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Visualizzazione dei post da maggio, 2014

Crisi|persona-sistema|cambiamento

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  "There’s no challenge without a crisis. Without challenges, life becomes a routine, in slow agony. It’s in the crisis where we can show the very best in us. Without a crisis, any wind becomes a tender touch. Let us work hard instead. Let us stop, once and for all, the menacing crisis that represents the tragedy of not being willing to overcome it." (Einstein). La citazione sopra mi arriva stamane da Brigida, e mai avrebbe potuto meglio intercettare il mio sentire del periodo. Quando siamo esposti a qualcosa di diverso da quello che è il nostro modo di vedere/sentire/pensare abituale, il rapporto che instauriamo con questo si riduce a sostanzialmente due possibili risposte: rifiuto e accoglienza. Il rifiuto è risolutivo: alziamo un muro, lo teniamo fuori, non ce ne facciamo toccare in alcun modo, così da rimanere identici a noi stessi, all'immagine che abbiamo di noi, o a ciò che vorremmo essere. L' accoglienza , invece, è più

Quando Matteo suona...

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... hai la sensazione di tornare a casa, alla tua infanzia, alla tua adolescenza - eppure ormai sei adulto! Però lui ti concede di indugiare un po' nell'amarcord ;-) Quando Matteo suona chiudo gli occhi, ascolto, ed è come quando all'università fumavo, mi distendevo sul letto ad ascoltare musica, e di lì vedevo immagini e viaggiavo nella mia stessa mente. Quando Matteo suona riconosci alcuni accordi e passaggi, e poi ti sorprende con variazioni curiose che ti portano un po' più in là l'anima. Quando Matteo suona usa qualsiasi strumento - una chitarra, un metallofono, anche un sacchetto di plastica - con tal naturalezza che anche a te sembra tutto facile, tutto possibile. Quando Matteo suona, la complessità con cui gioca confluisce in una musicalità semplice, lieve e incantevole. ["Papà, mi suoni quella bella ?" - gli chiede la figlia risolvendogli per sempre il problema dell'estetica musicale] Quando Matteo suona, suo

Sesso orale (nuovamente, sì, nuovamente) ;-)

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Ché poi la prima cosa che penso quando m'immagino il farlo, è la scena della gentile e affettuosa dottoressa che un attimo prima di sottopormi all'ennesima gastroscopia mi tirò in disparte e mi disse sottovoce "le insegno un trucco per respirare col naso visto che per 20 minuti non potrà farlo con la bocca", ricevendone in cambio un'occhiata di superiorità e un grande sorriso in cui potè leggere perfettamente: "sorella, lascia perdere, già so da anni" ;-) Poi mi viene in mente quando periodicamente gli psicologi si pronunciano in merito e io tiro loro  martellate sulla testa . Infine penso all'espressione che fate quando ci leccate che dice chiaramente: dio-quanto-è-buono-questo-è-il-paradiso-in-terra-lasciatemi-morire-così-ve-ne-prego. In ogni caso, è primavera, abbiamo ormoni ed endorfine che ci girano dentro a casaccio, incrociamo titoli tipo " Del leccare la figa, properly ", scritti deliziosamente e con istruzi

Modelli di relazioni sentimentali: che fare?

Camminavo sulla passerella pedonale, finalmente ricentrata e abbastanza serena, e camminare mi fa sempre girare bene la mente. E infatti l'illuminazione è arrivata di colpo, per cui mi sono fermata e mi sono detta "Scema, sei un'antropologa e, malgrado ciò, in tutti questi anni non ti sei accorta dell'ovvietà più importante e condizionante la tua vita affettiva, relazionale e sentimentale". Perché le relazioni che intrattengo con gli altri sono sempre più faticose per me e per tutti, e tendo a vedere come foriere di felicità profonda e duratura per tutti le mie convinzioni - qualora anche gli altri si liberassero da tante paure, sensi di colpa, pensieri castranti - senza rendermi conto che anche i sogni e l'immaginazione, ammesso che pure li abbiamo avuti simili in altre fasi della vita (e di fatto a me viene detto spesso che sono un'ingenua, una sognatrice, una romantica quando proprio non mi si definisce 'infantile' per il continuare a cred

Non ho mai dovuto pagare una donna per farci sesso insieme, e mai lo farò!

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"Non ho mai dovuto pagare una donna per farci sesso insieme, e mai lo farò!". Alzo gli occhi al cielo e sospiro. Qual misto di ingenuità e arroganza mi tocca periodicamente sentire - è un refrain - da molti uomini quando si discute dell'argomento 'relazioni sessuali avute nella vita'. Chiaro, ciascuno vuole allontanare da sé l'immagine di 'miserabile' che s'accompagna all'idea di dover tirare fuori del denaro per la realizzazione di un bisogno (o un desiderio) che nelle nostre menti dovrebbe essere libera, gratuita e vissuta con piacere e passione da entrambe le parti. Però, di fatto, la vostra Minerva è sempre più urtata da questi atteggiamenti, che - a suo avviso - sono veramente riduttivi rispetto alla complessità in cui hanno luogo concretamente le relazioni uomo-donna. Mi spiego. Di fatto, la distinzione tra ciò che - nelle relazioni umane - è 'prestazione a pagamento' o 'dono gratuito' è, a ben

Iene

Dici che uno si innamora, pensa sia la persona della sua vita, cambia completamente il suo modo di essere perché è felice, gli capita una famiglia ed è felice pure di questa, e dell'impegno e del tempo che vi deve dedicare. Poi lo cose s'incrinano - al punto tale che mantenere quel sistema diventa un equilibrio di enormi fatiche e poche ragioni, pur se a tratti intense, di felicità - con pezzi enormi (a livello fisico, a livello affettivo, a livello personale) che mancano e che, viste le premesse attuali, non torneranno. Tutta una vita così nell'attesa della pacificazione della vecchiaia e quindi della morte. E, di qui, tanta freddezza e solitudine che si va a cercare altrove di bilanciare, ma non avendo neanche il tempo di costruire - neanche un minimo decentemente, neanche un minimo 'umanamente' - questi rapporti dell'altrove. Tu non sei un uomo a metà che può dare piacere a un'altra persona per un tempo limitato, a pezzettini, solo per gioco. No,

Io dormo da sola

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Io dormo da sola. Il sonno è sacro - se non dormo abbastanza il giorno dopo sarò una iena, quindi il mio riposo lo difendo con le unghie e con i denti. Inutile che mi dici "è così bello dormire abbracciati, sentire la curva del tuo corpo contro il mio, tenerti per mano, cingerti col braccio". "No, no, no, e poi ancora no!". E' un fastidio inenarrabile - una ragione di rabbia feroce e, di qui, d'odio. Se qualcuno interferisce con il mio corpo non riesco a prendere sonno, né a dormire - il corpo altrui, il suo respirare, il suo voler stare in una qualche relazione col mio e con me è un elemento di disturbo che non mi 'pacifica', bensì mi rende isterica. Te lo spiego con le buone - queste... - perché tu non la prenda come un'offesa personale quando ti manderò via nel pieno della notte, oppure (mossa da umana comprensione) ti lascerò stare nel mio letto, ma prenderò il cuscino, una coperta, e andrò a dormire sul divano.