Conversazioni surreali della domenica mattina
Un giovane stamane ha suonato al citofono - passava nelle case a vendere Lotta comunista. Erano le 9.40 e, mezza addormentata, gli ho aperto senza discutere: mi fanno sempre un po' tenerezza, questi sognatori che la storia ha sconfitto eppure ancora combattono e s'impegnano in questo mondo che non li considera più. Di qui a comprargli anche Lotta comunista, però, ce ne passa.
Suona alla porta. Ha un aspetto da bravo ragazzo - il giornale non m'interessa, ma penso che un po' di ferma gentilezza (così da non fargli perdere tempo ma dimostrargli comunque che rispetto le sue convinzioni), possa essere atteggiamento apprezzato.
Io: "Mi dispiace, non sono interessata".
Lui: "Posso chiederle perché?".
Io: "Perché sono anarchica fino nel midollo delle ossa".
Lui: "Ah... Ma guardi che anche noi non siamo d'accordo con quelli che stanno in Parlamento".
Ecco, qui comincio a diventare nervosa ed è il momento in cui ci si deve 'sganciare', con fermezza ma gentilezza - altrimenti s'apre una discussione che non finisce più e poi so che m'arrabbierò con me stessa per avergli aperto la porta e dato la possibilità di parola.
Io: "Ahem... Guarda, non ci siamo capiti: al di là dell'obiettivo finale, che per me sta nella dissoluzione dello Stato, sono proprio le prassi a essere diverse: voi siete per la democrazia rappresentativa e la dittatura del proletariato, io sono per isole di autogestione a democrazia diretta che diventano arcipelaghi".
Non so come mi sia venuta così bene, il caffè non è ancora entrato in circolo, non dovrebbe ancora avermi attivato i neuroni.
Lui: "Ahem... Vedo che lei è molto convinta... Buona giornata".
Non so se abbia capito ciò che intendessi o se più semplicemente m'abbia preso per una squilibrata. Questo è l'effetto che gli anarchici fanno a molti, e sta bene lo stesso - d'altronde "La credenza che la realtà che ognuno vede sia l'unica realtà è la più pericolosa di tutte le illusioni" (Paul Watzlawick).
Commenti
Questo ragazzo non è stato troppo insistente, io l'anno scorso ho litigato con dei leninisti (onestamente, Lenin? LENIN? quanta ignoranza storica ci vuole per definirsi 'leninisti italiani'?) davanti alla facoltà perché insistevano che partecipassi alle loro riunioni..
- chi è?
- il giornale comunista...
- scusa, quale giornale comunista?
- lotta comunista! mi apre?
- (come se ci fosse solo quello!) no!
Riporto questo perché quello che tu hai detto al giovane è, secondo me, molto più marxista della sua "Lotta comunista". Ripeto: secondo me.
Infine, ora che ci penso, quasi quasi anch'io la domenica mattina è bene inizi ad andare a suonare i campanelli della gente, con un giornale diverso però: Lotta Esistenzialista. Vieni con me che si va insieme?
@angie: eh! capisco! :-)
@Inneres Auge: gli si è materializzato un punto interrogativo in mezzo alla fronte, povero ragazzo :-(
@Luca: apprezzo molto il tuo "secondo me" con cui sottolinei il tuo punto di vista ;-)
Conoscendo abbastanza il pensiero marxista - approfondito nel mentre che m'ero già letta libri e mi stavo vivendo da un tot situazioni libertarie/anarchiche - la mia interpretazione è molto diversa, specie per le prassi e alcuni del valori fondanti, che proprio non mi vedono d'accordo. Ma non vorrei aprire un dibattito politico-filosofico su quello che era semplicemente un raccontino senza pretese d'un evento strano della domenica mattina.
Sicuro che vengo con te a distribuire il giornale esistenzialista - togliamo però la parola 'lotta' e mettiamone un'altra, e troviamo le risorse per distribuirlo gratis, ok? :-D bacio, un'ottima giornata a te! :-)
Questo delizioso racconto mi riporta indietro nel tempo, ricordi dolcissimi legati alle domeniche che ho trascorso a casa di una zia che viveva a Roma; lei comprava sempre il giornale e non perchè fosse comunista; li conservava ordinatamente insieme a Famiglia cristiana ed ad altre riviste, lei cattolica sui generis, come "testimonianaza di pensiero".
Questi rituali domenicali sanno di un tempo che odora di polvere, di macchine da scrivere, di sigari fumati in sezione, di ciclostile. :-)
@Ginevra: incredibile tua zia, che atteggiamento lungimirante e pluralista. E hai ragione sui rituali domenicali, sono una delle cose che ho perso in questi ultimi due decenni e che mi manca di più :-(
Dispiace che una persona emetta giudizi e si lanci in un'invettiva senza cautela e senza sapere nulla di un'altra e della sua competenza (che c'è, ma questo non è un blog di filosofia politica sulla quale non ho piacere - tanto meno - di sprecare le energie in un confronto con persona che non ha orecchie per alcun dissenso, manco se debitamente fondato/documentato al di là di ciò verso cui specificamente la sensibilità degli interlocutori è più affine).
Dispiace verificare la mediocrità di una persona che sparla/denigra un'altra in spazi terzi - senza possibilità quindi di contraddittorio a meno di non venirne avvisati - mettendo probabilmente in imbarazzo altri che nulla c'entrano.
Spero sia abbastanza per non vederti più qui. Hai confermato in pieno le peggiori sensazioniespresse nella mia risposta al tuo precedente commento. Quindi questo è l'ultimo che ti pubblico - anche perché sei riuscito a offendere non solo me ma pure le persone che lo frequentano e sai... è un po' troppo anche solo per decidere di prestarti ancora ascolto ;-)
Io sono comunista ma quel giornale proprio non si può leggere...
La carogna peggiore a tal proposito è Sassicaia, che in un commento mesi orsono mi scrisse che una volta si vestì così a carnevale, camminando con una copia di quel giornale sotto il braccio e rompendo le scatole ai presenti con discorsi interminabili che cominciavano con "cioè, nella misura in cui..." :-D
Credo che alla fine le classificazioni lasciano il tempo che trovano - ognuno ha la propria esperienza concreta e quindi legge in base a quella le teorie, le ideologie e i movimenti: nutro però un certo fastidio per chi da 50 anni non è presente in contesti istituzionali perché sbattuto fuori nel tempo da qualsiasi schieramento/partito e spaccia invece la cosa per scelta intenzionale di fronte a chi quella scelta l'ha fatta intenzionalmente dalle origini della teoria politica in questione.
Con quella risposta speravo proprio solo di bloccare lo sviluppo di una conversazione e sì - forse come ha detto in modo molto maleducato (cosa cui non sono abituata) Popinga qui sopra - fossero stati più svegli avrebbero reagito per lo meno indignandosi (poi li avrei affossati e la volta successiva non avrei proprio aperto, ho dei problemi con ipocrisia e violenza/invasione degli spazi e dei tempi altrui). Non so però quanto chi legge un giornale che ancora vede gli operai come quelli di Gaber abbia la velocità di riflessi dalla sua.
D'altra parte fa piacere che vi siano persone che ricominciano a fare qualcosa, dopo anni di morte della partecipazione politica. Stamane sono pure passati dei ragazzi sedicenti di "Autonomia operaia" - esistono ancora, sono redivivi pure loro? - a portare un qualche altro giornale. Ho aperto (tanto apro a tutti, sono libertaria e poi fuori fa freddo!) ma per fortuna stavolta si sono fermati all'inquilino del piano di sotto. Va da sé che con dei credenti di qualsivoglia religione sarei molto meno gentile - forse aprirei sempre, ma poi farei loro del male...
Un dinosauro antidiluviano (è un ossimoro?) stampato col ciclostile e venduto porta a porta a suon di anti-imperialismo e giustizia proletaria (proletaria??? in un paese a natalità zero). Non so, se penso che in questo momento storico basta un click perché un'idea possa trovare la via per raggiungere milioni di persone, mi sa proprio di una cosa fuori dal tempo
Riguardo le modalità di diffusione di idee/proposte, concordo con te - pur se, come tu ben sai, io sarei ancora lì con ciclostile, macchina foto analogica e radio... Ah, l'odore del giornale fresco di stampa, che droga! :-D