Towel Day, Guida galattica per gli autostoppisti e invenzione delle tradizioni

Anni orsono Eric Hobsbawm scrisse un libro dal titolo L'invenzione della tradizione che riguardava i modi in cui le società e le culture inventano "tradizioni che ci appaiano, o si pretendono, antiche" quando invece "hanno spesso un'origine piuttosto recente, e talvolta sono inventate di sana pianta."
In Italia abbiamo l'invenzione del rito dell'ampolla del Po da parte della Lega, e - se questa è una invenzione della tradizione con tanto di finalità politiche e sociali ben identificabili - diverso è il caso dell'iniziare nuove tradizioni - ovvero del crearne ex novo per mille ragioni e non rivendicando che esse esistessero già nel passato.

In questo senso leggiamo quella di oggi, ovvero il Towel Day.
Il 25 Maggio, infatti, è il giorno della commemorazione di Douglas Adams, autore del libro Guida Galattica per gli Autostoppisti (titolo originale: The Hitchhiker's Guide to the Galaxy), deceduto nel 2001.Coloro che lo commemorano, questo giorno vanno in giro con un asciugamano - in quanto questa, nella riflessione di Adams, è la cosa più utile che esista.
L'asciugamano è forse l'oggetto più utile che l'autostoppista galattico possa avere. In parte perché è una cosa pratica - ve lo potete avvolgere attorno perché vi tenga caldo quando vi apprestate ad attraversare i freddi satelliti di Jaglan Beta; potete sdraiarvici sopra quando vi trovate sulle spiagge dalla brillante sabbia di marmo di Santraginus V a inalare gli inebrianti vapori del suo mare; ci potete dormire sotto sul mondo deserto di Kakrafoon, con le sue stelle che splendono rossastre; potete usarlo come vela di una mini-zattera allorché vi accingete a seguire il lento corso del pigro fiume Falena; potete bagnarlo per usarlo in un combattimento corpo a corpo; potete avvolgervelo intorno alla testa per allontanare i vapori nocivi o per evitare lo sguardo della vorace Bestia Bugblatta di Traal (un animale abominevolmente stupido, che pensa che se voi non lo vedete, nemmeno lui possa vedere voi: è matto da legare, ma molto, molto vorace); inoltre potete usare il vostro asciugamano per fare segnalazioni in caso di emergenza e, se è ancora abbastanza pulito, per asciugarvi, naturalmente.

Ma soprattutto, l'asciugamano ha una immensa utilità psicologica. Per una qualche ragione, se un figo (figo = non-autostoppista) scopre che se un autostoppista ha con sé l'asciugamano, riterrà automaticamente che abbia con sé anche lo spazzolino da denti, la spugnetta per il viso, il sapone, la scatola di biscotti, la borraccia, la bussola, la carta geografica, il gomitolo di spago, lo spray contro le zanzare, l'equipaggiamento da pioggia, la tuta spaziale, ecc. ecc. E quindi il figo molto volentieri si sentirà disposto a prestare all'autostoppista qualunque articolo di quelli menzionati (o una decina di altri non menzionati) che l'autostoppista eventualmente abbia perso. Il figo infatti pensa che un uomo che abbia girato in lungo e in largo per la galassia in autostop, adattandosi a percorrerne i meandri nelle più disagevoli condizioni e a lottare contro terribili ostacoli vincendoli, e che dimostri alla fine di sapere dov'è il suo asciugamano, sia chiaramente un uomo degno di considerazione.

Douglas Adams: Guida Galattica per gli Autostoppisti
Towel Day - Non fatevi prendere dal Panico Capito la strategia? ;-)
Buona celebrazione (e buona lettura del romanzo, nel caso) a voi.

Se avete voglia raccontatemi le tradizioni collettive cui aderite o che avete inventato voi ex novo a vostro uso e consumo perché ritenete vi facciano del bene, vi portino bene o semplicemente siano in qualche modo importanti per voi. Ché sono curiosa!

(grazie, Mauro, per avermi dato l'ispirazione)


Commenti

Pascal ha detto…
Io ho inventato un rito devastante, coinvolgendo anche mia figlia. Va avanti da anni, e se non viene rispettata la regolarità prescritta, ciò causa grossi problemi. Ma anche il rispettarla causa grossi problemi. Tutti gli amici lo sanno, e qualcuno ha anche chiesto di partecipare. Per poter compiere il rito rinunciamo a prendere impegni. E mentre lo compiamo aleggia un'aria sacrale. Si compie la domenica sera, alle 20:00 precise. E consiste nella consumazione di una pizza (che deve essere per forza impastata da me medesima alle 15:30), spaparanzate sul divano assistendo ad un episodio del tenente Colombo scelto gettando i dadi.
Ti assicuro che questa cosa mi condiziona la vita :-)
Cavalier Amaranto ha detto…
Io ho un rito, inteso sia come consuetudine che come atto che propizia il ricordo, un poco come il giorno dei morti in cui molti si recano al cimitero.
Per riallacciare un contatto con i defunti e ricordarci la nostra caducità.
Sul mio viso troverai presente sempre o la barba oppure belle basettone curate.
Le taglio solo una volta ogni anno in memoria di un mio caro amico morto nello stesso giorno in cui decisi di portare questo vezzo.
OrsaBIpolare ha detto…
Il mio è quello di comprare una di quelle piccolissime piantine rigorosamente grasse ogni volta che nella mia vita si verifica un grande e significativo cambiamento, non ho idea di come e perchè sia nato ma ormai non riesco più ad evitarlo.
É un po' però che non ne compro...:(

So long, and thanks for all the fish ;)
Cirano ha detto…
scrittore di culto per mia moglie.....io non sono riuscito a leggerlo, mi sono fermato alle prime pagine.
Cri ha detto…
I miei figli hanno letto il libro comprato da me; io ho solo visionato spezzoni del film (che presumo essere tutt'altra e probabilmente ignominiosa cosa, ma con attori protagonisti niente male, caratteristi con una solida tradizione, o che poi hanno intrapreso una carriera interessante. Ops, sto divagando)
A proposito di libri, il mio rito è quello di portarmene qualcuno appresso ovunque io vada, al lavoro, in viaggio, in giro per la città. Poi magari non li apro nemmeno, ma devo sempre, sempre averli con me. Mi sono di grande compagnia.
Minerva ha detto…
@Xtc: decisamente inquietante, concordo! :-D

@Cavaliere: molto toccante, posso ben capirti. La tua sensibilità è sempre molto profonda.

@Orsetta: maccheccarina, allora vedi che qualcosa di cui ti prendi cura già ce l'hai? Ok, ti piace vincere facile, però meglio una piantina grassa del nulla :-)

@Cirano: capita :-)

@Cri: anche io, porto sempre un libro a spasso, o almeno a prendere un po' d'aria - diciamo così ;-)
Mauro ha detto…
io giro da più di dieci anni con una copia dei "nutrimenti terrestri" in borsa