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Visualizzazione dei post da dicembre, 2013

Auguri di cuore - e sintetiche accortezze per cominciare bene ;-)

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L'anno scorso* vi avevo rivolto i miei auguri attraverso le parole meravigliose di Eleonora Manca, e certamente quelle esortazioni così delicate, eppur intense e appassionate, rimangono le stesse che vorrei ripetervi oggi. Prima di queste, però, mi sembra ci sia da realizzare una premessa che è un po' un salto in un'altra dimensione, un'altra prospettiva, un altro punto di vista con cui guardare alla vita e rapportarsi agli altri. Questo salto consiste nell'abbracciare alcune linee-guida che a mio avviso sono fondamentali per stare meglio intanto con noi stessi, poi con gli altri (anche se questi in prima battuta non lo capiranno, e magari ne rimarranno addirittura sconcertati e offesi) e infine contribuire a cambiare un po' le cose su numeri più ampi. Prima cosa: siate sinceri . Sinceri e onesti. Esprimete ciò che provate, dichiaratelo, che sia bene o male, che sia inquietudine o fragilità, che vi suoni come perversione oppure come la cosa più deli

Rataplan! Rataplan! :-D

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Il tamburino continua a urlare e a rompervi le scatole! Quindi...

La risposta è dentro di te!

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"La risposta è dentro di te - epperò è sbagliata". Ah, la parola salvifica di Quelo, quanto ci manca! Beh, Minerva non è così tanto convinta che le risposte dentro di lei siano sbagliate. A lei sembra che siano più sbagliate quelle che stanno fuori di lei. Così, quest'anno, la sua lista dei desideri sta in tutte cose che dipendono esclusivamente dalla sua volontà, dal suo impegno e dalla sua determinazione - e non da fattori esterni, né da altre persone, né dal destino in generale. Un cambio di prospettiva: vediamo se funziona! E voi? Quali voci figurano nella vostra lista dei desideri? (tanto ormai siamo alla frutta, non è detto che ci sia un futuro, e quindi tanto vale celebrare la vita così come ci rende felici sul momento)

(non) il primo che passa ;-)

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"Se continui a tenere degli standard così alti e a non farti andare bene le cose, ti ritroverai sola, e ritrovarsi da soli non è una bella cosa" - dice lui. Già, mi sa che ha ragione. E potrei andare col primo che passa , a questo punto, tanto - visti i risultati delle frequentazioni scelte sinora col lanternino - uno varrebbe l'altro. E invece no, perché per fortuna quando mi lascio convincere da queste affermazioni così sceme, capita sempre qualcosa che mi riporta a non arrendermi, e pure stavolta ho trovato e ritrovato miei simili così intensi che la loro compagnia di persona per poche ore, o virtuale per una conversazione online, m'ha ripagato della solitudine. Così che sogno solo di stare in qualche posto bello, in spiaggia o in montagna, raccogliermeli tutti intorno con coperte e caldo vino rosso, e condividere storie sentendoci finalmente in pace - allineati a noi stessi pur se disallineati rispetto a questo mondo. PS. Quando avete dei dub

Ho fucking ho.

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Bene. E anche quest'anno siamo arrivati al Natale, e di qui il Capodanno e l'anno nuovo. Mai come stavolta sono circondata da persone che stanno male e non potrebbe essere altrimenti sia per una situazione critica generale, in cui stanno sbriciolandosi a una velocità incredibile tutte le precedenti, poche certezze che avevamo e speranze che nutrivamo, sia per l'ipersensibilità che accompagna coloro che mi stanno intorno, di persona o virtualmente. Che ci volete fare? E' la nostra condanna. E coloro che sentono di più patiscono le feste in modo devastante, un po' perché non si riconoscono nei modelli e nelle false certezze di questa società ridicola, alla deriva e in generale disumana in cui viviamo, un po' perché quando si è veri, lucidi, e si rifiutano facili soluzioni 'anestetizzanti' (dalle droghe alla religione, dai farmaci allo shopping, dal sesso compulsivo al matrimonio ecc.) ci si ritrova soli.  Non vi starò a chiedere i vostri buoni

Piccoli furfanti all'opera ;-)

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S'è, come spesso le accade, persa nei suoi stessi pensieri in cui c'è un mondo migliore di quello fuori, eppur ancora sta lavorando a restituire a quello esterno un po' di cose belle che ha dentro - quindi al momento, e pure in futuro, continuerà a latitare. E come sempre ne ha combinate una sull'altra per rendersi odiosa a intollerabile quanto sente odioso e intollerabile quel mondo fuori - quindi se ne sta pure rintanata nelle sue quattro mura come un'ostrica nel suo guscio - chissà se mai riuscirà a trasformare in perle le schifezze che le arrivano da fuori? Lei ci prova. Nel frattempo - mentre pur piange di solitudine e stanchezza - ride indomita perché ha trovato cose buffe scritte da piccoli genii, e ve le sporge per far sorridere anche voi.

I beni di cui abbiamo bisogno

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Stamane mi sono finalmente decisa a scaricare gli aggiornamenti di mesi dalle centinaia di siti che ho esplorato nel tempo, con l'idea di verificare se vi fossero opere belle con le quali strapparvi un sorriso. Mentre guardavo quelle che ormai ai miei occhi sembrano in gran parte produzioni esasperanti e banali, prive di originalità, spessore, significato, sono incappata in un progetto curioso - di quelli che fanno riflettere con delicatezza sulle nostre vite, e ci riportano a domande essenziali. Così ho deciso di fermarmi, e di segnalarvelo. Qingjun Huang è nato nel 1971 a Daqing, nella provincia cinese di Heilongjiang. Family stuff (Roba di famiglia) è la serie fotografica iniziata nel 2003 su commissione dell'edizione cinese del National Geographic. Il progetto consisteva nel fotografare quattro famiglie in tre province cinesi dell’est e in Mongolia, ma Huang è riuscito alla fine a convincere ben 35 famiglie a posare per lui fuori dalle loro case esponendo t

Oh, cielo! Siamo ancora qui?

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Ormai questo è il mio sguardo... Ieri ho rivisto un mio ex dopo anni, e sono stata ben lieta di una piacevole conversazione con lui mentre si passeggiava lungo la sponda del fiume (no, non ero seduta ad aspettare che 'passasse il suo cadavere': non gli voglio così male) Tra le varie scoperte recenti, gli ho raccontato quella del movimento postporno, che come sapete seguo da lontano non essendo il mio interesse di vita e di ricerca prioritario, e dell'essermi trovata talvolta ad assistere a performance dal vivo dei promotori di tal prospettiva. "D'altronde a te queste cose sono sempre piaciute!" - commenta lui ridendo particolarmente goduto. Sospiro, e poi gli spiego per l'ennesima volta come si farebbe con un bambino di 5 anni. "No, non è che questa cose mi entusiasmino o appassionino. Mi sono indifferenti. Ma possono far riflettere su tante questioni - libertà, assenza di potere e gerarchie nelle relazioni, piacere - chi ancora non ci

Porno mainstream realizzati da donne?

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Sapete bene che non apprezzo il cinema porno - non solo lo trovo squallido per la messa in scena meccanica, priva di calore umano e di sentimento, dell'amplesso, ma decisamente mi annoia. Mi annoia da morire! Per non dire della miseria di una sessualità che riduce a reciproco oggetto d'uso i protagonisti dell'azione. Sarà anche che io non sono mai riuscita a sentire il sesso in questo modo e che per eccitarmi ci vuole un bel po' di fiducia, incanto, e sentimento... Eppure, quando è la mia amica Erika a parlarmene (quella che vedete nella casellina qui a destra del crowdfunding nel suo alter ego Linda Porn ), mi rendo conto che il modo in cui vi lavora lei trova la mia complicità intellettuale, umana e politica - così come in generale sono sempre d'accordo con quell'altra testolina incantevole del post-porno che è Slavina che promuove lo stesso discorso sulla sessualità ( guardatevi questo breve video per capire al volo !). Erika dice

Ahem, sulle modalità del leggere ;-D

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  Voi come leggete? Io di solito alla scrivania, più raramente distesa sul sofa o a letto. Però *mai* ho sperimentato la lettura dei miei libri preferiti mentre 'qualcosa' mi titillava stimolandomi il piacere! Invece è proprio questa la strategia del progetto video/fotografico Hysterical Literature del newyorkese Clayton Cubitt. Godetevi - nel vero senso della parola - le prossime immagini, che per Minerva sono segno di quella complicità monella e divertita tra modella e artista che già lei vedeva nelle pin-up, e che si rammarica sia andata perdendosi nei tempi attuali.... Buona visione!

Narrative contro-egemoniche

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Così chiesi al vecchio: "Allora noi - ricercatori sociali, intellettuali, attivisti culturali o politici - cosa dobbiamo fare? Qual è il nostro ruolo?". E lui rispose: " Cogliere le narrative contro-egenomiche man mano che le vediamo, interpretarle e rilanciarle, facendo loro eco ". Eccola lì, la soluzione che in un istante sintetizzava la scelta del fare certi tipi di ricerca sul nostro essere umani, il nostro senso nello stare al mondo, e la nostra relazione con ciò che ci circonda - nella breve durata delle nostre esistenze. Ché poi le narrative contro-egemoniche (termine apparentemente pomposetto, ma in realtà puntuale per definire un intero discorso) sono semplicemente le storie delle persone comuni che con le loro scelte, il loro modo di vedersi, desiderare, agire e raccontarsi si oppongono quotidianamente alle decisioni che vengono loro imposte dall'alto, da chi le tira a comandare e schiavizzare per i propri fini, e vivono nonostan

Le ragazze del circo (1949)

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Raccolta commissionata da Life alla fotografa Nina Leen nel 1949 sulla subcultura delle ragazze del circo di Sarasota, Florida, considerata “la casa del circo americano”. Immagini per lo più scattate dietro le quinte di giovani e meno giovani donne single, in abiti succinti e per l'epoca provocanti. Forti, indipendenti e agili, si contorcevano in pericolose acrobazie nell'aria. Continuo a dirlo: io in quest'epoca attuale non mi ci ritrovo...