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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

Decrescita e Arte a Torino il 6|12|2011

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Intanto vi segnalo al volo questo, dal sito del Movimento per la decrescita felice di Torino (notare il sottotitolo del medesimo...). "Quando il fare è stato finalizzato a fare sempre di più ha cominciato a distruggere sistematicamente la bellezza. Sia la bellezza originaria del mondo, sia la bellezza aggiunta dal fare bene nel corso dei secoli. Nella finalizzazione del fare al fare sempre di più, il mondo è stato ridotto a serbatoio di risorse e discarica di rifiuti. Per ricavare quantità sempre maggiori di risorse si è distrutta senza rimpianti la bellezza di paesaggi naturali o antropizzati. Per trasformarle in quantità sempre maggiori di merci la superficie terrestre è stata ricoperta di incrostazioni orripilanti di edifici e d’asfalto, i fiumi sono stati trasformati in fogne e riempiti di sostanze velenose, l’aria è stata intossicata di fumi orribili a vedersi e devastanti a respirarsi, sono stati abbattuti boschi secolari. Sarebbe stato possibile perseguit

Corro veloce, e mi difendo (un manuale per un felice equilibrio seppur instabile?)

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"Corro veloce in modo più veloce, corro veloce ma mai abbastanza" - canta un gruppo hc italiano che amo molto, i CGB. Io sto continuando a 'ridurre le necessità' (ma non il piacere e le sue possibili fonti, attenzione!) e occupo gran parte del mio tempo a elaborare strategie che contemporaneamente sono di difesa dalle istituzioni/scelte di chi ci governa e di una società in cui non mi riconosco, di cura di me stessa e di soddisfazione dei miei desideri, e di sopravvivenza perché ovviamente quella devo garantirmela. E mi stanco da morire, nel fare questo e nel correre, ma non mollo un attimo - anche perché mi dà molta più soddisfazione la corsa in sé che il raggiungere una meta: la lotta per la vita contro il mio disequilibrio instabile (causato più dal mondo esterno che da me stessa). Così una ne faccio e mille ne penso, e chi lo sa se muoio prima del traguardo: ma ho come la sensazione che non abbia alcuna importanza (certo, preferirei raggiungere

Gene Sharp, rivoluzioni non violente e orchidee

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Tra i film fuori concorso all'ultimo Festival dei Popoli, ho avuto il piacere di poter assistere alla proiezione di HOW TO START A REVOLUTION , documentario d'esordio del regista inglese Ruaridh Arrow sulla figura e il lavoro di Gene Sharp . Sconosciuto ai più, quest'uomo apparentemente mite e sicuramente modesto, che s'è meritato l'appellativo di "Clausewitz della guerra nonviolenta", è il fondatore dell' Istituto Albert Einstein , organizzazione no profit per lo studio e l'uso di strategie d'azione non violenza nei conflitti nel mondo, nonché l'ispiratore di quelle che i media hanno chiamato con molta superficialità ' rivoluzioni colorate ' - mancando per l'ennesima volta l'occasione di uno sguardo più approfondito alla istanze di intere popolazioni e alle modelità di liberazione non violenta da quelle che nella maggior parte dei casi erano vere e proprie dittature. Il film, finanziato con la strategia del crow

25 novembre. Un sistema di violenza. La violenza del sistema.

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Oggi siamo a 129 donne vittime della violenza maschile solo da gennaio 2011 . C'è chi sta tenendo i conti di una mattanza che in primis accade in famiglia - nella civilissima Italia. Ma a denunciare anche 'solo' uno stupro, oggi - nella 'civilissima' Italia - si rischia anche di venire messe in un centro di detenzione temporanea se straniere : violenza su violenza. Quindi nessuno dica nulla di diritti che le donne avrebbero acquisito, tanto più che poi non vi sono né politica né modelli culturali a sostenerli. Vogliamo parlare infatti della devastazione culturale operata da anni di governo di individui in malafede che ci hanno progressivamente sottratto la possibilità di decidere che fare del nostro corpo (concedendo l'obiezione di coscienza ai medici antiabortisti delle strutture pubbliche, sottraendo fondi alle politiche d'assistenza per le vittime di violenze, depenalizzando chi oggettifica le persone alla stregua di 'merci' ecc.)?

Gioco: 7 Links Project

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Leggo il post e rispondo all'invito di Hobina a una sessione di autocoscienza (ahem...) sui nostri blog :-D [giusto per rompere la tensione di questi giorni e prendere tempo per scrivere altre cose più sensate, in questo momento interlocutorio così pesante per tutti noi]. 1. Il post il cui successo mi ha stupito Tatuaggi: l'unicità del corpo attraverso segni visibili . Quando l'ho scritto era un post senza pretese, per me, invece man mano vedevo che sempre più veniva letto - raggiunto attraverso chiavi di ricerca. Non avendo confronto con i suoi lettori perché questi degli ultimi mesi non hanno commentato, mi chiedo se la ricerca sia per volontà di distinzione del proprio corpo e di sé dagli altri - e quindi davvero 'unicità' - oppure se ricerca di modalità visive di identificazione con coloro che hanno un certo simbolo sul proprio corpo... 2. Il mio post più popolare Autobiografia in musica - ma solo perché è diventato un gioco che ha dato origine a

Incastri (quelli...)

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Quando sono attratta da un uomo (per ciò che dice e per come lo dice, per i suoi modi di fare ecc.), mi rendo conto che - mentre i miei occhi lo esplorano - mi ritrovo a immaginare come sarebbe 'incastrarsi' con lui: mi peserebbe troppo, addosso, o ce la farei a non farmene schiacciare? Oppure al contrario sarebbe così esile che avrei paura di fargli del male io e rompergli le ossa del bacino dovessi stare su di lui? E ancora: se un osservatore esterno ci guardasse, in quel momento, vedrebbe bellezza nel modo in cui si uniscono i nostri corpi? Vi chiedete anche voi queste cose o che altro vi viene da pensare, mentre state 'studiando' una nuova persona che vi attrae?

Un tuffo nell'acqua del corpo femminile

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La serie OmniPhantasmic di Neil Craver ritrae corpi femminili sott'acqua in ambienti naturali. Un lavoro con tale gioco di luci e ambiente naturale pieno d'insidie che m'ha lasciato senza parole, e che mi ricorda il video che accompagna una canzone drammatica quanto tragicamente romantica come Where the Wild Roses grow di Nick Cave e Kylie Minogue, ormai entrata nel nostro immaginario.

Del piacere del baratto

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Tra Minerva e lo shopping non vi è un ottimo rapporto, e di norma questo rappresenta per lei una probabile frustrazione nel momento in cui le manca qualcosa, perché davvero acquistare cose - quando lei ignora tutti i processi produttivi che vi stanno dietro - le pesa profondamente. Refrattaria da sempre all'acquisto di cose di marca, per non parlare dei beni cosiddetti di lusso, Minerva ha imparato nel corso del tempo a difendersi sempre più dal dipendere da strutture che prevedano il ricorso a denaro, alla produzione seriale e alle mode del momento, e predilige decisamente far fronte quanto più possibile alle proprie necessità per il tramite d'un felice baratto :-) Il baratto è lo scambio senza denaro di beni/servizi/competenze. Vi sono già molti che ormai si muovono in questa direzione, negli ultimi tempi, poiché cambiare prospettiva almeno parzialmente su quali siano i propri bisogni/desideri reali - dopo aver riflettuto su ciò che realmente ci fa stare bene - e su

Wild Thing: un film sulla storia del rock da cantare a squarciagola!

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Miei cari, prima di crollare finalmente nel mio caldo lettuccio torno a voi dopo giorni di silenzio - ma prossimamente vi scriverò riflessioni elaborate nella settimana e messe da parte, ben più corpose della presente - con una piccola segnalazione che già so farà morire d'invidia alcuni! Sono infatti reduce dalla visione di Wild Thing di Jérôme De Missolz, una carrellata a partire dalla biografia e dai gusti personali del regista dall'adolescenza all'età adulta su 50 anni di storia del rock, con interviste e/o ritratti di personaggi quali Iggy Pop – vero e proprio fil rouge del film insieme a P-Orridge –, Eric Burdon degli Animals, Pamela Des Barres che ricorda le orge di Jimmy Page e dei Led Zeppelin, Jimi Hendrix, un cattivissimo Jello Biafra dai Dead Kennedys, Richard Hell dei Television, Peter Hook bassista dei Joy Division, gli Stones, Pete Doherty ecc. Un gran bel film che s'avrebbe davvero voglia di poter vedere in piedi, mentre vengono rilasci

Questa è vita!

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Nell'attesa dell'apertura pomeridiana della biglietteria del Cinema Odeon di Firenze - dove mi trovo per lavoro - ho trovato questo posticino nascosto, con prezzi modici, wifi gratuito, cibo che sembra delizioso, musica di sottofondo e una meravigliosa barista svampita quanto me. Mi godo i vostri post, amici miei, e penso che davvero questa è vita! :-D

Let's take the night off - e sia, concediamoci un breve riposo

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Bene, godiamoci il weekend - un attimo solo, quanto basta per un breve ' riposo del guerriero ' (ovvero di tutti noi). Ché con questi che ci governano non c'è da stare tranquilli, ché il governo non è caduto per volontà popolare ma grazie a speculazioni bancarie, ché poche famiglie esercitano un controllo mondiale, e ché il capitalismo dell'1 contro 99 sta attendendoci per stritolarci oltre . Take The Night Off Brutal - the big picture is so cruel to us and everyone's life is such a tiny speck Some of the worst atrocities can pass, fifty miles away to no effect Power, power has always been abused work,debt, poverty, taxes life's oppressive rules Power, power just might never change No answers will come from our bloodthirsty ways Let's take the night off from mental stress let's take the night off - this world's a mess Captive - held captive by our hopes and dreams Our best intentions can destroy us We shouldn't grind

Pratiche politiche femministe, di Sara Gandini

Non pensiate che le lotte femministe siano lotte delle donne per le donne. Ormai femminismo significa riflettere tutti insieme - qualsiasi sia la nostra molteplice e variegata identità - e lottare contro qualsiasi discriminazione perché una società garantisca davvero il benessere e la possibilità d'espressione a tutt* (dove l'asterisco segna proprio l'andare oltre il mero femminile/maschile). Leggo, e riposto anche per voi prendendolo da qui e da qui , il testo di Sara Gandini dal workshop dedicato alle pratiche politiche femministe nel FemBlog Camp 2011, condotto anche da Laura Colombo. E' lungo, ma si parla di eros, biografia personale, società, rivoluzione. Vale la pena prendersi il tempo di leggerlo. [Minerva intanto se ne va un po' di giorni per lavoro, buona settimana a voi!] Pratiche politiche femministe di Sara Gandini Ciao a tutte e tutti io vi parlerò di alcune pratiche politiche femministe, partendo da quelle più legate ad eventi p

Considerazioni post-amplesso tra orsetti

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Oggi l'oculista, durante la visita, m'ha detto che non era necessario che mi dilatasse le pupille con l'apposito collirio, perché le ho grandi di natura e vedeva perfettamente la retina già così. In quel momento ho pensato maliziosamente "e non m'hai mai visto dopo un orgasmo, caro!". E ora sono qui, con pupille presumibilmente enormi su occhi da cerbiatto. Io: "Un amico dice che tra gli umani funziona come per i gatti: le gatte vanno in calore e i gatti, che sono sempre in latenza, si 'attivano' quando sentono la disponibilità delle gatte" Lui: "Sì, in effetti è così. Se una vedo che ci sta, mi cerca, è disponibile, io ci vado" Io: "Ma ci vai con tutte?" Lui: "No, tutte proprio no. Non è che se una passa per strada dico che me la farei. Però se questa fosse disponibile e io trovassi che fisicamente può andare, allora ok" Io: "Questo è perché una magari ci sta, ma non è 'desideri

Madeleines alle mele, cannella e mandorle

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Da tanto tempo non ci stiamo più coccolando - persi come siamo nel dare il nostro contributo e nel sostenere la speranza di cambiamento in atto* - vero? Bene, per favore, torniamo a farlo - ché se non iniziamo a prenderci noi cura di noi stessi, non possiamo sperare né di stare bene indipendentemente dal mondo esterno, né di offrire a questo qualcosa di positivo e buono con la nostra presenza :-) Minerva, nei vari incontri che sta sperimentando di recente, ha conosciuto la food writer Radicchio di Parigi , il cui blog - dedicato alla cucina e all'alimentazione - sembra avere analogo scopo a questo, ovvero farci del bene . Ciò che lei promuove non è infatti il fast-food (orrore!), né il junk-food (orrore nuovamente!) bensì una cucina fatta con affetto, pensando ai commensali e al piacere dei sensi, prediligendo alimenti semplici ma saporiti e una bella presentazione che incanti gli occhi; se poi tutto ciò riesce pure a rimandare a sapori della nostra infanzia che ci facciano &

KEEP YOUR COINS: I WANT CHANGE. Strategie politiche, decrescita, lavoro dell'immaginazione

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Mie/-i care/i, avrei così tanto da scrivere in questi giorni! Tante cose belle da segnalarvi, tante buone ricette, tanti racconti intimi da condividere. Eppure prevale un'altra sensazione: quella di voler vivere il momento - il presente sul quale tanto sempre insisto - rimandando a domani tutto il resto e senza farmi prendere dalla fretta. Ché in realtà, poi, sto già facendo di tutto per vivere oggi il domani che vorrei, e vi invito a fare lo stesso perché anche questa è una strategia di cambiamento verso il mondo che vogliamo . Anzi, forse è una delle strategie più forti. Cosa c'è, al momento presente? Io non so se pure voi lo stiate avvertendo intorno, ma ciò che sento risuonare nella mia esistenza reale e nei blog che frequento è il bisogno di un'altra vita, di altri modelli esistenziali ed economici; avverto come un diffuso bisogno di fare, sperimentare e sbagliare anche, forse, ma in modo diverso da quello precedente; c'è intenzione di comunicare, in

Elisatron legge le "40 ragioni per cui le puttane sono le mie eroine", di Annie Sprinkle

Dal reading King Kong Bloggers, svoltosi al csoa Askatasuna di Torino all'interno del Feminist Blog Camp il 29/10/2011, Elisatron legge le "40 ragioni per cui le puttane sono le mie eroine" di Annie Sprinkle - sperimentiamo la modalità Human mic come contro-liturgia ;-) King Kong Bloggers #01 from slavina peréz on Vimeo . The Forty Reasons Why Whores Are My Heroes by Annie Sprinkle American Perfomance Artist and Sex Guru Published 1998 in Post-Porn Modernist 1. Whores have the ability to share their most private,sensitive body parts with total strangers. 2. Whores have access to places other people don’t. 3. Whores challenge sexual mores. 4. Whores are playful. 5. Whores are tough. 6. Whores have careers based on giving pleasure. 7. Whores are creative. 8. Whores are adventurous and dare to live dangerously. 9. Whores teach people how to be better lovers. 10.Whores are multi-cultured and multi-gendered. 11.Whores give excellent advice and

I feel myself - quale mirabile perversione comunicativa! :-D

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  "L'obiettivo di ifeelmyself è semplice: portare l'orgasmo femminile fuori della sfera del teatro del porno, e presentarlo nel contesto erotico che merita. Le nostre collaboratrici sono donne normali d'accordo con la nostra filosofia e sono disposte a condividere i loro autentici orgasmi con le telecamere. Molte partecipano anche a un colloquio franco ('elucubrazioni'), alcuni film dei loro orgasmi sono fatti a casa ('fatti in casa") e almeno una volta alla settimana andiamo a girare nel luogo di una fantasia di una collaboratrice o a rivivere un'esperienza insolita di masturbazione; tutte le sequenze di orgasmo sono assolutamente genuine, prive di copione e girate in stile documentario, per lo più con angolazioni multiple." Questa è una delle presentazioni più furbe, geniali, brillanti, astute per un servizio di video a pagamento che abbia mai letto! Mi viene quasi il sospetto che stiano parlando seriamente... Ma contin

Dal FemBlog Camp -> report, post-porno e accorate esortazioni!

Duecento donne (dicono le organizzatrici Femminismo a Sud e Sguardi sui Generis ), ma che fossero donne o uomini alla fine non aveva più alcuna importanza nell'invito alla partecipazione al FemBlog Camp rivolto a chiunque, qualsiasi genere si sentisse d'essere e/o di voler vivere, ché sono state la condizione di sottomissione, assenza di potere, emarginazione e riduzione al silenzio in quanto altro/a/i/e rispetto al 'sistema patriarcale' le variabili alla base dell'incontro nel quale laboratori di autoformazione e momenti conviviali hanno permesso di approfondire meglio contenuti e strategie per opporsi a un sistema castrante le nostre possibilità d'espressione e di vita. Minerva da vent'anni partecipa a iniziative del genere, e tutte queste occasioni sono sempre state felici. In questa ha avuto la possibilità di incontrare molte/i che ancora non conosceva e che ha visto condividere in larga misura quella che è la sua prospettiva sulla questione. Fac

Artisti, profeti, guerrieri

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Condivido con voi una visione intensa che in questo momento risuona con i miei pensieri, risoluti ma mai disperati. Ché intanto leggo, scrivo (a breve report dal FemBlog Camp, ve l'ho promesso!), e spunto l'elenco delle cose che, appassionata, mi dà vero piacere fare. da http://nishangainberlin.blogspot.com/ (grazie, sorella!)