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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

L'urlo

Questo pezzo l'ho scritto in questi giorni pensando a una persona in particolare, della quale non mi sono riuscita a prendere cura come m'aveva chiesto, a suo modo, e come avrei voluto fare. Nello stesso tempo, però, è per tutti coloro che a un certo punto della propria vita hanno deciso di tirare i remi in barca e di non credere più in ciò che potevano essere le premesse della più assurda felicità - cose quali la sincerità, l'autenticità, se stessi, il proprio valore, i propri sogni e desideri e tante altre che elencarle tutte mi è impossibile. E' il mio urlo di impotenza nel non riuscire a convincervi che non c'è nulla di cui avere paura, e che - qualsiasi cosa accada - andrà comunque tutto bene. Abbiate pazienza, ho bisogno di buttarlo fuori. Non potevo stare a guardare mentre smarrito e terrorizzato mi annunciavi la tua definitiva rinuncia a te stesso e alla vita. Parlavi in modo sterile e impostato - come se ti stessi riferendo a qualcun altro e non a

Ossa [racconto]

"Sai che alla fine tu sei l'unico che, di tutti, m'ha amata nel modo giusto?". "Che vuol dire nel 'modo giusto'?". "Vuol dire 'giusto' per me, per come sono fatta, per ciò che mi sta bene e ciò che no". "Ne sono contento". "Vuoi sapere perché dico questo e cosa significhi 'giusto' per me?" "Non necessariamente, ma tanto me lo dirai lo stesso, no?". E ride. Mi fa venire una voglia di prenderlo a schiaffi quando fa così! Sa perfettamente come darmi sui nervi, e ottiene sempre questo risultato senza alcuno sforzo - lui che è spontaneo, sicuro di sé e inno vivente all'amor proprio. "Il 'modo 'giusto' per me è che quando mi hai voluta c'è sempre stato amore, non mi hai mai preso in giro fingendo che fosse meno di questo. Il modo 'giusto' è che quando mi hai vista stare male o avere bisogno ti sei sempre preso cura di me, ma senza perdere te stesso, n

Inside my head

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Ti raccontai un sogno: ero in una stanza piena di caramelle colorate di tutte le forme, le consistenze e i gusti. Erano sparpagliate ovunque, e ci avrei potuto nuotare dentro, tante erano! E c'era uno scaffale trasparente, di quelli nei quali si tengono le caramelle, a tutta altezza lungo una parete sino al soffitto. E nel sogno io, da sparpagliate com'erano, le mettevo a posto una a una nel proprio contenitore distinguendole per tipologia, così come si sarebbe fatto in qualsiasi negozio serio. Tu, che ti dilettavi a interpretare i sogni (ma mai una volta che prendesti in considerazione i tuoi dopo avermi reincontrata, così chiari che pure una bambino di 5 anni ne avrebbe capito il significato, eh!), mi dicesti che le caramelle erano tutte le cose appassionanti che avevo fatto, che ancora facevo nel presente e di cui era composta la mia vita, e che - evidentemente - era arrivato il momento di fare ordine e di 'mettere le cose a posto', di tenerle 'sotto con

Vedere e far vedere

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"Ormai restano poche immagini. Osservando il panorama da qui, si vedono solo edifici, le immagini non sono più possibili. Bisognerebbe cominciare a scavare come un archeologo con una vanga per riuscire a trovare qualcosa da questo paesaggio offeso. Io non mostro mai questo genere di cose. Oggi ci sono pochissime persone in questo mondo che lottano per trovare immagini adeguate. Abbiamo assolutamente bisogno di immagini adeguate alla nostra civiltà e ai nostri bisogni più profondi. A volte è necessario affrontare una lotta dura per ottenerle. lo non mi lamenterei mai di dover scalare una montagna alta 8.000 metri per trovare delle immagini pulite, chiare e trasparenti. Qui non c’è più niente. Bisogna cercare bene, andrei anche su Marte o Saturno con un’astronave per trovarle." [Werner Herzog, Tokio-ga , 1983]

Le braccia del manichino

Passo accanto a un negozio d'abbigliamento in un centro commerciale e mentre la commessa sta servendo clienti in uno spazio ristretto, ma ben organizzato, mi colpiscono due braccia con le mani affusolate e le unghie laccate di un manichino - evidentemente di sesso femminile - per terra, una a fianco all'altra, vicino a un appendiabiti. Le guardo tristemente, e il mio sguardo viene colto dal mio accompagnatore. Continuando a camminare lo prendo sottobraccio e lui mi sorride affettuosamente. "Dici che è tanto stupido che mi dispiaccia per quel manichino? Che mi tocchi tanto che quelle braccia siano lì, buttate per terra, come inanimate?". "No, ma non te la devi prendere se non tutti sentono le cose come te". "Perché non me la dovrei prendere? Come si può vivere senza questo modo di sentire le cose ?". "Non tutti le sentono, e anche chi le sente può non dare loro importanza e vedere altro come prioritario". "Cosa c'è

Warning (vi avverto per tempo e mi porto avanti coi lavori)

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Leggete sino alla fine, ché in fondo ne butto là un paio di mie. Siete invitati nei commenti a fare altrettanto ;-) Quando sarò vecchia mi vestirò di viola con un cappello rosso che non mi entra e non mi dona. Spenderò tutta la mia pensione in brandy e guanti estivi e sandali di raso e poi dirò che non abbiamo i soldi per il burro. Mi siederò per terra sul marciapiede quando sarò stanca mi ingozzerò di assaggi nei negozi e farò scattare i campanelli di allarme. Farò scorrere il mio bastone sulle ringhiere e mi rifarò della sobrietà della mia gioventù. Uscirò in pantofole nella pioggia e raccoglierò fiori nei giardini degli altri E imparerò a sputare! Si possono indossare terribili magliette e si può ingrassare Si possono mangiare tre libbre di salsicce tutte in una volta oppure solo pane e sottaceti per una settimana, e collezionare penne e matite, e sottobicchieri delle birre, e cose nelle scatole. Ma adesso dobbiamo indossare vestiti che ci tengono asciutti, e pag

Ridere ancora come folli, ebbre di vita...

Era faticosa nelle sue argomentazioni, a volte, ma la sua volontà di rendere comprensibili le cose più complesse, insieme alla sua inclinazione serena al casino e al lasciarsi andare all'imprevisto - a vivere malgrado la sofferenza che si poteva provare per ragioni, come nel suo caso, anche molto concrete - ti facevano venire voglia di cercare lo stesso di starci dentro. E giocare con lei. Così che in questo momento, mentre scrivo con le lacrime agli occhi, rido da sola come una scema, immaginando lei stessa ridere: cercando senza trovarla una immagine che accompagni questo post, ho appena scoperto che XTC non è solo il sinonimo di 'ecstasy' (che mi sembrava essere la sua attitudine verso la vita), ma anche il codice che identifica nell'Atlante Linguistico Mondiale la lingua katcha-kadugli-miri parlata da 74.000 persone in Sudan. Voglio dire: la lingua katcha-kadugli-miri ! Come può essermi sfuggita per tutto questo tempo?! :-P Mi è stato detto che da qualche

Scatole

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Benvenuto nella stanza dei ricordi benvenuto nella stanza dei miei ricordi tra scatole di cartone marroni che sanno di viaggio, d'abbandono, di mai più. scatole che contengono ricordi ammucchiati uno sull'altro scatole che accolgono momenti che non torneranno. scatole per metterci dentro com'eri com'erano i suoni e i colori, e come erano gli altri. tengo tutto qui vicino a me, stretto, per paura di perdere l'appartenenza a qualcosa che è volato via. ( Scatole , CGB)

Bastarde senza (ancora senza, ma noi gliel'auguriamo) gloria

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Ben sapete quanto la vostra Minerva ami la poesia, così che non vi stupirà ch'ella, l'altra sera, sia andata ad ascoltare un reading di presentazione di un'antologia sul tema dell' invettiva dal titolo Bastarde senza gloria in compagnia della sua amata amica e complice Luce . Il libro - facciamo che dirla subito tutta - è una raccolta di testi di nove poetesse italiane molto diverse tra loro e Sartoria Utopia , l'editrice che lo pubblica, è stata fondata da due di loro e ha la specificità di realizzare libri interamente prodotti a mano. Per tal ragione la tiratura è di poche centinaia di copie per volta, ma vi sorprenderà sapere che il costo è decisamente contenuto per un progetto del genere, dato che il prezzo d'una copia è di €20. Se quindi volete farvi un regalo, o farlo a qualcuno/a che ami la poesia, io ho letto e ascoltato quello che l'antologia contiene e posso assicurarvi che quei soldini li merita tutti e ancora sono pochi... In

La propria identità, e il raccontare storie

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Amo le persone che mi raccontano storie - ma non storie inventate, non favole, non menzogne. Storie come aneddoti, come ricordi, come momenti di vita. Il piacere che mi dà ascoltarle è pari alla condivisione del sesso più intimo e complice, o a quella del pranzo più saporito e gustoso. Minerva di storie ne ha tantissime. Ha quelle personali di lutti, malattie, violenze, e poi inquietudini, pacificazioni e nuove prospettive da lì originatesi. Ha quelle abituali della vita con studio, lavoro, relazioni - che, pur se solo sue (e non potrebbe essere altrimenti: ognuno declina a modo proprio i medesimi 'riti di passaggio'), lei vede d'una noia intollerabile e pertanto, appena può, fugge. Infine ha quelle che derivano dai suoi interessi letterari (ovvero i racconti di altre persone vissute prima di lei), e dai viaggi e dagli incontri che le sono accaduti per strada. E ama raccontarle - queste storie - non per autocelebrazione, ma per dare accesso ad altr

Mantenere la posizione

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Potente la storia di Erdem Gunduz che arriva in piazza Taksim a Istanbul, si ferma davanti al ritratto del padre della Turchia laica Atatürk e sta semplicemente lì in silenzio - lo zaino a terra, le mani lungo i fianchi, senza compiere un solo movimento - nevvero? E di lì, in varie città della Turchia e del mondo altri lo imitanto - correndo nelle piazze per poi rimanere fermi e in silenzio per ore. Un paio d'anni fa scrivevo su Metilparaben alcuni post in cui parlavo del potenziale rivoluzionario del mantenersi stabili nelle proprie posizioni (non però quella 'stabilità' frutto del non ascoltare le opzioni altrui, del non soppesarle adeguatamente e del non cambiera idea se le trovassimo migliori delle nostre, ché questa sarebbe mera ottusità), con limiti fissati a protezione di sé (un sé autentico, consapevole, lucido, coraggioso e libero: ovvero una persona completa, vera e coerente) imponendo in tal modo ad altri - di converso - il dover in qualche modo ada

Come fare per essere grande quanto - e appartenere a - l'universo?

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Sottotitolo: Provateci voi a vivere nella finitezza umana avendo un ego grande quanto un cocomero . [....preparatevi, ché vi prendo per mano e vi porto nel mio delirio :-) ] C'è un'aiuola in uno spartitraffico all'incrocio tra il corso e la via. Vi sono stati gettati semi di fiori di campo, e questi sono cresciuti in un ordine casuale e spontaneo sostenuti da flebili steli color ocra, in colori che alternano il rosso, il rosa, il giallo e il bianco, in forme diverse ma tutte di grande bellezza e delicatezza. Di fronte un'altra aiuola, con un rododendro grande, fitto e forte dal quale s'apre una quantità immensa - ordinata e perfettamente equilibrata - di fiori violacei. Io: "Sono in delirio di onnipotenza, avrei voglia di non so neanche cosa - ma di qualcosa di grosso, inaudito, un qualche delirio che mi torni a riempire la vita. E lo cerco, questo qualcosa di enorme che mi pacifichi, ma non lo trovo". Lei: "Senti, la tua vit

Kintsugi (riparare con l'oro)

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Il kintsugi (金継ぎ), o kintsukuroi (金繕い), letteralmente "riparare con l'oro", è una pratica giapponese che consiste nell'utilizzo di oro o argento liquido per la riparazione di oggetti in ceramica. Ogni ceramica riparata presenta un diverso intreccio di linee dorate unico e irripetibile, per via della casualità con cui la ceramica può frantumarsi.  La pratica intende inoltre trasmettere il concetto filosofico che quando qualcosa ha subito una ferita e ha una storia, diventa più bello. (grazie a Chiara Merlo per la segnalazione)

Continuo a stare con gli anarchici (e non è 'martirio', né 'utopia')

Un'altra cosa che mi è stata detta ultimamente è che io avrei una spiccata tendenza al 'martirio', affermazione cui ho risposto: "forse, d'altronde arriviamo tutti da questa maledetta cultura cattolica". La giustezza di entrambe le considerazioni, però, non mi ha convinto neanche nel momento stesso in cui io e il mio interlocutore le abbiamo scambiate. Non vivendo nei libri sul pensiero anarchico, ma esperendone la concretezza nell'azione, spero mi scuserete se non articolo un discorso dotto pieno di citazioni in ciò che vi sto per dire. Essere anarchici e/o utopisti (ché le due cose non vanno a braccetto più di quanto non vadano a braccetto pure comunismo+utopia, visti i regimi cui ha dato luogo l'applicazione concreta di quella prospettiva) non significa essere 'martiri'. Nel pensiero anarchico il sacrificio di sé è una solenne menata. Ma c'è sicuramente una cura degli altri estrema, e non potrebbe essere altrimenti, perché - se

La notte della felicità

Ho ritrovato per caso questo pezzo che scrissi esattamente due anni orsono. Non provo le medesime sensazioni d'allora, in questo momento, ma - in mezzo a tanta devastazione di tutti noi per mille ragioni - credo che ci meritiamo cose pure, immediate, dirette, e semplicemente 'belle'. E questa piccola nota senza pretese credo che un po' lo sia. Spero vi faccia bene al cuore. Buona notte. Così capita che hai una notte davvero felice (ne hai tante, in realtà, ormai - ammettilo). Passata in compagnia di gente un po' guascona ma che ha competenza, professionalità e piacere in ciò che fa. Poi incontri care amiche passate di lì per caso, e altrettanto casualmente uomini che non hai mai smesso d'amare sul serio. E ti permetti battute spontanee in libertà quali "stasera fa troppo caldo per sucarci le tue cazzate, scusa" indirizzate a persone comunque pure di cuore e di sguardo verso questa società e la vita, in compagnia di altri che ne ridono di

Once upon a time :-D

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  C'era una volta... Un principe chiese a una bella principessa: vuoi sposarmi? la principessa disse NO e visse felice per il resto della vita e viaggiò nel mondo e conobbe persone interessanti e imparò cose nuove ed ebbe relazioni con ragazzi carini e nessuno pensò che fosse una puttana, e sempre mise se stessa come priorità e andò a concerti rock e nessuno le disse mai "và a farmi un sandwich" e mantenne il suo appartamento e le sue scarpe e nessuno la tradì, e tutta la sua famiglia e i suoi amici pensavano che fosse meravigliosa e fece un sacco di soldi, e l'asse del water fu sempre abbassato (come si suppone che debba stare). FINE.

E noi continuavamo a danzare (anche se c'era la guerra)

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Continuavamo a cliccare 'mi piace' su stupidi status Continuavamo a postare foto dei nostri bambini - quelli avuti senza pensare e senza curarci del loro domani Condividevamo virtualmente video, musiche, poesie, cuoricini e sorrisi Passavamo ogni sera al bar - sprecando il tempo delle nostre vite in chiacchiere insulse sul più e sul meno, approfittandone per lamentarci Ridimensionavamo i nostri sogni, auspicando la sopravvivenza e cercando mortificanti alternative bucoliche alla violenza che subivamo quotidianamente Pur di sopravvivere - in qualche modo. E là fuori c'era la guerra, che arrivava con corrispondenze su media laterali E ci sentivamo buoni a cliccare su 'condividi - ci sembrava l'unica cosa che ormai potessimo fare Perché la violenza era troppa - troppo continua, troppo articolata Ci circondava completamente - la polizia armata e i governi di stati ormai totalitari contro i cittadini inermi Gli uomini contro le donne, gli autoctoni contro

Quell'insensibilità che deriva dalla delusione nei confronti della vita

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Traducendo non letteralmente parte di questo testo, e rimontandolo, è venuto fuori come sempre l'ho sempre 'sentito' io. Nella sua tristezza mi sembra comunque bellissimo. Insensibile (privo di percettività) Mi sono stancato di essere ciò che desideri io sia Sentendomi così sleale (verso me stesso) , perso sotto la superficie Non so cosa ti aspetti da me mi tieni sotto pressione perché mi metta nei tuoi panni - (siamo bloccati nella risacca). Ogni passo che faccio è un ulteriore errore nei tuoi confronti. Non vedi che mi stai soffocando Tenendomi troppo stretto, spaventato dal perdere il controllo Perchè quello che hai pensato io potessi essere E' crollato esattamente di fronte a te - (siamo bloccati nella risacca). E ogni secondo che spreco è più di quanto mi possa permettere. Sono diventato così insensibile Non riesco più a sentirti Diventato così stanco Così tanto consapevole di quel che che sto diventando Tutto quello che desidero fare

La nostra natura consiste nel movimento

Come Bruce Chatwin, diventa irrequieta dopo un mese nello stesso posto, insopportabile dopo due. Questo alla fine mi vale per qualsiasi posto. E con tempi decisamente più ridotti in alcuni di questi. C'è un quadrato dalle pareti bianche, che fluttua nel cielo terso. Una donna dai capelli neri, a piedi nudi, indossa un vestito stracciato. Sotto la gonna il suo piede insaguinato attraversato da un lungo chiodo che la blocca a terra e dal quale lei cerca di divincolarsi, facendo forza con tutto il corpo, anche a rischio di lacerarsi il piede.

Il contrario di amare

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Combattere per il potere è da perdenti - i vincenti non ne hanno bisogno: lo esercitano e basta

Mi sono sempre tenuta lontana dalle lotte e dalle smanie di potere. Quando le vedevo - sul lavoro - provavo sofferenza e vergogna per chi le praticava, per chi sgomitava, per chi cercava di vincere e 'prendere tutto': io piuttosto me ne stavo fuori e osservavo, o davo informazioni agli altri anche contro il mio interesse personale. Dove questo "non trattenere per me" non significava per forza che fossi generosa, caritatevole, ingenua - piuttosto ho sempre oscillato tra l'idea karmica del bene che ti viene restituito dopo un giro lungo e il bieco menefreghismo per cui so che alla fine il sistema è omeostatico indipendentemente dalle mie azioni - ergo Ei Ja Nai Ka ! (ええじゃないか). Lo stesso quando mi trovo in situazione d'amante, perché anche qui, di fatto, se uno mi prende in quel ruolo già lo vedo come un poveretto cui mi sto concedendo nella speranza d'una sua evoluzione mentale ed emotiva, e quindi l'ipotesi di competizione con un'altra do

Aversi accanto in assenza di gerarchie

A pensarsi e imporsi come 'pigmalioni' o leader in situazioni di dominio si guadagnerà pure un po' di tristanzuolo senso di comando|controllo|potere, ma è una vittoria di Pirro, considerato ciò che si perde: la possibilità di godere tutta la bellezza che deriva dalla condivisione di una situazione pura, assoluta, libera e dall'apertura all'intensità, all'energia e alla felicità esponenzialmente infinita - in cui la competizione è solo per il piacere profondo di stare nel gioco, e di migliorarsi reciprocamente e diventare persone sempre più ricche, forti, sane e luminose attraverso il gioco stesso . IL PRIVILEGIO DI AVERLA ACCANTO di Renzo Arbore “Sono stato innamorato di una grande artista e di una grande donna. E sono stato fortunato, per aver conosciuto una persona eccezionale che mi ha fatto diventare prima uomo e poi artista, una fortuna, lo dico con il cuore a pezzi, che ora pago con il grande dolore che provo. Per lei, che era un dono de

Autenticità (no, purtroppo non sono ancora una bodhisattva)

Non parlare con gli stupidi. Ti portano al loro livello e ti battono con l'esperienza. [io, per quanto mi riguarda, sostituisco il termine 'stupidi' con - di volta in volta - 'mediocri', 'anaffettivi', 'ipocriti' ecc.] Già, vado periodicamente in crisi. Ci vado quando persone che stimo e che sembrano capire qualcosa si rivelano poi piccole e mediocri, dimostrano di non aver mai compreso nulla di ciò che dicessi loro e che pensavo di condividere con loro nelle azioni e nei momenti concreti che si passavano insieme, e infine tirano a distruggermi ( pur di non mettere in discussione se stesse), facendo passare per 'estreme', 'deliranti', 'inattuabili', 'ingenue' e 'immature' quelle che invece per me sono qualità positive che cerco di vivere e attuare quotidianamente ( autenticità, sincerità, onestà, coerenza tra il dire e il fare, determinazione, coraggio, rifiuto di facili ma false soluzioni ) -

Senza titolo.

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C'è chi quando incontra bellezza, passione e vita ne rimane terribilmente affascinato, ma poi - come Mr Hyde - tira a distruggerle perché, impotente, non può crearle a sua volta. Fortunatamente bellezza, passione e vita hanno una resistenza, una forza e un potere superiore al tentativo di controllo, alla violenza, alla mediocrità di qualsiasi Mr Hyde. Qualsiasi lastrificazione di cemento sarà sempre spaccata da una nuova, tenace, incantevole piantina che vi germoglierà sotto.