Persone, Persone, PERSONE, queste che sono MORTE!
Infinitamente lontana dalla retorica di queste ore, riporto una riflessione da Fortress Europe segnalatami da Brigida, che restituisce bene il mio sentire, il mio dolore, la mia rabbia. Persone, queste che sono morte: non migranti, e tanto meno clandestini. Persone. Ovvero - ciascuna - un insieme di esperienze uniche di vita, di storie, di sogni, di affetti, di speranze. PERSONE . Persone che conducono un'esistenza esattamente con i nostri stessi problemi, con le nostre stesse incertezze, con amici e famiglie che le sostengono, con decisioni enormi e slanci di coraggio, e lo sfondo del terrore di perdere tutto, compresa la propria vita - proprio come noi. E chiunque affermi il contrario, o è fuori dalla realtà, o è in spaventosa malafede. Le foto dei sacchi di morti in fila sul molo di Lampedusa, le ho già viste due volte. Ma non era l'Italia. Era la Libia, era la Siria... Ed erano i morti dei bombardamenti abbandonati sui marciapiedi davanti agli ospedali di...