
A voi sembra invece andare semplicemente il cervello in pappa. Black out totale. Linea piatta del genere "l'abbiamo perso!" :-)
Excipit fulminante, orgasmico anche nel richiamo assassino. Invocazione della "petite morte", come si usa dire tra i cugini transalpini.
Mi congedo, quindi, alla Bataille : Salut, Minerva (con l'accento rigorosamente sulla a)!
:-)
@franco cesare p7p: allora non sono fuori di testa come mi dice l'amico cui ho confidato ciò che ho fatto! vi sono altri che si osservano in quel moento! Mi conforti ;-)
@ganfione: grazie, Doc, finalmente ci capisco qualcosa grazie alla tua spiegazione! Quindi alla fine non è tanto diverso da ciò che proviamo noi, per quanto l'onda arrivi nel caso femminile dalle caviglie e poi il formicolio elettrico si sperimenti principalmente nelle gambe. Bacio!
Al muro una presa elettrica, 'femmina' per antonomasia, con due poli, uno positivo e uno negativo.
E c'è la presa 'maschio', munita (beata lei) di due appendici attive (la terza è detta 'di terra', quasi un invito a tenerci i piedi, a usare cautela).
Il 'maschio' e la 'femmina' risultano praticamente inutilizzate e inutilizzabili, se non inserite l'una nell'altra.
Quando questo inserimento avviene, la corrente (la sensazione) passa dalla dante iniziale al ricevente (con una successiva inversione del ruolo, per cui il 'maschio' diviene dante e la 'femmina' ricevente), dicevo, quando questo avviene si provoca una reazione che dà luce, energia, calore, fino al distacco delle prese, che tornano ad essere inutilizzate fino al prossimo inserimento.
Può succedere, e ovviamente succede, che, cercando la presa 'femmina' al buio, il 'maschio' vada a tentoni, e nella ricerca, anziché l'appendice di cui è dotato, infili nella 'femmina' le dita con la conseguenza di prendere la cosiddetta 'scossa', senza essersi neanche avvicinato alla presa con l'attrezzo.
Una scossa, momentanea quanto violenta, una specie di elettrochoc, che lascia abbattuti, con una parvenza di appagamento, e l'immediato ritorno a una sensazione di inutilità.
Questo per quanto riguarda la presa 'maschio'; per quella 'femmina', per sentito dire, le sensazioni sono più o meno identiche, con la inutilità in comune in assenza dell'unione per cui sono state create.
Visto che hai la moderazione, cestina che è meglio.
Cestina tutto, meno il saluto e l'abbraccio.
Fantastica.
Ho sempre associato questa storia all'orgasmo, si il morire in piedi, mi ha fatto pensare al godere in piedi, con le ginocchia che tremano e la testa che non ti assiste...
è una "tortura" che infliggo non di rado.
Ciao cara.
@Orsetta: eheheh, chissà com'è il tuo mostro ;-)
@franco: quanta naturalezza nelle tue parole, provassimo tutti le sensazioni in modo così spontaneo!
@HIV: ;-)
@Anonimo: ach, sgamata! :-D
Consustanziale - intanto - quindi anche premessa e conseguenza. Poi ogni occasione è buona per elaborare (e sentire, e vivere) tali pensieri...