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Visualizzazione dei post da ottobre, 2010

Dolcetti autunnali

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Con il freddo mi viene desiderio di castagne.  Al di là dei sempre squisiti marrons glacés - invero di complessa preparazione - eccovi una ricetta semplice che potete fare in casa. Se poi gusterete i dolcetti accompagnati da un buon rum speziato e insieme a un/a amante che come voi apprezzi le cose buone della vita... Dolcetti autunnali 500g di castagne fresche 50g di burro cacao amaro in polvere due cucchiai di zucchero a velo scorza d'una arancia grattugiata un pizzico di cannella in polvere un bicchierino di rum Mettete le castagne pelate della prima buccia in acqua fredda in una pentola, e portatele a bollore. Lessatele finchè sono tenere, pelatele della pellicina interna e passatele allo schiacciapatate o al passaverdure. Aggiungete lo zucchero, il burro a pezzetti, il rum, la scorza d'arancia, il pizzico di cannella in polvere e un paio di cucchiai di cacao amaro. Mescolate bene e mettete il tutto a raffreddare in frigo una mezz'ora. Versate quindi su un

E' Halloween!

Buon weekend a tutti voi! Divertitevi, riposatevi e godetevi Halloween!

Scoperte

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Non ho provato nulla per molto tempo, nella quiete di una relazione tranquilla il sesso era stato un piacere per un po’ di tempo, poi un’abitudine, infine uno sforzo.   Ho dimenticato il mio corpo per anni, ho lasciato che invecchiasse, ingrassasse, perdesse sensibilità – io che amavo così tanto fare l’amore da sentirmi io persa dentro il corpo di un’altra persona, quando in realtà era questa dentro di me. Sport e riduzione drastica dell’alimentazione mi hanno portato al corpo che ho ora – qualcosa che non sarà più giovane, ma che sento ancora abbastanza bello, o almeno ‘accettabile’. Il mio viso e le mie mani invecchiano più velocemente ed è qualcosa che mi fa paura. Ma il resto regge bene. Il ‘resto’ si è risvegliato quando – un paio d’anni fa – un amico mi prese delicatamente il collo tra le sue mani e mi tirò a sé per darmi un bacio sulla guancia. Era una cosa priva di qualsiasi connotazione sessuale, eppure ebbi un sussulto. L’anno dopo, un altro amico incontrato in tre

La gattaviva [racconto]

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Fasciate dentro stivali alti, le gambe mi reggono a stento. Dicono che il modo in cui una donna cammina – se lo si sa interpretare – può svelare se abbia appena fatto l’amore. A me basterebbe guardarmi in faccia, con questo aspetto languido. Però sì: se uno fosse in grado di decifrare l’andatura, sarei sicuramente un libro aperto, e forse si potrebbe anche determinare con quanta intensità abbia vissuto il rapporto. Sto tornando a casa dopo aver passato la notte da un uomo con cui ho fatto l’amore, e poi aver aspettato che si facesse mattina presto dormicchiando tra le sue braccia. Quando mi capitano queste notti, so che il giorno successivo sarà sempre foriero di sensazioni e pensieri intensi. Mi piacciono gli uomini con la muscolatura di braccia e gambe allungate – free climber, sciatori, quelli che praticano arti marziali – le cui vene delle braccia risaltano sulla superficie della pelle quando stringono il pugno. E tu hai quel corpo. Ti so riconoscere anche di spalle – quan

The Passenger

Questa canzone è intensa in sé, ma con immagini di partenze, viaggi, amori, baci, sorrisi amari, sconfitte, pianti, odio, intrigo, perdono diventa una celebrazione della vita. Buona visione, e buona settimana.

Non c'è mondo se non dei sensi

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"Ogni conoscenza penetra in noi attraverso i sensi: essi sono i nostri padroni. [...] La scienza comincia da essi e si risolve in essi. Dopotutto non ne sapremmo più d'una pietra, se non sapessimo che esistono suono, odore, luce, sapore, misura, peso, morbidezza, durezza, asprezza, colore, levigatezza, profondità. [...] I sensi sono il principio e la fine della conoscenza umana". MICHEL DE MONTAIGNE, Apologia di Raymond Sebond

La nostalgia delle vite non vissute

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Stamattina mi sono svegliata con addosso la strana sensazione della nostalgia per le vite non vissute. Curiosamente piacevole - uno stato emotivo che apre a una dolcezza, a un ’ intensità e a una percezione del fluire del tempo particolari. Praga, 1910 Nervi (GE), 1905 Tokyo, 1905

La boccetta di veleno [racconto]

“Ciao! Hai lavorato stamattina?” – mi chiede Ji Mei, per nulla sorpresa di incontrarmi. La giornata è stupenda: pur essendo solo l’inizio di giugno, il sole caldo del mezzogiorno e l’afa che l’accompagna danno la sensazione che sia agosto. “Sì, per oggi ho finito. E tu?”. Nel dehor di un bar nella piazza principale di Lucca, la mia amica sta bevendo un the. “Per oggi ho finito anch’io. Hai voglia di accompagnarmi a comprare dei CD?”. “C’è un negozio qui vicino che ha cose strane, cosa vuoi prendere?” – le chiedo. “Non so… tipo rock?” – risponde. Ormai ci sono abituata: per lei ogni cosa che descrive è sempre ‘tipo’ qualcosa. Così l’accompagno, familiare alla sua abitudine di comprare tutto a manciate – libri, DVD, CD acquistati in blocco, senza conoscerne il contenuto. I negozi stanno chiudendo e la città sta velocemente diventando deserta. “Si dovrebbe andare al mare” – dice Ji Mei. “Perché no?”. Tanto sto vagando senza programmi né meta. Cominciamo a cambiarci sul treno che da Lucca