La propria identità, e il raccontare storie
Amo le persone che mi raccontano storie - ma non storie inventate, non favole, non menzogne. Storie come aneddoti, come ricordi, come momenti di vita. Il piacere che mi dà ascoltarle è pari alla condivisione del sesso più intimo e complice, o a quella del pranzo più saporito e gustoso. Minerva di storie ne ha tantissime. Ha quelle personali di lutti, malattie, violenze, e poi inquietudini, pacificazioni e nuove prospettive da lì originatesi. Ha quelle abituali della vita con studio, lavoro, relazioni - che, pur se solo sue (e non potrebbe essere altrimenti: ognuno declina a modo proprio i medesimi 'riti di passaggio'), lei vede d'una noia intollerabile e pertanto, appena può, fugge. Infine ha quelle che derivano dai suoi interessi letterari (ovvero i racconti di altre persone vissute prima di lei), e dai viaggi e dagli incontri che le sono accaduti per strada. E ama raccontarle - queste storie - non per autocelebrazione, ma per dare accesso ad altr...